mercoledì 24 agosto 2011

Martirologio del 25 Agosto

25 AGOSTO
SAN LUDOVICO IX, RE

Patrono del Terz'Ordine Francescano
(1214-1270)

Ludovico (Luigi) nacque nell’anno 1214 e fu educato piamente dalla madre Bianca di Castiglia, la quale, dopo la morte prematura dei marito, esercitò la reggenza del regno fino alla maggiore età del figlio. Divenuto re di Francia, Ludovico si distinse subito per il culto della giustizia e per il rispetto dei diritti altrui; curò non solo il bene temporale dei popolo, ma anche quello spirituale. Fu vero modello di laico che lavora per il Regno di Dio, cooperando all’edificazione della città terrena.
Dal matrimonio con Margherita di Provenza ebbe undici figli, che educò molto rettamente. Si iscrisse al Terz’Ordine francescano e fu esemplare nella vita di preghiera, di mortificazione e di carità verso i poveri. Protesse e difese gli Ordini mendicanti.

Intraprese due crociate per liberare il sepolcro di Cristo e morì, colpito dalla peste, vicino a Tunisi il 25 agosto 1270. Il papa Bonifacio VIII lo dichiarò santo nei 1297. E’ patrono del Terz’Ordine francescano.

Un re giusto rende prospera la terra

Dal «Testamento spirituale al figlio» di san Ludovico
(Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546)

Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze. Senza di questo no c'è salvezza.
Figlio, devi tenerti lontano da tutto ciò che può dispiacere a Dio, cioè da ogni peccato mortale.
E' preferibile che tu sia tormentato da ogni genere di martirio, piuttosto che commettere un peccato mortale.
Inoltre, se il Signore permetterà che tu abbia qualche tribolazione, devi ringraziando, e sopportarla volentieri, pensando che concorre al tuo bene e che forse te la sei ben meritata.
Se poi il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventar peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi.
Partecipa devotamente e volentieri alle celebrazioni della Chiesa. Non guardare distrattamente in giro e non abbandonarti alle chiacchiere, ma prega il Signore con raccoglimento, sia con la bocca che con il cuore. Abbi un cuore pietoso verso i poveri, i miserabili e gli afflitti. Per quanto sta in te, soccorrili e consolali. Ringrazia Dio di tutti i benefici che ti ha elargiti, perché tu possa renderti degno di riceverne dei maggiori. Verso i tuoi sudditi comportati con rettitudine, in modo tale da essere sempre sul sentiero della giustizia, senza declinare né a destra né a sinistra. Sta' sempre piuttosto dalla parte del povero anziché del ricco, fino a tanto che non sei certo della verità.
Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace, specialmente le persone ecclesiastiche e religiose. Sii devoto e obbediente alla Chiesa Romana, madre nostra, e al Sommo Pontefice come a padre spirituale. Procura che venga allontanato dal tuo territorio ogni peccato, e specialmente la bestemmia e le eresie.
Figlio carissimo, ti do infine tutte quelle benedizioni che un buon padre può dare al figlio. La Trinità e tutti i santi ti custodiscano da ogni male. Il Signore ti dia la grazia di fare la sua volontà, perché riceva onore e gloria per mezzo tuo e, dopo questa vita, conceda a tutti noi di giungere insieme a vederlo, amarlo e lodarlo senza fine. Amen.


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25 AGOSTO
BEATA MARIAM DI GESU' CROCIFISSO

Carmelitana del Monastero di Betlemme
(1846-1878)

Mariam nasce ad Abellin in Galilea nel 1846 da una famiglia greco-cattolica; nel 1867 entra tra le Carmelitane di Pau in Francia ed emette la professione religiosa a Magalore in India, dove nel 1870 si era recata come co-fondatrice dello stesso Monastero. Tornò in Francia nel 1872, ma si trasferì definitivamente in Terra Santa nel 1875 erigendo lo stesso Monastero, ove poi morì il 26 Agosto 1878, a Betlemme, ed ideando quello di Nazareth. E’ una figura particolarmente umile e proprio per questo è stata arricchita di doni soprannaturali dal Signore.
Nutriva una grande devozione verso lo Spirito Santo, la Vergine Santa e lo stesso S. Giuseppe al quale era stata affidata dal padre prima di morire, quando Mariam era piccolissima.

San Giuseppe, la Vergine e lo Spirito Santo guidarono la vita di quest’umile ragazza beatificata da Giovanni Paolo II il 13 novembre 1983. Ella compose questa meravigliosa preghiera alla Spirito Santo e nei suoi scritti troviamo anche questa frase " Lo Spirito Santo non mi rifiuta mai nulla ".

