sabato 8 marzo 2014

Papa Francesco a padre Livio: "Stai sereno!"



Carissimo padre Livio, volevo dirti un paio di cosette, così, a quattr'occhi. Io so quanto desiderio hai tu di annunciare il Vangelo, e questo è buono. E ti ringrazio per questo. Bravo, padre Livio! Siete davvero bravi, voi preti italiani... Tu, di più, perchè, nonostante l'età,  ti impegni al massimo delle tue forze, preghi, fai elemosine, fai anche digiuni non richiesti dalla Chiesa, e anche questo è buono. E quindi grazie, grazie per il tuo entusiasmo. Grazie. Però volevo farti notare due cose:

1. Gesù non si impone mai (di imposte ne abbiamo già tante...), no, Gesù sempre si PROPONE, perciò ti raccomanderei di evitare per il futuro certo tuo tono perentorio che può ottenere l'effetto contrario a quello che vogliamo noi. Tanta gente si allontana dalla Chiesa quando sente utilizzare la Parola di Dio come una spada... Non arrabbiarti con nessuno, neanche con i musulmani, neanche con Enzo Bianchi, neanche con quelli che negano l'esistenza dell'inferno, non arrabbiarti con loro, non disprezzarli, anzi... accarezzali. Dio ama tutti, ricchi e poveri, maleducati e prostitute, buoni e cattivi. Perchè è infinitamente misericordioso. Quindi non credere, te lo chiedo per favore, di poter decidere tu chi deve andare in Paradiso e chi no. Questo non lo decido neppure io che sono il Vescovo di Roma, il Papa: io infatti posso soltanto canonizzare, cioè solo creare santi, non dannati. Non posso mandare nessuno all'inferno: proprio mi manca la competenza, a questo penserà Dio. Va bene? Grazie, padre Livio. Obbedisci, per piacere...  E stai sereno: non cacciare più nessuno; la Chiesa, grazie a Dio, non è come il Parlamento italiano. E tu non sei come Grillo, anche se per la verità qualche volta fai ridere un pochino anche me... 

2. Non chiedere più soldi alla gente. Questo è proprio un atto di obbedienza che ti chiedo con forza: lascia libera la gente di "aiutare la Madonna ad aiutarci", come dici tu. E stai sereno, padre Livio: anche se Radio Maria dovesse chiudere, credimi: non sarebbe una gran tragedia, la Chiesa se ne farebbe una ragione e andrebbe avanti uguale. Non preoccuparti dei soldi: se arrivano, bene; se non arrivano.... bene lo stesso! Stai sereno. Va bene? Mi raccomando, perchè chiedere si può, ma obbligare... quello mai. Grazie ancora, padre Livio.

3. Un' ultima cosa ti chiedo: la disponibilità a trasferirti. Ti piacerebbe annunciare il Vangelo in Mongolia? Veramente questa è una idea che mi ha suggerito un mio fratello Cardinale, uno molto importante, un tedesco, un buon teologo... Io veramente gli ho detto: Eminenza, non credo sia una buona idea mandare padre Livio tra i mongoli, lui ha già una certa età, come farebbe ad imparare la lingua? Quella è difficile, molto difficile. Come farebbe ad annunciare il Vangelo a 7 (sette) milioni di mongoli? Ma lui, questo buon teologo, questo uomo di Dio,  mi ha risposto così: "Santità, non si preoccupi! Se gli italiani capiscono quando parla in inglese, i mongoli non faranno alcuna fatica a seguire il suo commento alla stampa. Anche se lo facesse in bergamasco." A questo punto, allora, mi sono convinto anch'io. In fondo, ricordati, padre Livio, che nulla è impossibile a Dio! Non preoccuparti dei soldi per il biglietto dell'aereo: quello è un regalo che ti faccio io personalmente! E con tutto il mio cuore, credimi. Buon viaggio, allora! E stai sereno!

P.S.: Scusa, dimenticavo la cosa più importante: prima di scriverti questa lettera, ho consultato anche la Madonna, che è più importante di me. Lei mi ha risposto così: "Ojalà!", che in spagnolo (tu sai che io sono argentino, e lì si parla lo spagnolo) significa: "Magari!".