ROMA, mercoledì, 4 aprile 2012. – Giovani liceali e universitarie e interi nuclei famigliari al servizio di parrocchie e diocesi in tutta Italia con Gioventù e Famiglia Missionaria. E' l'iniziativa promossa dal Movimento Regnum Christi e che si svolgerà in questi importanti giorni in cui si celebra il Triduo Pasquale.
Lo scorso gennaio, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato la “Nota con indicazioni pastorali per l’anno della fede” che Benedetto XVI ha indetto a partire dal prossimo ottobre. Nella Nota viene sottolineata la necessità di promuovere missioni popolari e altre iniziative missionarie «nelle parrocchie e nei luoghi di lavoro, per aiutare i fedeli a riscoprire il dono della fede battesimale e la responsabilità della sua testimonianza, nella consapevolezza che la vocazione cristiana “è per sua natura anche vocazione all’apostolato” (Conc. Ecum. Vat. II, Decr. Apostolicam actuositatem, 2)».
Si inseriscono in questo contesto ecclesiale, sempre più teso a potenziare la Nuova Evangelizzazione del Vecchio Continente, le missioni di evangelizzazione realizzate, ormai da numerosi anni, durante la Settimana Santa da Gioventù e Famiglia Missionaria,opera di apostolato del Movimento Regnum Christi.
I missionari che prenderanno parte all’iniziativa sono giovani liceali, universitari o nuclei di famiglie che, accompagnati da sacerdoti Legionari di Cristo e da consacrati e consacrate del Regnum Christi, supporteranno i parroci, nelle attività pastorali, nella visita ai malati e nelle catechesi durante i giorni del Triduo Sacro.
“Le missioni sono un occasione di evangelizzazione ad intra e ad extra – dicono gli organizzatori – in quanto il lavoro di missione svolto a servizio della Chiesa si converte per gli stessi missionari in occasione di crescita spirituale e umana”.
Le missioni avranno inizio la sera di Mercoledì Santo 4 aprile per concludersi la domenica di Pasqua. Tra i territori di missione la città di Sansepolcro (Arezzo), in occasione del millennio dalla fondazione, Orvieto e Sferracavallo (Terni), nel casertano presso Pratella, Valle Agricola, Totari-Alife e Piedimonte Matese e anche in Sicilia, a Lascari (Palermo) e Aci San Filippo (Catania).
La realtà di Gioventù e Famiglia Missionaria è portata avanti da diversi anni dal Movimento Regnum Christi in numerosi Paesi del mondo in cui è presente ed è proprio durante la Settimana Santa che si concentra lo sforzo missionario che lo scorso anno ha visto più di 35.000 missionari tra Stati Uniti, Spagna, Messico e America Latina, Francia, Germania, Polonia, Ungheria, Filippine, Irlanda, Austria e Libano.
www.demisiones.com/italia
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«Ho capito che Gesù voleva occupare il mio cuore» scrive, «e riempirlo come nessun uomo avrebbe mai potuto fare».
CONSACRATA A CRISTO PER AMORE DI CRISTO
di
Marta Rodriguez
Comunicare una scelta
Avevo appena compiuto 17 anni, quando una domenica di gennaio
mi svegliai molto presto per preparare la colazione da portare
a letto ai miei genitori. Avevo una cosa importante da
dire loro. In una casa dove vivevano sei figli e
sempre piena di amici e cugini, infatti, non era facile
trovarli soli, né tantomeno tranquilli. Così approfittai della calma mattutina.
Mi rivolsi, allora, a mio padre con queste parole: “Papi, questa estate mi consacrerò nel Regnum Christi!”. Dopo un momento di profonda commozione, mio padre mi chiese: “Figlia mia, quali sono i tuoi piani?”. La sua risposta mi lasciò senza parole. Capì che sin da subito entrambi avevano compreso la mia scelta e soprattutto che, nonostante lo smarrimento che stavano provando, erano consapevoli che non spettava loro fare piani per la mia vita, ma rispettarli e abbracciarli. Fu quella l’occasione in cui, per la prima volta nella mia vita, li vidi piangere.
Non potrò mai ringraziare a sufficienza i miei genitori per il sostegno che mi diedero fin dall’inizio. Furono un esempio vivo di accettazione incondizionata della volontà di Dio. Quel Dio che da sempre è stato per me una certezza e una spinta nel mio cammino di vita.
