domenica 28 luglio 2013

"Andate, senza paura, per servire"


<br>

Copacabana. Messa conclusiva della XXVIII GMG. Papa Francesco: "Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo ... Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. E’ per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente"
(a cura Redazione "Il sismografo")
[Text: Italiano, Português, Français, English, Español]
Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio
"Andate, senza paura, per servire"
Cari fratelli e sorelle,
Cari giovani!
“Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Con queste parole, Gesù si rivolge a ognuno di voi, dicendo: “È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione! Oggi, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Tre parole: Andate, senza paura, per servire.
1. Andate. In questi giorni, qui a Rio, avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l'esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l'ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia (cfr Rm 10,9).
Attenzione, però! Gesù non ha detto: se volete, se avete tempo, ma: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio o di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e ci ha dato non qualcosa di Sé, ma tutto Se stesso, ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù non ci tratta da schiavi, ma da uomini liberi, da amici, da fratelli; e non solo ci invia, ma ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d'amore.
Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. E’ per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore.
In particolare, vorrei che questo mandato di Cristo: “Andate”, risuonasse in voi giovani della Chiesa in America Latina, impegnati nella missione continentale promossa dai Vescovi. Il Brasile, l’America Latina, il mondo ha bisogno di Cristo! San Paolo dice: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1 Cor 9,16). Questo Continente ha ricevuto l’annuncio del Vangelo, che ha segnato il suo cammino e ha portato molto frutto. Ora questo annuncio è affidato anche a voi, perché risuoni con forza rinnovata. La Chiesa ha bisogno di voi, dell'entusiasmo, della creatività e della gioia che vi caratterizzano. Un grande apostolo del Brasile, il Beato José de Anchieta, partì in missione quando aveva soltanto diciannove anni. Sapete qual è lo strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane. Questa è la strada da percorrere!
2. Senza paura. Qualcuno potrebbe pensare: “Non ho nessuna preparazione speciale, come posso andare e annunciare il Vangelo?”. Caro amico, la tua paura non è molto diversa da quella di Geremia, un giovane come voi, quando è stato chiamato da Dio a essere profeta. Abbiamo appena ascoltato le sue parole: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Dio dice anche a voi quello che ha detto a Geremia: «Non avere paura [...], perché io sono con te per proteggerti» (Ger 1,7.8). Lui è con noi!
“Non avere paura!”. Quando andiamo ad annunciare Cristo, è Lui stesso che ci precede e ci guida. Nell’inviare i suoi discepoli in missione, ha promesso: «Io sono con voi tutti i giorni» (Mt 28,20). E questo è vero anche per noi! Gesù non ci lascia soli, non vi lascia mai soli! Vi accompagna sempre.
Gesù poi non ha detto: “Va’” , ma “Andate”: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli a vivere isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità. Vorrei rivolgermi anche a voi, cari sacerdoti che concelebrate con me quest'Eucaristia: siete venuti per accompagnare i vostri giovani, e questo è bello, condividere questa esperienza di fede!(...) Ma è una tappa del cammino. Per favore continuate ad accompagnarli con generosità e gioia, aiutateli ad impegnarsi attivamente nella Chiesa; non si sentano mai soli! (...) 
3. L’ultima parola: per servire. All’inizio del Salmo che abbiamo proclamato ci sono queste parole: «Cantate al Signore un canto nuovo» (Sal 95,1). Qual è questo canto nuovo? Non sono parole, non è una melodia, ma è il canto della nostra vita, è lasciare che la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, è avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. E la vita di Gesù  è una vita per gli altri. È una vita di servizio.
San Paolo, nella Lettura che abbiamo ascoltato poco fa, diceva: «Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero» (1 Cor 9,19). Per annunciare Gesù, Paolo si è fatto “servo di tutti”. Evangelizzare è testimoniare in prima persona l'amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù.
Tre parole: Andate, senza paura, per servire. (...) Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo. Nella prima Lettura quando Dio invia il profeta Geremia, gli dona il potere di «sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e piantare» (Ger 1,10). Anche per voi è così. Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Il Papa conto su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Amen.
