lunedì 30 giugno 2014

Lettera del Patriarca Bartolomeo a Papa Francesco




Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo per la festa dei santi Pietro e Paolo. Tempi di riavvicinamento

Pubblichiamo, in una nostra traduzione dall’inglese, il testo del messaggio inviato dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo a Papa Francesco in occasione della solennità dei santi Pietro e Paolo.
A sua Santità e Beatitudine Papa Francesco dell’Antica Roma: rallegratevi nel Signore.
Ancora una volta sta iniziando il giorno gioioso della venerabile solennità e del sacro ricordo degli Apostoli Pietro e Paolo, che furono martirizzati per amore di Cristo nella sede della Sua Chiesa. Per questo, siamo venuti per concelebrare e commemorare ancora una volta con lei, quest’anno, attraverso la nostra delegazione ufficiale, in conformità alla benedetta usanza da lungo tempo istituita.
Custodiamo nel nostro cuore, come un tesoro prezioso, il ricordo dei nostri recenti incontri personali con lei, Santità, sia a Gerusalemme sia a Roma, che hanno ulteriormente rinnovato e sugellato i nostri vincoli fraterni, affermando al contempo il nostro desiderio di proseguire sul cammino verso la nostra piena unione e la comunione desiderata dal Signore. Pertanto, nella città Santa, lo scorso maggio, siamo stati ritenuti degni di venerare insieme il sacro luogo in cui il capo della nostra fede, nostro Signore Gesù Cristo, ha insegnato, sofferto, è stato sepolto ed è risorto dai morti, mentre abbiamo onorato il cinquantesimo anniversario dello storico incontro avvenuto lì tra i nostri predecessori Papa Paolo VI e il Patriarca Ecumenico Atenagora, le cui coraggiose iniziative hanno inaugurato un tempo di riavvicinamento e di riconciliazione per le nostre Chiese.
Inoltre, il nostro incontro a Roma, grazie alla gentile iniziativa e all’invito di Sua Santità all’inizio del mese, al fine di contribuire insieme — con i Presidenti di Israele e Palestina — al prevalere della pace nella regione del Medio Oriente lacerata dal conflitto, è stata profondamente e personalmente commovente, trasmettendo allo stesso tempo un messaggio della pace e dell’amore di nostro Signore, a un mondo contemporaneo che ne ha tanta sete.
Per tutte queste cose, ancora una volta esprimiamo la nostra sincera gratitudine a lei, Santità, insieme con la nostra sentita preghiera che il Signore la possa rafforzare con la sua grazia e la sua potenza, di modo che Lei possa continuare per molti anni la sua preziosa guida e il suo servizio nel mondo moderno, ispirando tutti con le virtù della sua personalità e il suo amore verso Dio e l’umanità.
Possano gli Apostoli Pietro e Paolo Intercedere presso Dio per la sua Chiesa e per il mondo intero, guidandoci e incoraggiandoci lungo il cammino della verità e dell’amore, «finché arriviamo tutti all'unità della fede…. vivendo secondo la verità nella carità», cercando «di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo» (Ef 4, 13-15).
Questi sentimenti augurali e festosi verranno trasmessi a lei, Santità, dalla nostra delegazione — guidata da Sua Eminenza il Metropolita Giovanni di Pergamo, accompagnato da Sua Eccellenza l’Arcivescovo Giobbe di Telmessos e dal Reverendissimo Arcidiacono Giovanni Chryssavgis — che rappresenterà il Patriarcato Ecumenico e noi durante le celebrazioni della festa del Trono della sua Chiesa.
Trasmettendo questi sentimenti a lei, Santità, in spirito di profondo amore, l’abbracciamo fraternamente nel Signore e rimaniamo con amore e speciale stima in Lui,
dal Patriarcato Ecumenico, il 24 giugno 2014,l’amato Fratello in Cristo di Sua Santità
Bartolomeo di Costantinopoli
L'Osservatore Romano