Da ricordare che la presa di possesso dell’arcibasilica lateranense è
esplicitamente prevista all’ultimo punto della Costituzione apostolica
di Giovanni Paolo II “Universi Dominici gregis” sull’elezione del
pontefice. Al numero 92 si legge: "Il Pontefice, dopo la solenne
cerimonia di inaugurazione del pontificato ed entro un tempo
conveniente, prenderà possesso della Patriarcale Arcibasilica
Lateranense, secondo il rito prescritto".
Quasi otto anni fa, il 7 maggio 2005, quando Benedetto XVI si insediò nella Cathedra di Roma spiegò:
Quasi otto anni fa, il 7 maggio 2005, quando Benedetto XVI si insediò nella Cathedra di Roma spiegò:
"Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Così la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici. (...) Questa potestà di insegnamento spaventa tanti uomini dentro e fuori della Chiesa. Si chiedono se essa non minacci la libertà di coscienza, se non sia una presunzione contrapposta alla libertà di pensiero. Non è così. Il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire. La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge". (Fonte)
La Chiesa e il Palazzo furono sede del papato da Papa Milziade (314) a
Papa Clemente 1309 (il "Papa di Avignone"). Dopo l'incendio del 1307 e
soprattutto di quello di 1361 il Palazzo gradualmente fu abbandonato.
Dopo il ritorno del papato da Avignone, i Papi scelsero altri palazzi:
Santa Maria in Trastevere, Santa Marina Maggiore e infine san Pietro in
Vaticano. La Treccani, a proposito dei "Concili lateranensi", ricorda:
"I più importanti sono i 5 concili ecumenici tenuti a Roma fino al
Concilio Vaticano I (1869): 1° (9° ecumenico), tenuto nel 1123
(approvazione del concordato di Worms); 2° (10° ecumenico), tenuto
nell’aprile 1139 (conseguenza dello scisma di Anacleto II); 3° (11°
ecumenico), tenuto nel 1179 (condanna dei valdesi; elezione del papa
riservata al collegio cardinalizio); 4° (12° ecumenico), tenuto nel 1215
(definizione del dogma della transustanziazione; condanna di Gioacchino
da Fiore; riaffermazione del primato del pontefice; obbligatorietà
della confessione una volta l’anno); 5° (18° ecumenico), tenuto dal 1512
al 1517 in risposta al conciliabolo di Pisa"
Di seguito il programma
Vicariato di Roma
Domenica 7 aprile 2013, alle ore 17,30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Santo Padre FRANCESCO presiederà la celebrazione dell’Eucaristia in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. La comunità ecclesiale della Diocesi di Roma accoglie (...)
Di seguito il programma
Vicariato di Roma
Domenica 7 aprile 2013, alle ore 17,30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Santo Padre FRANCESCO presiederà la celebrazione dell’Eucaristia in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. La comunità ecclesiale della Diocesi di Roma accoglie (...)
L’Arcibasilica
del SS.mo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed
Evangelista, comunemente detta San Giovanni in Laterano,
sorge nelle vicinanze del monte Celio.
E’ la mater
et caput di tutte le chiese di Roma e del mondo.
In questa
zona, sorgeva anticamente una dimora di proprietà della
nobile famiglia dei Laterani. La loro casa sorgeva nei
pressi della Basilica, probabilmente verso l’attuale Via
Amba Aradam, e i terreni coprivano tutta la zona che
comprende anche l’attuale area basilicale.
Secondo gli
“Annali” di Tacito nel 65 queste case e terreni furono
confiscati dall’Imperatore Nerone, poiché Plauzio
Laterano, console designato per l’anno 65, cospirò
contro l’imperatore stesso nella congiura detta dei “Pisoni”.
Fallita la congiura, Plauzio fu condannato a morte ed
espropriato dei suoi beni, che passarono all’Erario
Imperiale.
