lunedì 4 gennaio 2016

Un'ora di Guardia.

Donna in preghiera


DI COSTANZA MIRIANO
Siamo alla battaglia finale sulla legge Cirinnà. Nonostante una piazza che ha espresso chiarissima la volontà di un impressionante numero di cittadini di voler difendere l’istituto naturale del matrimonio, nonostante nel paese anche grazie al nostro lavoro si è diffusa la consapevolezza della grave ingiustizia che la legge legittimerebbe – usare corpi umani come merce, sottrarre ai bambini i loro veri genitori, impedire ai bambini di sapere da dove vengono – quasi tutti i politici con incredibile arroganza e superficialità si riempiono la bocca con parole svuotate di senso come “diritti civili” e cercano di aggirare lo scempio che si preparano a fare cambiando il nome alle cose (“stepchild adoption”, “affido rinforzato”).
La legge salterà la fase della commissione e andrà in aula. Dopo mesi di offensiva su tutti i mezzi di comunicazione cercheranno di ignorare ciò che pensa ancora la maggioranza del paese, cioè che i bambini hanno diritto a un padre e a una madre.

Noi non abbiamo mezzi di comunicazione, e, a parte pochissimi di noi, non sediamo in Parlamento. Abbiamo però un’arma potentissima: la preghiera. Dobbiamo chiedere, chiedere, chiedere con tutte le forze a Lui che intervenga. Dio è troppo rispettoso della libertà dell’uomo per intromettersi nelle sue faccende. Lo fa solo se noi gli chiediamo di farlo.
Dobbiamo farlo fino a spolmonarci, appoggiandoci alle parole di Gesù: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiederlo con fede cieca.
QUESTO SITO creato da amici ha trovato il modo di organizzare un calendario di preghiera ininterrotta. Forza!!!! Riempiamo tutte le caselle di questa griglia di “pregatori” contro la legge Cirinnà. Un’ora per uno da qui al 28 gennaio. Pregare è l’arma più potente che abbiamo, e soprattutto è quella che gli altri non hanno. Ci sfotteranno per questo ma pazienza. Alla fine come sempre se noi glielo chiediamo, ma solo se glielo chiediamo, Dio rovescerà i potenti dai troni soprattutto se questi sono anche prepotenti e bugiardi. Spargete la voce, chiedete ad amici sacerdoti, vescovi, cardinali di farlo. Chiamate a raccolta monasteri e conventi, ditelo a movimenti, comunità, gruppi.
Aggiungerei che abbiamo un’altra arma infallibile: il digiuno. Si può fare in molti modi, secondo la tradizione della Chiesa. Per esempio a pane e acqua, per esempio il venerdì, per esempio anche altri giorni. Ma ognuno troverà qualcosa di suo e di prezioso da offrire – magari anche rinunciare a un caffè, a uno shopping, a una maldicenza – ricordando che le preghiere e i sacrifici se non ottengono sempre il risultato sperato nei modi o nei tempi sperati, sempre fanno il nostro vero bene, e salvano prima di tutto noi.


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1ora

La data in cui è previsto l'arrivo in Aula del Senato del ddl Cirinnà sulle unioni civili è il 26 gennaio. Da mesi è in atto, all'interno della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, un braccio di ferro tra favorevoli e contrari a questo testo. Il 20 giugno scorso, una massiccia manifestazione popolare di protesta in piazza San Giovanni, a Roma, ha frenato l'approvazione della legge. Oggi però, sembra imminente il momento del voto.
Per questo alcuni cittadini cattolici hanno deciso di dar vita a una nuova mobilitazione. Non è di nulla di politico, bensì di un impegno spirituale, in quanto si tratta - dicono - di "una battaglia escatologica delle forze del Bene contro quelle del Male". Di qui l'appello a "combattere insieme e combattere in ginocchio".
I promotori dell'iniziativa citano l'esempio della Slovenia, dove il 20 dicembre scorso un referendum abrogativo "ha cancellato la legge approvata solo lo scorso marzo che regolava l'istituto della famiglia nel Paese e che ammetteva appunto matrimoni e adozioni di coppie dello stesso sesso". Una vittoria, quella del popolo sloveno, "ottenuta certamente con un lavoro culturale di informazione capillare, con la resistenza di piazza, ma anche - come hanno raccontato gli sloveni in diverse interviste - con la preghiera strutturata, organizzata e costante".
Per questo si invitano i cattolici italiani a usare quella che definiscono una "potentissima arma". "Ecco perché dal 5 al 26 gennaio e per i tre giorni della discussione del testo (ovvero fino al 30 gennaio) siamo chiamati in modo speciale a pregare per questa intenzione", si legge. E si danno anche indicazioni più precise: si invita a scegliere 60 minuti durante la giornata per pregare, da soli o in compagnia, in Chiesa o in qualsiasi altro luogo, iniziando con l'invocazione che si trova sul sito Un'ora di Guardia.
“Se preghiamo con fede, con perseveranza e chiediamo nel nome di Gesù, ogni cosa ci verrà concessa”, spiegano i promotori dell'iniziativa, che citano a tal riguardo un passo evangelico: “In verità vi dico: se due di voi, sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. (Mt. XVIII, 19)
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Ecco l'invocazione proposta:
Ora, Maria, ti preghiamo perché la legge sulle cosiddette “unioni civili” non passi.

