sabato 15 marzo 2014

Una parrocchia in uscita




Il vescovo di Roma in visita a Santa Maria dell’Orazione. 

(Gianluca Biccini) Uno striscione in onore di Francesco «buon pastore». È il benvenuto che i giovani della parrocchia romana di Santa Maria dell’Orazione stanno preparando per la visita del Papa, in programma domenica pomeriggio, 16 marzo. Il vescovo di Roma vi si reca nel tempo quaresimale, dopo la settimana di esercizi spirituali trascorsa ad Ariccia, per incontrare una delle realtà più periferiche della diocesi, nella zona di Setteville Nord - Marco Simone, a pochi chilometri dal comune di Guidonia, del cui territorio fa parte.

Ed è proprio l’essere giovane una delle caratteristiche di questo quartiere, dove molte coppie decidono di mettere su casa attratte da costi meno proibitivi rispetto al mercato romano, pur continuando a lavorare nella grande città. Mancano però i servizi, a cominciare dalle scuole, e gli spazi aggregativi, visto che non ci sono piazze e nemmeno un campo di calcio. Così il moderno complesso di Santa Maria dell’Orazione finisce col divenire un punto di riferimento essenziale per i quindicimila abitanti. «Quando mi è stata comunicata la notizia della visita di Papa Francesco — ricorda il parroco don Francesco Bagalà — mi sono chiesto: come mai viene qui? Dal mio intimo è sorta una risposta: ci visita il Signore che ci ama. Perché coloro che si lasciano salvare da Gesù sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento». Tutte queste realtà sono sperimentate quotidianamente dalle giovani famiglie della parrocchia, sempre più schiacciate dalla crisi economica. «Cerchiamo di dare aiuti concreti, perché vogliamo impegnarci a essere una Chiesa in uscita», prosegue don Bagalà, che guida la comunità dal 1999, quando ancora liturgie e catechesi si svolgevano in locali provvisori. Santa Maria dell’Orazione era stata infatti eretta dieci anni prima del suo arrivo, il 1° ottobre 1989, ma l’edificio di culto e l’annesso complesso, in stile architettonico contemporaneo, sono stati inaugurati solo nel giugno 2002.
Con don Franco, come tutti chiamano il parroco, collaborano nella pastorale due vicari. «Le nostre attività — spiega — rispecchiano la giovane realtà che ci circonda. Celebriamo oltre cento battesimi l’anno e abbiamo il catechismo per 450 bambini e ragazzi che si preparano alla prima comunione e alla cresima. Tra questi ben 150 riceveranno la prima comunione tra aprile e maggio prossimi. Per loro ci sono anche l’oratorio domenicale e i campi estivi. Inoltre è attivo il gruppo post-cresima, che raccoglie una sessantina di adolescenti tra i 12 e i 18 anni». Sono loro che hanno realizzato lo striscione del Buon pastore. L’idea è venuta dall’immagine, che ha fatto il giro del mondo, in cui è ritratto Papa Francesco con un agnellino sulle spalle. La stessa fotografia (scattata la sera del 6 gennaio durante la visita a un presepe vivente) campeggia anche sui manifesti che tappezzano il quartiere. Accanto al volto sorridente del Pontefice è riprodotto l’incipit dell’Evangelii gaudium: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù». E sentimenti di gioia per l’arrivo del vescovo di Roma si stanno diffondendo contagiosamente a tutto l’abitato circostante. «Perché qui — commenta don Franco — non siamo nella metropoli: tutti vogliono vedere il Pontefice. Sto ricevendo richieste anche dai vicini abitanti di Tivoli, Guidonia, Castel Madama e Monte Libretti. L’area interessata coinvolge in tutto novantamila persone. E spiace soprattutto non poter accontentare gli ammalati».
Tra quanti attendono con particolare trepidazione di poter incontrare Papa Francesco ci sono i laici attivi in parrocchia: dai membri delle sei comunità neocatecumenali, a quelli dei gruppi di preghiera per le famiglie e del Regnum Christi, per citarne solo alcuni. E a Santa Maria dell’Orazione il vescovo di Roma troverà anche una sorpresa. «Vicino al battistero — conclude don Franco — abbiamo collocato una bella statua di san Giuseppe».
L'Osservatore Romano

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