giovedì 25 luglio 2013

Papa Francesco a ogni giovane: “Metti Cristo nella tua vita!"

<br>

Nuovo tweet del Papa:
 "La misura della grandezza di una società è data dal modo in cui essa tratta chi è più bisognoso, chi non ha altro che la sua povertà" 
(26 luglio 2013)

*

Festa d'accoglienza a Copacabana. Papa Francesco a ogni giovane: “Metti Cristo nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!  Vedete cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, perché ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza"

[Text: Italiano, Português, Français, English, Español]
Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio.
Giovani amici,
«È bello per noi essere qui!»: ha esclamato Pietro, dopo aver visto il Signore Gesù trasfigurato, rivestito di gloria. Vogliamo ripetere anche noi queste parole? Io penso di sì, perché per tutti noi, oggi, è bello essere qui riuniti insieme attorno a Gesù! E’ Lui che ci accoglie e si rende presente in mezzo a noi, qui a Rio. Ma nel Vangelo abbiamo ascoltato anche le parole di Dio Padre: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!» (Lc 9, 35). Se da una parte, allora, è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo, metterci in ascolto della sua parola perché è proprio accogliendo Gesù Cristo, Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per camminare con gioia (cfr Lett. enc. Lumen fidei, 7).
Ma che cosa possiamo fare? “Bota fé - metti fede”. La croce della Giornata Mondiale della Gioventù ha gridato queste parole lungo tutto il suo pellegrinaggio attraverso il Brasile. “Metti fede”: che cosa significa? Quando si prepara un buon piatto e vedi che manca il sale, allora tu “metti” il sale; manca l'olio, allora tu “metti” l'olio... “Mettere”, cioè collocare, versare. Così è anche nella nostra vita cari giovani: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza, come voi stessi desiderate e meritate, dico a ciascuno e a ciascuna di voi: “metti fede” e la tua vita avrà un sapore nuovo, avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; “metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici che camminano con te. Metti fede, metti speranza, metti amore! (...) 
Ma chi può donarci tutto questo? Nel Vangelo abbiamo sentito la risposta: Cristo. «Questo è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Gesù è Colui che ci porta Dio e che ci porta a Dio, con Lui tutta la nostra vita si trasforma, si rinnova e noi possiamo guardare la realtà con occhi nuovi, dal punto di vista di Gesù, con i suoi stessi occhi (cfr Lett. enc. Lumen fidei, 18). Per questo oggi vi dico con forza: "metti Cristo" nella tua vita e troverai un amico di cui fidarti sempre; “metti Cristo” e vedrai crescere le ali della speranza per percorrere con gioia la via del futuro; “metti Cristo” e la tua vita sarà piena del suo amore, sarà una vita feconda. 
Oggi, vorrei che tutti ci chiedessimo con sincerità: in chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù? Noi siamo tentati di metterci al centro, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. (...) 
“Metti Cristo” nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!  Vedete cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, perché ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza. All’apparenza non cambia nulla, ma nel più profondo di noi stessi tutto cambia. Nel nostro cuore dimora la pace, la dolcezza, la tenerezza, il coraggio, la serenità e la gioia, che sono i frutti dello Spirito Santo (cfr Gal 5, 22) e la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare e di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio.(...) 
Nell’Anno della Fede, questa Giornata Mondiale della Gioventù è proprio un dono che ci viene offerto per avvicinarsi ancora di più al Signore, per essere suoi discepoli e suoi missionari, per lasciare che Lui rinnovi la nostra vita.
Caro giovane, cara giovane: “metti Cristo” nella tua vita. In questi giorni, Lui ti attende nella sua Parola; ascoltalo con attenzione e il tuo cuore sarà riscaldato dalla sua presenza; “Metti Cristo”: Lui ti accoglie nel Sacramento del perdono, per guarire, con la sua misericordia, le ferite del peccato. Non avere paura di chiedere perdono a Dio. Lui non si stanca mai di perdonarci, come un padre che ci ama. Dio è pura misericordia!