PORTOGHESE
Venerados e amados Irmãos no episcopado e no sacerdócio,
Queridos jovens!
«Ide e fazei discípulos entre todas as nações». Com estas palavras, Jesus se dirige a cada um de vocês, dizendo: «Foi bom participar nesta Jornada Mundial da Juventude, vivenciar a fé junto com jovens vindos dos quatro cantos da terra, mas agora você deve ir e transmitir esta experiência aos demais». Jesus lhe chama a ser um discípulo em missão! Hoje, à luz da Palavra de Deus que acabamos de ouvir, o que nos diz o Senhor? Três palavras: Ide, sem medo, para servir.
1. Ide. Durante estes dias, aqui no Rio, vocês puderam fazer a bela experiência de encontrar Jesus e de encontrá-lo juntos, sentindo a alegria da fé. Mas a experiência deste encontro não pode ficar trancafiada na vida de vocês ou no pequeno grupo da paróquia, do movimento, da comunidade de vocês. Seria como cortar o oxigênio a uma chama que arde. A fé é uma chama que se faz tanto mais viva quanto mais é partilhada, transmitida, para que todos possam conhecer, amar e professar que Jesus Cristo é o Senhor da vida e da história (cf. Rm 10,9).
Mas, atenção! Jesus não disse: se vocês quiserem, se tiverem tempo, mas: «Ide e fazei discípulos entre todas as nações». Partilhar a experiência da fé, testemunhar a fé, anunciar o Evangelho é o mandato que o Senhor confia a toda a Igreja, também a você. É uma ordem sim; mas não nasce da vontade de domínio ou de poder, nasce da força do amor, do fato que Jesus foi quem veio primeiro para junto de nós e nos deu não somente um pouco de Si, mas se deu por inteiro, deu a sua vida para nos salvar e mostrar o amor e a misericórdia de Deus. Jesus não nos trata como escravos, mas como homens livres, amigos, como irmãos; e não somente nos envia, mas nos acompanha, está sempre junto de nós nesta missão de amor.
Para onde Jesus nos manda? Não há fronteiras, não há limites: envia-nos para todas as pessoas. O Evangelho é para todos, e não apenas para alguns. Não é apenas para aqueles que parecem a nós mais próximos, mais abertos, mais acolhedores. É para todas as pessoas. Não tenham medo de ir e levar Cristo para todos os ambientes, até as periferias existenciais, incluindo quem parece mais distante, mais indiferente. O Senhor procura a todos, quer que todos sintam o calor da sua misericórdia e do seu amor.
De forma especial, queria que este mandato de Cristo -“Ide” - ressoasse em vocês, jovens da Igreja na América Latina, comprometidos com a Missão Continental promovida pelos Bispos. O Brasil, a América Latina, o mundo precisa de Cristo! Paulo exclama: «Ai de mim se eu não pregar o evangelho!» (1Co 9,16). Este Continente recebeu o anúncio do Evangelho, que marcou o seu caminho e produziu muito fruto. Agora este anúncio é confiado também a vocês, para que ressoe com uma força renovada. A Igreja precisa de vocês, do entusiasmo, da criatividade e da alegria que lhes caracterizam! Um grande apóstolo do Brasil, o Bem-aventurado José de Anchieta, partiu em missão quando tinha apenas dezenove anos! Sabem qual é o melhor instrumento para evangelizar os jovens? Outro jovem! Este é o caminho a ser percorrido!
2. Sem medo. Alguém poderia pensar: «Eu não tenho nenhuma preparação especial, como é que posso ir e anunciar o Evangelho»? Querido amigo, esse seu temor não é muito diferente do sentimento que teve Jeremias, um jovem como vocês, quando foi chamado por Deus para ser profeta. Acabamos de escutar as suas palavras: «Ah! Senhor Deus, eu não sei falar, sou muito novo». Deus responde a vocês com as mesmas palavras dirigidas a Jeremias: «Não tenhas medo... pois estou contigo para defender-te» (Jr 1,8). Deus está conosco!
