giovedì 1 agosto 2013

Perfetta sintonia



Tra Papa Francesco e i giovani.

(Luís Martínez Sistachdi, cardinale arcivescovo di Barcelona) Attendevamo tutti questo primo viaggio internazionale di Papa Francesco a Rio de Janeiro per avere una prova di ciò che intuivamo e che il viaggio ci ha felicemente confermato. Francesco ha carisma tra i giovani. Parla loro con parole sincere, dirette. Parla al loro cuore e alla loro mente perché diano una risposta a Cristo che venga dal cuore. Parla loro poco, perché così il messaggio abbia maggiore forza. 
Tre idee, prima annunciate, poi brevemente sviluppate e poi finalmente riassunte e applicate al comportamento individuale. Forse la più emozionante delle omelie di Papa Francesco a Rio è stata quella della veglia di sabato notte. Un vero capolavoro. Il viaggio ha messo in rilievo l’armonia e la continuità dei tre ultimi Papi di fronte alla gioventù. Benedetto XVI è stato molto presente alla gmg, ha ricevuto l’applauso dei giovani e Papa Francesco — nella memorabile conferenza stampa di ritorno a Roma — ha detto ai giornalisti questa bella frase: «Per me è come avere a casa un nonno saggio; se ne ho bisogno, lo consulto». I giovani hanno captato l’amore del Papa per loro che sono il futuro della Chiesa e del mondo. I giovani si sono sentiti amati da questi tre Papi e hanno corrisposto al loro amore con il proprio, di qualunque Papa si trattasse. Ma se il carisma di ciascun Papa li convince, ancora meglio. La gmg ha concluso, di fatto, con un omaggio a Giovanni Paolo II, il creatore delle gmg, nell’avere il Papa attuale scelto la città di Cracovia — la città episcopale di Papa Wojtyła — come sede della prossima gmg del 2016.
La gmg di Rio è stata, per Papa Francesco, una settimana piena di interventi, di atti. È stata una gmg piena, ma è stata più che una gmg; è stata una visita pastorale al «suo mondo», a tutto il mondo latinoamericano e dei Caraibi; pensate al suo incontro con la commissione di coordinamento del Celam. Non si tratta di turismo, ma di un intenso programma di eventi che hanno in comune la preghiera, la riflessione, la fratellanza, un programma di incontro di vita con Gesù Cristo. È un vero pellegrinaggio verso il Popolo di Dio giovane, per vivere e celebrare la fede in mezzo a loro e con loro, con sforzo e sacrificio. Sono stati giorni in cui si è dormito poco, ma sono soprattutto giorni in cui è stato possibile intensificare l’incontro personale con Cristo. Essendo uno dei vescovi che hanno collaborato alla gmg — soprattutto nella catechesi precedente agli atti centrali — rendo grazie a Dio di avere potuto vivere questa esperienza e apportare la mia modesta collaborazione.
Abbiamo vissuto, grazie al carisma di Francesco, una gmg profondamente evangelizzatrice. Il Papa ci ha insegnato a uscire, ad andare dove sta la gente, ad arrivare fino alle periferie geografiche ed esistenziali. Egli sa che una di queste periferie è il mondo della gioventù. Ha parlato loro di Gesù come l’amico che mai defrauda, che sempre ci dice quello che più ci conviene, sebbene a volte non sia di nostro comodo. Papa Francesco chiama noi tutti — giovani e non tanto giovani — a «ricostruire la Chiesa», come il Signore chiese al «poverello di Assisi». Ricostruire la Chiesa attuale deve cominciare dalla conversione di ciascuno di noi. La gmg, il cui motto è stato il mandato di Cristo agli apostoli di «andare per tutto il mondo a predicare l’Evangelo», non deve essere un fatto isolato nella vita delle diocesi, perché si armonizza con la missione essenziale della Chiesa, che esiste per evangelizzare, per suscitare negli uomini e nelle donne di oggi l’incontro personale con Gesù Cristo morto e risorto, l’unico Salvatore. Papa Francesco ha inviato i giovani a evangelizzare i giovani. 
La gmg di Rio ha dimostrato che nonostante le 27 edizioni precedenti, ci troviamo davanti a un’iniziativa molto viva e che ha un futuro… I giovani che vi partecipano sono diversi con il passare degli anni e lo schema della celebrazione gli si confà: la sua internazionalità, il suo contatto con la vita reale delle diocesi del Paese ospitante, le catechesi dei vescovi in diverse lingue come preparazione spirituale agli atti finali presieduti dal Papa, la celebrazione della fede.
Ogni gmg è una opportunità perché i giovani cristiani si incontrino con altri giovani cristiani di Paesi e di culture molto diverse. Si crea “una grande fratellanza”, per dirlo con le parole di Papa Francesco. Questo li vivifica e li aiuta a superare il complesso che i giovani che seguono Gesù Cristo, al mondo d’oggi, siano pochi. I tre milioni che riempivano la spiaggia e le strade di Copacabana sono il segno che i giovani che seguono Gesù Cristo sono molti, molti di più nelle nostre società; perché, com’è ovvio, non tutti i giovani cristiani erano a Rio.
Tuttavia, questa cifra di tre milioni deve lasciarci soddisfatti e con la sensazione che con il successo della gmg abbiamo già ottenuto molto. Soprattutto, in Europa, dobbiamo coltivare il lavoro con i giovani nelle diocesi, intensificando la pastorale che si sta facendo nelle parrocchie, nelle scuole cristiane, nei movimenti giovanili educativi e del tempo libero eccetera. La gmg è una chiamata per i giovani, ma lo è anche per i vescovi, sacerdoti e diaconi, per i religiosi e le religiose, per i seminaristi, i catechisti e gli educatori laici. Tutti questi devono accompagnare i giovani delle nostre diocesi. Tutti dobbiamo sentirci interpellati dalle parole di Gesù e dalle parole del Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale. Il Papa si è concentrato sui giovani negli atti della gmg, ma ha anche dedicato degli sforzi per parlare ai pastori, ai seminaristi, ai religiosi e alle religiose e ai diversi strati della società sulle proprie responsabilità per non privare i giovani del loro futuro e della loro speranza. Mi pare dobbiamo interpretare la stessa gmg come una «profezia del futuro» tanto per la città di Rio de Janeiro come per il mondo in generale: per questa città, come una «prova generale» in vista di altri grandi avvenimenti sportivi internazionali, che essa dovrà accogliere nei prossimi anni; per la città e per il mondo questi giovani arrivati alla città brasiliana sono una testimonianza di convivenza pacifica e gioiosa, nel loro accettare le difficoltà e nel seguire le indicazioni degli organizzatori. I giovani della gmg danno sempre una grande testimonianza di responsabilità civica e di convivenza per la città che li accoglie. Rio, per fortuna, non è stata, in questo senso, un’eccezione.
Rio de Janeiro ha confermato la primavera che sta vivendo la Chiesa con Papa Francesco.
La gmg è stata una brezza e un clima ecclesiale di speranza che i giovani hanno comunicato al Papa, alla Chiesa e al mondo.
I ragazzi e le ragazze ci hanno dato un’immagine giovane della Chiesa. Aspettiamo da essa molti frutti di vita cristiana al servizio della Chiesa e del mondo.
L'Osservatore Romano