Successivamente
(201 ca.) parte di questi terreni furono utilizzati da
Settimio Severo, che per consolidare l’organico della
propria guardia del corpo formata dagli equites
singulares (cavalieri scelti) che avevano una
caserma nei pressi dell’attuale Via Tasso, si trovò
nella necessità di costruire una seconda caserma che
accogliesse le nuove leve. Scelse a tal fine l’area
lateranense, dove l’erario imperiale aveva svariate
proprietà, prima di tutte quella dei Laterani, acquisite
con la confisca neroniana.
In una parte
di questi terreni dei Laterani l’imperatore edificò un
grande complesso militare chiamato Castra nova
equitum singularium (Nuova Caserma delle guardie
scelte).
Gli scavi,
condotti a più riprese sotto il pavimento della basilica
e sotto il chiostro, hanno rimesso in luce vari tratti
delle fondazioni severiane, e parte dell’alzato del
piano terreno della Caserma.
Nello stesso
periodo Settimio Severo donò un’altra parte dei terreni
confiscati a Tito Sextio Laterano, amico di Settimio
Severo e suo valoroso comandante nella spedizione
mesopotamica. Non si sa se l’imperatore donò la stessa
casa che fu di Plauzio Laterano o Tito Sextio o ne
costruì una nuova, ma si sarebbe trattato, comunque, di
un’abitazione così lussuosa e così importante da
costituire un punto di riferimento topografico e, anche
dopo la loro scomparsa, nel Medioevo si continuò ad
indicare gli edifici che sorgevano nell’area con la
locuzione iuxta Lateranis (presso il Laterano),
fino ad arrivare all’odierna denominazione del Laterano.
C’è da dire
che si è pensato ad un rapporto di parentela tra il
Plauzio Laterano morto sotto l’imperatore Nerone e il
Tito Sextio Laterano amico di Settimio Severo. Una
lontana parentela dei due personaggi non si può del
tutto escludere è anche vero che non è dimostrabile un
rapporto preciso tra queste due persone e le loro
abitazioni.
Successivamente questi terreni divennero di proprietà,
non si sa se per acquisto o per eredità, ad una certa
Fausta, in quanto si menziona successivamente una
domus Faustae nel territorio lateranense. Si è
voluto identificare la Fausta in questione con la
seconda moglie dell’imperatore Flavio Valerio
Costantino (280-337), al cui nome è legato il
ricordo della fondazione della Basilica.
Cresciuto alla
corte di Diocleziano, Costantino fu chiamato in
Britannia dal padre, l’imperatore Costanzo Cloro e alla
morte di questi fu acclamato augusto
dall’esercito (306), fatto che rompendo le regole del
sistema tetrarchico, scatenò una violenta lotta in cui
sei pretendenti (Massimiano, Massenzio, Licinio,
Galerio, Massimino e Costantino) si contesero il titolo
imperiale. Eliminato Massimiano (310), morto Galerio
(311), Costantino il 28 Ottobre 312 sconfisse Massenzio
ad Saxa Rubra sulla Via Flaminia (la Battaglia di
Ponte Milvio), aiutato da quel simbolo divino che gli
era apparso la notte prima della vittoria in sogno: un
angelo con una croce ed una scritta IN HOC SIGNO VINCES,
che prontamente Costantino fa dipingere sugli scudi dei
propri soldati.
Sconfitto
Massenzio, Costantino, va a Milano e rinsalda l’alleanza
con Licinio, il quale, morto Massimino, rimane padrone
delle province orientali (successivamente Costantino si
sbarazza anche di Licinio rimanendo così unico
Imperatore). A Milano Costantino proclama anche un
editto (313) in cui riconosce al Cristianesimo libertà
di culto.
Tornato a Roma
Costantino si preoccupa di offrire alla chiesa nascente
un luogo adatto per svolgere pienamente il proprio
ministero spirituale.
Allora (IV
sec) nella zona dei laterani vi erano la domus Faustae,
la casa di Fausta, che, come già detto, forse era quella
Fausta moglie di Costantino e sorella di Massenzio, che
la stessa Fausta aveva portato in dote a Costantino, e
la Castra Nova Equites singularium.
Costantino
scioglie il corpo degli equites singulares, che
avevano appoggiato Massenzio e dona a Papa Melchiade i
terreni per costruirvi una domus ecclesia.