“Metti Cristo": Lui ti aspetta nell’incontro con la sua Carne nell'Eucaristia, Sacramento della sua presenza, del suo sacrificio di amore, e nell’umanità di tanti giovani che ti arricchiranno con la loro amicizia, ti incoraggeranno con la loro testimonianza di fede, ti insegneranno il linguaggio della carità, della bontà, del servizio. Anche tu caro giovane, cara giovane, puoi essere un testimone gioioso del suo amore, un testimone coraggioso del suo Vangelo per portare in questo nostro mondo un po’ di luce. (...) 
“E’ bello per noi stare qui”, mettere Cristo nella nostra vita, mettere la fede, la speranza, l’amore che Lui ci dona.  Cari amici, in questa celebrazione abbiamo accolto l'immagine di Nostra Signora di Aparecida. Con Maria, vogliamo essere discepoli e missionari. Come Lei, vogliamo dire “sì” a Dio. Chiediamo al suo cuore di madre di intercedere per noi, affinché i nostri cuori siano disponibili ad amare Gesù e a farlo amare. Lui ci attende e conta su di noi! Amen.
PORTOGHESE
Jovens amigos,
«É bom estarmos aqui!»: exclamou Pedro, depois de ter visto o Senhor Jesus transfigurado, revestido de glória. Queremos também nós repetir estas palavras? Penso que sim, porque para todos nós, hoje, é bom estar aqui juntos unidos em torno de Jesus! É Ele que nos acolhe e se faz presente em meio a nós, aqui no Rio. Mas, no Evangelho, escutamos também as palavras de Deus Pai: «Este é o meu Filho, o Eleito. Escutai-O!» (Lc 9, 35). Então, se por um lado é Jesus quem nos acolhe, por outro também nós devemos acolhê-lo, ficar à escuta da sua palavra, pois é justamente acolhendo a Jesus Cristo, Palavra encarnada, que o Espírito Santo nos transforma, ilumina o caminho do futuro e faz crescer em nós as asas da esperança para caminharmos com alegria (cf. Carta enc. Lumen fidei, 7).
Mas o que podemos fazer? «Bote fé». A cruz da Jornada Mundial da Juventude peregrinou através do Brasil inteiro com este apelo. «Bote fé»: o que significa? Quando se prepara um bom prato e vê que falta o sal, você então "bota" o sal; falta o azeite, então «bota» o azeite... «Botar», ou seja, colocar, derramar. É assim também na nossa vida, queridos jovens: se queremos que ela tenha realmente sentido e plenitude, como vocês mesmos desejam e merecem, digo a cada um e a cada uma de vocês: «bote fé» e a vida terá um sabor novo, terá uma bússola que indica a direção; «bote esperança» e todos os seus dias serão iluminados e o seu horizonte já não será escuro, mas luminoso; «bote amor» e a sua existência será como uma casa construída sobre a rocha, o seu caminho será alegre, porque encontrará muitos amigos que caminham com você. «Bote fé», «bote esperança», «bote amor»!
Mas quem pode nos dar tudo isso? No Evangelho, escutamos a resposta: Cristo. «Este é o meu Filho, o Eleito. Escutai-O»! Jesus é Aquele que nos traz a Deus e que nos leva a Deus; com Ele toda a nossa vida se transforma, se renova e nós podemos olhar a realidade com novos olhos, «a partir da perspectiva de Jesus e com os seus olhos» (Carta enc. Lumen fidei, 18). Por isso, hoje, lhes digo com força: «Bote Cristo» na sua vida, e você encontrará um amigo em quem sempre confiar; «bote Cristo», e você verá crescer as asas da esperança para percorrer com alegria o caminho do futuro; «bote Cristo» e a sua vida ficará cheia do seu amor, será uma vida fecunda.
