giovedì 16 ottobre 2014
Chiara Lubich: "La famiglia e l'amore"
Roma, 3 maggio 1981
Chiara al Family fest:
"La famiglia e l'amore"
Carissimi tutti, sorelle e fratelli riuniti qui nel nome di Gesù dai cinque continenti, che la pienezza
della gioia sia con tutti perché Egli è in mezzo a noi!
Oggi tratteremo un tema fra i più scottanti del nostro momento storico, fra i più tormentati, fra i
più attuali, fra i più vitali: la famiglia.
Ma cos'è la famiglia?
Sociologi, moralisti, educatori, politici, psicologi ne potrebbero dare le più varie definizioni. Io
però sono convinta che a voi tutti interessi soprattutto un pensiero sulla famiglia: il pensiero di Dio.
Cos'è la famiglia per Dio?
Oggi, in questo luogo, si risponderà soprattutto a questa domanda. Per ora ci basti fare una
semplice costatazione.
Quando Dio ha creato, ha plasmato una famiglia. Quando si è incarnato, si è circondato di una
famiglia. Quando Gesù ha iniziato la sua missione ed ha manifestato la sua gloria, stava festeggiando una
famiglia.
Basterebbe ciò per comprendere cos'è la famiglia nel pensiero di Dio.
Ma oggi, com'è oggi la famiglia?
Lo sappiamo. L'influsso di teorie malsane, il decadimento dei valori morali tradizionali, il
materialismo teorico e pratico, la mentalità edonistica favorita dal consumismo, hanno portato e stanno
sempre più portando un attacco frontale alla famiglia.
Soprattutto la cultura libertaria ed individualista ha svuotato di significato l'idea stessa di
indissolubilità del matrimonio, che vien ridotto a solo "fatto privato", fuori da ogni responsabilità ed
impegno nei riguardi della società.
Conosciamo come certa propaganda allarmistica, in campo demografico, abbia portato ad
interpretare in maniera egoista e materialista il problema (di per sé importante e serio) di una "paternità e
maternità responsabili". Cosicché nelle società del benessere si tende ormai alla "crescita zero" o
addirittura a una diminuzione delle nascite rispetto alle morti. E avere più di un figlio, o al massimo due,
sta diventando cosa fuori della norma comune.
Siamo a conoscenza come le legislazioni di molti Paesi che tendono a dar corda a questo costume
decadente, con norme di legge che contribuiscono a indebolire la consistenza della famiglia: ecco il
divorzio facile, l'aborto procurato ampiamente concesso, l'eutanasia, la contraccezione, la sterilizzazione
maschile e femminile, l'insufficiente tutela economica dei lavoratori con più figli e così via.
Vediamo ancora ogni giorno come i mass media, specie la televisione, il teatro, il cinema, la
pubblicità, la letteratura, propongano spesso un modello di rapporti uomo-donna nel quale all'amore di
donazione, si sostituisce il possesso momentaneo dell'altro, dove il rapporto fisico si riduce a "gioco
erotico".
E il concetto stesso di "peccato" in questo campo ha perduto di significato.
Costatiamo come tra i giovani sia penetrata l'idea che il matrimonio è un fatto ormai superato e ha
senso solo una convivenza libera fra uomo e donna, finché esiste fra loro il sentimento che li unisce, per
interrompersi allorché questo viene meno.
Ci è noto come questa provvisorietà della coppia, rendendo insicuri i rapporti, faccia si che molti,
dopo aver fatto varie esperienze di questo tipo, siano portati alla disperazione. Ed è altissimo il fenomeno
dei suicidi di giovani.
I figli, in questo contesto, venendo a trovarsi senza il sostegno naturale dei genitori, crescono in
una condizione di incertezza e precarietà di rapporti, che li porta alla sfiducia nella vita, all'insicurezza
psichica, alla droga, alla violenza.
Questa mentalità poi induce giovani, ancora intenzionati a farsi una famiglia stabile, a considerare
i rapporti prematrimoniali come una prassi normale.
E gli anziani, in questo contesto degradato della famiglia, emarginati, non trovano più in essa un
loro ruolo.
La donna infine che sta cercando una nuova identità rispetto al passato, nel suo bisogno, di per sé
positivo, di realizzarsi anche fuori della famiglia, nel lavoro, nella professionalità, nella vita sociale, è
portata talvolta a svalutare la sua funzione di sposa, di madre.
(…)
La famiglia non é che un ingranaggio, uno scrigno, un mistero d'amore: amore nuziale, materno,
paterno, filiale, fraterno, amore della nonna per i nipoti, delle nipoti per il nonno, per le zie, per i cugini
... Nient'altro costituisce, lega, fa essere la famiglia se non l'amore. E se la famiglia è fallita nel mondo, è
perché è venuto meno l'amore. Dove l'amore si spegne, la famiglia si sfascia.
Ecco allora perché le nostre famiglie devono attingere là dove è la sorgente dell'Amore.
E' Dio Amore che conosce cos'è la famiglia, che l'ha architettata come capolavoro dell'amore,
segno, simbolo, tipo di ogni suo altro disegno.
Se Lui ha fatto la famiglia plasmandola con l'amore, Lui potrà risanare la famiglia ancora con
l'amore.
Noi sappiamo che l'uomo è uomo se si comporta per quello che è: immagine di Dio; se sta quindi
in comunione con Dio, se fissa la sua posizione come il tu di Dio.
Così l'amore, che unisce la famiglia, è amore se sa stare, se si nutre, se si sostiene, se si confronta,
se si comunica con l'amore che è in Dio, con quell'amore che è dono di Dio.
