venerdì 28 agosto 2015

Agostino e i cattolici contro



Il  tweet di Papa Francesco: "Signore, aiutaci a essere più generosi e sempre più vicini alle famiglie povere." (28 agosto 2015)

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Nel giorno della nascita al cielo del santo di Ippona, ripropongo questo frammento del sermone 284, 6 (tratto dal libro di don Giacomo Tantardini, Il Cuore e la Grazia in Sant’Agostino, distinzione e corrispondenza, Ed. Città Nuova, pp 231, 232), illuminante anche per la realtà odierna. Il Padre della Chiesa, morto il 28 agosto 430, parlando di Gesù diceva:
Ascendit in caelum, misit Spiritum Sanctum; nec se illis ostendit resurrectionem, sed solis fidelibus discipulis suis, ne quasi insultare se accidentibus voluisse videretur. Plus enim erat amicos docere humilitate, quam inimicis exprobrare veritatem
«Ascese al cielo, mandò lo Spirito Santo, e non si mostrò visibilmente dopo la risurrezione a coloro che lo avevano crocifisso, ma [si mostrò visibilmente] soltanto ai suoi discepoli fedeli, perché non sembrasse che volesse quasi sfidare coloro che lo avevano ucciso. Era infatti più importante insegnare agli amici l’umiltà che sfidare i nemici con la verità»
Ecco, per Gesù era «più importante insegnare agli amici l’umiltà che sfidare i nemici con la verità». Parole significative in un tempo in cui molti cattolici (laici e chierici di ogni grado) sembrano trovare la loro consistenza e quasi la loro quotidiana ragion di vita nell’essere sempre contro qualcuno, che siano «nemici» o fratelli nella fede.
A. Tornielli