venerdì 21 marzo 2014

E' nato Gender Watch News

malawi-gay-rightsRiporto da: la nuova bq:Ogni euro donato si traduce in informazione
di Riccardo Cascioli
I più attenti lo avranno già notato: da ieri c’è un nuovo banner sulla colonna di destra, che porta a una nuova sezione del nostro sito: un blog tutto dedicato a quanto accade sul fronte “ideologia di genere”, un vero e proprio osservatorio – Gender Watch News (GWN)– che vuole essere uno strumento di informazione prezioso per comprendere quanto sta accadendo intorno a noi. Come i nostri lettori ben sanno in ballo non c’è soltanto la legge sull’omofobia, attualmente ferma al Senato, ma la promozione e l’imposizione dell’ideologia di genere in ogni ambito della vita sociale.
Ora molti genitori stanno cominciando a rendersi conto di cosa questo significhi ascoltando sgomenti i propri figli - perfino alle elementari o anche alla scuola materna – che tornano a casa raccontando di strane lezioni sulla sessualità e, più specificamente, sugli orientamenti sessuali; di bambini e bambine invitati a interpretare ruoli opposti a quelli del proprio sesso. E non sanno come difendersi, come riaffermare nei fatti il proprio diritto-dovere all'educazione dei figli.

Ma non finisce qui, perché la strategia omosessualista punta a occupare tutti i gangli vitali della società per imporre il pensiero unico. E professione privilegiata è quella dei giornalisti, per i quali sono state preparate linee guida che indicano cosa dire e come dirlo, così che leggendo un giornale o guardando un tg sarete certi che i termini usati e le immagini proposte saranno solo quelli politicamente corretti.
E’ dunque importante sapere cosa sta accadendo e perché; ma è anche importante scambiarsi informazioni e testimonianze su cosa si sta facendo per opporre resistenza a questa ideologia e per proporre la positività di una sessualità vissuta secondo natura e di una famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla vita. Gender Watch News (GWN) vuole essere questo punto d’incontro dove trovare notizie dall’Italia e dal mondo e dove segnalare iniziative, anche locali, che possono essere di ispirazione e di aiuto ad altre realtà (l’indirizzo dove fare arrivare i vostri contenuti è redazione@lanuovabq.it).
GWN è un modo per migliorare il servizio de La Nuova Bussola Quotidiana, per renderla uno strumento sempre più adeguato alle esigenze di chi la legge. E’ uno sforzo reso possibile dal vostro sostegno economico, ma è anche la dimostrazione che ogni euro che ci donate si traduce in informazione e formazione.

In questi giorni, come avete visto, è partita la campagna di Pasqua per la raccolta fondi: ringraziamo i tanti che già da subito hanno risposto con generosità e quanti lo faranno nei prossimi giorni. Il vostro contributo è fondamentale per poter combattere tutti insieme la Buona Battaglia.

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Il Parlamento europeo impone all’Africa i diritti LGBTQ


L’Africa deve adeguarsi e sottomettersi alle direttive internazionali in materia di promozione di diritti LGBTQ se non vuole rimanere isolata e incorrere in pesanti sanzioni economiche. E’ quanto ha stabilito all’unanimità, lo scorso 13 marzo il Parlamento europeo votando una risoluzione che «invita la Commissione e il Consiglio a inserire un esplicito riferimento alla non discriminazione fondata sull’orientamento sessuale nell’ambito di una prossima eventuale revisione della convenzione di Cotonou (che regola la cooperazione allo sviluppo fra Ue e paesi di Africa sub-sahariana, Caraibi e Pacifico, ndr)».
La decisione del Parlamento europeo, che ha come obiettivo dichiarato l’Uganda e la Nigeria, paesi che hanno, recentemente, legiferato contro le nozze gay e la promozione dell’omosessualità, sembra essere un vero e proprio ricatto morale nei loro confronti. Nella risoluzione la minaccia è tutt’altro che velata. In essa si fanno, infatti, nomi e cognomi, esortando, « la Commissione e gli Stati membri a riesaminare la strategia sugli aiuti alla cooperazione allo sviluppo con l’Uganda e la Nigeria» e invitando  «gli Stati membri, o l’alto rappresentante con il sostegno della Commissione, a valutare la possibilità di imporre sanzioni mirate, come i divieti di viaggio e di visto».
Il documento del Parlamento di Bruxelles recepisce tutte le indicazioni precedenti in materia di diritti omosessuali e, in particolare, le linee guida sull’orientamento sessuale e diritti all’identità di genere adottate dal Consiglio Europeo il 24 giugno 2013  a tutela di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali. Tale risoluzione, che sembra essere un vero e proprio diktat ideologico, sarà all’ordine del giorno nel prossimo vertice Africa-Ue previsto per il 2 e 3 aprile. (L.G.)