venerdì 2 agosto 2013

I giovani i poveri e la Chiesa

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Il cardinale Scherer sulle tre priorità del viaggio papale in Brasile. 

«Papa Francesco ha lasciato segni profondi durante la sua visita a Rio dal 22 al 28 luglio per la Giornata mondiale della gioventù». Lo scrive, in un messaggio ripreso dal sito dell’episcopato brasiliano, il cardinale Odilo Pedro Scherer. In particolare il porporato individua tre di questi segni: i giovani, i poveri, la Chiesa. Le nuove generazioni — spiega — sono state «il motivo della sua venuta in Brasile. È venuto a incontrare, portare affetto ed esortare come un padre i giovani del mondo intero. E i giovani hanno ricambiato con entusiasmo, riempiendo le strade di Rio e il litorale di Copacabana di gioia e di fede. Bello spettacolo».

Quanto ai poveri, prosegue l’arcivescovo di San Paolo, il Santo Padre «è andato incontro alle situazioni di esclusione e di sofferenza e ha avuto atteggiamenti e parole di solidarietà e affetto per quanti soffrono. Anzi, la parola solidarietà è stata una delle più frequentemente usate. L’attenzione ai malati e a quanti vengono esclusi dal bene comune, la visita all’ospedale e alla favela sono state travolgenti. Ha reso omaggio al cuore accogliente e solidale dei brasiliani. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore solidarietà per risolvere i problemi sociali in Brasile e nel mondo. Ha esortato a non seguire la mentalità consumistica e a non “rimpinzarsi” di cose che non saziano la fame esistenziale, ma a vivere una vita sobria».
Infine la Chiesa. «Il Papa — conclude il cardinale Scherer — ha chiesto che sia attenta ai giovani, per comunicare loro la Buona Novella e la gioia della fede». Al tempo stesso, nei vari incontri con i vescovi «ha raccomandato con parole chiare e incisive che si ritorni “alle periferie”, in cui l’uomo di oggi vive». E «ha insistito sul rinnovamento missionario, in conformità con il Documento di Aparecida».
L'Osservatore Romano