giovedì 22 ottobre 2015

L’infamia dei poteri oscuri ...


Il discredito è mortale
Avvenire
(Marco Tarquinio) Abbiamo imparato subito tutti a conoscere papa Francesco, il suo modo familiare e diretto di comunicare, la semplicità e l' efficacia con cui riesce a far arrivare a chiunque i messaggi più complessi e tutta la profondità, il rispetto e più ancora la tenerezza dello sguardo cristiano sulla vita, sulla bellezza e sulla povera fragilità degli esseri umani e del creato. E continuiamo ad apprezzare, giorno dopo giorno, non solo il suo amore per la trasparenza, ma l' effettiva trasparenza di cui si circonda. 
Tra le cose di cui siamo certi c' è che se il Papa fosse malato - e non di un' influenza di stagione - lo sapremmo da lui stesso e non attraverso una qualche fumosa e acre fuga di notizie. Come quella che ieri ha monopolizzato la prima pagina del Quotidiano nazionale, il giornale che ormai da qualche anno unifica tre gloriose testate della nostra stampa interregionale: Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. «Papa Francesco è malato», il gran titolo seguito da dettagli esotici e no: un tumore («curabile ») al cervello, l' occhio e la mano di un celebre chirurgo giapponese, i volteggi a gennaio di un elicottero dalle papali «insegne bianco-gialle» tra Roma e la Toscana, la «confidenza» - attribuita a un ignoto alto prelato - su una prossima «sorpresa» di Francesco pronto a rinunciare al ministero petrino. Insomma, un romanzaccio. Accompagnato da una piccola spiega su chi è chiamato a 'prendere il potere' in caso di dimissioni o grave malattia del Papa. E da un editoriale che rivendica «il dovere di scrivere» violando la privacy (inevitabilmente attenuata) di una personalità di statura mondiale. Il problema è che in questo caso non è stata violata la sfera personale di un uomo famoso, ma la verità. Lo rende chiaro la limpida serie di smentite 'senza se e senza ma' arrivata dal Vaticano e dagli Stati Uniti (dove il medico opera abitualmente). Lo sottolineano le forti proteste per il modo «irresponsabile» e «ingiustificabile» - parola di padre Federico Lombardi - con cui una notizia «totalmente infondata» è stata data e accreditata. Già: hanno voluto titolare che il Papa è malato, mentre anche questo triste caso conferma che (non solo, ma soprattutto) nel nostro Paese «l' informazione è malata». Malata di pressappochismo. Malata di presunzione. Malata di sensazionalismo manipolatorio. Un morbo serio, sfibrante. E ognuno dei sintomi che ho appena richiamato ha un preciso perché. Pressappochismo: leggete le ricostruzioni che mettiamo in pagina oggi - frutto del lavoro svolto, lo sottolineo, in poche ore da noi e dai colleghi di altre testate - e constaterete che le «verifiche» delle circostanze che avvalorerebbero la notizia del presunto cancro cerebrale del Papa sono... favolistiche nonostante - parola del direttore del Qn - si siano, quelle sì, protratte addirittura «per mesi». Sono eloquenti alcuni particolari che avrebbero dovuto essere rivelatori, come la vera proprietà (e l' uso) di un elicottero che non è affatto «papale», la realtà dell' incontro con il Papa (a ottobre non a gennaio, e in udienza pubblica), degli appuntamenti e degli impegni del medico nipponico a Roma e in Vaticano documentati - pensate un po' - da lui stesso, con tanto di fotografie, in un blog su internet... Presunzione: proprio la pubblicazione 'a orologeria' di una storia mal verificata e condita da malevolenze anonime su un' uscita di scena dell' attuale Papa, dossier che si dichiara di aver tenuto nel cassetto per diverso tempo, rende palese l' intenzione di voler 'pesare' in vicende importanti della vita della Chiesa, come il Sinodo che si sta per concludere. E si sente chiaramente che quest' altro fumo sprigionato alla fine del Sinodo ha colori diversi, ma la stessa tossicità di quello alzato - in modo altrettanto premeditato e mediaticamente organizzato - alla vigilia, con il «caso Charamsa». Sensazionalismo manipolatorio: il culmine è raggiunto con l' intervista a un luminare dell' Università Cattolica - si noti la finezza dell' ateneo prescelto - sui cosiddetti «tumori benigni al cervello». Il professore viene fatto parlare senza che sappia minimamente che la sua voce verrà usata per accreditare una costruzione mediatica con al centro papa Francesco. Incredibile. Il Papa, grazie a Dio, sta bene, e lo vediamo altrettanto bene: con i suoi molti anni, la sua energia, lo spirito che dimostra e lo Spirito che lo sostiene. L' informazione, invece, niente affatto. E non è certo il destino a essere cinico e baro... Prima ce ne renderemo conto e correremo davvero ai ripari, noi che l' informazione la facciamo, meglio sarà. Il discredito è mortale.