«Não tenham medo!» Quando vamos anunciar Cristo, Ele mesmo vai à nossa frente e nos guia. Ao enviar os seus discípulos em missão, Jesus prometeu: «Eu estou com vocês todos os dias» (Mt 28,20). E isto é verdade também para nós! Jesus não nos deixa sozinhos, nunca lhes deixa sozinhos! Sempre acompanha a vocês!
Além disso, Jesus não disse: «Vai», mas «Ide»: somos enviados em grupo. Queridos jovens, sintam a companhia de toda a Igreja e também a comunhão dos Santos nesta missão. Quando enfrentamos juntos os desafios, então somos fortes, descobrimos recursos que não sabíamos que tínhamos. Jesus não chamou os Apóstolos para viver isolados, chamou-lhes para que formassem um grupo, uma comunidade. Queria dar uma palavra também a vocês, queridos sacerdotes, que concelebram comigo esta Eucaristia: vocês vieram acompanhando os seus jovens, e é uma coisa bela partilhar esta experiência de fé! Mas esta é uma etapa do caminho. Continuem acompanhando os jovens com generosidade e alegria, ajudem-lhes a se comprometer ativamente na Igreja; que eles nunca se sintam sozinhos!
3. A última palavra: para servir. No início do salmo proclamado, escutamos estas palavras: «Cantai ao Senhor Deus um canto novo» (Sl 95, 1). Qual é este canto novo? Não são palavras, nem uma melodia, mas é o canto da nossa vida, é deixar que a nossa vida se identifique com a vida de Jesus, é ter os seus sentimentos, os seus pensamentos, as suas ações. E a vida de Jesus é uma vida para os demais. É uma vida de serviço.
São Paulo, na leitura que ouvimos há pouco, dizia: «Eu me tornei escravo de todos, a fim de ganhar o maior número possível» (1 Cor 9, 19). Para anunciar Jesus, Paulo fez-se «escravo de todos». Evangelizar significa testemunhar pessoalmente o amor de Deus, significa superar os nossos egoísmos, significa servir, inclinando-nos para lavar os pés dos nossos irmãos, tal como fez Jesus.
Ide, sem medo, para servir. Seguindo estas três palavras, vocês experimentarão que quem evangeliza é evangelizado, quem transmite a alegria da fé, recebe alegria. Queridos jovens, regressando às suas casas, não tenham medo de ser generosos com Cristo, de testemunhar o seu Evangelho. Na primeira leitura, quando Deus envia o profeta Jeremias, lhe dá o poder de «extirpar e destruir, devastar e derrubar, construir e plantar» (Jr 1,10). E assim é também para vocês. Levar o Evangelho é levar a força de Deus, para extirpar e destruir o mal e a violência; para devastar e derrubar as barreiras do egoísmo, da intolerância e do ódio; para construir um mundo novo. Jesus Cristo conta com vocês! A Igreja conta com vocês! O Papa conta com vocês! Que Maria, Mãe de Jesus e nossa Mãe, lhes acompanhe sempre com a sua ternura: «Ide e fazei discípulos entre todas as nações». Amém.
FRANCESE
Vénérés frères dans l’Épiscopat et le Sacerdoce.
Chers jeunes !
« Allez, et de toutes les nations faites des disciples ». Par ces mots, Jésus s’adresse à chacun de vous en disant : « cela a été beau de participer aux Journées mondiales de la Jeunesse, de vivre la foi avec des jeunes provenant des quatre coins du monde, mais maintenant tu dois aller et transmettre cette expérience aux autres ». Jésus t’appelle à être disciple en mission ! Aujourd’hui, à la lumière de la Parole de Dieu que nous avons entendue, que nous dit le Seigneur ? Trois paroles : Allez, sans peur, pour servir.
1. Allez. Ces jours-ci, à Rio, vous avez pu faire la belle expérience de rencontrer Jésus, et de le rencontrer ensemble ; vous avez senti la joie de la foi. Mais l’expérience de cette rencontre ne peut rester renfermée dans votre vie ou dans le petit groupe de votre paroisse, de votre mouvement, de votre communauté. Ce serait comme priver d’oxygène une flamme qui brûle. La foi est une flamme qui est d’autant plus vivante qu’elle se partage, se transmet, afin que tous puissent connaître, aimer et professer Jésus Christ qui est le Seigneur de la vie et de l’histoire (Cf. Rm 10, 9).