Mi rivolsi, allora, a mio padre con queste parole: “Papi, questa estate mi consacrerò nel Regnum Christi!”. Dopo un momento di profonda commozione, mio padre mi chiese: “Figlia mia, quali sono i tuoi piani?”. La sua risposta mi lasciò senza parole. Capì che sin da subito entrambi avevano compreso la mia scelta e soprattutto che, nonostante lo smarrimento che stavano provando, erano consapevoli che non spettava loro fare piani per la mia vita, ma rispettarli e abbracciarli. Fu quella l’occasione in cui, per la prima volta nella mia vita, li vidi piangere.
Non potrò mai ringraziare a sufficienza i miei genitori per il sostegno che mi diedero fin dall’inizio. Furono un esempio vivo di accettazione incondizionata della volontà di Dio. Quel Dio che da sempre è stato per me una certezza e una spinta nel mio cammino di vita.
Il “periodo della corrispondenza”:
“Mi hai sedotto, Signore, e mi sono lasciata sedurre”
In quel giorno si
concludeva così il mio periodo di ricerca e decisione, e
iniziava quello che io chiamo “periodo della corrispondenza”. Le parole
del salmista spiegano bene la situazione che stavo vivendo: “Mi
hai sedotto, Signore, e mi sono lasciata sedurre”.
Ho vissuto un’infanzia molto spensierata. Sono sempre
stata una ragazza vivace, cresciuta in un ambiente allegro e
gioioso, circondata dall’affetto della mia famiglia e degli amici.
Un giorno, poi, quando avevo 15 anni, stando davanti al Santissimo, mi sentii fortemente attratta ed ebbi la certezza che il Signore stava parlando al mio cuore chiedendomi di donarlo tutto a Lui.
Un giorno, poi, quando avevo 15 anni, stando davanti al Santissimo, mi sentii fortemente attratta ed ebbi la certezza che il Signore stava parlando al mio cuore chiedendomi di donarlo tutto a Lui.
Era la
Sua chiamata.
Le parole
non sono capaci di spiegare la natura di questa misteriosa
certezza. Solo coloro che hanno avuto l’onore di sentire parlare
Dio nella propria intimità , possono capire cosa si prova.
A questa chiamata seguirono due anni di dubbi, durante i quali i momenti in cui era forte in me il desiderio di seguire la volontà di Dio, si alternavano ad altri caratterizzati dalle tante tentazioni e attrazioni del mondo, le paure, l’affetto per qualche fidanzato.
Alla fine accettai questa chiamata e mi abbandonai completamente nelle mani di Dio, riponendo solo in Lui tutta la mia fiducia e mettendo da parte me stessa.
A questa chiamata seguirono due anni di dubbi, durante i quali i momenti in cui era forte in me il desiderio di seguire la volontà di Dio, si alternavano ad altri caratterizzati dalle tante tentazioni e attrazioni del mondo, le paure, l’affetto per qualche fidanzato.
Alla fine accettai questa chiamata e mi abbandonai completamente nelle mani di Dio, riponendo solo in Lui tutta la mia fiducia e mettendo da parte me stessa.
I miei desideri
agli occhio di Dio
Solo una domanda occupava costantemente i miei pensieri: “Perché
Dio mi chiede di fare un cammino che non corrisponde
ai desideri che sempre ho avuto nel cuore?”.
I desideri di cui parlo erano
tre: sposarmi, essere mamma e diventare una brava insegnante all’università .
Col passare del tempo, tuttavia, e soprattutto stringendo il mio legame con Dio, ho capito che la Sua chiamata era proprio per soddisfare e portare alla pienezza questi desideri che Lui stesso aveva messo nel mio cuore.
Col passare del tempo, tuttavia, e soprattutto stringendo il mio legame con Dio, ho capito che la Sua chiamata era proprio per soddisfare e portare alla pienezza questi desideri che Lui stesso aveva messo nel mio cuore.
Il matrimonio con Gesù
Volevo sposarmi perché fin da piccola
ero stata un’innamorata dell’amore. Conoscevo molto bene la bellezza dell’unione
tra l’uomo e la donna. Grazie alla testimonianza dei miei
genitori mi sentivo fortemente attratta dal matrimonio, eppure, più forte
di questo desiderio era la consapevolezza che Gesù voleva occupare
il mio cuore e riempirlo come nessun uomo avrebbe mai
potuto fare.