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«Sì, è un’azione contro il Sinodo. Ad alcuni il Papa non piace» 
 Corriere della Sera 
(Gian Guido Vecchi) Parla il cardinale Walter Kasper: «Non lasciamoci manipolare». Sinodo, ormai ci siamo: i 270 padri sinodali suddivisi in 13 circoli hanno approvato le relazioni, una commissione sta cercando di fare sintesi, sabato si vota «e poi si consegnerà questo testo al Papa» 

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Sul Sinodo inutili pressioni
Sole 24 Ore
(Gianfranco Brunelli) All' inizio, durante e ora alla fine. Il Sinodo dei vescovi che si va chiudendo è stato oggetto di formidabili e inedite pressioni mediatiche. Non era mai accaduto in questi termini. Le pressioni sul sinodo sono naturalmente pressioni sul papa. Gianfranco Brunelli Proprio per l' importanza di questo sinodo, che va oltre il suo stesso tema e riguarda la figura e la forma della Chiesa nei prossimi tempi. Il metodo sinodale (o conciliare) è la prima riforma della chiesa attuata da papa Francesco. Alcune pressioni sono state generate dall' interno, da parte di ambienti curiali ostili al papa, altre occasionate dall' esterne. Prima il caso Charamsa (il monsignore polacco che ha reso nota la propria condizione di convivenza omosessuale in atto da tempo) alla vigilia del sinodo, secondo i tempi studiati dal suo editore; poi la lettera critica nei confronti della riforma dei lavori sinodali, rivolta al papa da oltre una decina di padri sinodali, alcuni dei quali poi si sono dissociati; infine la clamorosa e a quanto pare falsa notizia di un tumore al cervello che avrebbe colpito il papa. Quest' ultima notizia è davvero di enorme impatto e lascerà traccia di sé. Il direttore della Sala stampa vaticana, p. Lombardi, ha dapprima qualificato la notizia come «gravemente irresponsabile», aggiungendo in un intervento successivo che «la pubblicazione avvenuta è un grave atto di irresponsabilità… assolutamente ingiustificabile e inqualificabile». Per «L' Osservatore romano» si tratta di una vicenda che ha complessivamente un «intento manipolatorio». Insomma: fango. Nonostante le pressioni, i contrasti, le interferenze interne-esterne, il sinodo sta andando nella direzione che voleva il papa. Alla fine, le interferenze hanno delegittimato le resistenze puramente ideologiche. E la maggioranza dei vescovi ha reagito con fastidio a questi tentativi. Il metodo di lavoro, che ha visto un maggiore investimento sui tempi di discussione nei circoli linguistici (circuli minores), piuttosto che negli interventi assembleari (spesso di pura autorappresentazione), ha costretto i padri sinodali a confrontarsi tra loro direttamente, per intere giornate. Il testo finale registrerà, secondo il metodo applicato dai tedeschi nei lavori dei circoli minori, i diversi livelli di consenso sulle varie materie e probabilmente verrà votato a larga maggioranza, lasciando (di fatto chiedendo) al papa di intervenire con un documento pastorale nell' anno del Giubileo della misericordia. È la strada aperta per la reinterpretazione dei testi precedenti del magistero, compresa l' Humanae vitae di Paolo VI, non sui temi di fondo ma sulle questioni controverse: come la contraccezione, la comunione ai divorziati risposati, l' omofobia, i rapporti prematrimoniali. Il gruppo dei sinodali di lingua tedesca ha anche fornito anche un buon supporto teologico alla discussione, di fronte a una maggiore povertà in questo senso sperimentata dall' assemblea precedente. Cinquant' anni dopo il concilio Vaticano II, che avviò la prima auto-attuazione della Chiesa in quanto Chiesa mondiale, inaugurando un influsso di comunicazione reciproco tra tutte le sue parti e le sue componenti, papa Francesco riprendendo il tema del primato della pastorale, riprende e attua lo stile del Vaticano II, che non aveva né semplicemente il carattere della dottrina dogmatica sempre valida, né quello della disposizione canonica, bensì quello di una direttiva pastorale. Papa Francesco ha di fronte a sé la difficoltà e il compito di fondare teologicamente quell' appello pastorale. Si tratta di un mandato risultato incompiuto nel Concilio Vaticano II, accantonato nel post-concilio e che oggi risulta impellente. «Questo compito - ricordava il più grande teologo cattolico del XX secolo, il gesuita Karl Rahner -, la cui soluzione non è ancora stata trovata, (…) comporterà un ritorno alla sostanza fondamentale ultima del messaggio cristiano, per poi formulare a partire di qui, in modo nuovo e con una creatività disinvolta, la totalità della fede cristiana in corrispondenza con le diverse situazioni storiche». Penso che non basti un po' di fango o qualche malattia, magari cinicamente inventata, per fermare questo processo che va oltre lo stesso papa Francesco.


