sabato 9 agosto 2014

In trentamila a San Rossore




Nuovo tweet del Papa: "Chiedo a tutte le parrocchie e comunità cattoliche di dedicare una preghiera speciale in questo fine settimana ai cristiani iracheni." (9 agosto 2014)

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Domenica si conclude il grande raduno dell’Agesci.

 Esaurita l’esperienza delle route regionali, circa trentamila scout si sono dati appuntamento, mercoledì scorso, nel parco di San Rossore, in provincia di Pisa, per i 40 anni dell’Agesci, dove è prevista domenica 10 agosto la giornata di chiusura della Route nazionale, durante la quale il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, celebrerà la messa conclusiva. A San Rossore sono giunte le 456 route regionali. Qui, «le istituzioni civili ed ecclesiali riceveranno la Carta del Coraggio, documento stilato dai ragazzi protagonisti della route, frutto dei pensieri di rover e scolte».Frattanto, tante le testimonianze delle varie route regionali in questi giorni: c’è chi, come il clan del Messina 3, ha creato una web radio (Radio Scirocco), chi ha portato il logo “One Way” fino alla Venaria Reale, “passando anche da Vittorio Emanuele II”, come la route 347, e chi ha stilato un documento intitolato “Se non fossi stato scout…”. Il clan Belluno 3 ha raccolto una serie di esperienze di vita legate al mondo scout; la route regionale 77, invece, ha scelto di portare sulle strade della Majella la storia di Padre Pino Puglisi; la route 359 ha sfidato le intemperie per arrivare a quota 2.980 metri, sul Colle superiore delle Cime bianche; la 369 ha conquistato la vetta del Gran San Bernardo, sconfinando anche in terra svizzera. 
Un gruppo di sessanta scout di Campobasso, insieme alle route di Sicilia, Toscana e Puglia, ha attraversato a piedi la catena del Matese con lo “zaino a spalla” per raggiungere San Rossore. I sessanta giovani il 1° agosto scorso hanno piantato le tende a Castelpetroso — proprio dove il 5 luglio hanno incontrato Papa Francesco — per poi “esplorare” il Matese fino alla zona Archeologica di Altilia, Sepino (in provincia di Campobasso). «Un percorso spirituale ma anche turistico e culturale — informa la diocesi di Campobasso — per conoscere e far conoscere la vivacità della flora e della fauna di cui il Molise vanta rara bellezza dentro la cornice storica dell’area archeologica degli antichi romani, i Sabini, progenitori dei Sanniti». 
Sul sito della diocesi di Nicosia è stato pubblicato il video realizzato dal clan Maria Maddalena del gruppo scout Nicosia 4. «Abbiamo iniziato facendo un’inchiesta, documentandoci con i responsabili di alcune strutture presenti a Nicosia e intervistando la gente per capire cosa ne pensa a riguardo. Abbiamo così visto che molte famiglie — si legge nella nota stampa dell’Agesci — sono particolarmente colpite dalla crisi attuale e vivono con notevoli difficoltà economiche; ma ci siamo anche accorti che esiste un altro tipo di povertà, più silenziosa e nascosta, che riguarda gli affetti e le relazioni. Chi ha bisogno non è poi così lontano da noi! Dopo esserci confrontati — hanno aggiunto gli scout — abbiamo deciso di intraprendere la nostra “azione di coraggio”, iniziando a fare servizio in alcune realtà del nostro Paese. Abbiamo anche pensato di coinvolgere Nicosia attraverso l’iniziativa #ilcoraggiodi…, perché riteniamo che sia importante porre all’attenzione di tutti la necessità e la bellezza di farsi ultimi, che può concretizzarsi in semplici e piccoli gesti di solidarietà, come aiutare chi si trova in difficoltà economica, dedicare un po’ del proprio tempo a chi è solo, instaurare una relazione con chi rischia di essere emarginato».
Intanto, si concluderà sempre il prossimo 10 agosto il 4° Eurojam dell’Unione internazionale Guide e Scout d‘Europa (Uigse-Fse), in corso di svolgimento in Normandia. Presente in 18 Paesi europei e in Canada, la Federazione accoglie al suo interno anche unità di ortodossi in Romania ed evangelici in Germania e Canada. «Un’esperienza significativa nel cammino verso l’unità dei cristiani — si legge in un comunicato diffuso dal Sir — alla luce anche dell’incontro del Santo Padre con la Chiesa evangelica della riconciliazione a Caserta».
«Partiamo dall’Unitatis redintegratio, il documento sull’ecumenismo: Cristo non può essere diviso», ha sottolineato l’arcivescovo Cyrill Vasil’, segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, già assistente della Uigse dal 2003 al 2007, che ha presieduto domenica scorsa la messa internazionale di apertura. «Dobbiamo trovare tutto quanto può unire dal punto di vista religioso e umano — ha aggiunto — cancellare atteggiamenti sbagliati nel modo di parlare e relazionarci l’un l’altro. In questo senso una Federazione che lavora concretamente senza proclami, ma proprio a partire dalla condivisione dell’ideale scout e dell’incontro — chiave del magistero di Papa Francesco — è già un fattore di speranza concreta in tal senso. Abitua i giovani a camminare insieme, rispettando le diversità e cercando l’unità».
L'Osservatore Romano