Hoje, queria que nos perguntássemos com sinceridade: em quem depositamos a nossa confiança? Em nós mesmos, nas coisas, ou em Jesus? Sentimo-nos tentados a colocar a nós mesmos no centro, a crer que somos somente nós que construímos a nossa vida, ou que ela se encha de felicidade com o possuir, com o dinheiro, com o poder. Mas não é assim! É verdade, o ter, o dinheiro, o poder podem gerar um momento de embriaguez, a ilusão de ser feliz, mas, no fim de contas, são eles que nos possuem e nos levam a querer ter sempre mais, a nunca estar saciados. «Bote Cristo» na sua vida, deposite n’Ele a sua confiança e você nunca se decepcionará! Vejam, queridos amigos, a fé realiza na nossa vida uma revolução que podíamos chamar copernicana, porque nos tira do centro e o restitui a Deus; a fé nos imerge no seu amor que nos dá segurança, força, esperança. Aparentemente não muda nada, mas, no mais íntimo de nós mesmos, tudo muda. No nosso coração, habita a paz, a mansidão, a ternura, a coragem, a serenidade e a alegria, que são os frutos do Espírito Santo (cf. Gl 5, 22) e a nossa existência se transforma, o nosso modo de pensar e agir se renova, torna-se o modo de pensar e de agir de Jesus, de Deus. No Ano da Fé, esta Jornada Mundial da Juventude é justamente um dom que nos é oferecido para ficarmos ainda mais perto de Jesus, para ser seus discípulos e seus missionários, para deixar que Ele renove a nossa vida.
Querido jovem: «bote Cristo» na sua vida. Nestes dias, Ele lhe espera na Palavra; escute-O com atenção e o seu coração será inflamado pela sua presença; «Bote Cristo: Ele lhe acolhe no Sacramento do perdão, para curar, com a sua misericórdia, as feridas do pecado. Não tenham medo de pedir perdão a Deus. Ele nunca se cansa de nos perdoar, como um pai que nos ama. Deus é pura misericórdia! «Bote Cristo: Ele lhe espera no encontro com a sua Carne na Eucaristia, Sacramento da sua presença, do seu sacrifício de amor, e na humanidade de tantos jovens que vão lhe enriquecer com a sua amizade, lhe encorajar com o seu testemunho de fé, lhe ensinar a linguagem da caridade, da bondade, do serviço. Você também, querido jovem, pode ser uma testemunha jubilosa do seu amor, uma testemunha corajosa do seu Evangelho para levar a este nosso mundo um pouco de luz. 
«É bom estarmos aqui», botando Cristo na nossa vida, botando a fé, a esperança, o amor que Ele nos dá. Queridos amigos, nesta celebração acolhemos a imagem de Nossa Senhora Aparecida. Com Maria, queremos ser discípulos e missionários. Como Ela, queremos dizer «sim» a Deus. Peçamos ao seu coração de mãe que interceda por nós, para que os nossos corações estejam disponíveis para amar a Jesus e fazê-lo amar. Ele está esperando por nós e conta conosco! Amém.
FRANCESE
Jeunes amis, 
Après avoir vu le Seigneur Jésus transfiguré, revêtu de gloire, Pierre s’est écrié : « Il est bon pour nous d’être ici ! » Est-ce que nous voulons, nous aussi, redire cette parole ? Je pense que oui, puisque pour nous tous, aujourd’hui, il est beau d’être ici réunis autour de Jésus ! C’est lui qui nous accueille et se rend présent au milieu de nous, ici, à Rio. Mais dans l’Évangile nous avons aussi écouté les paroles de Dieu le Père : « Celui-ci est mon Fils, celui que j’ai choisi, écoutez-le » (Lc 9, 35). Si d’une part, c’est Jésus qui nous accueille, de l’autre nous devons, nous aussi, l’accueillir, nous mettre à l’écoute de sa parole, parce que c’est en accueillant Jésus Christ, Parole incarnée, que le Saint Esprit nous transforme, illumine la route de l’avenir et fait grandir en nous les ailes de l’espérance pour marcher avec joie (Cf. Lettre enc. Lumen fidei, n. 7). 