La Basilica
venne consacrata nel 324 ( o 318 ) da Papa Silvestro I,
e dedicata al SS.mo Salvatore. Nel IX sec., Sergio III
la dedicò anche a San Giovanni Battista, mentre nel XII
sec. Lucio II aggiunse anche San Giovanni Evangelista.
Dal IV secolo
fino al termine del periodo avignonese (XIV
sec.), in cui il papato si spostò ad Avignone, il
Laterano, fu l’unica sede del papato. Il Patriarchio, o
dimora lateranense (l’antica sede Papale), annesso alla
Basilica fu la residenza dei Papi per tutto il medioevo.
Il Laterano, quindi, fu da questo periodo fino al XIV
sec. la sede e il simbolo del papato e quindi, il cuore
della vita della Chiesa. Vi furono ospitati anche cinque
concili ecumenici.
La Primitiva
Basilica Costantiniana, era molto simile, in pianta,
all’attuale, anch’essa di cinque navate, e i muri
perimetrali coincidono più o meno con gli attuali.
Un’ aula
rettangolare divisa internamente in cinque navate
mediante colonnati marmorei con capitello corinzio; 15
colonne con alta trabeazione su ciascun lato della
navata maggiore e 21 colonne sostenenti arcate tra le
navate laterali. In fondo alla navata centrale, ad
ovest, si apriva una grande abside, Nell’alto Medioevo
la Cattedrale era un prezioso scrigno di opere d’arte.
Già l’imperatore Costantino, dopo aver voluto la grande
Basilica, la arricchì con un meraviglioso ciborio per
l’altare maggiore.
Ma dopo i
primi splendori del IV sec., seguirono vicende che
segnarono nel bene e nel male per oltre un millennio,
fino ai nostri giorni, la complessa storia
dell’Arcibasilica lateranense.
Agli inizi del
V sec. durante il sacco visigoto di Alarico del 410, la
cattedrale venne spogliata del prezioso baldacchino
Costantiniano, subito sostituito da Sisto III.
Nel 455 i
vandali di Genserico depredarono la Chiesa di tutti i
suoi tesori.
Papa Ilario
(461-468) fece costruire tre oratori intorno al
Battistero, quelli di: San Giovanni Battista, di San
Giovanni Evangelista e quello della Santa Croce,
quest’ultimo demolito dai rifacimenti barocchi di Sisto
V. L’oratorio di san Venanzio fu invece costruito nel VI
sec. sotto il papato di Giovanni IV.
All’inizio del
IX sec. Leone III ricostruì i soffitti della basilica e
decorò le finestre dell’abside con vetrate policrome.
Nel X sec.
venne costruito, su un lato del portico, un oratorio
dedicato a San Tommaso, che anticamente veniva usato dai
Papi per indossare i paramente liturgici prima di
entrare in chiesa.
Nel XII sec.
venne restaurato il tetto della Basilica e adattato a
due Cappelle (dedicate A S.ta Rufina e Seconda e a San
Cipriano e Giustina) il portico del Battistero; nello
stesso secolo avvenne il rifacimento dell’antica
facciata della Basilica con la decorazione a mosaico e
del portico d’ingresso, nonché la dotazione di porte di
bronzo nel battistero e nelle Scala Santa, ora nelle
cappelle dei due San Giovanni, interne al battistero.
Alla fine del
XIII sec. furono intrapresi grandi lavori sotto
Bonifacio VIII per il Giubileo del 1300, con la nuova
loggia delle benedizioni e con gli affreschi di Giotto
(o giotteschi) e di Cimabue, oggi andati perduti. Il
Giubileo del 1300 fu il primo grande Giubileo della
storia, indetto proprio a San Giovanni in Laterano.
Nel XIV sec.
l’avvenimento principale, e determinante per la storia
della Basilica lateranense, è lo spostamento del potere
papale da Roma ad Avignone, e quindi il completo
abbandono del Laterano.
