martedì 10 maggio 2016

Mette la fiducia, volta il sedere e se ne va



A nome del Governo, ho messo la questione di fiducia sulle . Basta rinvii, questa è

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Così Maria Elena Boschi 2 ore fa. Perfino mons. Galantino dice che "è una sconfitta per tutti" (!).

A nome del governo la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge sulle unioni civili in discussione alla Camera. La decisione è stata duramente contestata dalle opposizioni anche per le modalità con cui è stata messa in atto: Boschi è entrata in aula poco prima dell'inzio del dibattito generale sul ddl e dopo aver preso parola per esporre la richiesta del governo ha subito lasciato l'emiciclo. Particolarmente animate le proteste del deputato dei Conservatori e riformisti Bianconi che ha detto: "Il ministro viene, mette la fiducia, porta il sedere e se ne va? Ma dove crede di essere?", mentre il capogruppo della Lega Fedriga ha attaccato gli applausi provenienti dai banchi del Pd al momento dell'annuncio. Anche da M5S e Sinistra italiana sono arrivate accuse alla Boschi, ricollegandosi anche all'accostamento fatto dal ministro tra i comitati per il No al referendum sulle riforme e CasaPound.

Secondo l'Ansa la mappa del voto dovrebbe essere la seguente.

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Divisioni e distinguo trasversali dentro i partiti in vista del voto alla Camera sulle Unioni civili. C'è chi come Forza Italia, pur puntando sul doppio No al testo e alla fiducia, lascia una sorta di 'libertà di coscienza light e chi invece come il Pd è attraversato dalla classica divisione fra laici e cattolici. 
PARTITO DEMOCRATICO: la stragrande maggioranza dei 302 deputati è pronta a votare a favore delle unioni civili, e ovviamente a confermare la fiducia del governo. Come spesso accade però sui temi etici, c'è un'area del dissenso trasversale alle correnti: si va dalle annunciate dimissioni di Michela Marzano, che accusa di eccessiva timidezza la nuova legge, ai cattolici, come Paola Binetti, che chiedono a Renzi di non blindare il testo e poter così votare NO al provvedimento in piena libertà.
MOVIMENTO 5 STELLE. I 91 deputati pentastellati hanno assicurato che non avranno "un atteggiamento ostruzionistico" ma allo stesso tempo bocciano come "inaccettabile" la strada della fiducia. Il MoVimento attende comunque di vedere cosa farà in Aula il Pd, prima di decidere definitivamente cosa fare.
AREA POPOLARE. La posizione ufficiale del partito di Alfano è per il voto favorevole ma ci sono esponenti come Alessandro Pagano che hanno già dichiarato di essere pronti a votare no, anche alla fiducia.
SCELTA CIVICA. Il partito guidato da Enrico Zanetti voterà un doppio sì, al testo e alla fiducia.
 - DEMOCRAZIA SOLIDALE-CD. Anche in questo caso, le posizioni sono varie. C'è chi come Gian Luigi Gigli ha già fatto sapere che voterà No, anche alla fiducia.
FORZA ITALIA. Il gruppo si schiera per il NO alle Unioni civili ma lasciando un margine di libertà a chi invece vuole votare SI' al testo. Una minoranza, quest'ultima, di cui fanno parte, tra gli altri, Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo . Che poi però - hanno sottolineato - voteranno contro la fiducia.
- LEGA E FDI. 27 deputati in tutto, pronti a votare contro le Unioni civili. L'unica alternativa potrebbe essere un Aventino bis al momento dell'ok finale.
SINISTRA ITALIANA. Dal gruppo a sinistra del Pd sono destinati ad arrivare 32 No alla fiducia. Sul voto al provvedimento deciderà il gruppo nei prossimi giorni. Ansa