giovedì 29 ottobre 2015

Chiara Lubich: Come si diventa santi.




Ricordando Chiara Luce Badano... (*)

Rocca di Papa, 31 gennaio 1969 
Accesso alla santità per tutti (Da una risposta di Chiara a un sacerdote)


 (…) "Come si può aver la certezza di aver scelto veramente Dio e come concretizzare questa scelta nell'atteggiamento quotidiano?" Chiara: (…) Si può aver la certezza solo di quello che si vive nel presente: io adesso, voglio questa volontà di Dio, voglio trovarmi con questi sacerdoti, così cari a Maria, così cari a Dio. Voglio io star qui? Lo voglio, con tutto il cuore! Lo voglio! Ma se mi dicessero in questo momento: "Guarda, Chiara, tu puoi anche scegliere: tu puoi anche morire e venir subito in Paradiso con Gesù e Maria, con tutti i nostri della Mariapoli celeste, con tutti i santi, con tutti gli angeli; però, questa non sarebbe volontà di Dio, questa sarebbe una volontà tua: cosa scegli?" Io scelgo di star qui con loro, perché io scelgo la volontà di Dio. (…) (…)Da quando ho incominciato a vivere così, che naturalmente ricomincio, ricomincio, ricomincio ogni attimo, vero? Perché lo sanno loro. Io ho capito che quella frase: che "il giusto pecca sette volte", vuol dire un'infinità di volte, perché è fuori dalla volontà di Dio, si scappa sempre fuori dalla volontà di Dio, bisogna essere sempre lì a ritornare dentro nella volontà di Dio. Ecco, così. Per dire un'esperienza, è che l'anima è sempre in festa se, teoricamente, potesse vivere non solo confermata in grazia, ma confermata in questo stato di unione con Dio, sarebbe sempre in festa, sarebbe tutto un giorno del Signore. Questa è una delle cose. Così un'altra esperienza che ho fatto vivendo così, per dire, sottolineare, nell'atteggiamento quotidiano, è come ogni atto, il più piccolo: dal lavarsi, al vestirsi, al prender su una carta, all'accomodare una cosa, all'incontrare una persona... tutto diventa solenne, tutto diventa solenne. E' meraviglioso, perché questa è una strada fatta per tutti; e veramente deve essere Maria ad avercela suggerita, perché la mamma... Maria è mamma di tutti: dei sacerdoti, dei laici, delle donne, degli uomini, dei bambini, dei vecchi, di tutti, lei è la mamma di tutti noi, perché è la mamma della Chiesa; perciò lei ci ha dato una strada fatta per tutti. Questo a me... che mi dà le vertigini dalla felicità. Che lei ci abbia suggerito una strada così universale da poter dire a tutti... Loro potranno dire a tutte le anime: "Tu puoi vivere così". E' così semplice, però contiene talmente tutto(…) contiene Gesù via verità, vita. Più di così! Contiene Dio: questo essere nel presente, la sua volontà e nella sua volontà abbiamo capito che... Ieri, per esempio, ho capito una cosa nuova. C'era nel Vangelo: siate vigilanti. E io ho detto: "Chi è vigilante? Chi vive il presente". L'altro giorno ho sentito che bisogna essere fedeli. Chi è fedele? Chi vive il presente. Chi va fuori del presente non è più fedele. Io sto sempre più scoprendo come sotto questa semplicità di questa strada, c'è una pienezza... c'è tutta la pienezza. Tanto che ieri, alla Brunetta, che vive con me, dico: "Sai cos'è la semplicità di Dio?", e lei dice: "No". "L'unità di Dio", "Ah, già - dice - sempre quella, sempre quella, il mistero, il mistero di Dio uno, ma in quell'Uno cosa c'è, in quell'Uno cosa c'è?" Ora, in questa via così semplice, così semplice, così semplice, che tutti i bambini la possono vivere, i sacerdoti, le ragazze, gli uomini, gli sposati, tutti la possono vivere, per cui qui si distribuisce proprio una via di accesso alla santità a tutti... lo possono, basta che lo vogliano, perché non sono più loro che vivono, è Dio che vive in loro, a me questa cosa - non so come spiegare - ma dà le vertigini dalla gioia, mi dà una gioia immensa! Aver potuto avere da Maria il segreto della santità, di una santità popolare, di una santità universale per tutto il popolo di Dio. Per cui quello che il Concilio desidera, che la santità sia per tutti, che non sia limitata ai conventi, a certe categorie di persone, qui abbiamo trovata la strada. E questo è qualche cosa, non so se loro lo capiscono, ma è qualche cosa di straordinario. Perché, dire: "Tu puoi farti santo in uno stato di perfezione"; va bene, vai, fatti frate, fatti suora ecc. Ma poter dire a tutti: c'è una strada che ti puoi far santo tu; guarda, tu che magari non puoi andare in chiesa perché le circostanze te le impediscono veramente; tu che sei oltre cortina dove non puoi avere contatto con i sacerdoti; tu che sei in prigione, non so, tu puoi farti santo, è la volontà di Dio presa bene, vissuta, perdendo tutto: la libertà, se si è in carcere; il contatto con la Chiesa se si è oltre cortina... Tu lo puoi. Ecco, questo è qualche cosa di straordinario. Solo Maria poteva inventare una cosa di questo genere. Solo Maria. Solo una mamma che ci ama tutti e ciascuno personalmente. Solo lei. Io non me la spiego altrimenti. E' fantastico, è fantastico, è straordinario. Non so se loro lo capiscono. (Applausi) Anche perché la semplicità è una delle cose più difficili da capirsi, vero? perché è l'unità, è misteriosa. Ecco, così. Quindi come si può? Bisogna scegliere Dio una volta; e poi mettersi su questo binario (…) 

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Festa liturgica della beata Chiara Badano - Giovane Laica
29 ottobre
" Dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la Nostra Autorità Apostolica concediamo che la Venerabile Serva di Dio CHIARA BADANO, giovane laica, animata di piena fiducia nell'amore di Dio e determinata a compiere sempre la Sua volontà in un unione con Cristo e nella gioiosa ricerca dell'unità con i fratelli, sia d'ora in poi chiamata Beata e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal Diritto, ogni anno, il 29 ottobre" Papa Benedetto XVI
Nata a Sassello (SV), diocesi di Acqui, il 29 ottobre 1971, in una famiglia umile ma di viva fede, viene educata dalla mamma ad amare Gesù fin da bambina e a riconoscerlo nei poveri e nei piccoli. A 9 anni scopre il Movimento dei Focolari e vi si immerge con entusiasmo facendo proprio l’ideale dell’unità. Inizia il liceo nell’intento di recarsi come medico in Africa, ma a 17 anni un osteosarcoma fa crollare ogni suo sogno. In unione con Gesù si affida senza riserve alla volontà di Dio, certa di essere da lui immensamente amata, e rinnova il suo sì: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io!». Persevera nell’offrire le proprie sofferenze soprattutto per i giovani e, sempre serena, raggiunge lo Sposo il 7 ottobre 1990.