continua padre Mario:
Morte
Cosa succede appena siamo spirati, esalato l’ultimo respiro? Inizia una
fase, che la teologia chiama “intermedia”. Cosa vuol dire intermedia? Che
immediatamente come esala lo spirito, l’anima si separa dal corpo. Il nostro
corpo, essendo stato tempio dello Spirito Santo, è accompagnato da una
bellissima e meravigliosa celebrazione liturgica con tutti i fratelli della
comunità: è sepolto e venerato, perché anche se l'anima è staccata dal nostro
corpo, rimane sempre un collegamento tra l’anima ed il corpo. Per questo la
Chiesa favorisce la sepoltura; solo a denti stretti – diciamo così – ha
permesso, in certe occasioni, la cremazione. In alcune diocesi si favorisce la
cremazione: essere bruciati, sembra che si desideri bruciare in anticipo nel
fuoco dell'inferno! Per noi, no! Nel Cammino Neocatecumenale – c’è stato
qualche caso eccezionale, il Signore vedrà lui – i fratelli vengono sepolti.
E cosa succede all’anima? Il corpo viene sepolto, venerato e l’anima
si presenta immediatamente alla presenza di Dio. Lì c’è il giudizio
particolare. Il giudizio particolare non viene fatto da Gesù Cristo. La nostra
anima come appare di fronte alla luce di Cristo risorto, si auto vede, vede se
stessa alla luce di Cristo: se l'anima è in perfetta armonia con Cristo, entra
già nella gloria di Dio. Entra in paradiso. Se si sente respinta, istintivamente
respinta dalla Luce di Cristo, immediatamente l'anima va all'inferno. Se sta
“così, così”, come vari di noi, avranno bisogno di un periodo di
purificazione, che dura un tempo limitato. Per poter vedere Dio dobbiamo
essere all’altezza, avere la potenzialità, la capacità di essere ammessi alla
Visione beatifica. L’anima in sintonia con Dio che va in Paradiso, ma anche
quelle che vanno all’inferno e quelle che vanno in Purgatorio, sempre
rimangono in stretto legame aspettando la resurrezione del corpo.
Purgatorio
E cos'è il Purgatorio? Qui dico qualcosa dalla Tradizione della Chiesa.
Il Purgatorio è uno stato di purificazione dell'anima, in vista della piena
comunione con Dio. Papa Benedetto XVI, nel suo libro sui “Novissimi”, per
spiegare cosa è il Purgatorio, cita la Prima Lettera ai Corinti, che dice,
mettendoci in guardia tutti, anche a me:
“Ognuno di noi veda come costruisce durante la sua vita! Nessuno,
infatti, può porre altro fondamento che quelli già posti: Gesù Cristo.
Su queste fondamenta può essere costruito con oro, argento, pietre
preziose, legno, fieno o paglia, ma l'opera di ciascuno sarà resa
chiara; sarà rivelata nel Giorno, che sarà accompagnato dal fuoco.
E il fuoco metterà alla prova la qualità del lavoro di ognuno. Colui la
cui opera, edificata sulle fondamenta, persiste, riceverà la
ricompensa. Ma colui la cui opera è bruciata subirà la punizione.
Egli, invece, sarà salvato, ma mediante il fuoco”.
“Il Signore stesso è il fuoco che giudica e trasforma l'uomo e lo rende
‘conforme’ al suo Corpo glorificato (cfr. Rm. 8,29; Fil 3,21)”. (CIC)
Allora, che cos'è questo fuoco? Il fuoco è l'amore di Dio.
P. Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria, - che molti di voi
conoscete - in un suo libro sull’escatologia e la seconda venuta di Gesù – ne
ha scritti parecchi - ha citato il “Trattato del Purgatorio” di una mistica
italiana, Santa Caterina da Genova, che è la specialista, per le visioni che ha
avuto, sul Purgatorio.
Anzi tutto, volevo dire che il Concilio Vaticano II, nella “Lumen
Gentium” inserisce il Purgatorio nell’unità del corpo di Cristo. C’è la Chiesa
“trionfante”, in cielo con i santi, la Chiesa del cielo; la Chiesa “purgante” del
Purgatorio; e la Chiesa “militante” che siamo noi, la Chiesa combattente, la
Chiesa sulla terra. Tra tutte esiste la comunione dei santi, per cui i santi
pregano per noi e noi possiamo pregare per le anime del Purgatorio, loro
pregano per noi e tra di noi ci sono come vasi comunicanti.