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Il cardinale Kasper: "Lo vedo tutti i giorni e sta benissimo, basta con i tentativi di bloccare il Sinodo" 
 La Repubblica 
(Orazio LaRocca) "Il Papa malato di cancro? È solo un maldestro tentativo di condizionare i lavori del Sinodo. Come è successo nei giorni scorsi con la pubblicazione di una lettera privata inviata al Papa da 13 cardinali, ma sulla quale sono emersi tanti dubbi. Ora si lancia l'allarme per la salute di papa Francesco. Ma il Santo Padre, e i padri sinodali, non si faranno condizionare da nessuno".


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Dal monsignore gay alla lettera dei cardinali. "Complotto diabolico per colpire il Papa"
Repubblica.it
(Marco Ansaldo) Il retroscena. Gli uomini di Bergoglio allarmati per l' escalation di scandali e fughe di notizie nelle settimane del Sinodo: "Qui c' è l' ombra di una nuova Vatileaks" - L' ombra di una nuova, maldestra Vatileaks? Oppure quello che dentro i Sacri Palazzi chiamano "fumo di Satana"? Forse, sull' ennesimo caso che da ieri mattina scuote la Santa Sede, ha ragione monsignor Gianfranco Girotti. Azzarda colui che come reggente della Penitenzieria Apostolica ha rappresentato la massima autorità morale della Chiesa: se dietro le voci sulla salute di Francesco ci fosse una «manipolazione per indebolire l' operato del Papa, sarebbe un' azione diabolica». 

