sabato 1 marzo 2014

La serenità della naturalezza




In molti avevano chiesto la registrazione o addirittura lo streaming della serata a Chiesa Nuova per la presentazione del libro di Cantelmi e Scicchitano “Educare al maschile e al femminile”. Non credo che ci sia una registrazione ma questo resoconto di Eliseo del deserto rende molto bene la splendida atmosfera della serata. (Costanza Miriano(

Ai miei tempi, quando si andava in gita con la scuola, al ritorno, la maestra assegnava sempre un temino per casa: “Racconta tutte le cose belle che hai visto ieri in gita.” Un compito che durante l’uscita funzionava da minaccia per mantenere l’attenzione e al ritorno diventava invece una strategia educativa per fissare nella memoria le nozioni che si erano incamerate.

Così ora che sono tornato dalla presentazione del libro di Tonino Cantelmi e Marco Scicchitano (1)(2): “Educare al femminile e al maschile” (ed. Paoline) mi appresto anch’io, da bravo studente, ad eseguire questo bel compitino.

Traccia: “Racconta le tre cose che ti hanno colpito di più alla conferenza: La bellezza della differenza”.

Svolgimento: Venerdì 28 febbraio a Roma, si teneva, dietro la Chiesa di San Filippo Neri, per capirsi, o più precisamente nella Sala Ovale della Chiesa Nuova, in via del Governo Vecchio, la presentazione del libro, eccetera eccetera. L’abbiamo già detto.

Arriviamo al dunque: la prima cosa che mi ha colpito è stato il numero delle persone. Ho una bella notizia per chi crede ancora che sia importante e bello distinguere il maschile dal femminile. Siamo in tantissimi! Non si poteva entrare. La gente era ovunque: per terra, sugli sgabelli, in piedi, accalcata all’ingresso. Meno male pioveva!

La seconda cosa: gli interventi dei relatori. Sarò sintetico: Andrea Monda, professore di religione, come si definisce lui, con la sua simpatia e il suo amore per la letteratura, ci ha parlato del maschile e del femminile con una delicatezza che solo la letteratura e l’arte possono avere. Marco Scicchitano autore del libro, ha dato dei riferimenti scientifici ma allo stesso tempo semplici, quotidiani, quasi comici sulla differenza biologica tra maschi e femmine. Costanza Miriano, con la sua bellezza e grazia, oltre ad ammaliarci tutti, ci ha ricordato l’urgenza di educare al maschile, elencando in uno dei passaggi più forti del suo intervento, quali sono le caratteristiche della mascolinità, niente a che vedere con i muscoli. Infine padre Maurizio Botta, il cui intervento meriterebbe un articolo a parte, ci ha ricordato tre modi per confrontarci con coloro che sostengono ideologie che non condividiamo: intelligenza, simpatia e amicizia. Tre parole che decontestualizzate così, suonano un po’ come: sole, cuore e amore, invece sono arrivate come tre bombe che hanno mandato il pubblico in delirio.

Terzo punto. Hem! Hem! La naturalezza con cui si parlava della differenza tra maschio e femmina. Sì! Perché io effettivamente, tra le due categorie a volte mi riconoscevo di più in quella delle femmine. Già! Quella naturalezza ad un certo punto mi ha interrogato. Quello che loro dicevano lo riconoscevo, è anche sotto i miei occhi tutti i giorni, al lavoro, in famiglia, con gli amici. Gli uomini sono diversi dalle donne. Ma, quella naturalezza mi ha fatto sentire diverso. Probabilmente mi succede ogni giorno, quando cammino per strada o salgo sull’autobus. No! Non è una bella sensazione, ma oggi, posso accettare questa ferita. Forse però qualcuno non lo può fare. Sì perché se non sei normale, sei automaticamente anormale. E chi vorrebbe esser anormale? Soprattutto se effettivamente questa anormalità a livello sociale non ci penalizza poi tanto: non è un handicap l’omosessualità no? Spesso, credo, la rabbia possa nascere da questo: da questa naturalezza così serena, così bella, dalla quale per ora, io mi sento escluso, contro la quale alcuni hanno deciso di lottare. “Sono diverso perché loro mi fanno sentire diverso. Io non sono anormale! Lo sono loro! Eccoli i miei nemici!”. Ma non è vero! Non siamo nemici! E non siamo nemmeno anormali! Per ora non ho un'alternativa precisa. Se non quella che, in ogni caso: siamo! Ci siamo! E questa sera non ho visto nemici, ma fratelli! Felici di quello che sono. Generosi di felicità.

Ci ho pensato bene. Non è vero che non sono maschio. Ha ragione Costanza Miriano: il mio desiderio, il mio cammino terapeutico per trovare la forza di volontà, per scoprire la mia vera identità, per vivere fino in fondo con responsabilità la vita che devo vivere, questo è molto maschile. E poi va beh, proprio perché diverso è bello, se non sono proprio uguale a tutti gli altri maschi, infondo non mi dispiace mica.

Sono uscito dal tema, e forse ora proseguirò fuori pista. Avrei un quarto punto. Maestra non darmi un voto cattivo. Ascoltami: la quarta perla preziosa che mi porto a casa è l’affetto di chi mi conosce. Sentirsi nominare durante la conferenza mi ha regalato una buona dose di autostima. Grazie Costanza per il tuo abbraccio entusiasta e grazie Patrizia perché davvero l’amicizia è importante!


Dunque! La settimana prossima ho un bel po' di birre da andare a bere. Bene! Speriamo che offrano!


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