venerdì 1 dicembre 2023

KIKO ARGUELLO: ANNUNCIO DI AVVENTO 2023 - PARTE SECONDA

 


continua padre Mario:

Morte

Cosa succede appena siamo spirati, esalato l’ultimo respiro? Inizia una

fase, che la teologia chiama “intermedia”. Cosa vuol dire intermedia? Che

immediatamente come esala lo spirito, l’anima si separa dal corpo. Il nostro

corpo, essendo stato tempio dello Spirito Santo, è accompagnato da una

bellissima e meravigliosa celebrazione liturgica con tutti i fratelli della

comunità: è sepolto e venerato, perché anche se l'anima è staccata dal nostro

corpo, rimane sempre un collegamento tra l’anima ed il corpo. Per questo la

Chiesa favorisce la sepoltura; solo a denti stretti – diciamo così – ha

permesso, in certe occasioni, la cremazione. In alcune diocesi si favorisce la

cremazione: essere bruciati, sembra che si desideri bruciare in anticipo nel

fuoco dell'inferno! Per noi, no! Nel Cammino Neocatecumenale – c’è stato

qualche caso eccezionale, il Signore vedrà lui – i fratelli vengono sepolti.

E cosa succede all’anima? Il corpo viene sepolto, venerato e l’anima

si presenta immediatamente alla presenza di Dio. Lì c’è il giudizio

particolare. Il giudizio particolare non viene fatto da Gesù Cristo. La nostra

anima come appare di fronte alla luce di Cristo risorto, si auto vede, vede se

stessa alla luce di Cristo: se l'anima è in perfetta armonia con Cristo, entra

già nella gloria di Dio. Entra in paradiso. Se si sente respinta, istintivamente

respinta dalla Luce di Cristo, immediatamente l'anima va all'inferno. Se sta

“così, così”, come vari di noi, avranno bisogno di un periodo di

purificazione, che dura un tempo limitato. Per poter vedere Dio dobbiamo

essere all’altezza, avere la potenzialità, la capacità di essere ammessi alla

Visione beatifica. L’anima in sintonia con Dio che va in Paradiso, ma anche

quelle che vanno all’inferno e quelle che vanno in Purgatorio, sempre

rimangono in stretto legame aspettando la resurrezione del corpo.


Purgatorio

E cos'è il Purgatorio? Qui dico qualcosa dalla Tradizione della Chiesa.

Il Purgatorio è uno stato di purificazione dell'anima, in vista della piena

comunione con Dio. Papa Benedetto XVI, nel suo libro sui “Novissimi”, per

spiegare cosa è il Purgatorio, cita la Prima Lettera ai Corinti, che dice,

mettendoci in guardia tutti, anche a me:

“Ognuno di noi veda come costruisce durante la sua vita! Nessuno,

infatti, può porre altro fondamento che quelli già posti: Gesù Cristo.

Su queste fondamenta può essere costruito con oro, argento, pietre

preziose, legno, fieno o paglia, ma l'opera di ciascuno sarà resa

chiara; sarà rivelata nel Giorno, che sarà accompagnato dal fuoco.


E il fuoco metterà alla prova la qualità del lavoro di ognuno. Colui la

cui opera, edificata sulle fondamenta, persiste, riceverà la

ricompensa. Ma colui la cui opera è bruciata subirà la punizione.

Egli, invece, sarà salvato, ma mediante il fuoco”.

“Il Signore stesso è il fuoco che giudica e trasforma l'uomo e lo rende

‘conforme’ al suo Corpo glorificato (cfr. Rm. 8,29; Fil 3,21)”. (CIC)

Allora, che cos'è questo fuoco? Il fuoco è l'amore di Dio.

P. Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria, - che molti di voi

conoscete - in un suo libro sull’escatologia e la seconda venuta di Gesù – ne

ha scritti parecchi - ha citato il “Trattato del Purgatorio” di una mistica

italiana, Santa Caterina da Genova, che è la specialista, per le visioni che ha

avuto, sul Purgatorio.

Anzi tutto, volevo dire che il Concilio Vaticano II, nella “Lumen

Gentium” inserisce il Purgatorio nell’unità del corpo di Cristo. C’è la Chiesa

“trionfante”, in cielo con i santi, la Chiesa del cielo; la Chiesa “purgante” del

Purgatorio; e la Chiesa “militante” che siamo noi, la Chiesa combattente, la

Chiesa sulla terra. Tra tutte esiste la comunione dei santi, per cui i santi

pregano per noi e noi possiamo pregare per le anime del Purgatorio, loro

pregano per noi e tra di noi ci sono come vasi comunicanti.