E aggiunge: «Dall' outing di monsignor Charamsa, agli scandali sessuali dei carmelitani, fino alle voci sulla salute del Pontefice, abbiamo assistito a episodi inquietanti». Ed è l' inquietudine, assieme a smentite pontificie categoriche, assolute, quasi violente nella loro assertività, a serpeggiare dietro le Mura Leonine fin dall' inizio del Sinodo sulla famiglia. Un quasi Conclave per l' attenzione con cui è seguito dai media, considerato come un evento decisivo di questo Pontificato nella battaglia fra cardinali riformisti e conservatori. Un confronto senza esclusione di colpi - mediatici, soprattutto - che fa leva proprio sulla stampa nel tentativo di affossare il Papa che vuole cambiare la Chiesa. I veleni del Sinodo sembrano essere disseminati ad arte nelle tre settimane di lavori. E il volto gaudioso ma chiaramente preoccupato del cardinale tedesco Marx lo fa intuire adesso, così come lo faceva presagire già il primo giorno la difesa improvvisa, elegante, ma decisa, opposta da monsignor Forte agli attacchi dei falchi. Veleni contro il Papa. Stretto all' angolo sulla questione dell' apertura agli omosessuali (vicenda Charamsa), imbarazzato dalle bordate dei conservatori (la lettera critica dei 13 cardinali sulla conduzione del Sinodo, diffusa nella seconda settimana), e ora sorpreso dal polverone sul suo stato di salute. Tutte "bufale", commentano Oltretevere, con lo scopo di delegittimare l' operato di Francesco e dell' assemblea vescovile. A sua difesa, ieri, si è schierato con particolare grinta il portavoce padre Lombardi. Con una dichiarazione inviata nelle caselle postali dei vaticanisti ha prima inanellato una serie di parole durissime contro il quotidiano uscito in prima pagina con la notizia sul tumore curabile del Papa, quasi tutte comincianti con la lettera "i". Come per mettere i puntini al loro posto: «Grave atto di irresponsabilità, assolutamente ingiustificabile e inqualificabile». «Informazioni infondate ». «Vicenda da chiudere immediatamente ». Poi a voce, davanti a telecamere e fotografi, ha messo in fila una serie di bordate di gesuitica potenza: «Elicotteri vaticani? Sì, se non sono fantasmi…». «Qui ogni giorno ha la sua pena». «Confermo totalmente la smentita che ho fatto». Eppure, è parso come se Lombardi quasi fosse a conoscenza della "bomba" in arrivo. Come se il Vaticano sapesse. E comunque, negli ambienti giornalistici toscani, dice qualche bene informato, la notizia sulla malattia del Papa circolava addirittura da tre mesi. Ma è la salute del Papa, adesso, a prescindere dal suo vero stato, a rischiare di diventare un tema nel mirino. «Lo scopo dei difensori della dottrina? - dice un osservatore interno - Non solo mettere Bergoglio in difficoltà, ma instillare il dubbio che la sua testa non funzioni. E questo proprio per tutte le posizioni diverse che ha assunto fino a oggi ». Tentativo perfido, dunque, ma raffinatissimo. Farlo passare per pazzo. E così ieri una pletora di difensori si è schierata compatta col sovrano offeso. Prima un tweet di monsignor Angelo Becciu, il Sostituto alla Segreteria di Stato, insolito nella sua effervescenza: «Ho incontrato il Papa ieri sera. Sta benissimo è in grande forma! Che è 'sta gazzarra sulla sua salute? ». Poi padre Antonio Spadaro, il direttore della rivista "La Civiltà Cattolica": «Ormai non sanno più che dire... sono alla frutta! Dopo tutte le menzogne varie si inventano pure le malattie! Buon segno...». Infine l' affondo dell' Osservatore Romano, l' organo di Casa: «Sono infondate le notizie sulla salute del Papa diffuse stanotte, in modo irresponsabile, da giornali italiani». Pochi nutrono dubbi sulle manovre, e i tentativi di manipolazione, partiti dalla frangia conservatrice. C' è anzi chi li paragona agli scossoni sul Concilio Vaticano II di Papa Giovanni assestati dal cardinale Ottaviani. Ma Lombardi è al lavoro anche di sera, e nel dimostrare la perfetta salute di Francesco («se correte dietro a lui nelle visite ve ne accorgerete»), la Sala stampa vaticana termina la sua giornata di fuoco ricordando i prossimi impegni di viaggio del Pontefice, a Sinodo finito: a Firenze il 10 novembre, quindi l' Africa dal 25 al 30, e in ultimo l' approvazione del piano dei viaggi apostolici per il 2016 e tra questi il primo in Messico a febbraio. Ispirato, il cardinale Reinhard Marx (pro Francesco) si cimenta in una citazione aulica: «Voglio ricordare un passo di Shakespeare ». E infila una stoccata perfetta, rammentando a memoria un passo del Grande inglese, spiegando: «Nel Sinodo non siamo in battaglia». Giusto, eminenza. Ma era una tragedia, o una commedia?