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I numeri di Rio 2013 superano le aspettative

Il Comitato Organizzatore Locale divulga le statistiche definitive sulla Giornata Mondiale della Gioventù

Martedì scorso, 30 luglio, durante una conferenza stampa, l’arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta e il presidente del Comitato Organizzatore Locale della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio 2013 hanno valutato l'evento e presentato i risultati, che hanno "superato le aspettative".
Ecco i numeri, che sono stati pubblicati sul sito ufficiale di Rio 2013.
Alla Messa di chiusura hanno partecipato ben 3,7 milioni di pellegrini, cioè una cifra sei volte superiore al numero di partecipanti al primo grande atto della GMG di Rio, la messa di apertura (600.000). L'impatto economico è stato significativo. Secondo i dati del Ministero del Turismo, i visitatori hanno speso 1,8 miliardi di reais (R$).
In totale, più di 3,5 milioni di persone hanno partecipato alla GMG di Rio 2013, che includeva gli eventi a Copacabana, a Quinta da Boa Vista, Rio Center e in varie parrocchie della città. Giovedì 25 luglio, la cerimonia di accoglienza del Santo Padre, ha riunito 1,2 milioni di persone sulla spiaggia di Copacabana, mentre alla Via Crucis di venerdì 26 luglio – sempre sul lungomare di Copacabana – hanno partecipato circa 2 milioni di persone. Alla veglia di preghiera di sabato 27 luglio, infine, sono stati presenti circa 3,5 milioni giovani.
I pellegrini iscritti alla GMG Rio 2013 sono stati 427.000, provenienti da ben 175 Paesi del mondo. Il numero di giovani iscritti con alloggio ha raggiunto invece quota 356.400.
La GMG di Rio ha registrato una massiccia presenza di persone provenienti dall’America Latina. I Paesi con il maggior numero di partecipanti erano Brasile, Argentina, Stati Uniti, Cile, Italia, Venezuela, Francia, Paraguay, Perù e Messico. Il 72,7% dei partecipanti era per la prima volta in Brasile e l'86,9% non aveva mai partecipato ad una Giornata Mondiale della Gioventù.
Ci sono stati più di 70.000 download dal sito ufficiale della GMG, che ha ricevuto anche più di 200.000 visitatori. La pagina Facebook ha ricevuto più di 1,1 milioni di seguaci e Flickr ha superato i 10.000 download.
Il 55% dei pellegrini iscritti erano di sesso femminile, mentre il 60% dei partecipanti apparteneva alla classe di età tra i 19 e i 34 anni. I vescovi iscritti erano 644 e i cardinali 28. Erano iscritti anche 7.814 sacerdoti e 632 diaconi. Alla copertura della GMG 2013 hanno pensato i 6.400 giornalisti accreditati, provenienti da 57 Paesi del globo.
Per le varie catechesi, svoltesi in 25 lingue, sono state messe a disposizioni 264 sale. 60.000 volontari e più di 800 artisti hanno partecipato agli eventi centrali della GMG. Un totale di 100 confessionali sono stati installati per la Fiera Vocazionale e nel Largo da Carioca. Le ostie prodotte per la GMG sono state 4 milioni, di cui 800.000 per la Messa di chiusura.
La produzione di rifiuti è stata inferiore ad altri eventi organizzati a Copacabana, come ilRéveillon a Capodanno. I servizi comunali hanno rimosso 345 tonnellate di rifiuti organici e 45 tonnellate di materiali riciclabili durante la GMG, ossia il 10% in meno rispetto all'ultima celebrazione del Capodanno.

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People’s Pope, una requisitoria. Lo storico de Mattei stronca la “forma” scelta da Francesco    
Il Foglio
 
(Matteo Matzuzzi) Babbucce rosse, borsa nera con rasoio e breviario, automobile non blindata. “Ormai siamo ridotti a valutare un Papa da questi elementi, da un discorso in aereo anziché dagli atti di magistero, dice al Foglio lo storico Roberto de Mattei, preoccupato (...)