lunedì 4 marzo 2019

Kiko Arguello: ANNUNCIO DI QUARESIMA 2019 (Estratti)

Mucha gente utiliza ya esta estampa de Marta Obregón para rezar.



ORACIÓN PARA LA DEVOCIÓN PRIVADA
    Señor Jesús,
    que hiciste de la joven Marta
    un ejemplo de vida alegre y generosa,
    y la fortaleciste en el amor humano
    y en la defensa de su castidad;
    concédeme, por su intercesión,
    el favor que ahora te pido ... (pídase).
Amén.
    (Padre Nuestro, Ave maría y Gloria)
    (Esta oración no tiene finalidad de culto público, sino privado. Con licencia eclesiástica).
***
Di seguito il link della Arcidiocesi di Burgos con il processo di Beatificazione, la biografia di Marta e il testo della preghiera perla devozione privata in varie lingue:
La apertura del proceso de beatificación de Marta Obregón Rodríquez, después de seguir todos los trámites previstos en el proceso canónico, se llevó a cabo ...

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ANNUNCIO DI QUARESIMA 2019
ROMA, Seminario Redemptoris Mater, 28 febbraio 2019

- Preghiera iniziale 

- Ascension:

- Lettura della lettera inviata il 15 febbraio 2019 dai fratelli di Chipiona - Cadice, Spagna alla Equipe itinerante di Jerez/Cadiz e Ceuta in occasione della Udienza generale del Santo Padre Francesco il mercoledi 13 febbraio 2019.

Inizio lettura di Ascension:

"All'inizio dell'Udienza, durante il giro in Aula Paolo VI, il Santo Padre si è fermato a salutare Juan Manuel e Cinta, resonsabili della 4 comunità della Parrocchia di Nostra Signora di Chipiona (Cadiz), con il piccolo Santiago (Giacomo), di 5 mesi e gli ha detto:

"E' UNA BENEDIZIONE! CHE NUMERO E'?", 

"L'ottavo, Padre", ha risposto Juan Manuel. Al che, il Papa ha replicato:

"L'OTTAVO? VOI SIETE LA SPERANZA NELL'INVERNO DEMOGRAFICO CHE L'EUROPA STA VIVENDO. CORAGGIO! E VI VOGLIO DIRE UNA COSA: I BAMBINI DEVONO ESSERE EDUCATI NELLA FEDE, NIENTE TONTERIE NE' SCIOCCHEZZE, RESTATE SEMPRE SALDI NELLA FEDE.

SAI, OGGI NELLA SOCIETA' ITALIANA E' DI MODA COMPRARE UN CANE ED EDUCARLO PER CERCARE AFFETTO... LO EDUCANO SECONDO L'AFFETTO CHE CIASCUNO VUOLE. NON SONO DISPOSTI A MORIRE E NON SANNO CHE MORIRE PER I FIGLI E' TROVARE LA VITA. LA VITA E' AVERE CRISTO.

ANIMO (ha ripetuto il Papa) SIETE IL CAMMINO NEOCATECUMENALE, QUELLA ESPERIENZA DI CUI L'EUROPA DI OGGI HA BISOGNO!

CHE NE SARA' DI QUESTA UMANITA'? CHI SE NE PRENDERA' CURA? NE AVRANNO CURA I CANI, NO?

QUANTA SOFFERENZA PER NON DARE LA VITA! SIETE MOLTO CORAGGIOSI IN QUESTO MONDO DOVE AVETE TUTTO CONTRO,MA ABBIATE SEMPRE FIDUCIA IN CRISTO! CAMMINATE SEMPRE!

Salutandoci, il Papa ci ha invitato a recitare il santo rosario in famiglia e ci ha detto: 

LA VERGINE E' VOSTRA MADRE!

Ci ha salutato con grande affetto e noi abbiamo continuato a ripetere le Sue parole, meditandole nel nostro cuore."

Fine lettura di Ascension.

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- Presentazioni

- Kiko: Cominciamo con una buona notizia che ci dà la nostra sorella.

- Ascension: 

La buona notizia è che si è aperta all'inizio di febbraio la causa di beatificazione del primo membro del Cammino Neocatecumenale.

- Lettura dell'articolo  (Fonte: ABC - CASTILLA Y LEON) sulla apertura della Causa di Beatificazione di Marta Obregon, vedi infra.