Te lo chiediamo da ora fino al giorno fissato per l’approdo in parlamento e per i giorni della discussione.

Con fiducia e insistenza ci uniamo per chiedere il tuo aiuto.

Perché la famiglia cessi di essere oggetto di gravi attacchi e trovi invece coraggiosi sostenitori e difensori che la riconoscano come il luogo del manifestarsi della bellezza della complementarità uomo-donna. Una bellezza a cui il mondo non può rinunciare. Ogni tentativo di snaturarla e deturparla fallisca.

Venga riconosciuto che solo tale unione è in grado di generare la vita nel rispetto della vita e che solo la riscoperta e la valorizzazione della differenza sessuale conduce al vero rispetto dell’altro, a relazioni armoniche, collaborative e responsabili.

Ora, Maria, ti preghiamo perché i bambini non siano considerati mai il diritto di qualcuno, ma doni prezioni, tesori unici e irripetibili da difendere sempre e comunque. Non sia negato il loro diritto a conoscere i propri genitori e a crescere con un papà e una mamma e la loro infanzia non sia violata.

Le giovani generazioni non siano ingannate con illusorie prospettive di felicità e false idee di amore che in realtà negano ciò che promettono.

Vergine potente, per questo noi ti affidiamo:

- i nostri governanti e i parlamentari che hanno il potere di fermare questa legge. Illuminali, convertili, scuoti le loro coscienze, perché non si rendano responsabili di una tale legge in grado di ferire ulteriormente questa umanità già sanguinante.

- tutti coloro che lavorano e si adoperano coscientemente per distruggere la creatura più bella da Dio creata, cioè l’uomo, il suo cuore e la sua natura. Nulla è impossibile a Dio, che vuole che il peccatore si ravveda e viva. Nessuno può resistere al tuo amore di Madre. Tocca il loro cuore perché si ravvedano e si riconcilino con Dio Padre che li attende.

- tutte le persone ingannate da false opinioni e stordite da una propaganda martellante che pensando di perseguire il bene, perpetuano questo crimine. Attirale alla Verità.

- l’intera chiesa italiana, perché non rimanga inerme di fronte a questa sfida e sappia rispondere con intelligenza. Dona a quanti tentennano il coraggio e a quanti già combattono il tuo sguardo misericordioso e la tua umiltà.

- tutte le vittime di questa ideologia, i bambini, i giovani, le persone con ferite legate all’orientamento sessuale e dell'identità. Per loro sia ogni nostro sforzo, perché non si sentano abbandonati e non raggiunti dall’amore di tuo Figlio.

Amen
Zenit

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Unioni civili, inaccettabile qualsiasi mediazione


In vista del dibattito al Senato sul ddl Cirinnà (inizio previsto il 26 gennaio) si aprono nuovi tentativi di mediazione sulla stepchild adoption, che aprirebbe ad adozione e utero in affitto. Ma il concentrarsi del dibattito su questo punto sta facendo lentamente accettare l'idea delle unioni gay, con più o meno diritti. Un pericolo da evitare, soprattutto in vista di un nuovo Family Day già in preparazione.

di Riccardo Cascioli