mercoledì 29 ottobre 2014

Multitask, protettrice ed empatica



mujer

 ... ovvero le cinque caratteristiche delle donne cattoliche  di cui beneficia l'umanità. 

*

La sezione “Donne” del Pontificio Consiglio per i Laici ha pubblicato un articolo in cui si sottolineano le qualità delle donne cattoliche e i benefici che queste apportano all'umanità.

Il testo, intitolato “Multitask, protettrice ed empatica”, è firmato dall'autrice ecuadoregna Sonia María Crespo de Illingworth, presidente della Fondazione Familia y Futuro e direttrice della rivista ¡Vive!

L'autrice segnala che l'identità femminile è stata sfocata a causa del femminismo radicale e compie un percorso nella storia sottolineando l'insostenibilità del modello femminile che ha “perso la connessione con ciò che è propriamente femminile: trasmettere la vita fisicamente ai propri figli e risvegliare la vita negli altri”.

La Crespo ricorda che le donne della fine del XIX secolo hanno lottato per non dover lavorare ore interminabili nelle fabbriche della rivoluzione industriale. Hanno rivendicato il proprio diritto di stare a casa, assicurando l'educazione e la cura dei figli. E l'hanno ottenuto.

Le donne dell'inizio del XX secolo hanno lottato per essere ammesse all'insegnamento superiore e alle università, nonché per raggiungere l'uguaglianza politica. E anche in questo caso ci sono riuscite.

A metà dello stesso secolo, tuttavia, un certo settore del femminismo si è radicalizzato chiedendo l'equiparazione, l'uguaglianza funzionale dei sessi, che non deve essere necessariamente unita agli stessi diritti giuridici e sociali tra uomini e donne.

L'esperta non concorda con la filosofa esistenzialista Simone de Beauvoir, che paragonava il diritto alla maternità a una trappola o a un'astuzia utilizzata dagli uomini per togliere indipendenza alle loro mogli, spogliando la donna della natura della sua funzione materna e spingendola verso le relazioni lesbiche, la pratica dell'aborto e il trasferimento dell'educazione dei figli alla società per livellarsi con l'uomo.

La Crespo sottolinea cinque qualità della donna cattolica per i benefici che apportano alla società:

1. Trasmette la vita: accogliere nel grembo materno, custodire e dare alla luce sono funzioni esclusive della donna. E anche se la sua missione consistesse solo in questo sarebbe già sufficiente. Ad ogni modo, il suo apporto va al di là di ciò che per natura è una sua esclusiva.

2. Chiama l'uomo a esercitare la paternità: la donna è colei che introduce l'uomo alla paternità. Fin dai primi giorni del concepimento, la madre presenta il padre a suo figlio, a un livello cellulare, come dice la dottoressa Natalia López Moratalla. È poi la donna che mostra all'uomo chi è suo figlio e lo aiuta a comprendere i processi della crescita infantile e adolescenziale. Con quanta frequenza i figli accorrono dalle madri per chiedere loro di intercedere presso il padre! La madre è capace di guardare alle situazioni al contempo con realismo e intuizione, e di mantenersi vicina alle necessità dell'uno e dell'altro.

3. La sua presenza è insostituibile: soprattutto per quanto riguarda i primi anni della vita del figlio, le neuroscienze ci dicono che “la corteccia cerebrale non cresce automaticamente, ma a seconda degli stimoli che riceve nel periodo della sua crescita principale, nei primi anni di vita e quando è nelle mani della madre. Molti studi dimostrano che più ore la madre passa col figlio, più alto sarà il quoziente intellettuale di quest’ultimo. […] Si sta anche scoprendo come i lobi cortico-limbici si sviluppino unicamente come risposta alla stimolazione materna. Il sistema limbico è quella parte del cervello che governa il senso di sé, le emozioni, l’autocontrollo, la compassione… La stimolazione del sistema limbico comincia con l’incrociarsi degli sguardi tra la mamma ed il neonato”.

4. Forma la persona umana: la donna fa sì che i figli entrino nel mondo affettivo, perché è il primo riferimento di amore e di accoglienza, e nel corso della vita di ogni figlio lo forma nei valori umani e cristiani, insegnandogli le regole della convivenza sociale.

5. Artigiana di pace per il mondo: la madre lavora con delicatezza e precisione sulla condotta e il carattere dei figli – a volte perfino del marito – per sradicare gli egoismi e l’orgoglio che possono annidarsi nei loro cuori. È creatrice di una cultura del rispetto e di dialogo all’interno della famiglia, ed è dotata di un’eccezionale capacità di umanizzare il mondo lavorativo. Quando scopre che la sua vocazione è quella all'amore e incontra il modello di umanità che le offre Cristo, diventa una vera artigiana della pace.
ALETEIA

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]