Oggi, 6 aprile è un giorno molto particolare:
il nono giorno della novena alla Divina Misericordia.
Dice Gesù a santa Faustina per la giornata di oggi:
"Oggi conducimi le anime tiepide
immergile nell'abisso della mia Misericorida.
Queste anime feriscono il mio cuore
nel modo piu' doloroso....
Per loro,ricorrere alla mia Misericordia
costituisce l'ultima tavola di salvezza".
Q.III,1128
Si tratta della situazione peggiore di tutte: perchè per tali anime, dice Gesù, "il ricorso alla mia Misericordia costituisce l'ultima tavola di salvezza". L'ultima possibilità. Parole terribili, queste di Gesù a santa Faustina.
Una preghiera speciale quindi oggi, alla viglia della festa della Divina Misericordia, per tutte queste "anime tiepide". Ma chiediamoci: chi sono?
Semplicemente la stragrande maggioranza: tutti quelli che stanno un pò con Dio e un pò col peccato senza accorgersi che ciò è impossibile ("... o con Me o contro di Me", dice Gesù), tutti quelli che non sono nè freddi nè caldi ("...magari tu fossi freddo oppure caldo, invece sei tiepido, ed è per questo che Io sto per vomitarti dalla bocca", dice lo Spirito alla Chiesa nel libro dell'Apocalisse), tutti quelli ( e sono appunto la grandissima maggioranza dei cristiani, cioè non "sono", ma SIAMO) che non scelgono mai, che scelgono di non scegliere e così scelgono di rifiutare la Divina Misericordia, che ci ricorda OGGI come non mai che non siamo noi a scegliere, ma che già siamo stati scelti, cioè amati da Dio, una volta per tutte e una volta per sempre (cfr. la preghiera di colletta della Messa di oggi, che dice così:
Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dato, perché tutti comprendiamo l'inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti. Per il nostro Signore...).
Preghiamo perchè non lasciamo
passare invano questa ulteriore occasione per tornare a Dio, che
largamente perdona, preghiamo perchè possiamo prendere sul serio
l'invito di Dio, che non vuole la morte del peccatore, ma che si
converta E VIVA!
Preghiamo per non prenderci gioco della Divina Misericordia, come ci ricorda san Paolo:
"O
ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e
della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla
conversione?" (Rm. 2, 4).
Buona Festa a tutti con tutto il cuore.
Pb. Vito Valente.
Pb. Vito Valente.
* * *
Di seguito il modo per ottenere l'indulgenza plenaria legata alla celebrazione della Festa della Divina Misericordia:
«La tua misericordia, o Dio, non conosce limiti e infinito è il tesoro della tua bontà...» (Orazione dopo l'Inno "Te Deum") e «O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono...» (Orazione della Domenica XXVI del Tempo Ordinario), umilmente e fedelmente canta la Santa Madre Chiesa. Infatti l'immensa condiscendenza di Dio, sia verso il genere umano nel suo insieme sia verso ogni singolo uomo, splende in modo speciale quando dallo stesso Dio onnipotente sono rimessi peccati e difetti morali e i colpevoli sono paternamente riammessi alla sua amicizia, che meritatamente avevano perduta.
I fedeli con intimo affetto dell'animo sono da ciò attratti a commemorare i misteri del perdono divino ed a celebrarli piamente, e comprendono chiaramente la somma convenienza, anzi la doverosità che il Popolo di Dio lodi con particolari formule di preghiera la Divina Misericordia e, al tempo stesso, adempiute con animo grato le opere richieste e soddisfatte le dovute condizioni, ottenga vantaggi spirituali derivanti dal Tesoro della Chiesa. «Il mistero pasquale è il vertice di questa rivelazione ed attuazione della misericordia, che è capace di giustificare l'uomo, di ristabilire la giustizia nel senso di quell'ordine salvifico che Dio dal principio aveva voluto nell'uomo e mediante l'uomo, nel mondo» (Lett. enc. Dives in Misericordia, 7).