- Canto: "Shemà Israel"

- Vangelo: 

Lc. 14, 25-35.

 « In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse:  «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?  Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:  Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.  Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?  Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.  Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
 Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?  Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».


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Annuncio di Quaresima 2019 (Estratti)

Kiko: 


"Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo".


Che significa odiare la propria vita? Interessante! Noi dovremmo completamente rinunziare al nostro essere, alla nostra persona, e metterla nelle mani di Cristo, perchè Lui faccia di noi quello che ha deciso da prima della creazione del mondo. Lui ha deciso per noi la santità, la santificazione. Siamo stati creati per essere santi! Ma come si realizza questa santità? Questo è un mistero, tutto nascosto nelle mani del Signore. Come farà di te un santo, se sei un peccatore terribile? O di me, cosa potrà fare? E' una sorpresa, dobbiamo essere tutti attenti a quello che il Signore ha deciso di fare con la nostra vita.

Che posso dirvi per aiutarvi in questa Quaresima? La Quaresima è un tempo che ricorda i 40 anni di Israele nel deserto, dove il Signore preparerà il suo popolo ad essere il popolo di Dio, un popolo diverso da tutte le nazioni, consacrato a Dio, un popolo sacerdotale. E COME preparerà questo popolo? Prima di tutto deve conoscersi, per questo dice: "Ti ho condotto nel deserto perchè tu imparassi che cosa avevi nel cuore, se eri o no disposto ad obbedirmi" (Dt. 8, 2). E stando nel deserto, il popolo scopre che non aveva un cuore capace di amare Dio, perchè erano tutti perversi, mormoravano contro Dio quando avevano delle scomodità o delle sofferenze. Hanno imparato che avevano un cuore malvagio, un cuore malato. Grazie a questa conoscenza di se stesso, il popolo sarebbe stato più disposto ad accettare la correzione divina. Li porta nel deserto perchè nel deserto non c'è niente, devono dipendere totalmente da Dio e così devono imparare a confidare in Lui, a che il Signore darà loro da mangiare, mostrerà loro la strada etc...

Questo è interessante perchè anche noi, per divenire il popolo di Dio, dovremo essere preparati dal Signore, e la prima cosa che fa il Signore è: portarci nel deserto, perchè impariamo a scoprire cosa abbiamo nel cuore, se siamo disposti o no ad obbedire a Lui. Attraverso di noi il Signore vorrebbe mostrarsi, manifestarsi al mondo. E come pensa di manifestarsi? Attraverso le sofferenze, le ingiustizie, il lavoro, le malattie? Inviandovi ad evangelizzare in terre lontane? Cosa pensa di fare Dio? L'importante è che Dio vi ha scelto, e questa è una cosa enorme: Dio ti ha scelto per abitare in te, per essere perfettamente uno in te. Questa è la prima cosa che Dio vuole mostrare, la sua natura! Vuole mostrare in noi la sua natura come la mostra nel suo Figlio quando dice: "Il Padre e io siamo una cosa sola, siamo uno", così Dio vorrebbe mostrare la sua unità, come Dio ama.

Che significa che Dio si fa uno con te, totalmente uno? Perchè non si riserva nulla, si dona totalmente a te, in modo che Cristo e io siamo uno, perfettamente uno. E come mostro io questo? Lo mostro? "Filippo, chi vede me vede il Padre". Allora, chi vede me, vede Cristo? Io e Cristo siamo perfettamente uno? Questo è tanto importante che Cristo dice ai suoi discepoli: "Se siete perfettamente uno, il mondo crederà". Nella vostra comunità siete perfettamente uno? Sei perfettamente uno con i fratelli della tua comunità? Quante persone detesti, con quanti non parli, chi ti è antipatico?

Perchè si dia questa unicità assoluta, bisogna che il Signore distrugga in noi l'uomo vecchio, l'uomo della carne...

(...)

"Siete qui per prepararvi alla Quaresima. Inventatevi degli esercizi spirituali per amare Cristo. ... Come si ama Cristo? Domandalo a Lui: "Signore, donami il tuo Spirito, perchè possa essere perfettamente uno in Te". Vivere in Cristo è essere già nel Cielo. La morte fisica non può piu' distruggere nulla.. Stanotte, prima di andare a dormire, mettiti in ginocchio e dì: "Signore, vieni da me, aiutami ad amarti, a volerti bene, si realizzi in me ciò che dicono i Padri del deserto: amare Cristo è l'unica verità, tutto il resto è vanità!".

