giovedì 3 marzo 2011

Il cieco di Gerico

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Alle porte della città di Gerico un cieco (1) sta chiedendo l'elemosina quando sente il mormorio di tanta gente che si avvicina e chiede che succede. Gli dicono: "E' Gesù che viene". Appena udito ciò, il cieco comincia a gridare: "GESU' FIGLIO DI DAVIDE, ABBI PIETA' DI ME!". Grida così forte che i discepoli gli ordinano di tacere con quel chiasso tremendo. Gesù continua a camminare senza dargli retta, mentre il cieco grida ancora di più. All'improvviso, Gesù si ferma e dice: "Portatelo qui". Infatti era già passato oltre...
Allora i discepoli vanno dal cieco e gli dicono: "Coraggio, il Maestro ti chiama". Il cieco getta subito via il mantello e si lascia condurre da Gesù. Lo portano davanti a Gesù e Gesù gli dice: "Che vuoi che io ti faccia?". Il cieco risponde: "SIGNORE, CHE IO VEDA!". Gesù gli dice: "LA TUA FEDE TI HA SALVATO!". E così il cieco di Gerico recupera la vista.
Il Vangelo di oggi 3 marzo (2)è una catechesi della Chiesa primitiva che vuol dirci fondamentalmente 4 cose.
Prima: dobbiamo scoprire che siamo ciechi, perchè anche noi chiediamo un pò di amore, di felicità, e spesso lo facciamo con la mano tesa. Cerchiamo qualcuno che possa curarci? Il cieco di Gerico lo aveva cercato senza trovarlo: era condannato a chiedere l'elemosina.
Seconda: questo cieco ha scoperto che non c'è nessuno capace di curare la sua cecità.
Terza: questo cieco ha riconosciuto in Gesù l'Inviato del Padre per guarire i ciechi. Quello che dobbiamo scoprire anche noi, perchè il Messia avrebbe curato tutti i ciechi e questi avrebbero recuperato la vista, diceva il profeta Isaia. A questo cieco la sua cecità pone un punto interrogativo circa l'esistenza di Dio. Perchè la cecità è un male. Come può esistere un Dio buono e permettere che io sia cieco? Dio deve inviare Qualcuno, fare qualcosa per curare e alleviare la sofferenza degli innocenti. In effetti DIO NON HA ABBANDONATO I CIECHI, HA INVIATO UN LIBERATORE, HA INVIATO GESU'. E mentre gli scribi e i farisei non hanno visto in Gesù altro che un pazzo, un eretico, un indemoniato da condannare a morte, questo cieco, che stava per la strada, ha riconosciuto in Gesù l'inviato di Dio, il Messia, il Figlio di Davide.
Quarta: cosa fa allora il cieco? GRIDA: "GESU', FIGLIO DI DAVIDE, ABBI PIETA' DI ME!". Gridare nel linguaggio della Scrittura significa PREGARE. Non una volta, ma due, tre, quante volte occorra.

Molto importante questa catechesi della Chiesa primitiva: Gesù al principio fa finta di niente e va avanti. Vuole sapere fino a che punto questo cieco crede. Tu griderai una notte, due...diciassette, finchè Gesù smetta di camminare e si fermi. Gesù sta passando ORA e forse non ripasserà mai più di là. Approfitta adesso che sta passando e grida. Gesù si fermerà e guarirà...chi? QUELLI CHE SI RICONOSCONO CIECHI. La verità è che noi non abbiamo fede. E' molto semplice. NON CREDIAMO CHE GESU' CRISTO ABBIA IL POTERE DI LIBERARCI NE' DI RISOLVERE UN BEL NULLA. Bisogna chiedere. Se tu avessi un cancro e sapessi che in Brasile c'è un medico che ti può curare, ti assicuro che saresti capace anche di rubare euro dopo euro per arrivar fin lì e pagare la cifra necessaria per poter guarire. Con Gesù è lo stesso. Ti assicuro che se tu avessi fede sufficiente per stare una notte intera a chiedere: "Gesù, abbi pietà di me", credendo che Gesù ha potere per curarti, quella notte stessa saresti guarito da qualsiasi cosa, da qualsiasi vizio... Il fatto è che non crediamo davvero che siamo ciechi. Questa preghiera: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me", è la preghiera del cuore, la preghiera che i monaci orientali ripetono senza interruzione. E' una preghiera che fa sgorgare le lacrime. All'improvviso dopo averla ripetuta quindicimila volte nasce dentro di te l'amore a Gesù, una grande illuminazione... GridaGli: "Signore Gesù, non Ti ha forse inviato il Padre per salvare i poveri? Non vedi come sono ridotto? Abbi pietà di me!". Grida! Fino a che Gesù non si fermi e ti domandi: che vuoi? Tante volte Gesù non ci aiuta perchè non chiediamo nulla. Che cosa succederebbe se Lui ci aiutasse senza che domandiamo nella preghiera? Succederebbe che crederemmo di essere stati bravi noi, faremmo come i farisei e giudicheremmo tutti. Non riconosceremmo più che tutto quello che ci viene dato, ci viene dato gratuitamente, per grazia, non per i nostri meriti. Dio è così, Dio è Colui che attravero i nostri peccati, la nostra cecità, il nostro orgoglio, illuminerà la nostra storia. E' infatti esattamente attraverso i nostri peccati che scopriamo la misericordia di Dio che ci ama così come siamo: peccatori.

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(1): Vedi anche il post dal titolo: "L'urlo", del 17 novembre 2010.

(2): VANGELO (Mc 10,46-52)
Rabbunì, che io veda di nuovo!

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.