CEI
“Il nostro Paese continua a soffrire un preoccupante calo demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche politiche familiari”. Parte da questa constatazione il Messaggio del Consiglio Permanente per la 38ª Giornata Nazionale per la vita (7 febbraio 2016).
“Mentre si continuano a investire notevoli energie – spiegano i Vescovi – a favore di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impegno per milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla precarietà lavorativa, continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani”.
“Contagiare di misericordia – ricorda ancora il Consiglio Permanente - significa affermare, con papa Francesco, che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere”
Di seguito il testo completo del Messaggio.
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Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente
per la 38a Giornata Nazionale per la vita
(7 febbraio 2016)
LA
MISERICORDIA FA FIORIRE LA VITA
“Siamo
noi il sogno di Dio che, da vero innamorato, vuole cambiare la nostra vita”[1]. Con queste parole Papa Francesco
invitava a spalancare il cuore alla tenerezza del Padre, “che nella sua grande
misericordia ci ha rigenerati” (1Pt
1,3) e ha fatto fiorire la nostra vita.
La vita è cambiamento
L’Anno
Santo della misericordia ci sollecita a un profondo cambiamento. Bisogna
togliere “via il lievito vecchio, per essere pasta nuova” (1Cor 5,7), bisogna abbandonare stili di vita sterili, come gli
stili ingessati dei farisei. Di loro il Papa dice che “erano forti, ma al di
fuori. Erano ingessati. Il cuore era molto debole, non sapevano in cosa
credevano. E per questo la loro vita era – la parte di fuori – tutta regolata;
ma il cuore andava da una parte all’altra: un cuore debole e una pelle
ingessata, forte, dura”[2]. La misericordia, invero, cambia
lo sguardo, allarga il cuore e trasforma la vita in dono: si realizza così il
sogno di Dio.
La vita è crescita
Una
vera crescita in umanità avviene innanzitutto grazie all’amore materno e
paterno: “la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo”[3]. La famiglia, costituita da
un uomo e una donna con un legame stabile, è vitale se continua a far nascere e
a generare. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della
vita” (Sap 11,26), dono per i suoi
genitori e per la società; ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto
sociale. Ce lo ricordava Papa Benedetto XVI: “Lo sterminio di milioni di
bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà
l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani”[4].
Il nostro Paese, in particolare, continua a soffrire un preoccupante calo
demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche
politiche familiari. Mentre si continuano a investire notevoli energie a favore
di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impegno per
milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla precarietà lavorativa,
continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani. “Una
società cresce forte, cresce buona, cresce bella e cresce sana se si edifica sulla
base della famiglia”[5]. È la cura dell’altro –
nella famiglia come nella scuola – che offre un orizzonte di senso alla vita e
fa crescere una società pienamente umana.
La vita è dialogo
I
credenti in ogni luogo sono chiamati a farsi diffusori di vita “costruendo
ponti”[6]
di dialogo, capaci di trasmettere la potenza del Vangelo, guarire la paura di
donarsi, generare la “cultura dell’incontro”[7].
Le nostre comunità parrocchiali e le nostre associazioni sanno bene che “la
Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere”[8]. Siamo chiamati ad assumere
lo stile di Emmaus: è il vangelo della misericordia che ce lo chiede (cfr. Lc 24,13-35). Gesù si mette accanto,
anche quando l’altro non lo riconosce o è convinto di avere già tutte le
risposte. La sua presenza cambia lo sguardo ai due di Emmaus e fa fiorire la
gioia: nei loro occhi si è accesa una luce. Di tale luce fanno esperienza gli
sposi che, magari dopo una crisi o un tradimento, scoprono la forza del perdono
e riprendono di nuovo ad amare. Ritrovano, così, il sapore pieno delle parole
dette durante la celebrazione del matrimonio: “Padre, hai rivelato un amore
sconosciuto ai nostri occhi, un amore disposto a donarsi senza chiedere nulla
in cambio”[9].
In questa gratuità del dono fiorisce lo spazio umano più fecondo per far
crescere le giovani generazioni e per “introdurre – con la famiglia – la
fraternità nel mondo”[10]. Il sogno di Dio - fare del
mondo una famiglia – diventa metodo quando in essa si impara a custodire la
vita dal concepimento al suo naturale termine e quando la fraternità si irradia
dalla famiglia al condominio, ai luoghi di lavoro, alla scuola, agli ospedali,
ai centri di accoglienza, alle istituzioni civili.
La vita è misericordia
Chiunque
si pone al servizio della persona umana realizza il sogno di Dio. Contagiare di
misericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli
attentati alla vita. L’elenco è impressionante: “È attentato alla vita la piaga
dell’aborto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi
nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si
rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte
per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza;
ma anche l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere
il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente”[11]. Contagiare di misericordia
significa affermare – con papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome
della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti
respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a
fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e
abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza
scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a
nascere. Contagiare di misericordia significa osare un cambiamento interiore, che si manifesta contro corrente
attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da se stesso, annuncia
l’esistenza ricca in umanità, abita
fiducioso i legami sociali, educa
alla vita buona del Vangelo e trasfigura
il mondo con il sogno di Dio.
Roma, 22 ottobre
2015
Memoria di San Giovanni Paolo II
Il Consiglio Permanente
della
Conferenza Episcopale Italiana
[1] Francesco, Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae
Marthae, Come si cambia, 16 marzo
2015.
[2] Francesco, Meditazione mattutina nella cappella della Domus Sanctae
Marthae, Cuori di tenebra, 15
dicembre 2014.
[3] Francesco, Udienza Generale, 20 maggio 2015.
[4] Benedetto XVI, Messaggio per la XLII Giornata della pace, 1 gennaio 2009.
[5] Francesco, Discorso alla Veglia di preghiera con le famiglie, Philadelphia, 26
settembre 2015.
[6] Francesco, Meditazione mattutina nella
cappella della Domus Sanctae Marthae, Come
si fa il dialogo, 24 gennaio 2014.
[7] Francesco,
Messaggio per la XLVIII
Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. Comunicazione al servizio di
un’autentica cultura dell’incontro, 1
giugno 2014.
[9] Rituale
Romano, Rito del Matrimonio, IV formula di
benedizione,
Libreria Editrice Vaticana, Roma, 2004.
[11] Francesco,
Discorso ai
partecipanti all’incontro promosso dall’Associazione Scienza e Vita, 30 maggio 2015.