Mais que pouvons-nous faire ? « Bota fé - Mets la foi ». La croix des Journées mondiales de la Jeunesse a crié ces paroles tout au long de son pèlerinage à travers le Brésil. « Mets la foi » : qu’est-ce que cela signifie ? Quand se prépare un bon plat, si tu vois qu’il manque le sel, alors tu y « mets » du sel ; s’il manque l’huile, alors tu y « mets » de l’huile… « Mettre », c’est placer, verser. Il en est ainsi dans notre vie, chers jeunes ; si nous voulons qu’elle ait vraiment sens et plénitude, comme vous-mêmes le désirez et le méritez, je dis à chacun et à chacune d’entre vous : « mets la foi » et ta vie aura une saveur nouvelle, elle aura une boussole qui donne la direction ; « mets l’espérance » et chacune de tes journées sera illuminée, ton horizon ne sera plus sombre, mais lumineux ; « mets l’amour » et ton existence sera comme une maison construite sur le roc, ton chemin sera joyeux, parce que tu rencontreras beaucoup d’amis qui marchent avec toi. Mets la foi, mets l’espérance, mets l’amour ! 
Mais qui peut nous donner tout cela ? Dans l’Évangile nous avons entendu la réponse : le Christ. « Celui-ci est mon Fils, celui que j’ai choisi, écoutez-le ! » Jésus est celui qui nous porte Dieu et qui nous porte à Dieu, avec lui toute notre vie se transforme, se renouvelle et nous pouvons regarder la réalité avec un regard nouveau, du point de vue de Jésus, avec ses yeux à lui (Cf. Lettre enc. Lumen fidei, n. 18). C’est pourquoi je vous dis aujourd’hui avec force : « mets le Christ » dans ta vie, et tu trouveras un ami en qui te fier toujours ; « mets le Christ » et tu verras croître les ailes de l’espérance pour parcourir avec joie la route de l’avenir ; « mets le Christ » et ta vie sera pleine de son amour, elle sera une vie féconde.
Aujourd’hui, je voudrais que tous nous nous demandions avec sincérité : en qui mettons-nous notre confiance ? En nous-mêmes, dans les choses, ou bien en Jésus ? Nous sommes tentés de nous mettre au centre, de croire que nous sommes seuls, nous, à construire notre vie, ou que celle-ci est rendu heureuse par la possession, par l’argent, par le pouvoir. Mais il n’en n’est pas ainsi ! Certes, l’avoir, l’argent, le pouvoir peuvent donner un moment d’ébriété, l’illusion d’être heureux ; mais, à la fin, ce sont eux qui nous possèdent et nous poussent à avoir toujours plus, à ne jamais être rassasiés. « Mets le Christ » dans ta vie, mets en lui ta confiance et tu ne seras jamais déçu ! Voyez chers amis, la foi accomplit dans notre vie une révolution que nous pourrions appeler copernicienne, parce qu’elle nous enlève du centre et le rend à Dieu. La foi nous immerge dans son amour qui nous donne sécurité, force, espérance. En apparence rien ne change, mais au plus profond de nous-mêmes tout change. Dans notre cœur demeurent la paix, la douceur, la tendresse, le courage, la sérénité et la joie, qui sont les fruits du Saint-Esprit (cf. Ga 5, 22), et notre existence se transforme, notre façon de penser et d’agir se renouvelle, elle devient la façon de penser et d’agir de Jésus, de Dieu. Dans l’Année de la foi, ces Journées mondiales de la Jeunesse sont vraiment un don qui nous est offert pour nous approcher davantage du Seigneur, pour être ses disciples et ses missionnaires, pour le laisser rénover notre vie. 