In questa Quaresima dobbiamo pregare gli uni per gli altri. Io come vostro catechista, con Ascension e padre Mario, pregheremo per voi, perchè si realizzi il disegno che Dio ha per voi in questa Quaresima. Non potete far passare questo tempo di Quaresima come niente, senza che si realizzi in voi la volontà divina e la volontà di Dio per voi é la vostra santità, la vostra santificazione. Signore, che devo fare per essere santo? "Me lo chiedi davvero?" Si! Chiedilo seriamente al Signore e Lui te lo dirà. So che la Tua volontà è che io sia santo. Ma che cosa devo fare praticamente per esserlo? Sono disposto a lasciare tutto, cosa vuoi da me? "Sì, lascia tutto e vieni con me". Dove mi porti? "Al deserto, con me!". 

- Canto: "Come pecora"

- Preghiere spontanee

- Padre Nostro

- Richiesta di preghiere del padre Mario, che il prossimo 19 marzo celebrerà il 50 anniversario di ordinazione presbiterale.

- Benedizione.



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ALLEGATI

http://www.santiebeati.it


Serva di Dio Marta Obregon Rodriguez Martire della purezza
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La Coruña, Spagna, 1° marzo 1969 – Burgos, Spagna, 21 gennaio 1992

La ragazza spagnola Marta Obregon Rodriguez, appena ventiduenne, appartiene a quella folta schiera di ragazze cattoliche che non hanno esitato a testimoniare la loro fede difendendo la loro castità attentata dalle insidie di un qualche aggressore. Marta era la seconda di quattro figli, sua madre era membro dell’Opus Dei, ma lei entrò nel Cammino Neocatecumenale. Si fidanzò con Francisco Javier Hernando, militante del Circolo Cattolico. Per mantenere intatta la sua purezza, resistette ai tentativi di violenza messi in atto nei suoi confronti da Pedro Luis Gallego, un delinquente accusato di numerose violenze ed omicidi. La causa di beatificazione di Marta è stata introdotta dall’Arcidiocesi di Burgos ed ha ricevuto il Nulla Osta dalla Congregazione per le Cause dei Santi in data 28 aprile 2007.