Allora, S. Caterina dice:
“...lo spirito di Cristo, lo spirito dell'amore, è all'opera nelle anime
del Purgatorio. Il fuoco del Purgatorio è proprio un fuoco d'amore
dello Spirito Santo, che penetra nel profondo delle anime, nelle loro
radici, le purifica dall'egoismo, dona loro la capacità di amare fino
alla perfezione dell'amore. Tutto questo è una sofferenza e una
dolcezza. Dolcezza perché sono sicuri di quello che accadrà:
vedranno il Signore”.
Come uno è disposto a prendere una medicina amara, a sopportare una
operazione chirurgica, sapendo che sta per guarire. Sopporta le sofferenze
ma ha la certezza... Per questo dice non è fuoco con fiamme esterne, no!
sono fiamme d'amore, di cui parla San Giovanni della Croce, o Santa Teresa
d'Avila, fiamme d'amore che ci purificano.
Adesso, chiudiamo questa fase che è intermedia ed andiamo alla fase
finale. La fase finale è preceduta dalla Parusia che è il ritorno di Gesù Cristo
con i suoi santi.
La Parusia, il glorioso ritorno del Signore
La Chiesa specifica nel Catechismo e dice che:
“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una
prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione
che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero
di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli
uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo
dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella
dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo
glorifica sé stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.
(CCC. 675).
Questo è molto importante perché stiamo facendo un cammino di
iniziazione cristiana e avendolo già superato, siamo particolarmente invitati
alla vigilanza perché saremo provati su questa terra.
Il Giudizio Universale
Poi, quando Gesù Cristo ritornerà nella Gloria, con i Santi, verrà a
giudicare i vivi ed i morti perché il giudizio individuale, particolare non
basta. Il Signore viene a giudicare tutti i vivi ed i morti. Prima risorgeranno
i morti dice S. Paolo e dopo i vivi. E davanti il Signore ci sarà il giudizio
delle nazioni. Non basta quello personale: le nazioni, i potenti, gli stati, gli
imperi saranno giudicati da Dio. Lo dice il Signore parlando della parabola
della zizzania, dove i discepoli dicono al Signore: “Non vuoi che andiamo a
strappare la zizzania? No, no, aspettate che cresca. Alla fine dei tempi gli
angeli verranno a raccogliere la zizzania e la getteranno nel fuoco. E
raccoglieranno il grano nei granai del cielo”. E un'altra parola è quella del
giudizio universale di Matteo 25, quella dei talenti: chi ha fatto fruttificare i
talenti riceverà il premio promesso. Mentre chi lo ha nascosto andrà
all’inferno.
È in questa luce che comprendiamo le Beatitudini: “Beati voi che siete
afflitti, perché sarete consolati. Beati voi poveri, perché sarete consolati”.
Tutto si compirà a suo tempo.
Il Giudizio Universale si conclude con le Parole di Gesù:
“Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti
del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla
fondazione del mondo.
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel
fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. E se ne
andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Matteo 25,31-46
Quindi i maledetti finiscono all’inferno.
Inferno
E come si spiega l'inferno? O meglio: come la Chiesa spiega
l’inferno?
Perché, quando siamo destinati al cielo o all’inferno, risorgono i nostri
corpi, per cui i corpi dei dannati subiscono le pene eterne della propria
anima, anche nei loro sensi.
L'esistenza dell'inferno dimostra, in primo luogo, l'incrollabile
rispetto che Dio ha verso la libertà della sua creatura. Egli, in modo
misterioso, offre a tutti gli uomini il Suo Amore misericordioso. Ma l'uomo,
essendo libero, può rifiutare l'Amore di Dio, coscientemente. L'esistenza
dell'inferno mostra, in primo luogo, l’incrollabile rispetto che Dio mostra
per la libertà della sua creatura.
Ma dopo l'espulsione del paradiso terrestre, il nostro Dio non è
rimasto insensibile alla nostra sofferenza, ma spinto dal suo Amore ha
mandato il suo stesso Figlio fatto uomo, per distruggere nel suo stesso
corpo i nostri peccati e mediante la Resurrezione ha aperto nuovamente
il Cielo, a quanti credono in lui.
In altre parole, possiamo dire che, solamente coloro che avendo
conosciuto l'amore di Dio nella loro vita e consapevolmente lo rifiutano,
diventano figli del diavolo, realizzano le opere del diavolo, si
autocondannano al fuoco eterno, nella dannazione eterna. Per cui la
condanna all'inferno non viene da Dio, ma viene dalla nostra libertà.