Cher jeune : « mets le Christ » dans ta vie. En ces jours, il t’attend dans sa Parole ; écoute-le avec attention et ton cœur sera réchauffé de sa présence. « Mets le Christ » : Il t’accueille dans le Sacrement du Pardon, pour guérir de sa miséricorde les blessures du péché. N’aie pas peur de demander pardon à Dieu. Il ne se fatigue jamais de nous pardonner, comme un père qui nous aime. Dieu est pure miséricorde ! « Mets le Christ » : Il t’attend dans la rencontre avec sa Chair dans l’Eucharistie, Sacrement de sa présence, de son sacrifice d’amour, et dans l’humanité de tant de jeunes qui t’enrichiront de leur amitié, qui t’encourageront de leur témoignage de foi, qui t’apprendront le langage de la charité, de la bonté, du service. Toi aussi, cher jeune, tu peux être un témoin joyeux de son amour, un témoin courageux de son Évangile pour porter en notre monde un peu de lumière. 
« Il est bon pour nous d’être ici », de mettre le Christ dans notre vie, de mettre la foi, l’espérance, l’amour qu’il nous donne. Chers amis, dans cette célébration nous avons accueilli l’image de Nossa Senhra Aparecida. Avec Marie, nous voulons être des disciples et des missionnaires. Comme elle, nous voulons dire « oui » à Dieu. Demandons à son cœur de mère d’intercéder pour nous, pour que nos cœurs soient disponibles pour aimer Jésus et pour le faire aimer. Il nous attend et compte sur nous ! Amen.
INGLESE
Dear Friends,
“It is good for us to be here!”, Peter cries out after seeing the Lord Jesus transfigured in glory.  Do we want to repeat these words with him?  I think the answer is yes, because here today, it is good for all of us to be gathered together around Jesus!  It is he who welcomes us and who is present in our midst here in Rio.  In the Gospel we have heard God the Father say: “This is my Son, my chosen one; listen to him!” (Lk 9:35).  If it is Jesus who welcomes us, we too ought to welcome him and listen to his words; it is precisely through the welcome we give to Jesus Christ, the Word made flesh, that the Holy Spirit transforms us, lights up our way to the future, and enables us joyfully to advance along that way with wings of hope  (cf. Lumen Fidei, 7).
But what can we do?  “Bota fé – put on faith”.  The World Youth Day Cross has proclaimed these words throughout its pilgrimage in Brazil.  “Put on faith”: what does this mean?  When we prepare a plate of food and we see that it needs salt, well, we “put on” salt; when it needs oil, then you “put on” oil.  “To put on”, that is, to place on top of, to pour over.  And so it is in our life, dear young friends: if we want it to have real meaning and fulfilment, as you want and as you deserve, I say to each one of you, “Put on faith”, and your life will take on a new flavour, it will have a compass to show you the way; “put on hope” and every one of your days will be enlightened and your horizon will no longer be dark, but luminous; “put on love”, and your life will be like a house built on rock, your journey will be joyful, because you will find many friends to journey with you.  Put on faith, put on hope, put on love!
But who can give us all this?  In the Gospel we have just heard the answer: Christ.  “This is my Son, my chosen one. Listen to him!”  Jesus is the one who brings God to us and us to God.  With him, our life is transformed and renewed, and we can see reality with new eyes, from Jesus’ standpoint, with his own eyes (cf. Lumen Fidei, 18).  For this reason, I want to insist with you today: “Put on Christ!” in your life, and you will find a friend in whom you can always trust; “put on Christ” and you will see the wings of hope spreading and letting you journey with joy towards the future; “put on Christ” and your life will be full of his love; it will be a fruitful life.
