giovedì 6 marzo 2014

Insieme appassionatamente. In pellegrinaggio.



Il Papa viaggerà in Terra Santa insieme ad un ebreo e ad un musulmano

Lo conferma Julio Schlosser, presidente della Delegazione delle Associazioni Israelite Argentine (DAIA), tra i partecipanti dell'incontro del Pontefice a Santa Marta con un gruppo interreligioso


Lo scorso giovedì 27 febbraio, Papa Francesco ha ricevuto, nella Domus Santa Marta, una delegazione interreligiosa composta da 15 ebrei, 15 musulmani e 15 cattolici, provenienti dall'Argentina e di ritorno da un pellegrinaggio in Giordania, Israele e Palestina.
La notizia è stata approfondita con alcuni dettagli che Julio Schlosser, presidente della Delegazione delle Associazioni Israelite Argentine (DAIA) ha raccontato alla nostra agenzia alcuni giorni fa. Tra questi, anche la decisione di Francesco di farsi accompagnare da un ebreo e un musulmano nel suo viaggio in Terra Santa, in programma dal 24 al 26 maggio.
Parlando della sua amicizia con il Pontefice, Schlosser ha raccontato di conoscere Bergoglio “da circa 20 anni, da quando ero presidente di una sinagoga in cui officiava il rabbino Skorka, che a sua volta era legato da una forte amicizia con l’allora arcivescovo di Buenos Aires”. Il cardinale, ha aggiunto, “spesso veniva a trovarci al Tempio, e noi lo ricevevamo con piacere e conversavamo con lui per parecchio tempo”. Il Papa vedendo infatti Schlosser a Santa Marta gli ha detto: “Un’altra volta qui? (Era la terza volta, infatti, che i due si incontravano n.d.a.) Vedi come sono cambiate le cose, prima ci vedevamo nella sinagoga e ora assiduamente in Vaticano. Queste sono i casi della vita”.
“Il Santo Padre – ha poi affermato il presidente della DAIA – ci ha salutato tutti, uno a uno. Della delegazione, quattro o cinque lo conoscevamo già. Lui, dopo, si è seduto con noi e con circa 9-10 dei 45 presenti si è fermato a parlare, tra cui gli organizzatori: il rabbino Daniel Goldman, il sacerdote Guillermo Marcó e l’imam Omar Abboud”.
Il gruppo ha poi raccontato al Santo Padre l’esito del proprio viaggio in Terra Santa, in particolare “il messaggio” che ha voluto lasciare in quei luoghi: non solo la necessità di una pace in Medio Oriente, ma anche “mostrare con la nostra delegazione composta da ebrei, cristiani e musulmani, che la convivenza e la collaborazione tra diverse religioni è possibile”, ha detto Schlosser.
“Il Papa – ha aggiunto – ha apprezzato molto tutto questo, e ci ha confidato di avere molte speranze sul suo viaggio in Medio Oriente, che non farà da solo. ‘Mi farò accompagnare da un musulmano e un ebreo, non voglio andare solo', ci ha detto”.
Inoltre, Francesco percorrerà “lo stesso percorso che abbiamo seguito noi”; “non voglio dire che ci ha copiato – ha scherzato Schlosser – ma l’itinerario è molto simile”.
Un'altra nota curiosa della visita – ha raccontato il leader ebraico - è che “i nostri amici cattolici in Argentina, prima di partire ci avevano dato i loro rosari da far benedire dal Santo Padre. La voce si è sparsa e le cose si sono ‘messe male’ perché siamo finiti a viaggiare con cinque valigie piene di rosari”. “Eravamo più di 40 – ha proseguito - e ognuno di noi ha portato un sacchetto pieno di coroncine; infine, abbiamo aperto i sacchi davanti al Papa che ha dato con piacere la sua benedizione”.
“Una persona ha degli obiettivi nella vita, si crea delle illusioni – ha concluso il presidente di DAIA - ma mai avrei immaginato di poter parlare con un Papa che è rimasto ad ascoltarmi, con cui ha potuto scambiare anche qualche battuta che ha suscitato un sorriso”. Ha infine confermato che l’incontro è durato circa 50 minuti e che si è concluso con la solita richiesta del Pontefice: “Per favore pregate per me”, a cui il gruppo risposto: “E lei, Santità, preghi per noi!”.
H. Sergio Mora

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"Aspettiamo il Papa che verrà come pellegrino nei luoghi benedetti dal Signore"

Il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, esprime le sue speranze per il viaggio di Francesco in Terra Santa


"Un impulso nuovo al processo di pace tra israeliani e palestinesi". Sarà questo la visita di Papa Francesco in Terra Santa a maggio, secondo il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal. Nella lettera pastorale per la Quaresima diffusa in lingua araba - rilanciata dal sito del patriarcato e dal sito ufficiale della visita di Francesco in Terra Santa - il presule ripropone le pratiche tradizionali che la Chiesa offre per vivere a pieno il tempo di grazia della Quaresima; quindi preghiera, digiuno, elemosina, sollecitudine nell'accostarsi al sacramento della confessione. Esorta poi i fedeli a prepararsi ai giorni 24-25-26 maggio, in cui “il Papa sarà nostro ospite, quando verrà come pellegrino nei luoghi che il Signore ha benedetto con la sua nascita, il suo battesimo, la sua predicazione, la sua morte e resurrezione”.
La speranza di mons. Twal è che la visita del Santo Padre possa "confermare la nostra fede, intensificare le relazioni ecumeniche e il dialogo interreligioso e donare un nuovo slancio al processo di pace tra israeliani e palestinesi, rafforzando le relazioni tra il Vaticano e ognuno dei Paesi che verrà a visitare: la Giordania, la Palestina e Israele”. In particolare, il patriarca invita "il più grande numero di fedeli possibile" a partecipare alle messe che il Papa celebrerà allo stadio internazionale di Amman, il 24 maggio, e sulla piazza della Natività a Betlemme, il 25 maggio.
Oggi pomeriggio, in vista della visita del Successore di Pietro, è stata inaugurata la mostra “Paolo VI in Terra Santa” nel Convento di San Salvatore a Gerusalemme. L'esposizione è allestita con il patrocinio della Custodia di Terra Santa e presenta al pubblico foto e documenti storici relativi al viaggio compiuto da Montini a Gerusalemme nel 1964. 
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Il messaggio originale del patriarca Twal in arabo è disponibile al link:

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“La Stampa” - Rassegna "Fine settimana" 
(Intervista a Pierbattista Pizzaballa, a cura di Maurizio Molinari) Pochi metri dopo la Porta Nuova della Città Vecchia, sulla sinistra c’è l’entrata alla Custodia di Terra Santa ovvero la sede dei francescani guidata da Pierbattista Pizzaballa, con alle spalle 25 anni di (...)