sabato 29 gennaio 2011

Brutti sporchi e cattivi


Con questa domenica inizia la proclamazione del sermone di Gesù sul monte delle Beatitudini. E' una grazia poter accordare il nostro spirito con la Legge nuova nella Celebrazione dell'Eucaristia domenicale, perché in questo contesto la Parola annunciata viene sigillata in noi dal sacramento e pronta a compiersi nella nostra vita per la grazia dello Spirito che Cristo lascia in noi. Buona domenica!

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MESSALE IV Domenica Anno A

Antifona d'Ingresso Sal 105,47
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode.

Colletta
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l'anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Oppure:
O Dio, che hai promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, fa' che la Chiesa non si lasci sedurre dalle potenze del mondo, ma a somiglianza dei piccoli del Vangelo segua con fiducia il suo sposo e Signore, per sperimentare la forza del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
Sof 2,3; 3, 12-13
Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero.

Dal libro del profeta Sofonia
Cercate il Signore
voi tutti, poveri della terra,
che eseguite i suoi ordini,
cercate la giustizia,
cercate l’umiltà;
forse potrete trovarvi al riparo
nel giorno dell’ira del Signore.
«Lascerò in mezzo a te
un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore
il resto d’Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 145
Beati i poveri in spirito.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.


Seconda Lettura
1 Cor 1, 26-31
Dio ha scelto ciò che è debole per il mondo

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.

Canto al Vangelo
Mt 5 ,12a
Alleluia, alleluia.

Rallegratevi, esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nel cieli.

Alleluia.


Vangelo
Mt 5,1-12a
Beati i poveri in spirito.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore.


Traccia di omelia.

Le letture che la liturgia della Parola ci offre in questa domenica sono legate dal comune tema del povero, inteso non semplicemente come colui che è indigente, ma, anzitutto, come colui che fonda ogni propria sicurezza e speranza in Dio solo.
La prima lettura presenta il povero come colui che, pur schiacciato dalle iniquità dei potenti e dalle ingiustizie, non perde la propria speranza, guarda a Dio con fiducia, e su Lui solo poggia la propria perseveranza.
Nella seconda lettura S. Paolo ribadisce con forza che le scelte compiute da Dio non seguono le logiche del mondo: Dio non punta sugli uomini di successo, ma sceglie i più piccoli, i poveri, Dio predilige i più deboli, coloro che agli occhi del mondo non hanno apparentemente alcun tipo di valore e di potere, perché, dice l’Apostolo: «Nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» e appaia chiaro, perciò, che, quanto operato, non viene da poteri e virtù umane, ma solo ed esclusivamente dal Signore. È lo scandalo permanente del mondo, chiamato a conversione davanti all’apparente illogicità della logica divina! È lo scandalo, cioè l’inciampo, di ciascun cristiano che non ha ancora compreso appieno il mistero ed il dramma dell’incarnazione del Verbo!
Infine, nel Vangelo delle Beatitudini, il povero compare come il protagonista privilegiato del discorso, in definitiva il vero protagonista della storia.
Primi destinatari delle Beatitudini sono infatti i «poveri in spirito», un’espressione che vuole indicare coloro che hanno cuore e coscienza intimamente orientati al Signore. Essi sono espressione del giusto provato da momenti di sofferenza e di difficoltà. Tuttavia sono detti beati, felici, perché proprio su di loro si poggia compiaciuto lo sguardo compassionevole e misericordioso di Dio.
Ecco il povero come lo intende realmente il testo biblico! I poveri nella Bibbia sono i «curvi», gli ‘anawîm, quanti portano un peso sulle spalle. Essi sono raggiunti dal favore di Dio e per questo la parola li indica anche come giusti, miti, umili. Tutte categorie comprese all’interno delle otto beatitudini evangeliche.
Appare così il vero significato del povero giusto: egli è prima di tutto colui che non confida principalmente in se stesso, ma in Dio; si stacca concretamente e interiormente dal possesso delle persone e delle cose e, soprattutto, di se stesso; è colui che non fonda le proprie sicurezze su beni del mondo, sul successo, sul potere o sull’orgoglio.
Per questo motivo diviene motivo di scandalo per il mondo, perché testimonia che si può fondare la vita su Dio, con la sicura certezza della sua costante presenza, ed afferma in tal modo che Dio esiste ed opera.
Ognuno di noi è invitato a verificare su cosa realmente poggia le proprie certezze e su quanto la nostra quotidiana esistenza proclami, nei fatti, la presenza efficace di Dio nel mondo.