Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana per avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nell'anno scolastico 2014-2015
In un Messaggio pubblicato sulla pagina della Conferenza Episcopale Italiana, il presidente Angelo Bagnasco ha ribadito che “per una formazione completa della persona è necessario non trascurare la dimensione religiosa”. Il testo ricorda che è stato proprio l’umanesimo cristiano a far emergere tanti fenomeni storici, letterari, artistici, perché alla base delle motivazioni più profonde ci sono i principi e i valori annunciati duemila anni fa da Gesù di Nazareth.
La presidenza della CEI invita dunque studenti e genitori a “guardare con fiducia e con simpatia al servizio educativo offerto dall’insegnamento della religione cattolica”. Da parte sua la Conferenza Episcopale garantisce “livelli sempre più elevati di formazione accademica degli insegnanti di religione cattolica”. Ringrazia inoltre gli insegnanti, in gran parte laici, che “con la loro passione educativa testimoniano nella scuola il valore della cultura religiosa” e cercano “di venire incontro alle esigenze più autentiche degli alunni che oggi frequentano le scuole italiane, alle loro domande di senso, alla loro ricerca di una valida guida”.
A questo proposito il messaggio rileva che nelle 'Indicazioni didattiche per il primo ciclo di istruzione' si dichiara in maniera impegnativa che “il confronto con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti”.
Secondo il cardinale Bagnasco, inoltre, “l’insegnamento della religione cattolica può essere determinante per favorire la crescita equilibrata delle future generazioni e l’apertura culturale a tutte le manifestazioni dello spirito umano”. In conclusione, nel testo viene rinnovato l’invito a scegliere l’insegnamento della religione cattolica per completare e sostenere la formazione umana e culturale. (A.G.)
Di seguito il testo del Messaggio.
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Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale
Italiana
in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento
della religione cattolica nell’anno scolastico 2014-2015
Cari studenti e
cari genitori,
anche
quest’anno sarete chiamati a decidere se avvalervi o non avvalervi
dell’insegnamento della religione cattolica. Si tratta di un servizio educativo
che la Chiesa
offre alla scuola italiana in conformità a quanto stabilito dall’Accordo del 18
febbraio 1984 che ha modificato il Concordato Lateranense e dalle Intese attuative
che negli anni si sono succedute. Nel quadro delle finalità della scuola, cioè
aderendo agli scopi educativi che motivano l’esistenza delle scuole di ogni
ordine e grado in Italia, l’insegnamento della religione cattolica consente a
tutti, a prescindere dal proprio credo religioso, di comprendere la cultura in
cui oggi viviamo in Italia, così profondamente intrisa di valori e di
testimonianze cristiane.
Parlando
a un gruppo di studenti, papa Francesco ha ricordato che «la scuola è uno degli
ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini
e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della
vita. Come vi aiuta a crescere la scuola? Vi aiuta non solo nello sviluppare la
vostra intelligenza, ma per una formazione integrale di tutte le componenti
della vostra personalità» (Discorso agli
studenti delle scuole gestite dai gesuiti in Italia e Albania, 7 giugno
2013).
Sulla
scia di queste parole, la Chiesa in Italia vuole ribadire il proprio impegno e
la propria passione per la scuola. Quest’anno e lo farà anche in maniera
pubblica con un grande pomeriggio di festa e di incontro con il Papa in Piazza
san Pietro il prossimo 10 maggio, a cui sono invitati gli studenti, gli insegnanti,
le famiglie e tutti coloro che sono coinvolti nella grande avventura della
scuola e dell’educazione.
Riprendendo
le parole del Papa, riteniamo che sia necessaria una formazione completa della
persona, che dunque non trascuri la dimensione religiosa. Non si potrebbero
capire altrimenti tanti fenomeni storici, letterari, artistici; ma soprattutto
non si potrebbe capire la motivazione profonda che spinge tante persone a
condurre la propria vita in nome dei principi e dei valori annunciati duemila
anni fa da Gesù di Nazareth. È per questo che vogliamo ancora una volta
invitare ogni studente e ogni genitore a guardare con fiducia e con simpatia al
servizio educativo offerto dall’insegnamento della religione cattolica.
Per
rendere tale servizio sempre più qualificato e adeguato alla realtà scolastica,
con l’Intesa stipulata nel 2012 tra la Conferenza Episcopale Italiana e il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono stati fissati
livelli sempre più elevati di formazione accademica degli insegnanti di
religione cattolica, almeno pari a quelli di tutti gli altri insegnanti e
spesso anche superiori. Ringraziamo questi insegnanti, oggi in gran parte
laici, che con la loro passione educativa testimoniano nella scuola il valore
della cultura religiosa, attraverso il cui servizio cerchiamo di venire incontro
alle esigenze più autentiche degli alunni che oggi frequentano le scuole
italiane, alle loro domande di senso, alla loro ricerca di una valida guida.
Tutto
questo è ben espresso nelle Indicazioni didattiche recentemente aggiornate e
attualmente in vigore nelle scuole di ogni ordine e grado. In quelle specifiche
per il primo ciclo di istruzione si dichiara in maniera impegnativa che «il
confronto con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo
fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere
importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni
e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti». Nella fase storica
che attualmente stiamo vivendo il contributo dell’insegnamento della religione
cattolica può essere determinante per favorire la crescita equilibrata delle
future generazioni e l’apertura culturale a tutte le manifestazioni dello
spirito umano.
Con
questi sentimenti, e confortati dall’elevata adesione fino ad oggi registrata,
vi rinnoviamo l’invito a scegliere l’insegnamento della religione cattolica per
completare e sostenere la vostra formazione umana e culturale.
Roma,
23 novembre 2013
La Presidenza
della Conferenza Episcopale Italiana