Ecco perché la Chiesa sollecita la frequenza dei sacramenti che portano la grazia, che
arricchiscono di amore soprannaturale, come invita alla preghiera comune, alla partecipazione alla
liturgia, a nutrirsi della Parola di Dio, ad alimentarsi delle devozioni antiche o nuove, soprattutto quelle
riguardanti la Vergine che sono il vero aiuto per l'aumento della vita di grazia.
Quando nel cuore dei componenti una famiglia questo amore è acceso, è vivo, non nascono
problemi insolubili, non si ergono ostacoli insormontabili, non si piangono fallimenti irrimediabili. La
famiglia torna ad essere bella e unita e sana come Dio l'ha pensata.
Oggi la famiglia ha bisogno di una forte iniezione di quell'amore. E questo è il significato del
titolo della nostra giornata: "La famiglia e l'amore".
Il nostro Movimento deve portare a questo proposito le famiglie, tutte le famiglie che incontra:
rivitalizzare l'amore che è insito in ogni famiglia con quell'amore che è puro dono di Dio. Insomma, che
l'Amore faccia rinverdire l'amore.
E se così sarà, giacché per coloro che amano tutto coopera al bene, anche il travaglio, che oggi fa
gemere la famiglia nel mondo, porterà come frutto quel nuovo tipo di famiglia che i tempi esigono, che i
segni del tempi preannunziano.
Sarà l'amore che scende dall'Alto che donerà il più efficace contributo per aprire la famiglia
borghese, oggi contestata, perché chiusa nel proprio egoismo, per aprirla sulla società.
Sarà quell'amore che saprà, meglio d'ogni altro mezzo, rivalutare la donna ponendola al suo vero
posto nella società.
Sarà quell'amore forte che incrementerà la presa di coscienza di molti uomini di dover partecipare
maggiormente alla vita di famiglia, condividendo con la donna ogni aspetto in un piano di parità.
Sarà quell'amore che consoliderà quanto oggi, nonostante tutto, emerge di buono nella famiglia,
come il bisogno di sincerità e di chiarezza, la minor carica di malizia fra giovani e ragazze per
quell'abitudine ormai normale di crescere insieme fin da piccoli che ha contribuito a sgombrare certe
artificiosità, incomunicabilità e complessi precedenti.
Sarà l'amore di Dio nei cuori che donerà la vera riscoperta della corporeità, non più vista con
malizia, ma nei suoi aspetti positivi di creatura.
Così quell'amore accelererà quel processo in atto che fa sperare in un certo rifiuto e
ridimensionamento dell'erotismo, promosso dalla cultura, in favore d'un interesse per altri contenuti della
vita, quali quelli sociali o politici o culturali.
E solo l'amore che viene da Dio potrà offrire il metro sicuro della paternità e maternità
responsabili.
Nel mondo, nonostante tutto, siamo in una fase di ricerca e di grandi trasformazioni nella quale
non si può più pensare di tornare indietro e tutti coloro che sanno proporre valori veri possono aver molte
possibilità di influenza. Così quelli che offrono modelli di famiglie unite con rapporti autentici e non
oppressivi, con un'apertura verso la società che li circonda, con scelte illuminate a favore della vita, dei
figli, con un recupero dei rapporti lacerati fra le generazioni, con la riscoperta della funzione degli
anziani.
(…)
A me sembra che, per ridare alla famiglia il suo vero volto, per ridonarle il suo splendore, accanto
ai discorsi, agli ammonimenti, alle direttive, all'esposizione di esperienze, valga quell'esempio luminoso e
universale, che la Sapienza eterna ha escogitato: la famiglia di Nazareth.
Ad essa tutte le famiglie del mondo, che sono e che saranno, posso no guardare come a modello e
a tipo. E non solo le famiglie: i singoli componenti di esse possono ispirarvisi per sapere quale il
comportamento da adottare, gli atteggiamenti da assumere, i rapporti da animare, le virtù da coltivare.
Ogni uomo della terra che sia sposo e padre, potrà sempre trovare in Giuseppe, lo Sposo di Maria,
il padre putativo di Gesù, una luce, uno sprone, una fonte di ispirazione.
Da lui imparerà la fedeltà a tutta prova, l'eroica castità, la forza, la silenziosa operosità, il rispetto,
la venerazione, la protezione per la madre dei suoi figli, la partecipazione alle preoccupazioni familiari...
E ogni donna, che sia moglie e madre, potrà scoprire in Maria il proprio dover essere,
l'uguaglianza con l'uomo e la propria identità. Vedrà nella Sposa di Giuseppe realizzato in pieno il
desiderio d'esser anch'essa protagonista, comprenderà da lei come oltrepassare la cerchia familiare per
diffondere, al bene di molti, le ricchezze che le sono proprie: la capacità di sacrificarsi, l'interiorità che la
fa sicura, la religiosità che la distingue, il bisogno innato d'elevarsi ed elevare irradiando candore,
bellezza, purezza.
Così i figli troveranno in Gesù, nella sua vita di famiglia con Maria e Giuseppe, composte in
mirabile unità, le due tendenze che li possono tormentare: il bisogno di affermarsi come un'altra
generazione che ha da aprire un nuovo capitolo nella storia e il desiderio di ripararsi all'ombra dei propri
cari nell'amore e nell'obbedienza.
Sì, la Sacra Famiglia, il gioiello dell'umanità associata, che rispecchia la vita della Trinità dove
l'amore fa uno Dio, sia oggi di fronte a noi, stia con tutti noi a condurre questa giornata per il bene della
famiglia nel mondo, della famiglia nella Chiesa e per la gloria di Dio.