domenica 28 settembre 2014

Fedeli e creativi




Si conclude l’assemblea generale del movimento dei Focolari. 

(Giovanni Zavatta) Contemplare, uscire, fare scuola: alle parole consegnate dal Papa al movimento, i Focolari aggiungono un concetto-chiave, «fedeltà creativa», riassunto, sintesi dei lavori conclusivi dell’assemblea generale a Castel Gandolfo. Fedeltà al dono trasmesso dalla fondatrice, Chiara Lubich, ma creativa perché il carisma dell’unità va attualizzato, incarnato nella società di oggi. Servono, per farlo, almeno altri due principi: più formazione, nel senso, anche, di fare scuola, sia dal punto di vista spirituale che della proposta culturale; e uscire, perché il cambiamento si compie non chiudendosi in se stessi ma donandosi agli altri.
Non potevano non fare riferimento all’affettuoso incontro avuto poche ore prima con Francesco, e al discorso del Pontefice, le riflessioni della presidente dei Focolari, Maria Voce, e del neo co-presidente, Jesús Morán Cepedano, al centro nel pomeriggio venerdì 26 settembre, di una conferenza stampa a Roma. «Un momento di grazia»: così Maria Voce, rieletta per altri sei anni alla guida del movimento, ha definito l’udienza dal Papa, sottolineando come Francesco li abbia incoraggiati a vivere il loro carisma fino in fondo, con creatività, in modo gratuito, attraverso il dialogo. E come anche la contemplazione, il rapporto con Dio vadano vissuti con gli altri, «santi insieme», diceva Chiara Lubich. Il dialogo è difficile, «non s’impara a buon mercato», ha detto il Pontefice, ma, osserva Morán Cepedano, «è l’unica strada per costruire umanità; non è ingenuità bensì rischio, coraggio. Comincia dall’ascolto, dal saper ascoltare l’altro, senza preconcetti né pregiudizi, senza superiorità né subordinazione». Solo con l’ascolto l’assemblea generale — che si conclude domenica 28, al Centro Mariapoli, e alla quale hanno partecipato cinquecento delegati di centotrentasette nazioni (compresi rappresentanti di Chiese cristiane diverse da quella cattolica, di religioni non cristiane e di culture non religiose appartenenti ai Focolari) — ha potuto canalizzare in un documento finale le tremila istanze di rinnovamento giunte dal movimento. Un lavoro sintetizzato dai presidenti con lo slogan «uscire, insieme, opportunamente preparati». Perché la spinta all’azione ha come meta il mondo.
Maria Voce e Jesús Morán Cepedano hanno poi parlato delle loro attese nei confronti del Sinodo della famiglia che si aprirà il 5 ottobre in Vaticano. «Ci aspettiamo — ha detto la presidente — che non emergano solo i problemi ma la tanta vita cristiana vera che c’è nella famiglia», testimonianza non solo di fedeltà coniugale e amore duraturo ma della capacità «anche di farsi carico dei problemi e dei dolori di tante famiglie in crisi, divise, separate, accompagnandole affinché non si sentano escluse dalla Chiesa». Il Sinodo, ha aggiunto il co-presidente, «non deve risolvere questioni dottrinali o disciplinari, piuttosto andare a fondo sia delle potenzialità della famiglia sia delle sue sofferenze, seguendo — ha concluso — quella linea di verità e misericordia portata avanti da Papa Francesco».
L'Osservatore Romano