Cependant attention ! Jésus n’a pas dit : si vous voulez, si vous avez le temps, mais : « Allez, et de toutes les nations faites des disciples ». Partager l’expérience de la foi, témoigner la foi, annoncer l’Évangile est le mandat que le Seigneur confie à toute l’Église, et aussi à toi. Mais c’est un commandement, qui ne vient pas d’un désir de domination ou de pouvoir, mais de la force de l’amour, du fait que Jésus en premier est venu parmi nous et nous a donné, non pas quelque chose de lui, mais lui-même tout entier ; il a donné sa vie pour nous sauver et nous montrer l’amour et la miséricorde de Dieu. Jésus ne nous traite pas en esclaves, mais en hommes libres, en amis, en frères ; et non seulement il nous envoie, mais il nous accompagne, il est toujours à nos côtés dans cette mission d’amour.
Où nous envoie Jésus ? Il n’y a pas de frontières, il n’y a pas de limites : il nous envoie à tous. L’Évangile est pour tous et non pour quelques uns. Il n’est pas seulement pour ceux qui semblent plus proches, plus réceptifs, plus accueillants. Il est pour tous. N’ayez pas peur d’aller, et de porter le Christ en tout milieu, jusqu’aux périphéries existentielles, également à celui qui semble plus loin, plus indifférent. Le Seigneur est à la recherche de tous, il veut que tous sentent la chaleur de sa miséricorde et de son amour.
Plus particulièrement, je voudrais que ce mandat du Christ : « Allez » résonne en vous, jeunes de l’Église d’Amérique Latine, engagés dans la mission continentale promue par les Évêques. Le Brésil, l’Amérique Latine, le monde a besoin du Christ ! Saint Paul dit : « Malheur à moi si je n’annonce pas l’Évangile ! » (1 Co 9, 16). Ce continent a reçu l’annonce de l’Évangile, qui a fait son chemin et a porté beaucoup de fruits. Maintenant cette annonce est confiée aussi à vous, pour qu’elle résonne avec une force renouvelée. L’Église a besoin de vous, de l’enthousiasme, de la créativité et de la joie qui vous caractérisent. Un grand apôtre du Brésil, le bienheureux José de Anchieta, est parti en mission quand il avait seulement dix neuf ans. Savez-vous quel est le meilleur instrument pour évangéliser les jeunes ? Un autre jeune. Voilà la route qu’il faut parcourir.
2. Sans peur. Quelqu’un pourrait penser : « je n’ai aucune préparation spéciale, comment puis-je aller et annoncer l’Évangile ? » Cher ami, ta peur n’est pas très différente de celle de Jérémie, un jeune comme vous l’êtes, quand il a été appelé par Dieu pour être prophète. Nous venons d’entendre ses paroles : « Oh ! Seigneur mon Dieu ! Vois donc : je ne sais pas parler, je ne suis qu’un enfant ». Dieu dit, à vous aussi, ce qu’il a dit à Jérémie : « ne crains pas […] car je suis avec toi pour te délivrer » (Jr 1, 7.8). Il est avec nous !
 « N’aie pas peur ! » Quand nous allons annoncer le Christ, c’est Lui-même qui nous précède et nous guide. En envoyant ses disciples en mission, il a promis : « Je suis avec vous tous les jours » (Mt 28, 20). Et cela est vrai aussi pour nous ! Jésus ne nous laisse pas seuls, il ne vous laisse jamais seuls ! Il vous accompagne toujours.
De plus, Jésus n’a pas dit : « Va », mais « allez » : nous sommes envoyés ensemble. Chers jeunes, percevez la présence de l’Église tout entière et de la communion des Saints dans cette mission. Quand nous affrontons ensemble les défis, alors nous sommes forts, nous découvrons des ressources que nous ne pensions pas avoir. Jésus n’a pas appelé les Apôtres à vivre isolés, il les a appelés pour former un groupe, une communauté. Je voudrais m’adresser aussi à vous, chers prêtres, qui concélébrez avec moi cette Eucharistie : vous êtes venus pour accompagner vos jeunes, et cela est beau de partager cette expérience de foi ! Mais c’est une étape du chemin. Continuez à les accompagner avec générosité et avec joie, aidez-les à s’engager activement dans l’Église ; qu’ils ne se sentent jamais seuls.