Invero la Misericordia Divina sa perdonare anche i peccati più gravi, ma nel farlo muove i fedeli a concepire un dolore soprannaturale, non meramente psicologico, dei propri peccati, così che, sempre con l'aiuto della grazia divina, formulino un fermo proposito di non peccare più. Tali disposizioni dell'animo conseguono effettivamente il perdono dei peccati mortali quando il fedele riceve fruttuosamente il sacramento della Penitenza o si pente dei medesimi mediante un atto di perfetta carità e di perfetto dolore, col proposito di accostarsi quanto prima allo stesso sacramento della Penitenza: infatti Nostro Signore Gesù Cristo nella parabola del figliuol prodigo ci insegna che il peccatore deve confessare la sua miseria a Dio dicendo:«Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio» (Lc 15, 18-19), avvertendo che questo è opera di Dio: «era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato» (Lc 15; 32).
Perciò con provvida sensibilità pastorale il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, per imprimere profondamente nell'animo dei fedeli questi precetti ed insegnamenti della fede cristiana, mosso dalla dolce considerazione del Padre delle Misericordie, ha voluto che la seconda Domenica di Pasqua fosse dedicata a ricordare con speciale devozione questi doni della grazia, attribuendo a tale Domenica la denominazione di "Domenica della Divina Misericordia" (Congr. per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Decr. Misericors et miserator, 5 Maggio 2000).
Il Vangelo della seconda Domenica di Pasqua narra le cose mirabili compiute da Cristo Signore il giorno stesso della Risurrezione nella prima apparizione pubblica: «La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: 'Pace a voi!'.
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: 'Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi'. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: 'Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi'»(Gv 20, 19-23).
Per far sì che i fedeli vivano con intensa pietà questa celebrazione, lo stesso Sommo Pontefice ha stabilito che la predetta Domenica sia arricchita dell'Indulgenza Plenaria, come più sotto sarà indicato, affinché i fedeli possano ricevere più largamente il dono della consolazione dello Spirito Santo e così alimentare una crescente carità verso Dio e verso il prossimo, e, ottenuto essi stessi il perdono di Dio, siano a loro volta indotti a perdonare prontamente i fratelli.
Così i fedeli osserveranno più perfettamente lo spirito del Vangelo, accogliendo in sé il rinnovamento illustrato e introdotto dal Concilio Ecumenico Vaticano II: «I cristiani, ricordando le parole del Signore: 'da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri' (Gv 13, 35), niente possono desiderare più ardentemente che servire con sempre maggiore generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo... Il Padre vuole che noi riconosciamo ed efficacemente amiamo in tutti gli uomini Cristo fratello, tanto con la parola che con l'azione» (Cost. past. Gaudium et spes, 93).
Il Sommo Pontefice pertanto, animato da ardente desiderio di favorire al massimo nel popolo cristiano questi sensi di pietà verso la Divina Misericordia, a motivo dei ricchissimi frutti spirituali che da ciò si possono sperare, nell'Udienza concessa il giorno 13 giugno 2002 ai sottoscritti Responsabili della Penitenzieria Apostolica, Si è degnato di largire Indulgenze nei termini che seguono:
Si concede l'Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della "Divina Misericordia", in qualunque chiesa o oratorio, con l'animo totalmente distaccato dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell'Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p.e. «Gesù Misericordioso, confido in Te»).
Si concede l'Indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate.
Inoltre i naviganti, che compiono il loro dovere nell'immensa distesa del mare; gli innumerevoli fratelli, che i disastri della guerra, le vicende politiche, l'inclemenza dei luoghi ed altre cause del genere, hanno allontanato dal suolo patrio; gli infermi e coloro che li assistono e tutti coloro che per giusta causa non possono abbandonare la casa o svolgono un'attività non differibile a vantaggio della comunità, potranno conseguire l'Indulgenza plenaria nella Domenica della Divina Misericordia, se con totale detestazione di qualunque peccato, come è stato detto sopra, e con l'intenzione di osservare, non appena sarà possibile, le tre consuete condizioni, reciteranno, di fronte ad una pia immagine di Nostro Signore Gesù Misericordioso, il Padre Nostro e il Credo, aggiungendo una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p.e. «Gesù Misericordioso, confido in Te»).
