martedì 7 maggio 2013

«Communio» ricorda von Balthasar



Dal 7 all’11 maggio a Praga. (*)



(Jean-Robert Armogathe) Il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Hans Urs von Balthasar è un’occasione per ricordare l’importanza nella vita della Chiesa del teologo svizzero morto alla vigilia della sua creazione cardinalizia. Accanto alla fondazione della Comunità di Giovanni, un’iniziativa gli stava particolarmente a cuore, «Communio», la rivista di teologia e di cultura che Adrienne von Speyr gli aveva chiesto di creare e che vide la luce nel 1969 come rivista cattolica internazionale. Von Balthasar aveva coinvolto nell’avventura diversi membri della Commissione teologica internazionale: un cileno (Jorge Medina Estévez), tre francesi (il gesuita Henri de Lubac, l’oratoriano Louis Bouyer, il domenicano Marie Joseph Le Guillou) e un tedesco (Joseph Ratzinger).
Le riviste tedesca (Hans-Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger, con l’aiuto di Albert Görres, Hans Meier e Karl Lehmann) e italiana (Giuseppe Ruggieri) uscirono dal 1972, accompagnate dalla rivista iugoslava (in Croazia) «Svesci Communio» (il cappuccino Tomislav Sagi-Bunić) e seguite dall’edizione americana (1974). La rivista francofona, posticipata per la morte nel 1974 di Jean Daniélou, apparve nel 1975.
Il 1976 fu l’anno dell’edizione in lingua neerlandese (Belgio e Paesi Bassi), sotto l’impulso del domenicano Valentinus Walgrave (morto nel 1977). A lungo desiderata dall’arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyła, l’edizione polacca poté vedere la luce solo nel 1981 (con i padri pallottini Kazimierz Dynarski e Lucjan Balter, morto nel 2010). L’edizione portoghese fu pubblicata nel 1984 (uno dei fondatori, Henrique de Noronha Galvão, ne è ancora il redattore capo).
Gli anni successivi videro la nascita di altre edizioni nazionali, in Slovenia (Mednarodna katoliŝka revija «Communio»), nella Repubblica Ceca (Mezinárodní katolická revue «Communio»), in Argentina (Revista católica internacional «Communio»), in Brasile (Revista Internacional católica de cultura «Communio»), in Spagna (Revista católica internacional «Communio»), in Ucraina e in Ungheria («Communio». Nemzetközi katolikus folyóirat).
Le redazioni di «Communio», come auspicato da Hans Urs von Balthasar, sono focolari di comunione: sono formate da chierici e laici, uomini e donne, religiosi e diocesani, che rappresentano sensibilità diverse e condividono l’interesse per una communio con la Chiesa, con i loro lettori e con le realtà culturali del mondo attuale, nella sua complessità.
La riunione generale annuale, da una capitale all’altra, è un’occasione per incontri fraterni, ma anche per scambi di opinioni e dibattiti sui temi da trattare e dunque sulle urgenze pastorali e intellettuali. Il desiderio di rispettare la varietà delle situazioni locali rende spesso queste scelte difficili, ma i dibattiti sono sempre rispettosi e istruttivi.
La riunione del 2013 si tiene dal 7 all’11 maggio a Praga. Ricordiamo che il cardinale Dominik Duka, arcivescovo della città, figura tra i fondatori della rivista in lingua ceca. L’incontro rappresenta anche un’occasione per le redazioni slovena, polacca, croata, ceca e ungherese di ritrovarsi e condividere la loro analisi della società post-comunista e le risposte da dare alle nuove questioni.
In effetti è importante ricordare che la parola communio significa allo stesso tempo l’unità nella Chiesa cattolica e con il suo Pastore e la diversità delle Chiese locali, nel loro inserimento politico, sociale ed economico. Non c’è problematica teologica senza la preoccupazione di trovare una risposta pastorale alle domande dei fedeli.
Del resto, le riviste sono inserite nelle Chiese locali, di cui condividono le gioie e le sofferenze. Hanno in comune l’interesse per un dialogo con i lettori, redazioni costituite da laici e chierici, da uomini e donne, e l’apertura alle questioni culturali del mondo post-cristiano. È il contributo essenziale che il fondatore, scomparso venticinque anni fa, ha voluto proporre, mettendo tanta energia nella creazione di questa rivista.
L'Osservatore Romano, 8 maggio 2013

*

(*):V.a.:


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