Per questo il giudizio appartiene solamente a Dio. Solo Dio ci
conosce profondamente, i doni, le doti che ha dato a ciascuno e può
giudicare. Dice Gesù che a chi ha ricevuto di più sarà richiesto di più, a chi
di meno... Gesù aggiunge: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel Regno di Dio!”. Perché grande è la misericordia di Dio:
solo chi vuole va all’inferno. Per questo dobbiamo imparare a non giudicare
nessuno, nemmeno i terroristi e neanche i fratelli della Comunità,
soprattutto.
Paradiso
E alla fine arriviamo al Paradiso.
La filiazione divina dell’anima, già impressa, si comunica anche al
corpo, esso viene in un certo modo rigenerato da Dio: un corpo spirituale,
ed imprime in lui i lineamenti stessi del corpo del Figlio Unigenito. Per
questo sarà un corpo spiritualizzato, non più sottomesso alla morte, ma
partecipe alle gioie della Vita eterna. Ci saranno gioie anche per il corpo.
La felicità consiste nel sentirsi completamente amati da Dio e
nell'amare i fratelli: è la comunione. La piena comunione con Dio, con i
fratelli, con noi stessi e con tutto il cosmo, la natura, gli alberi, gli animali,
le montagne, tutto “attende la manifestazione della gloria dei figli di Dio”,
dice san Paolo. Una meraviglia!
Ma in cielo, ognuno di noi, individualmente, riceve l'amore di Dio
nella sua inconfondibile unità. Ecco perché l'Apocalisse dice: “Al vincitore
darò la manna nascosta, che nessuno conosce, e una piccola pietra bianca su
cui è scritto un nuovo nome, che nessuno conosce tranne colui che la
riceve”.
È bello vedere come Dio mantiene l'individualità e anche in questa
comunione con Dio, il nostro “io” non è annullato nella comunione con Dio,
immerso nell’oceano di Dio, come nelle religioni orientali. Il cristianesimo
salva l’individualità e la comunità. Ditelo ai comunisti che solo lì si realizza
il loro sogno.
C'è chi pensa che il Paradiso, dato che siamo abituati a vedere sulle
chiese, nei cimiteri rappresentato il Paradiso come tutti seduti che guardano
fissi per l’eternità, alcuni pensano che sarà una noia. Non è così! Perché Dio
è vita. Ci disse una volta Giovanni Paolo II nell’udienza in preparazione alla
Giornata Mondiale di Denver, nella sala Paolo VI nel 1983, che il Battesimo
è “dinamys”. Vuol dire movimento continuo, sviluppo della potenzialità
all’infinito. Questo è molto importante perché parteciperemo alla creatività
di Dio: di meraviglia in meraviglia!
San Paolo dice: “Consolatevi con queste parole”. Quel canto
“pensiamo alle cose di lassù” vuol dire che, quando siamo in crisi, quando
vediamo tutto nero, pieni di dolori, facciamo presente che come quando c’è
un forte uragano e non si vede il sole, non lo vediamo, ma c'è anche se non
lo vediamo. Così anche se non sentiamo la presenza di Dio, Lui rimane, la
sua fedeltà rimane. Amen
KIKO:
Inno: Inno di Avvento
Spero che lo Spirito Santo, attraverso la mia povera mediazione, faccia
risuonare in voi la fede. Così che, come la sposa che ascolta la voce
dell'Amato, possiamo alzarci, possiamo camminare meglio. Perché abbiamo
ancora molta strada da fare per essere santi; abbiamo ancora molta strada da
fare per essere veramente come Dio ci vuole. La cosa importante di questo
incontro è che possiamo esultare e gioire insieme dell'opera e delle
meraviglie che Dio sta facendo con noi.
Questa sera il Signore ci dà l'opportunità di stare insieme, di amarci
l'un l'altro. Quanto è bello e quanto è dolce che i fratelli stiano insieme!
Quanto è meraviglioso essere in comunione! Possiamo esultare nel Signore
parlando di Lui; perché più parliamo dell'opera di Dio in noi, più la fede
cresce, più diventiamo gioiosi. E i demoni, che si aggirano intorno a noi
come un leone ruggente cercando di divorarci, devono fuggire via.
Non so se venite qui con molti problemi e preoccupazioni; tutti ne
abbiamo. Ebbene, qui possiamo riposare. Sentire parlare di Gesù, che è il
nostro amato, sentire parlare del suo amore per noi, significa entrare nel
riposo..............