Nel 1378 con
l’elezione di Gregorio XI, si ha la fine del periodo
avignonese. Gregorio XI riporta il papato a Roma, ma con
il Laterano in pessime condizioni, i papi preferiranno
da adesso in poi il Vaticano.
Da questo
periodo in poi, tutti i restauri saranno rivolti
esclusivamente alla cura della Basilica e del
Battistero, mentre il Patriarchio viene lentamente
lasciato andare in rovina. Nel XV sec., Papa Martino V,
dal 1426 al 1431, provvide ad un rifacimento del
pavimento e delle pitture delle pareti per opera di
Gentile da Fabriano e del Pisanello. Dal 1431 al 1447,
sotto Eugenio IV, furono rivestite di mattoni le colonne
pericolanti della navata e voltati gli archi in luogo
delle trabeazioni diritte. Fu questa una svolta
importante, sotto il profilo architettonico, che fissò
l’assetto strutturale affrontato dal Borromini due
secoli dopo per la sua totale riedificazione.
Nel XVI sec.,
dopo il sacco di Roma, Paolo III propose di demolire il
Patriarchio per ricavarne tegole e travi per il restauro
della chiesa, soppresse il portico anulare del
Battistero e ne modificò la cupola con l’odierno tamburo
ottagonale, ricoperto con un tetto di piombo. Pio IV
abbellì il Battistero e fece costruire il soffitto della
Basilica, che Pio V continuò. Alla fine di questo secolo
Sisto V fece demolire del tutto il Patriarchio per
costruire il Palazzo apostolico lateranense (oggi sede
del Vicariato di Roma), ad opera dell’architetto
Domenico Fontana, e con esso il prospetto del transetto
nord.
Per il
Giubileo del 1600 Clemente VIII rinnovò il transetto e
l’altare del SS.mo Sacramento su progetto di Giacomo
della Porta.
E’ del 1650 il
totale riassetto della Basilica ad opera di Francesco
Borromini che ricostruisce la navata centrale e quelle
laterali. Tale intervento fu voluto da Papa Innocenzo X
e terminato nel 1660 sotto il papato di Alessandro VII,
che fece restaurare anche il mosaico dell’abside e
trasferire, dalla Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano,
i battenti di bronzo dell’antica Curia romana che oggi
costituiscono il grande portone centrale della Basilica.
Nel XVIII sec,
proseguendo l’opera che privilegiava la compiutezza
dell’immagine esterna, venne finalmente completata la
facciata della Basilica con il nuovo prospetto di
Alessandro Galilei (autore anche della Cappella Corsini
all’interno della Basilica), ultimato qualche anno prima
del Giubileo del 1750. nell’interno della Basilica
vengono messe nei nicchioni Borrominiani le statue dei
12 Apostoli.
L’ultimo
grande restauro si ebbe nel XIX sec., prima sotto Pio IX,
che restaurò il tabernacolo e la confessione; poi,
quello più vistoso, sotto Leone XIII che dal 1876 al
1886 incarica l’architetto Francesco Vespignani di
abbattere l’abside e ricostruirlo più dietro.
Nel XX sec. si
ha sotto Pio XI il restauro del pavimento cosmatesco,
dove furono rinvenuti i resti dell’antica caserma degli
equites singulares.
In occasione
del grande Giubileo del 2000 viene inaugurata la nuova
Porta Santa, opera dello scultore Floriano Bodini
(1933-2005)
BIBLIOGRAFIA
PAOLO LIVERANI. Le radici della fede e gli scavi
lateranensi, in Lateranensia n. 2, anno 1994.
G.B. PROJA. L’Arcibasilica Lateranense, in
Lateranensia n. 10-11, anno 1999
A. ILARI. Costantiniana Arcibasilica in Laterano,
guida storico-bibliografica, Roma 2000
S. PORFIRI (a cura di). Arcibasilica di San
Giovanni in Laterano il Battistero e la Scala Santa,
Lozzi Roma - 2002
R. LUCIANI. San Giovanni in Laterano, Prospettive
edizioni - 2004
A. MILIONI. L'Arcibasilica papale del Laterano nei
secoli, Edizioni Quasar - 2007