Allora, S. Caterina dice:

“...lo spirito di Cristo, lo spirito dell'amore, è all'opera nelle anime

del Purgatorio. Il fuoco del Purgatorio è proprio un fuoco d'amore

dello Spirito Santo, che penetra nel profondo delle anime, nelle loro

radici, le purifica dall'egoismo, dona loro la capacità di amare fino

alla perfezione dell'amore. Tutto questo è una sofferenza e una

dolcezza. Dolcezza perché sono sicuri di quello che accadrà:

vedranno il Signore”.

Come uno è disposto a prendere una medicina amara, a sopportare una

operazione chirurgica, sapendo che sta per guarire. Sopporta le sofferenze

ma ha la certezza... Per questo dice non è fuoco con fiamme esterne, no!

sono fiamme d'amore, di cui parla San Giovanni della Croce, o Santa Teresa

d'Avila, fiamme d'amore che ci purificano.

Adesso, chiudiamo questa fase che è intermedia ed andiamo alla fase

finale. La fase finale è preceduta dalla Parusia che è il ritorno di Gesù Cristo

con i suoi santi.


La Parusia, il glorioso ritorno del Signore


La Chiesa specifica nel Catechismo e dice che:


“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una

prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione

che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero

di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli

uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo

dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella

dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo

glorifica sé stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.

(CCC. 675).


Questo è molto importante perché stiamo facendo un cammino di

iniziazione cristiana e avendolo già superato, siamo particolarmente invitati

alla vigilanza perché saremo provati su questa terra.


Il Giudizio Universale

Poi, quando Gesù Cristo ritornerà nella Gloria, con i Santi, verrà a

giudicare i vivi ed i morti perché il giudizio individuale, particolare non

basta. Il Signore viene a giudicare tutti i vivi ed i morti. Prima risorgeranno

i morti dice S. Paolo e dopo i vivi. E davanti il Signore ci sarà il giudizio

delle nazioni. Non basta quello personale: le nazioni, i potenti, gli stati, gli

imperi saranno giudicati da Dio. Lo dice il Signore parlando della parabola

della zizzania, dove i discepoli dicono al Signore: “Non vuoi che andiamo a

strappare la zizzania? No, no, aspettate che cresca. Alla fine dei tempi gli

angeli verranno a raccogliere la zizzania e la getteranno nel fuoco. E

raccoglieranno il grano nei granai del cielo”. E un'altra parola è quella del

giudizio universale di Matteo 25, quella dei talenti: chi ha fatto fruttificare i

talenti riceverà il premio promesso. Mentre chi lo ha nascosto andrà

all’inferno.

È in questa luce che comprendiamo le Beatitudini: “Beati voi che siete

afflitti, perché sarete consolati. Beati voi poveri, perché sarete consolati”.

Tutto si compirà a suo tempo.


Il Giudizio Universale si conclude con le Parole di Gesù:

“Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti

del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla

fondazione del mondo.

Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel

fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. E se ne

andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

Matteo 25,31-46

Quindi i maledetti finiscono all’inferno.


Inferno

E come si spiega l'inferno? O meglio: come la Chiesa spiega

l’inferno?

Perché, quando siamo destinati al cielo o all’inferno, risorgono i nostri

corpi, per cui i corpi dei dannati subiscono le pene eterne della propria

anima, anche nei loro sensi.

L'esistenza dell'inferno dimostra, in primo luogo, l'incrollabile

rispetto che Dio ha verso la libertà della sua creatura. Egli, in modo

misterioso, offre a tutti gli uomini il Suo Amore misericordioso. Ma l'uomo,

essendo libero, può rifiutare l'Amore di Dio, coscientemente. L'esistenza

dell'inferno mostra, in primo luogo, l’incrollabile rispetto che Dio mostra

per la libertà della sua creatura.

Ma dopo l'espulsione del paradiso terrestre, il nostro Dio non è

rimasto insensibile alla nostra sofferenza, ma spinto dal suo Amore ha

mandato il suo stesso Figlio fatto uomo, per distruggere nel suo stesso

corpo i nostri peccati e mediante la Resurrezione ha aperto nuovamente

il Cielo, a quanti credono in lui.

In altre parole, possiamo dire che, solamente coloro che avendo

conosciuto l'amore di Dio nella loro vita e consapevolmente lo rifiutano,

diventano figli del diavolo, realizzano le opere del diavolo, si

autocondannano al fuoco eterno, nella dannazione eterna. Per cui la

condanna all'inferno non viene da Dio, ma viene dalla nostra libertà.

