venerdì 27 marzo 2015

W l’amore, la regione Emilia Romagna promuove gender e aborto a scuola

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(di Lupo Glori) Si moltiplicano in Italia le iniziative finalizzate a promuovere l’ideologia delgender all’interno delle scuole. Dopo Il gioco del Rispetto di Trieste, è ora la volta della Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con il Servizio Sanitario Regionale, ha lanciato W l’amore, un articolato «percorso formativo sulle relazioni e sulla sessualità» rivolto agli studenti e le studentesse tra i 13 e i 14 anni delle scuole secondarie di primo grado.
Obiettivo del progetto che, oltre alle ASL locali, coinvolge scuole, servizi educativi e associazioni, è «aiutare i ragazzi e le ragazze preadolescenti a vivere in modo consapevole e sicure le relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità nel pieno rispetto di se stessi e degli altri». In altre parole, indottrinare, fin dai banchi di scuola, i giovani ragazzi all’ideologia del gender, alla contraccezione e all’aborto con il soldi pubblici e il beneplacito del Servizio Sanitario Regionale.
W l’amore si rifà ad un percorso educativo attivo da diversi anni nei Paesi Bassi, Lang leve de liefde(Lunga vita all’amore), sviluppato da Soa Aids Nederland e Rutgers WPF, che si propone l’obiettivo di formare gli insegnanti e gli allievi delle scuole secondarie attorno a temi come: prevenzione delle infezioni a trasmissione sessuale, contraccezione, identità di genere, diversità sessuale. I promotori dell’iniziativa hanno rivisto ed adattato il percorso formativo e i materiali del progetto olandese alcontesto locale, avviandolo in forma sperimentale, nell’anno scolastico 2013-2014, in tre scuole di Bologna, Forlì e Reggio Emilia.
Tale fase di sperimentazione e valutazione, portata avanti dai docenti, genitori e ragazzi delle scuole coinvolte, ha portato all’attuale formulazione del progetto, che nell’anno scolastico 2014-2015 si sta realizzando in 17 Distretti della Regione, con un coordinamento e un monitoraggio regionale. Il percorso didattico W l’amore è composto da 5 lezioni della durata di un minimo di 2 ore fino ad un massimo di 6 ore. Di queste 5 unità le prime 4 sono gestite dagli insegnanti/educatori, la quinta dagli operatori dello Spazio Giovani della Regione.
La prima unità, dal titolo Cosa mi succede, riguarda i temi della pubertà, dei cambiamenti che avvengono nella mente, nelle relazioni e nel corpo durante l’adolescenza; la seconda, Che uomo, che donna stai diventando?, si propone di decostruire i modelli e i pregiudizi relativi all’essere uomo e all’essere donna presenti nel nostro contesto familiare, sociale e culturale; la terza unità didattica, intitolata È amore? riguarda il tema dell’innamoramento, delle esperienze affettive e dell’orientamento sessuale inteso come attrazione erotica verso i membri dell’altro sesso, dello stesso o di entrambi; la quarta unità, Decidi tu?, insegna a scoprire i propri limiti, trattando anche il tema della violenza e della pornografia; l’ultima unità, infine, Sesso? Sicuro!, è una lezione interamente dedicata alla sessualità dove ai giovani ragazzi viene insegnato come evitare le gravidanze indesiderate, come fare sesso sicuro e cosa fare in caso di sesso non sicuro.
A conclusione delle 5 unità didattiche agli adolescenti viene sottoposto un questionario finale di gradimento nel quale, tra le altre domande, viene chiesto quali sono i temi che gli hanno interessati maggiormente tra argomenti come masturbazione, verginità, omosessualità, contraccezione, gravidanza e pornografia.
I fautori del progetto dichiarano esplicitamente di rifarsi alle dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in tema di salute sessuale e diritti umani sessuali. Un rivoluzionario concetto di salute per il quale essa non è più definita come «assenza di malattia», ma come «completo benessere fisico, mentale e sociale». Uno stravolgimento della nozione classica di salute finalizzato a spalancare le porte alla legalizzazione dell’aborto, dell’eutanasia e di ogni situazione potenzialmente lesiva di tale stato di completa soddisfazione.
Per questo, si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa, «W l’amore vuole tutelare e valorizzare la pluralità delle scelte e dei modelli identitari e di comportamento, in modo da prevenire discriminazioni, pregiudizi e violenze che riguardano il genere, l’orientamento sessuale, i riferimenti socio-culturali di ciascuno. Intende inoltre aiutare i ragazzi e le ragazze ad acquisire informazioni e competenze per evitare comportamenti sessuali a rischio».
Tra i diritti sessuali da tutelare e garantire a tutti, secondo l’elenco dell’OMS, vi sono: «il diritto di tutte le persone, libere da coercizione, discriminazione e violenza, a: il più alto livello possibile di salute sessuale, compreso l’accesso ai servizi di cura della salute sessuale e riproduttiva; (…) educazione sessuale; (…) decidere se essere sessualmente attivi o no; relazioni sessuali consensuali;(…) decidere se e quando avere bambini; perseguire una vita sessuale soddisfacente, sicura e piacevole».
W l’amore, dietro una maschera di vocaboli ambigui, rappresenta l’ennesima subdola aggressione degli ideologi del gender nei confronti di giovani adolescenti in una fase decisiva della loro formazione. Con il pretesto di educare i ragazzi di 13/14 anni alla sessualità, li si inizia alla contraccezione, all’aborto e all’omosessualità, violando irrimediabilmente la loro adolescenza. Ci auguriamo che le famiglie coinvolte si oppongano a tale aberrante progetto contro la ragione e la natura dell’uomo.