Mi sono innamorata
di Gesù, il cui amore è così puro, fedele, incondizionato,
da superare qualsiasi amore terreno. Mi ha conquistato il Suo
senso di missione, quale donazione incondizionata agli altri, la Sua
forza, che è dolcezza allo stesso tempo, la Sua mansuetudine,
il Suo atteggiamento sempre rispettoso della libertà dell’uomo.
Mi commuove la Sua pazienza con me,
perché in questi anni di vita consacrata, non mi ha
ancora presentato la richiesta di separazione! Ma soprattutto il fatto
che, dopo ogni mia caduta o sbaglio, lo abbia sempre
trovato con le braccia aperte, pronto ad accogliermi. Non so
come esprimere la mia gioia di ragazza innamorata dell’amore, che
ha trovato in Gesù, vero Dio e vero uomo, spezzato
per noi, per me, nella Eucarestia, l’Amore dal volto reale,concreto, vivo.
La maternità spirituale
Il secondo mio
grande desiderio era quello di vivere la maternità , poiché in
mia madre avevo davanti ai miei occhi l’esempio concreto di
una vita piena per la fecondità dell’amore e della donazione.
Pensai, allora, che dovevo offrire a Dio il sacrificio di questa aspirazione così grande. Ciò mi ha permesso di scoprire e, soprattutto, imparare ad apprezzare la forza e la fecondità della “maternità spirituale”. Non ho figli fisici, ma ho la gioia di consumare la mia vita affinché le anime abbiano la vera vita: la vita di grazia. Ogni giorno, infatti, ammiro l’azione di Dio nelle anime. Le vedo mentre scoprono con stupore l’Amore di Dio per loro, mentre vanno incontro a Lui e sperano con pazienza la Sua risposta alla loro libertà di scelta. Le vedo riempite di gioia e pienezza quando Gli aprono la porta del loro cuore.
Pensai, allora, che dovevo offrire a Dio il sacrificio di questa aspirazione così grande. Ciò mi ha permesso di scoprire e, soprattutto, imparare ad apprezzare la forza e la fecondità della “maternità spirituale”. Non ho figli fisici, ma ho la gioia di consumare la mia vita affinché le anime abbiano la vera vita: la vita di grazia. Ogni giorno, infatti, ammiro l’azione di Dio nelle anime. Le vedo mentre scoprono con stupore l’Amore di Dio per loro, mentre vanno incontro a Lui e sperano con pazienza la Sua risposta alla loro libertà di scelta. Le vedo riempite di gioia e pienezza quando Gli aprono la porta del loro cuore.
Vi assicuro che è un
vero spettacolo: quasi come vedere un film. Ringrazio molto il
Signore per il dono della mia maternità spirituale, che va
al di là delle anime concrete che Lui mi ha
affidato, perché Cristo mi garantisce che la mia vita è
immensamente feconda se per amore è unita alla Sua.
Trasmettere la VeritÃ
Poi c´era il terzo desiderio, quello
di essere insegnante e trasmettere la verità . Ed eccomi qui,
dedita a predicare la Verità che soltanto si trova in
Cristo: cammino, Verità e vita.
Consacrarmi dopo aver finito il liceo, in Spagna si chiamava
allora COU, a 17 anni, fu per me un passo
di fiducia grande, perché stavo regalando a Dio tutti i
miei sogni.
Spesso i sogni
sono più perfetti della realtà . In quel momento non lasciavo
un uomo con nome e cognome, ma chiudevo la porta
a tutti i miei sogni di allora.
Con grande stupore, con il trascorrere degli anni,
consacrata a Lui, ho scoperto che Dio mi chiamava proprio
per realizzare tutti i miei sogni.
Le parole di Sua Santità Benedetto XVI: “Aprite le
porte a Cristo, Re dei Re. Lui sa molto bene
cosa c’è dentro l’uomo. Lui non toglie niente e dona
tutto!”; racchiudono bene il messaggio di Amore che Dio ha
per ognuno di noi che si abbandona con fiducia a
Lui nel momento in cui risponde di Si alla Sua
chiamata.
Marta Rodriguez è nata
a Madrid nel 1979, vive a Roma, è consacrata nel
Movimento d’apostolato Regnum Christi.
Tel. e fax: 06
86 96 31
E-mail: avilarroig@inteducators.org
Di seguito il video della testimonianza. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||