Today, I would like each of us to ask sincerely: in whom do we place our trust?  In ourselves, in material things, or in Jesus?  We are all tempted to put ourselves at the centre, to think that we alone build our lives or that our life can only be happy if built on possessions, money, or power.  But it is not so. Certainly, possessions, money and power can give a momentary thrill, the illusion of being happy, but they end up possessing us and making us always want to have more, never satisfied.  “Put on Christ” in your life, place your trust in him and you will never be disappointed!  You see how faith accomplishes a revolution in us, one which we can call Copernican, because it removes us from the centre and restores it to God; faith immerses us in his love and gives us security, strength, and hope.  To all appearances, nothing has changed; yet, in the depths of our being, everything is different.  Peace, consolation, gentleness, courage, serenity and joy, which are all fruits of the Holy Spirit (cf. Gal 5:22), find a home in our heart, and our very being is transformed; our way of thinking and acting is made new, it becomes Jesus’ own, God’s own, way of thinking and acting.  During the Year of Faith, this World Youth Day is truly a gift offered to us to draw us closer to the Lord, to be his disciples and his missionaries, to let him renew our lives.
Dear young people: “Put on Christ” in your lives.  In these days, Christ awaits you in his word; listen carefully to him and your heart will be warmed by his presence; “Put on Christ”: he awaits you in the sacrament of Penance, to heal by his mercy the wounds caused by sin.  Do not be afraid to ask God’s forgiveness!  He never tires of forgiving us, like a father who loves us.  God is pure mercy! “Put on Christ”: he is waiting for you in his flesh in the Eucharist, the sacrament of his presence and his sacrifice of love, and in the humanity of the many young people who will enrich you with their friendship, encourage you by their witness to the faith, and teach you the language of charity, goodness and service. 
You too, dear young people, can be joyful witnesses of his love, courageous witnesses of his Gospel, carrying to this world a ray of his light.
“It is good for us to be here”, putting on Christ in our lives, putting on the faith, hope and love which he gives us.  Dear friends, in this celebration we have welcomed the image of Our Lady of Aparecida.  With Mary, may we be disciples and missionaries.  Like her, may we say “Yes” to God.  Let us ask that her maternal heart intercede for us, so that our hearts may be open to loving Jesus and making others love him.  He is waiting for us, and he is counting on us.  Amen.
SPAGNOLO
Queridos jóvenes:
“Qué bien se está aquí”, exclamó Pedro, después de haber visto al Señor Jesús transfigurado, revestido de gloria. ¿Podríamos repetir también nosotros esas palabras? Pienso que sí, porque para todos nosotros, hoy, es bueno estar aquí reunidos en torno a Jesús. Él es quien nos acoge y se hace presente en medio de nosotros, aquí en Río. Pero en el Evangelio también hemos escuchado las palabras del Padre: “Éste es mi Hijo, el escogido, escuchadle” (Lc 9,35). Por tanto, si por una parte es Jesús el que nos acoge; por otra, también nosotros hemos de acogerlo, ponernos a la escucha de su palabra, porque precisamente acogiendo a Jesucristo, Palabra encarnada, es como el Espíritu nos transforma, ilumina el camino del futuro, y hace crecer en nosotros las alas de la esperanza para caminar con alegría (cf. Carta enc. Lumen fidei, 7).
Pero, ¿qué podemos hacer? “Bota fé – Pon fe”. La cruz de la Jornada Mundial de la Juventud ha gritado estas palabras a lo largo de su peregrinación por Brasil. ¿Qué significa “Pon fe”? Cuando se prepara un buen plato y ves que falta la sal, “pones” sal; si falta el aceite, “pones” aceite… “Poner”, es decir, añadir, echar. Lo mismo pasa en nuestra vida, queridos jóvenes: si queremos que tenga realmente sentido y sea plena, como ustedes desean y merecen, les digo a cada uno y a cada una de ustedes: “pon fe” y tu vida tendrá un sabor nuevo, tendrá una brújula que te indicará la dirección; “pon esperanza” y cada día de tu vida estará iluminado y tu horizonte no será ya oscuro, sino luminoso; “pon amor” y tu existencia será como una casa construida sobre la roca, tu camino será gozoso, porque encontrarás tantos amigos que caminan contigo. ¡Pon fe, pon esperanza, pon amor!
