martedì 4 agosto 2015

Una scuola parentale, perché no?

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di Gabro Sartori
Esci dalla tua terra e va dove io ti indicherò…E’ iniziato tutto così, dopo la mia conversione ad Assisi, dopo aver fatto i corsi propostomi; vocazionale, fidanzati…il percorso con il mio padre spirituale, l’illuminato e paziente frà Massimo, ho detto il mio sì al Signore, sono uscito dalla mia terra e Lui non ha mancato di indicarmi la strada da seguire. In testa avevo tanti progetti che avrei potuto realizzare e soprattutto dopo il matrimonio, con mia moglie, cercavamo di capire dove il Signore ci chiedeva di andare…poi sono arrivati i figli, i nostri due meravigliosi bambini, ma non vedevamo ancora bene quale fosse la meta…anche se negli anni abbiamo fatto tante esperienze con gruppi, famiglie, movimenti, parrocchia ma ancora tutto ci risultava annebbiato.
Il Signore ci ha preparato in questi anni a quello che nel nostro cuore c’è sempre stato, mettere le basi solide, granitiche, per il futuro dei nostri figli, il dono più grande che ci ha fatto. Dopo la visita nel 2006 a Nomadelfia, comunità cristiana che vive il Vangelo e lo realizza sotto forma di popolo fondata da don Zeno e di cui ci siamo innamorati al primo istante, abbiamo scoperto una realtà che ci affascinava totalmente: la loro scuola parentale. Una scuola di vita, dove il bambino è messo al centro e ogni suo aspetto viene valorizzato e spronato, dove non esistono voti, giudizi ma solo esperienze che il bambino fa per essere stimolato e motivato ad un interesse vero e personale di apprendimento. Questo sogno l’abbiamo tenuto sempre vivo nel nostro cuore facendo poi i conti con la realtà della scuola statale che i nostri figli iniziavano a frequentare, molto distante da questo purtroppo…Quest’anno inoltre ci siamo scontrati con quello che sapevamo potesse succedere ma che ben speravamo esserne ancora lontani: la teoria del gender, che con un famigerato progetto, titolo e programma dalle belle parole, hanno infidamente propinato a tutti e due i nostri bambini, naturalmente senza esserne informati come genitori, ma che ringraziando il Signore, siamo riusciti a smascherare e successivamente a battagliare per tutelare il nostro diritto di educare e istruire i figli secondo i nostri valori cristiani, affiancati, aiutati dai quei provvidenziali avvocati dei Giuristi per la Vita.
Il Signore, come ho potuto spesso toccare con mano, trasforma la disgrazia in grazia, e dopo questa grande sofferenza ci ha veramente indicato la strada che da sempre cercavamo. Perché non fondare una scuola parentale dove realizzare il Suo Progetto? L’educazione parentale è l’istruzione impartita ai figli dagli stessi genitori o da altre persone scelte dalla famiglia. Si può coinvolgere nell’educazione chiunque abbia la voglia e la capacità di trasmettere conoscenze e abilità, sfruttando tutte le competenze disponibili nell’ambiente circostante la famiglia. Essa è voluta e gestita dagli stessi genitori a taglio prettamente cattolico nella quale viene insegnato ai bambini una sana educazione cristiana volta al bello al buono e al vero, e nello stesso tempo vuol esser scuola di vita (come consiglia papa Francesco).
Creando una rete di scuole parentali, di insegnanti, di famiglie e di associazioni si forma anche un movimento di opinione e di pressione a difesa di una scuola libera e cristiana, dei giovani e delle famiglie, per rifondare un modello scolastico sano e in linea con gli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. Rifiutando quindi l’introduzione di insegnamenti discutibili, se non inaccettabili, rispondenti a ideologie di matrice ateista, laicista, materialista, concretizzandosi anche nella penetrazione della teoria del gender attraverso programmi volti, a partire dalle scuole materne, a mettere in discussione l’identità biologica e sessuale della persona. Inoltre nella scuola parentale gli attuali percorsi didattici sono molto semplificati con programmi che vadano in una linea di recupero delle materie di insegnamento tradizionali e di eliminazione di tutta una serie di corsi e materie inutili, con evidenti effetti positivi, sia nella selezione di pochi e chiari libri di testo che del tempo disponibile extrascolastico per gli alunni.
Ultimo aspetto, ma non meno importante, cui si tratta di porre rimedio, è l’aumento impressionante dell’impegno di studio richiesto ai giovani, a fronte di un insegnamento sempre più culturalmente scadente. Io sono coordinatore della Scuola Parentale di Schio-Valle Agno-Thiene associata ad Alleanza Parentale il cui fondatore è don Stefano Bimbi (www.alleanzaparentale.it), ed assieme al dott. Pier Luigi Bianchi Cagliesi presidente della FISP (Federazione Italiana Scuole Parentali) (www.fisp.network), apriremo, a Dio piacendo il prossimo settembre insieme ad altri genitori che credono in questo provvidenziale e santo progetto, la nostra Scuola Parentale di Schio, e come Noè, stiamo costruendo l’arca per poi a settembre far salire e salvare i nostri figli dalla deriva della scuola statale. La scuola dell’obbligo non esiste, esiste l’obbligo di istruzione. Vogliamo riappropriarci del nostro diritto di istruire ed educare i nostri figli previsto dalla Costituzione Italiana art. 30 “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”, vogliamo assumerci pienamente la responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri figli di trasmettere loro la Verità, per renderli liberi da ogni indottrinamento perché possano vivere una vita piena e realizzata, come Dio ha pensato per ognuno di noi.
Gabriele Sartori (coordinatore Scuola Parentale FISP di Schio-Valle Agno-Thiene associata ad Alleanza Parentale)