È brillante, sportiva, dinamica. E anche bella. Di una bellezza, anzi, che non la fa passare inosservata, perché si accompagna ad un carattere estroverso e comunicativo “che attira come una calamita”, dicono i suoi amici. Marta Obregón Rodríguez è nata, seconda di quattro sorelle, il 1° marzo 1969 a La Coruña (Spagna), ma la famiglia si trasferisce a Burgos quando lei ha appena pochi mesi. Pratica pattinaggio, nuoto, atletica e nel tennis conquista i suoi primi trofei. Ha una voce meravigliosa, che qualcuno dice somigliare a quella di Bárbara Streisand, e sua inseparabile compagna è la chitarra, con la quale diventa l’anima degli incontri parrocchiali e delle feste tra amici. In famiglia si respira una religiosità profonda, mamma è attiva nell’Opus Dei, Marta invece si sente particolarmente attratta dalla spiritualità dei Neocatecumenali. Il che non la mette al riparo dalla crisi adolescenziale, che attraversa come tutti i coetanei, con una certa freddezza nei confronti delle pratiche religiose, pur non staccandosi mai del tutto dall’ambiente parrocchiale. Sono gli anni, anche, delle prime cotte, degli studi, dell’impegno. Studia lingue e va anche in Inghilterra a perfezionare il suo inglese, prima di orientarsi decisamente verso il giornalismo. A strapparla da questa vita spirituale troppo insignificante risulta decisivo un viaggio a Taizè con i Neocatecumenali nel 1990, dal quale ritorna entusiasta e determinata a dare una svolta al suo cammino di fede. Sembra davvero, lo testimoniano le amiche, che sia stata toccata da Cristo e inondata da un torrente di grazia. Pensa di inaugurare questo suo nuovo percorso spirituale con una buona confessione, ma il sacerdote cui si rivolge non la assolve. Marta entra così in un periodo particolarmente sofferto della sua vita, senza appoggi spirituali e per di più tormentata da una soffocante crisi di coscienza. È un altro sacerdote a farle sperimentare la gioia del perdono: da questa nuova confessione Marta esce come rinnovata e riparte piena di slancio a dare una nuova impronta ad ogni cosa che dice e che fa. Con Gesù tutto è davvero più facile e ne guadagnano tutti. Se ne accorge Javier, il “fidanzatino”, con il quale imposta un rapporto “a tre”, dove Dio gioca un ruolo di primo piano; se ne accorgono gli amici, tra i quali passa con l’allegria contagiosa di sempre, edificando tutti e spingendoli a Gesù.  Guarda al suo futuro lavoro come ad un’occasione per fare del bene e per testimoniare la sua fede: basta leggere i suoi primi articoli, in cui si batte per la vita, per la pace, per la giustizia. Ama la limpidezza e la serietà dei rapporti, per cui interrompe prontamente una gratificante collaborazione con una radio locale e un’incisione dei suoi canti, quando si accorge che potrebbero essere il preludio ad un rapporto sentimentale.  “Dio è la cosa più importante della mia vita”, dice, “è lui il mio unico amore”, e si stacca anche da Javier per essere libera di seguire Cristo, dandosi disponibile ad andare in missione con i Neocatecumenali.  E per prepararsi bene, prende sul serio la vita, lo studio, l’amicizia. “Riusciva ad entrare subito in relazione con tutti, aveva successo in ogni ambiente, tutti volevano stare con lei, parlare con lei, sapere di lei”: è il profumo di Cristo, che si diffonde al suo passaggio. Il 21 gennaio 1992, secondo il suo solito,trascorre molte ore al centro studentesco di Burgos, per preparare gli esami universitari di febbraio. Prima di rientrare in casa fa una sosta prolungata in cappella, davanti all’Eucaristia, perché, dice in quei giorni, “mi sento tanto più libera quanto più confido e mi abbandono a Lui”. Da un po’ di tempo si sente come pedinata e agli amici più cari ha confidato la sensazione che “la vita sia più breve di quello che pensiamo”. Fuori nevica, un amico le offre un passaggio in macchina, scaricandola davanti a casa, ma commette l’imprudenza di non attendere che entri nel portone di casa, ripartendo immediatamente. Mentre sta trafficando con la serratura viene caricata a forza su una macchina e scompare nel nulla. La ritrovano il 27 gennaio, senza vestiti, insanguinata e piena di lividi, buttata come uno straccio lungo l’autostrada, a cinque chilometri da Burgos: ha resistito con tutte le sue forze e non ha ceduto ad un delinquente, tal Pedro Luis Gallego, più conosciuto come il “violentatore dell’ascensore”, perché in ascensore ha assalito le sue cinque precedenti vittime, violentandole senza ucciderle. Su Marta, che aveva dato il suo cuore a Cristo, non è riuscito a prevalere e ha dovuto finirla con quattordici coltellate, una delle quali diretta al cuore. La diocesi di Burgos la ritiene martire della purezza e nel 2007 ha avviato la sua causa di beatificazione.
 

Autore: 
Gianpiero Pettiti


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FONTE: ABC - CASTILLA Y LEON

Marta Obregón, la joven burgalesa asesinada por el «violador del ascensor», pone rumbo a los altares

Hoy llega al Vaticano la causa para la beatificación de una joven cuya vida ejemplar y su defensa de la virtud avalan un proceso canónico que arrancó en la Diócesis en 2011















VALLADOLIDActualizado:

«Si yo pudiera dar ejemplo con mi vida...» Son palabras que dejó escritas la joven Marta Obregón sin ni siguiera imaginar que sus deseos se iban a cumplir y, más aún, que años después de su trágica muerte comenzaría un proceso de beatificación para llevarla a los altares. Marta fue asesinada el 21 de enero de 1992 por Pedro Luis Gallego, conocido como el «violador del ascensor», quien también acabo con la vida meses después de la vallisoletana Leticia Lebrato. La joven burgalesa había pasado la tarde de aquel fatídico día estudiando en un centro juvenil de la capital y, después de dedicar un tiempo a la oración en la capilla, partió hacia su casa. En el portal fue abordada por su asesino. Apareció seis días más tarde cubierta de nieve, a las afueras de la ciudad, con el cuerpo lacerado por 14 puñaladas y con muestras evidentes de haberse resistido a lo que acabó por ser inevitable.
A quienes acudieron al velatorio no les pasó inadvertido el rostro de Marta, «su dulzura y su serenidad, sólo posible en alguien que ha perdonado», aseguró un tiempo después la madre de la joven. Unas palabras que confirmó el policía que participó en el caso y encontró el cuerpo inerte: «Es la primera vez que he visto un rostro tan lleno de paz». Así que años después se inició un camino dirigido a reconocer las virtudes de la joven, su estilo de vida y su trágica muerte tratando de defender la virtud de la castidad. Estaba a punto de acabar la carrera de periodismo, llegó a hacer sus «pinitos» en Burgos e, incluso, tuvo novio, pero, antes de que un desalmado se cruzase en su camino, ya había mostrado su deseo de llevar otra vida bien distinta y pasar algún tiempo de misionera de la mano del Movimiento Neocatecumenal al que pertenecía. La opción de la vida consagrada también estuvo en su cabeza, como dejó constancia en varios viajes al Monasterio de las Clarisas de Lerma.
Hoy, 27 años después de su muerte, llegan al Vaticano 114 documentos (800 folios) del proceso diocesano de beatificación de Marta Obregón, que arrancó en 2011 de la mano del postulador en la causa, Saturnino López Santidrián, que será el encargado de depositarlos en la Congregación para las Causas de los Santos.













Hasta 20 favores

Un trabajo de ocho años en el que se aportan informes que van desde los propios datos biográficos de Marta y las circunstancias de su muerte, hasta testimonios de quienes la conocieron, pasando por las personas que aseguran haber recibido «favores» gracias a la intercesión de la joven, en forma de curaciones o soluciones a complicadas situaciones familiares. Hasta 20 «ayudas» de estas características se aportan en los documentos. Hay que tener en cuenta que en este proceso de beatificación no es necesario que exista un milagro, ya que se busca la confirmación de la vida martirial de la futura beata por lo que, si se logra , se considera que está directamente unida al Misterio Pascual, según explicó Saturnino López.
Sean «favores» o milagros, lo cierto es que en la documentación que hoy llega a Roma se recogen hasta 20 casos de personas que aseguran haber curado de su enfermedad por la intercesión de Marta -se incluye el caso de un niño con un cáncer que derivó en metástasis y que ya lo ha superado- o que han visto una salida a situaciones familiares complicadas, la mayoría con jóvenes y adolescentes como protagonistas.
Pero hay que remontarse a 2007 para, de la mano del entonces arzobispo de Burgos, Francisco Gil Hellín, encontrar el comienzo de una causa que arrancó gracias a un escrito que recibió de quien la conoció, Montserrat Agustí, amiga de la madre y miembro años después de la Comisión para la Beatificación. El prelado, tras consultar a los obispos sufragáneos de la provincia eclesiástica, pidió permiso a Roma para comenzar con el proceso. En 2010, el fundador del Camino Neocatecumenal, Kiko Argüello, se ofreció como promotor de la causa -sería la primera beata de esta comunidad católica-, de forma que ésta se abrió, oficialmente, el 14 de junio de 2011. Hasta 50 testigos han declarado durante este tiempo ante un tribunal diocesano formado por el delegado episcopal, un promotor de justicia y dos notarios de la diócesis. También se ha contado con una comisión histórica.
Con toda la documentación se elaborará una «Positio», que es una especie de resumen de la causa que será analizado por nueve peritos teólogos nombrados por la Santa Sede, donde ejercerá como postuladora la doctora Silvia Correale. Habrá un nuevo informe que pasará después al Consistorio de Obispos y Cardenales que trasladarán su parecer al Santo Padre para tomar una decisión final.
Marta Obregón se podría convertir entonces en una de las pocas beatas a las que se reconoce el martirio por preservar su castidad. Su muerte se produjo, precisamente, en la festividad de Santa Inés, una virgen romana martirizada por la misma causa, según explicó Saturnino López. La joven burgalesa recibió 14 puñaladas, las mismas que Santa María Goretti, una niña italiana de 12 años canonizada por este mismo motivo. Son casualidades que, para muchos, son signos que se suman a la vida de santidad de esta creyente burgalesa asesinada en 1992.
https://www.abc.es/
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La diócesis de Burgos inició en julio de 2007 los primeros pasos para introducir la Causa deBeatificación de la joven, al conocer su fama de santidad y ahora ...

30 ott 2018 - Marta Obregón a été assassinée quand elle avait 22 ans. La jeune femme est ... ORACIÓN PARA LA DEVOCIÓN PRIVADA Señor Jesús,