sabato 18 ottobre 2014

Una luce che brilla e riscalda.

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Pubblicato il messaggio alle famiglie
«Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse una casa con la porta sempre aperta nell’accoglienza, senza escludere nessuno». A ricordarlo sono i padri del Sinodo dei vescovi nel nuntius, il consueto messaggio reso noto sabato mattina, 18 ottobre, durante la quattordicesima e penultima congregazione generale dell’assemblea straordinaria dedicata alla famiglia.
Nel testo — che è stato approvato con una larghissima maggioranza dai presenti in aula — il sinodo esprime riconoscenza «ai pastori, fedeli e comunità pronti ad accompagnare e a farsi carico delle lacerazioni interiori e sociali delle coppie e delle famiglie». Ma assicura «ammirazione e gratitudine» anche «a tutte le famiglie dei diversi continenti e in particolare a quelle che seguono Cristo via, verità e vita» per «la testimonianza quotidiana» offerta alla Chiesa e al mondo.
I padri riconoscono che nella vita familiare «si sperimentano luci ed ombre, sfide esaltanti, ma talora anche prove drammatiche». E «l’oscurità — specificano — si fa ancora più fitta fino a diventare tenebra, quando si insinua nel cuore stesso della famiglia il male e il peccato». Il messaggio fa riferimento, in particolare, alle sfide della fedeltà, alle crisi matrimoniali, alle sofferenze, alle difficoltà economiche e alla povertà, alle ferite provocate da guerre, violenze, abusi, sfruttamento, migrazioni. «Facciamo appello — affermano i vescovi — ai governi e alle organizzazioni internazionali di promuovere i diritti della famiglia per il bene comune».Il sinodo invita anche a rivolgere lo sguardo verso «la luce che a sera splende dietro le finestre nelle case: essa brilla e riscalda corpi e anime». Una luce che «si accende con l’incontro», perché «l’amore dell’uomo e della donna — riconoscono i padri — ci insegna che ognuno dei due ha bisogno dell’altro per essere se stesso, pur rimanendo diverso dall’altro nella sua identità, che si apre e si rivela nel dono vicendevole». Da qui l’invito ad aprirsi al dono della vita, all’educazione alla fede, alla condivisione con gli altri, nella consapevolezza che «il vertice che raccoglie e riassume tutti i fili della comunione con Dio e col prossimo è l’Eucaristia domenicale». E proprio per questo, spiegano i sinodali, «nella prima tappa del nostro cammino abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati».
Per un cammino condiviso. Alle «sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione», oggetto della riflessione dell’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi, è dedicato il nuntius, il breve messaggio che i padri hanno inviato alle famiglie di tutto il mondo, e in particolare alle famiglie cristiane, a conclusione delle due settimane di lavoro. Sono parole di «ammirazione e gratitudine per la testimonianza quotidiana» delle famiglie e sintetizzano i temi posti sul tavolo della discussione dall’assemblea, l’analisi delle difficoltà che la vita familiare sperimenta nella società contemporanea e i possibili campi d’azione pastorale per dare, insieme, delle risposte concrete e per evidenziare quanto di bello la famiglia può annunciare al mondo intero. L’auspicio è quello di un cammino condiviso, e posto sotto la protezione della famiglia di Nazaret, verso il prossimo sinodo in programma nell’ottobre 2015.
Il testo, letto in aula dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente della commissione incaricata di redigerlo, è stato votato a maggioranza assoluta dai padri sinodali nella mattinata di sabato 18 ottobre. In aula, alla presenza di Papa Francesco, c’erano al momento della votazione 183 padri e sui 174 che hanno espresso il proprio parere, i placet sono stati ben 158.
Non tutte le numerose proposte — ha spiegato il porporato ringraziando i padri sinodali per il coinvolgimento e lo spirito propositivo dimostrati — hanno potuto trovare piena espressione nel messaggio, caratterizzato per sua natura dalla brevità. Alcune è stato possibile solo accennarle nella tematica ma non in maniera distesa e nei dettagli. Le proposte hanno comunque potuto trovare maggiore accoglimento nella stesura più distesa e dettagliata della relatio finale, ha assicurato il cardinale Ravasi.
Proprio la lettura della relatio ha aperto questa mattina i lavori dell’assemblea. Dopo la preghiera dell’ora terza e la breve meditazione dell’arcivescovo coadiutore di Thành - Phô Hô Chí Minh, monsignor Paul Bùi Văn Đoc, sul brano della Lettera ai Romani in cui san Paolo afferma «Io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (1, 16), tre relatori si sono incaricati di far conoscere il testo scaturito dal lavoro della commissione incaricata: nell’ordine hanno parlato il cardinale Péter Erdő, l’arcivescovo Bruno Forte e il cardinale Raymundo Damasceno Assis. Il documento è stato quindi consegnato a tutti i padri sinodali per una lettura personale approfondita e una riflessione che precederà la votazione di questo pomeriggio.
La relatio — ha spiegato il segretario generale del sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri — sarà votata per singoli punti e sarà possibile esprimere il placet o il non placet. Una volta approvato, il testo definitivo sarà consegnato a Papa Francesco che deciderà se pubblicarlo o meno.
In precedenza, sempre alla presenza del Pontefice, nel pomeriggio di venerdì 17 si era svolta la tredicesima congregazione generale. I 178 padri sinodali intervenuti hanno ascoltato la lettura della bozza del nuntius da parte del cardinale Ravasi. Il porporato ha anche illustrato a grandi linee le caratteristiche del messaggio. Al termine, si è svolta la discussione libera, durante la quale hanno preso la parola 55 padri sinodali indicando variazioni e integrazioni da apportare al messaggio.
Il cardinale Baldisseri ha anche informato l’assemblea che Papa Francesco ha offerto ai partecipanti due doni, poi consegnati sabato mattina: si tratta della medaglia ufficiale del secondo anno di pontificato, nell’edizione speciale per il Sinodo dei vescovi, che porta l’iscrizione Familia Christiana Ecclesia Domestica, e del libro Paolo VI. Una biografia, edito dall’Istituto Paolo VI di Brescia in occasione della beatificazione di Papa Montini. Sul volume vi è la dedica di Papa Francesco per ogni destinatario del regalo.
L'Osservatore Romano

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