3. La dernière parole : pour servir. Au début du Psaume que nous avons proclamé il y a ces mots : « Chantez au Seigneur un chant nouveau » (95, 1). Quel est ce chant nouveau ? Ce ne sont pas des paroles, ce n’est pas une mélodie ; c’est le chant de votre vie, c’est le fait de laisser votre vie s’identifier à celle de Jésus, c’est avoir ses sentiments, ses pensées, ses actions. Et la vie de Jésus est une vie pour les autres. C’est une vie de service.
Saint Paul, dans la lecture que nous venons d’entendre disait : « Je me suis fait le serviteur de tous afin d’en gagner le plus grand nombre possible » (1 Co 9, 19). Pour annoncer Jésus, Paul s’est fait « serviteur de tous ». Évangéliser, c’est témoigner en premier l’amour de Dieu, c’est dépasser nos égoïsmes, c’est servir en nous inclinant pour laver les pieds de nos frères comme a fait Jésus.
Allez, sans peur, pour servir. En suivant ces trois paroles vous expérimenterez que celui qui évangélise est évangélisé, celui qui transmet la joie de la foi, reçoit la joie. Chers jeunes, en retournant chez vous n’ayez pas peur d’être généreux avec le Christ, de témoigner de son Évangile. Dans la première lecture quand Dieu envoie le prophète Jérémie, il lui donne pouvoir « pour arracher et abattre, pour démolir et détruire, pour bâtir et planter » (Jr 1, 10). Il en est de même pour vous. Porter l’Évangile c’est porter la force de Dieu pour arracher et démolir le mal et la violence ; pour détruire et abattre les barrières de l’égoïsme, de l’intolérance et de la haine ; pour édifier un monde nouveau.
Jésus Christ compte sur vous ! L’Église compte sur vous ! Le Pape compte sur vous ! Marie, la Mère de Jésus et notre Mère vous accompagne toujours de sa tendresse : « allez et de toutes les nations faites des disciples ». Amen.
INGLESE
Brother Bishops and Priests,
Dear Young Friends,
“Go and make disciples of all nations”.  With these words, Jesus is speaking to each one of us, saying: “It was wonderful to take part in World Youth Day, to live the faith together with young people from the four corners of the earth, but now you must go, now you must pass on this experience to others.”  Jesus is calling you to be a disciple with a mission!  Today, in the light of the word of God that we have heard, what is the Lord saying to us?  Three simple ideas:  Go, do not be afraid, and serve.
1. Go.  During these days here in Rio, you have been able to enjoy the wonderful experience of meeting Jesus, meeting him together with others, and you have sensed the joy of faith.  But the experience of this encounter must not remain locked up in your life or in the small group of your parish, your movement, or your community.  That would be like withholding oxygen from a flame that was burning strongly.  Faith is a flame that grows stronger the more it is shared and passed on, so that everyone may know, love and confess Jesus Christ, the Lord of life and history (cf. Rom 10:9).
Careful, though!  Jesus did not say: “if you would like to, if you have the time”, but: “Go and make disciples of all nations.”  Sharing the experience of faith, bearing witness to the faith, proclaiming the Gospel: this is a command that the Lord entrusts to the whole Church, and that includes you; but it is a command that is born not from a desire for domination or power but from the force of love, from the fact that Jesus first came into our midst and gave us, not a part of himself, but the whole of himself, he gave his life in order to save us and to show us the love and mercy of God.  Jesus does not treat us as slaves, but as free men, as friends, as brothers and sisters; and he not only sends us, he accompanies us, he is always beside us in our mission of love.