Pero, ¿quién puede darnos esto? En el Evangelio hemos escuchado la respuesta: Cristo. “Éste es mi Hijo, el escogido, escuchadle”. Jesús es quien nos trae a Dios y nos lleva a Dios, con él toda nuestra vida se transforma, se renueva y nosotros podemos ver la realidad con ojos nuevos, desde el punto de vista de Jesús, con sus mismos ojos (cf. Carta enc. Lumen fidei, 18). Por eso hoy les digo con fuerza: “Pon a Cristo” en tu vida y encontrarás un amigo del que fiarte siempre; “pon a Cristo” y verás crecer las alas de la esperanza para recorrer con alegría el camino del futuro; “pon a Cristo” y tu vida estará llena de su amor, será una vida fecunda.
Hoy me gustaría que todos nos preguntásemos sinceramente: ¿en quién ponemos nuestra fe? ¿En nosotros mismos, en las cosas, o en Jesús? Tenemos la tentación de ponernos en el centro, de creer que nosotros solos construimos nuestra vida, o que es el tener, el dinero, el poder lo que da la felicidad. Pero no es así. El tener, el dinero, el poder pueden ofrecer un momento de embriaguez, la ilusión de ser felices, pero, al final, nos dominan y nos llevan a querer tener cada vez más, a no estar nunca satisfechos. ¡“Pon a Cristo” en tu vida, pon tu confianza en él y no quedarás defraudado! Miren, queridos amigos, la fe lleva a cabo en nuestra vida una revolución que podríamos llamar copernicana, porque nos quita del centro y pone en él a Dios; la fe nos inunda de su amor que nos da seguridad, fuerza, esperanza. Aparentemente no cambia nada, pero, en lo más profundo de nosotros mismos, todo cambia. En nuestro corazón habita la paz, la dulzura, la ternura, el entusiasmo, la serenidad y la alegría, que son frutos del Espíritu Santo (cf. Ga 5,22) y nuestra existencia se transforma, nuestro modo de pensar y de obrar se renueva, se convierte en el modo de pensar y de obrar de Jesús, de Dios. En el Año de la Fe, esta Jornada Mundial de la Juventud es precisamente un don que se nos da para acercarnos todavía más al Señor, para ser sus discípulos y sus misioneros, para dejar que él renueve nuestra vida.
Querido joven, querida joven: “Pon a Cristo” en tu vida. En estos días, Él te espera en su Palabra; escúchalo con atención y su presencia enardecerá tu corazón. “Pon a Cristo”: Él te acoge en el Sacramento del perdón, para curar, con su misericordia, las heridas del pecado. No tengas miedo de pedir perdón. Él no se cansa nunca de perdonarnos, como un padre que nos ama. ¡Dios es pura misericordia! “Pon a Cristo”: Él te espera en el encuentro con su Carne en la Eucaristía, Sacramento de su presencia, de su sacrificio de amor, y en la humanidad de tantos jóvenes que te enriquecerán con su amistad, te animarán con su testimonio de fe, te enseñarán el lenguaje de la caridad, de la bondad, del servicio. También tú, querido joven, querida joven, puedes ser un testigo gozoso de su amor, un testigo entusiasta de su Evangelio para llevar un poco de luz a este mundo nuestro.
“Qué bien se está aquí”, poniendo a Cristo, la fe, la esperanza, el amor que él nos da, en nuestra vida.  Queridos amigos, en esta celebración hemos acogido la imagen de Nuestra Señora de Aparecida. Con María, queremos ser discípulos y misioneros. Como ella, queremos decir “sí” a Dios. Pidamos a su Corazón de Madre que interceda por nosotros, para que nuestros corazones estén dispuestos a amar a Jesús y a hacerlo amar. ¡Él nos espera y cuenta con nosotros! Amén.