Per questo il giudizio appartiene solamente a Dio. Solo Dio ci

conosce profondamente, i doni, le doti che ha dato a ciascuno e può

giudicare. Dice Gesù che a chi ha ricevuto di più sarà richiesto di più, a chi

di meno... Gesù aggiunge: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute

vi passano avanti nel Regno di Dio!”. Perché grande è la misericordia di Dio:

solo chi vuole va all’inferno. Per questo dobbiamo imparare a non giudicare

nessuno, nemmeno i terroristi e neanche i fratelli della Comunità,

soprattutto.


Paradiso

E alla fine arriviamo al Paradiso.

La filiazione divina dell’anima, già impressa, si comunica anche al

corpo, esso viene in un certo modo rigenerato da Dio: un corpo spirituale,

ed imprime in lui i lineamenti stessi del corpo del Figlio Unigenito. Per

questo sarà un corpo spiritualizzato, non più sottomesso alla morte, ma

partecipe alle gioie della Vita eterna. Ci saranno gioie anche per il corpo.

La felicità consiste nel sentirsi completamente amati da Dio e

nell'amare i fratelli: è la comunione. La piena comunione con Dio, con i

fratelli, con noi stessi e con tutto il cosmo, la natura, gli alberi, gli animali,

le montagne, tutto “attende la manifestazione della gloria dei figli di Dio”,

dice san Paolo. Una meraviglia!

Ma in cielo, ognuno di noi, individualmente, riceve l'amore di Dio

nella sua inconfondibile unità. Ecco perché l'Apocalisse dice: “Al vincitore

darò la manna nascosta, che nessuno conosce, e una piccola pietra bianca su

cui è scritto un nuovo nome, che nessuno conosce tranne colui che la

riceve”.

È bello vedere come Dio mantiene l'individualità e anche in questa

comunione con Dio, il nostro “io” non è annullato nella comunione con Dio,

immerso nell’oceano di Dio, come nelle religioni orientali. Il cristianesimo

salva l’individualità e la comunità. Ditelo ai comunisti che solo lì si realizza

il loro sogno.

C'è chi pensa che il Paradiso, dato che siamo abituati a vedere sulle

chiese, nei cimiteri rappresentato il Paradiso come tutti seduti che guardano

fissi per l’eternità, alcuni pensano che sarà una noia. Non è così! Perché Dio

è vita. Ci disse una volta Giovanni Paolo II nell’udienza in preparazione alla

Giornata Mondiale di Denver, nella sala Paolo VI nel 1983, che il Battesimo

è “dinamys”. Vuol dire movimento continuo, sviluppo della potenzialità

all’infinito. Questo è molto importante perché parteciperemo alla creatività

di Dio: di meraviglia in meraviglia!

San Paolo dice: “Consolatevi con queste parole”. Quel canto

“pensiamo alle cose di lassù” vuol dire che, quando siamo in crisi, quando

vediamo tutto nero, pieni di dolori, facciamo presente che come quando c’è

un forte uragano e non si vede il sole, non lo vediamo, ma c'è anche se non

lo vediamo. Così anche se non sentiamo la presenza di Dio, Lui rimane, la

sua fedeltà rimane. Amen


KIKO:

Inno: Inno di Avvento

Spero che lo Spirito Santo, attraverso la mia povera mediazione, faccia

risuonare in voi la fede. Così che, come la sposa che ascolta la voce

dell'Amato, possiamo alzarci, possiamo camminare meglio. Perché abbiamo

ancora molta strada da fare per essere santi; abbiamo ancora molta strada da

fare per essere veramente come Dio ci vuole. La cosa importante di questo

incontro è che possiamo esultare e gioire insieme dell'opera e delle

meraviglie che Dio sta facendo con noi.


Questa sera il Signore ci dà l'opportunità di stare insieme, di amarci

l'un l'altro. Quanto è bello e quanto è dolce che i fratelli stiano insieme!

Quanto è meraviglioso essere in comunione! Possiamo esultare nel Signore

parlando di Lui; perché più parliamo dell'opera di Dio in noi, più la fede

cresce, più diventiamo gioiosi. E i demoni, che si aggirano intorno a noi

come un leone ruggente cercando di divorarci, devono fuggire via.


Non so se venite qui con molti problemi e preoccupazioni; tutti ne

abbiamo. Ebbene, qui possiamo riposare. Sentire parlare di Gesù, che è il

nostro amato, sentire parlare del suo amore per noi, significa entrare nel

riposo..............