Where does Jesus send us?  There are no borders, no limits: he sends us to everyone.  The Gospel is for everyone, not just for some.  It is not only for those who seem closer to us, more receptive, more welcoming.  It is for everyone.  Do not be afraid to go and to bring Christ into every area of life, to the fringes of society, even to those who seem farthest away, most indifferent.  The Lord seeks all, he wants everyone to feel the warmth of his mercy and his love.
In particular, I would like Christ’s command: “Go” to resonate in you young people from the Church in Latin America, engaged in the continental mission promoted by the Bishops.  Brazil, Latin America, the whole world needs Christ!  Saint Paul says: “Woe to me if I do not preach the Gospel!” (1 Cor 9:16).  This continent has received the proclamation of the Gospel which has marked its history and borne much fruit.  Now this proclamation is entrusted also to you, that it may resound with fresh power.  The Church needs you, your enthusiasm, your creativity and the joy that is so characteristic of you.  A great Apostle of Brazil, Blessed José de Anchieta, set off on the mission when he was only nineteen years old.  Do you know what the best tool is for evangelizing the young?  Another young person.  This is the path to follow!
2. Do not be afraid.  Some people might think: “I have no particular preparation, how can I go and proclaim the Gospel?”  My dear friend, your fear is not so very different from that of Jeremiah, a young man like you, when he was called by God to be a prophet.  We have just heard his words: “Ah, Lord God! Behold, I do not know how to speak, for I am only a youth”.  God says the same thing to you as he said to Jeremiah:  “Be not afraid ... for I am with you to deliver you” (Jer 1:7,8).  He is with us!
“Do not be afraid!”  When we go to proclaim Christ, it is he himself who goes before us and guides us.  When he sent his disciples on mission, he promised: “I am with you always” (Mt 28:20).  And this is also true for us!  Jesus does not leave us alone, he never leaves you alone!  He always accompanies you.
And then, Jesus did not say: “One of you go”, but “All of you go”: we are sent together.  Dear young friends, be aware of the companionship of the whole Church and also the communion of the saints on this mission.  When we face challenges together, then we are strong, we discover resources we did not know we had.  Jesus did not call the Apostles to live in isolation, he called them to form a group, a community.  I would like to address you, dear priests concelebrating with me at this Eucharist: you have come to accompany your young people, and this is wonderful, to share this experience of faith with them!  But it is a stage on the journey.  Continue to accompany them with generosity and joy, help them to become actively engaged in the Church; never let them feel alone!
3. The final word: serve.  The opening words of the psalm that we proclaimed are: “Sing to the Lord a new song” (Psalm 95:1).  What is this new song?  It does not consist of words, it is not a melody, it is the song of your life, it is allowing our life to be identified with that of Jesus, it is sharing his sentiments, his thoughts, his actions.  And the life of Jesus is a life for others.  It is a life of service.
In our Second Reading today, Saint Paul says: “I have made myself a slave to all, that I might win the more” (1 Cor 9:19).  In order to proclaim Jesus, Paul made himself “a slave to all”.  Evangelizing means bearing personal witness to the love of God, it is overcoming our selfishness, it is serving by bending down to wash the feet of our brethren, as Jesus did.
Go, do not be afraid, and serve.  If you follow these three ideas, you will experience that the one who evangelizes is evangelized, the one who transmits the joy of faith receives joy.  Dear young friends, as you return to your homes, do not be afraid to be generous with Christ, to bear witness to his Gospel.  In the first Reading, when God sends the prophet Jeremiah, he gives him the power to “pluck up and to break down, to destroy and to overthrow, to build and to plant” (1:10).  It is the same for you.  Bringing the Gospel is bringing God’s power to pluck up and break down evil and violence, to destroy and overthrow the barriers of selfishness, intolerance and hatred, so as to build a new world.  Jesus Christ is counting on you!  The Church is counting on you!  The Pope is counting on you!  May Mary, Mother of Jesus and our Mother, always accompany you with her tenderness: “Go and make disciples of all nations”.  Amen.