Se neanche questo si potesse fare, in quel medesimo giorno potranno ottenere l'Indulgenza plenaria quanti si uniranno con l'intenzione dell'animo a coloro che praticano nel modo ordinario l'opera prescritta per l'Indulgenza e offriranno a Dio Misericordioso una preghiera e insieme le sofferenze delle loro infermità e gli incomodi della propria vita, avendo anch'essi il proposito di adempiere non appena possibile le tre condizioni prescritte per l'acquisto dell'Indulgenza plenaria.
I sacerdoti, che svolgono il ministero pastorale, soprattutto i parroci, informino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e generoso ad ascoltare le loro confessioni, e nella Domenica della Divina Misericordia, dopo la celebrazione della Santa Messa o dei Vespri, o durante un pio esercizio in onore della Divina Misericordia, guidino, con la dignità propria del rito, la recita delle preghiere qui sopra indicate; infine, essendo «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7), nell'impartire la catechesi spingano soavemente i fedeli a praticare con ogni possibile frequenza opere di carità o di misericordia, seguendo l'esempio e il mandato di Cristo Gesù, come è indicato nella seconda concessione generale dell'"Enchiridion Indulgentiarum".
Il presente Decreto ha vigore perpetuo. Nonostante qualunque contraria disposizione.
Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 2002, nella solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo 2002.
LUIGI DE MAGISTRIS
Arcivescovo tit. di Nova
Pro-Penitenziere Maggiore
GIANFRANCO GIROTTI,
O.F.M. Conv.
Reggente
* * *
La festa della Divina Misericordia viene celebrata la seconda domenica di Pasqua per sottolineare la stretta unione che esiste tra il mistero pasquale della Salvezza e la festa. La liturgia di oggi infatti loda Dio in particolare nel mistero della Sua misericordia. |
La Festa della Divina Misericordia è inoltre
un giorno di grazia per tutti gli uomini, poiché Cristo ha legato a
questa festa grandi promesse, di cui la più grande si riferisce alla
Santa Comunione ricevendo la quale si ottiene la remissione totale dei
peccati e delle pene temporali, cioè si riceve la stessa grazia del
Battesimo. L'importanza di questa festa consiste nel fatto che tutti gli
uomini, anche quelli che si convertono proprio in quel giorno, possono
chiedere tutte le grazie che corrispondono alla volontà di Dio.
"Voglio che l'immagine - ha detto Gesù a S.
Faustina - venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo
Pasqua; questa domenica deve essere la Festa della Misericordia.
Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per
tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno
sono aperte le viscere della Mia misericordia, riverserò tutto un mare
di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia
misericordia. L'anima che si accosta alla confessione ed alla santa
Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel
giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie
divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi
peccati fossero come lo scarlatto. La festa della Mia misericordia è
uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero ed è confermata
nel'abisso delle Mie grazie" (Diario di S. Faustina Kowalska).
Abbiamo contemplato, o Dio,
Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la
sua misericordia. Dica Israele che il Signore è buono: eterna è la sua
misericordia. Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia. La destra del
Signore si è alzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie. Non
morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. Il Signore mi
ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. La pietra
scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo; ecco l’opera del
Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno fatto dal
Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso(Salmo 117).le meraviglie del tuo amore Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia. Dica Israele che il Signore è buono: eterna è la sua misericordia. Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia. Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia. La destra del Signore si è alzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie. Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore. Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo; ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso (Salmo 117).