O Spirito Santo ispirami
Amore di Dio consumami
Sul retto sentiero guidami
Maria, Madre mia soccorrimi
Con Gesù benedicimi

da ogni male, da ogni illusione,
da ogni pericolo preservami.


Lo Spirito Santo opera molteplici effetti

Dalle “Catechesi” di San Cirillo di Gerusalemme, vescovo.
Lo Spirito Santo pur essendo unico ed in una sola forma e indivisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l’acqua torna a germogliare, così l’anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito Santo, pur essendo uno solo, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effetti molteplici. Infatti, si serve della lingua di uno per comunicare la sapienza. Illumina la mente di un altro con la profezia. Ad uno conferisce il potere di scacciare i demoni, ad un altro largisce il dono di interpretare le Divine Scritture.
Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. Ispira ad un fedele la pratica del digiuno, ad altri forme ascetiche differenti. C’è chi da Lui apprende la saggezza nelle cose temporali e chi riceve da Lui persino la forza del martirio. Nell’uno lo Spirito produce un effetto nell’altro ne produce uno diverso, pur rimanendo sempre uguale a se stesso.
Mite e lieve il suo avvento, fragrante e soave la sua presenza, leggerissimo il suo giogo. Il suo arrivo è preceduto dai raggi splendenti della Luce e della scienza. Giunge come fratello e protettore. Viene, infatti, a sanare, a salvare, ad insegnare, ad esortare, a rafforzare e a consolare. Anzitutto illumina la mente di chi lo riceve e poi, per mezzo di questi, anche degli altri. E come colui che prima si trovava nelle tenebre, all’apparire improvviso del sole riceve la luce nell’occhio del corpo e ciò che prima non vedeva, vede ora chiaramente, così anche colui che è stato ritenuto degno del dono dello Spirito Santo, viene illuminato dall’anima e, elevato al di sopra dell’uomo, vede le cose che prima non conosceva. Benché col corpo rimanga sulla terra, con lo spirito contempla i cieli come in uno specchio.


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Sempre oggi 25 agosto ricordiamo:

San Giuseppe Calasanzio, il fondatore della prima scuola pubblica cristiana e dell'Ordine degli Scolopi,il quale nacque in Spagna nel 1557. Nove anni dopo essere stato ordinato sacerdote, partì verso Roma, dove si commosse per la miseria della gioventù nel quartiere più povero della città. Ascoltò la voce del Signore, che gli disse: "Giuseppe, datti ai poveri. Insegna a questi bambini e bada ad essi." Calasanzio, sentendo compassione per i bambini poveri ed abbandonati che vivevano a Roma, fondò nella Chiesa di Santa Dorotea la "prima scuola pubblica e gratuita dell'Europa". Il suo scopo educativo rimase riassunto nel suo lemma di "pietà e lettere" che può tradursi per "fede e cultura". Alla sua opera diede il nome di "Scuole Pie."

Il centro delle sue idee educative fu il rispetto per la personalità di ogni bambino e il vedere in essi l'immagine di Cristo. Per mezzo delle sue Scuole Pie, tentò di servire le necessità fisiche e spirituali dei giovani a suo carico. Calasanzio fu amico di Galileo, il grande scienziato, e diede grande importanza alle scienze e alla matematica, come all'umanistica, nell'educazione della gioventù. Per continuare il suo lavoro educativo fondò l'Ordine delle Scuole Pie, un Ordine religioso i cui membri, conosciuti come gli scolopi, professano quattro voti religiosi solenni: povertà, castità, obbedienza, e dedizione all'educazione della gioventù. Il sogno e desiderio di San Giuseppe Calasanzio di educare tutti i bambini, le sue scuole per i poveri, il suo appoggio alla scienza di Galileo, e la sua vita di santità al servizio dei bambini e dei giovani, gli guadagnarono l'opposizione di molti nelle classi dirigenti della società e nella gerarchia ecclesiastica. Ma Calasanzio mostrò una pazienza esemplare di fronte ai problemi.


Morì a Roma il 25 di agosto del 1648. Convinto che il suo ordine ed il suo sogno non sarebbero cessati. E così fu, perché fu dichiarato santo nel 1767, ed il Papa Pio XII lo dichiarò nel 1948 "celestiale patrono di tutte le scuole popolari cristiane". Recentemente, Papa Giovanni Paolo II affermò che San Giuseppe Calasanzio prese per modello Cristo e cercò di trasmettere ai giovani, oltre alla scienza profana la saggezza del Vangelo, insegnando loro a captare l'azione amorosa di Dio.
La Chiesa celebra la sua festa il giorno 25 di agosto.

"Chi non ha spirito per insegnare ai poveri, non ha la vocazione del nostro Istituto". Anno 1630, (n. 1420)