martedì 7 agosto 2012

Chiara Luce brilla ancora



Un gruppo di circa 70 vescovi e cardinali amici del Movimento dei Focolari si è recato in pellegrinaggio ieri, lunedì 6 agosto, nella patria della Beata Chiara Luce Badano, giovane membro dei Focolari morta nel 1990 all'età di 19 anni per un tumore osseo e beatificata nel 2010.
I prelati si sono riuniti a Sassello, in provincia di Savona, per un incontro prima di iniziare ieri il pellegrinaggio, accompagnati dal presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, e dal co-presidente Giancarlo Faletti.
I dieci giorni di riunione sono incentrati sul tema della “presenza di Gesù nel prossimo”, uno dei punti cardine della spiritualità dei Focolari, come ha affermato la presidente Voce. A moderare l'incontro: il cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo emerito di Praga.
Il programma del pellegrinaggio di ieri ha incluso, inoltre, una visita al cimitero dove è sepolta Chiara Luce e alla sua casa natale a Sassello, dove i vescovi hanno avuto la possibilità di dialogare con i genitori, Maria Teresa Caviglia e Ruggero Badano.
Chiara Badano visse da bambina in questo paese e soggiornò spesso d'estate al mare a Varazze presso gli zii. Incontrò il movimento dei Focolari ad un raduno del 1980, legandosi subito ai gruppi delle giovanissime di Albisola e di Genova e divenendo presto una "Gen III", terza generazione del movimento, occupandosi di bambini e anziani.
Nel 1981 iniziò una corrispondenza con la fondatrice del movimento dei Focolari, Chiara Lubich, che la soprannominò "Chiara Luce".
Nel 1985 si trasferì con la famiglia a Savona per frequentare il liceo classico. Tre anni dopo avvertì un forte dolore alla spalla mentre giocava a tennis e poiché i dolori alle ossa aumentarono, agli inizi del 1989 fu ricoverata in ospedale, dove le fu diagnosticato un osteosarcoma con metastasi.
Subì un primo intervento chirurgico all'ospedale Molinette di Torino – dove, tra l’altro, incontrò il cardinale Saldarini in visita ai malati - e numerosi cicli di chemioterapia e radioterapia.
Perse l'uso delle gambe per la malattia e nell’estate del 1989 subì un secondo intervento. Nonostante la sofferenza seguì ugualmente le attività dei focolarini, accettando la malattia come un dono e mantenendo salda la sua fiducia in Dio.
Donò, inoltre, tutti i suoi risparmi ad un amico in partenza per una missione nel Benin e fece  anche lavoretti da mettere in vendita per beneficenza.
Gli ultimi mesi li trascorse a letto nella sua casa di Sassello insieme ai genitori e in contatto via telefono con il movimento dei Focolari. Ebbe uno stretto rapporto anche con il vescovo della diocesi di Acqui, monsignor Livio Maritano.
Nell'agosto del 1990 Chiara preparò nei minimi dettagli il suo funerale quasi come se fosse una sorta di festa di nozze. Il 10 settembre mandò un saluto a tutti i membri della comunità focolarina, registrando un'audiocassetta, e negli ultimi giorni inviò anche un biglietto agli amici di Sassello.
Poco prima di morire chiese a sua madre di farle indossare un abito da sposa per essere pronta all’incontro con il suo "sposo" Gesù.
Si spense la mattina del 7 ottobre 1990, dopo una notte particolarmente sofferta.
L'11 giugno 1999 si aprì per lei il processo di canonizzazione diocesano, che si concluse nell’agosto del 2000. Dopo l’esame della Congregazione per le cause dei Santi delle eroicità delle virtù della Serva di Dio in base al materiale raccolto durante il processo, papa Benedetto XVI la dichiarò venerabile il 3 luglio 2008.
Nel 19 dicembre 2009, il Papa firmò il decreto di approvazione del miracolo attribuito alla sua intercessione ed il 25 settembre 2010, monsignor Angelo Amato, Prefetto della Congregazione vaticana, la dichiarò beata con una celebrazione nel Santuario della Madonna del Divino Amore, alla presenza dei genitori e della comunità dei Focolari.
Il movimento sta lavorando oggi su un centro di pellegrinaggi a Sassello per diffondere ancor più la devozione per questa grande testimone dei nostri giorni.