* * *
Insegnamento del Santo Padre Giovanni Paolo II
"Il Servo di Dio Giovanni Paolo II, con l’enciclica "Dives in
Misericordia" e la beatificazione e canonizzazione di suor Faustina
Kowalska (1905-1973) ha dato un impulso fondamentale al culto della
Divina Misericordia. Con la sua preghiera, con la sua testimonianza di
vita, con il suo magistero è oggi il primo Apostolo della Misericordia
di Dio che compie quella che è la missione essenziale del successore
degli Apostoli: proclamare la sostanza del Vangelo perché al centro di
esso sta l’annuncio del Dio misericordioso" (Cardinale Camillo Ruini, 18
aprile 2004)."La Chiesa deve considerare come uno dei suoi principali
doveri - in ogni tappa della storia e, specialmente, nell'età
contemporanea - quello di proclamare e di introdurre nella vita il
mistero della misericordia, rivelato in sommo grado in Gesù Cristo.
Questo mistero, non soltanto per la Chiesa stessa come comunità dei
credenti, ma anche in certo senso, per tutti gli uomini, è fonte di una
vita diversa da quella che l'uomo, esposto alle forze prepotenti della
triplice concupiscenza, operanti in lui (cf. 1 Gv 2,16), è in grado di
costruire. (...) La Chiesa proclama la verità della misericordia di Dio,
rivelata in Cristo crocifisso e risorto, e la professa in vari modi.
Inoltre, essa cerca di attuare la misericordia verso gli uomini
attraverso gli uomini, vedendo in ciò un'indispensabile condizione della
sollecitudine per un mondo migliore e "più umano", oggi e domani.
Tuttavia, in nessun momento e in nessun periodo storico - specialmente
in un'epoca così critica come la nostra - la Chiesa può dimenticare la
preghiera, che è grido alla misericordia di Dio dinanzi a molteplici
forme di male che gravano sull'umanità e la minacciano. Proprio questo è
il fondamentale diritto-dovere della Chiesa, in Cristo Gesù: è il
diritto-dovere della Chiesa verso Dio e verso gli uomini" (Giovanni
Paolo II, )."Cristo chiamò Suor Faustina ad un vasto apostolato di
misericordia, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Suor Faustina
era cosciente dell'importanza del messaggio affidatole da Cristo, ma non
poteva sapere ancora quanto ampiamente esso si sarebbe diffuso nel
mondo già qualche anno dopo la sua morte. L'umanità intera ha bisogno di
tale messaggio sulla misericordia di Dio. Ne ha bisogno il mondo di
oggi. il messaggio della misericordia di Dio è, al tempo stesso, un
forte richiamo ad una fiducia più viva: "Gesù, confido in Te". È
difficile trovare parole più eloquenti di quelle trasmesseci da Suor
Faustina (Giovanni Paolo II, Udienza generale del 12 gennaio 1994)"Il Servo di Dio Giovanni Paolo II, con l’enciclica "Dives in Misericordia" e la beatificazione e canonizzazione di suor Faustina Kowalska (1905-1973) ha dato un impulso fondamentale al culto della Divina Misericordia. Con la sua preghiera, con la sua testimonianza di vita, con il suo magistero è oggi il primo Apostolo della Misericordia di Dio che compie quella che è la missione essenziale del successore degli Apostoli: proclamare la sostanza del Vangelo perché al centro di esso sta l’annuncio del Dio misericordioso" (Cardinale Camillo Ruini, 18 aprile 2004). "La Chiesa deve considerare come uno dei suoi principali doveri - in ogni tappa della storia e, specialmente, nell'età contemporanea - quello di proclamare e di introdurre nella vita il mistero della misericordia, rivelato in sommo grado in Gesù Cristo. Questo mistero, non soltanto per la Chiesa stessa come comunità dei credenti, ma anche in certo senso, per tutti gli uomini, è fonte di una vita diversa da quella che l'uomo, esposto alle forze prepotenti della triplice concupiscenza, operanti in lui (cf. 1 Gv 2,16), è in grado di costruire. (...) La Chiesa proclama la verità della misericordia di Dio, rivelata in Cristo crocifisso e risorto, e la professa in vari modi. Inoltre, essa cerca di attuare la misericordia verso gli uomini attraverso gli uomini, vedendo in ciò un'indispensabile condizione della sollecitudine per un mondo migliore e "più umano", oggi e domani. Tuttavia, in nessun momento e in nessun periodo storico - specialmente in un'epoca così critica come la nostra - la Chiesa può dimenticare la preghiera, che è grido alla misericordia di Dio dinanzi a molteplici forme di male che gravano sull'umanità e la minacciano. Proprio questo è il fondamentale diritto-dovere della Chiesa, in Cristo Gesù: è il diritto-dovere della Chiesa verso Dio e verso gli uomini" (Giovanni Paolo II, Dives in misericordia). "Cristo chiamò Suor Faustina ad un vasto apostolato di misericordia, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Suor Faustina era cosciente dell'importanza del messaggio affidatole da Cristo, ma non poteva sapere ancora quanto ampiamente esso si sarebbe diffuso nel mondo già qualche anno dopo la sua morte. L'umanità intera ha bisogno di tale messaggio sulla misericordia di Dio. Ne ha bisogno il mondo di oggi. il messaggio della misericordia di Dio è, al tempo stesso, un forte richiamo ad una fiducia più viva: "Gesù, confido in Te". È difficile trovare parole più eloquenti di quelle trasmesseci da Suor Faustina (Giovanni Paolo II, Udienza generale del 12 gennaio 1994). |
* * *
Ricordo che alla Divina Misericordia ho dedicato tantissimi post. Vedi, oltre a tutti quelli con l'etichetta "santa Faustina Kowalska"(che contengono il testo completo del "Diario"), soprattutto i seguenti:
30 Apr 2011
Eterna
è la Sua Misericordia! culto Gesù confido in Te. Siamo giunti alla
seconda Domenica di Pasqua, dedicata alla Divina Misericordia. Di
seguito: 1- Il testo della novena per oggi sabato in Albis: preghiamo
per le anime ...
17 Apr 2012
Ieri ho proposto la recita del Rosario della Divina Misericordia (v. post). C'erano anche dei canti ... Il secondo canto che accompagna il Rosario della Divina Misericordia è un canto liturgico russo dal titolo. GOSPODI PAMILUJ ...
13 Apr 2012
propongo
la lettura del libro del padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria
Italia, che anche questa volta ci ha messo una pezza... Buona lettura e
buona e felice Domenica della Divina Misericordia. Girate questo post a ...
13 Apr 2012
propongo
la lettura del libro del padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria
Italia, che anche questa volta ci ha messo una pezza... Buona lettura e
buona e felice Domenica della Divina Misericordia. Girate questo post a ...
13 Apr 2012
propongo
la lettura del libro del padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria
Italia, che anche questa volta ci ha messo una pezza... Buona lettura e
buona e felice Domenica della Divina Misericordia. Girate questo post a ...
12 Ott 2012
Segno
caratteristico dei nostri tempi è che la Chiesa oggi parla in modo più
efficace quando si esprime col messaggio della Divina Misericordia (*).
Sembra che questo discorso tocchi maggiormente il cuore dell'uomo chiuso
...
16 Apr 2012
ROSARIO
DELLA DIVINA MISERICORDIA. Il 13 e il14 settembre 1935 Gesù stesso
dettò a Suor Faustina testualmente questa preghiera del Rosario assieme
ad una impressionante visione. La santa scrive nel suo diario: ...
15 Apr 2012
Dentro
questo paradosso di una morte che dà la vita, di una fede che rinnova
la stessa vita concreta, nella carne, si inscrive tutta la verità
dell'Avvenimento di Cristo Risorto e l'esperienza della Sua Divina
Misericordia.