SPAGNOLO
Queridos hermanos en el episcopado y en el sacerdocio,
Queridos jóvenes
«Vayan y hagan discípulos a todos los pueblos». Con estas palabras, Jesús se dirige a cada uno de ustedes diciendo: «Qué bonito ha sido participar en la Jornada Mundial de la Juventud, vivir la fe junto a jóvenes venidos de los cuatro ángulos de la tierra, pero ahora tú debes ir y transmitir esta experiencia a los demás». Jesús te llama a ser discípulo en misión. A la luz de la palabra de Dios que hemos escuchado, ¿qué nos dice hoy el Señor? Tres palabras: Vayan, sin miedo, para servir.
1. Vayan. En estos días aquí en Río, han podido experimentar la belleza de encontrar a Jesús y de encontrarlo juntos, han sentido la alegría de la fe. Pero la experiencia de este encuentro no puede quedar encerrada en su vida o en el pequeño grupo de la parroquia, del movimiento o de su comunidad. Sería como quitarle el oxígeno a una llama que arde. La fe es una llama que se hace más viva cuanto más se comparte, se transmite, para que todos conozcan, amen y profesen a Jesucristo, que es el Señor de la vida y de la historia (cf. Rm 10,9).
Pero ¡cuidado! Jesús no ha dicho: si quieren, si tienen tiempo, sino: «Vayan y hagan discípulos a todos los pueblos». Compartir la experiencia de la fe, dar testimonio de la fe, anunciar el evangelio es el mandato que el Señor confía a toda la Iglesia, también a ti; es un mandato que no nace de la voluntad de dominio o de poder, sino de la fuerza del amor, del hecho que Jesús ha venido antes a nosotros y nos ha dado, no algo de sí, sino todo él, ha dado su vida para salvarnos y mostrarnos el amor y la misericordia de Dios. Jesús no nos trata como a esclavos, sino como a hombres libres, amigos, hermanos; y no sólo nos envía, sino que nos acompaña, está siempre a nuestro lado en esta misión de amor.
¿Adónde nos envía Jesús? No hay fronteras, no hay límites: nos envía a todos. El evangelio no es para algunos sino para todos. No es sólo para los que nos parecen más cercanos, más receptivos, más acogedores. Es para todos. No tengan miedo de ir y llevar a Cristo a cualquier ambiente, hasta las periferias existenciales, también a quien parece más lejano, más indiferente. El Señor busca a todos, quiere que todos sientan el calor de su misericordia y de su amor.
En particular, quisiera que este mandato de Cristo: «Vayan», resonara en ustedes jóvenes de la Iglesia en América Latina, comprometidos en la misión continental promovida por los obispos. Brasil, América Latina, el mundo tiene necesidad de Cristo. San Pablo dice: «¡Ay de mí si no anuncio el evangelio!» (1 Co 9,16). Este continente ha recibido el anuncio del evangelio, que ha marcado su camino y ha dado mucho fruto. Ahora este anuncio se os ha confiado también a ustedes, para que resuene con renovada fuerza. La Iglesia necesita de ustedes, del entusiasmo, la creatividad y la alegría que les caracteriza. Un gran apóstol de Brasil, el beato José de Anchieta, se marchó a misionar cuando tenía sólo diecinueve años. ¿Saben cuál es el mejor medio para evangelizar a los jóvenes? Otro joven. Éste es el camino que hay que recorrer.
2. Sin miedo. Puede que alguno piense: «No tengo ninguna preparación especial, ¿cómo puedo ir y anunciar el evangelio?». Querido amigo, tu miedo no se diferencia mucho del de Jeremías, un joven como ustedes, cuando fue llamado por Dios para ser profeta. Recién hemos escuchado sus palabras: «¡Ay, Señor, Dios mío! Mira que no sé hablar, que sólo soy un niño». También Dios dice a ustedes lo que dijo a Jeremías: «No les tengas miedo, que yo estoy contigo para librarte» (Jr 1,6.8). Él está con nosotros.
«No tengan miedo». Cuando vamos a anunciar a Cristo, es él mismo el que va por delante y nos guía. Al enviar a sus discípulos en misión, ha prometido: «Yo estoy con ustedes todos los días» (Mt 28,20). Y esto es verdad también para nosotros. Jesús no nos deja solos, nunca les deja solos. Les acompaña siempre.
Además Jesús no ha dicho: «Ve», sino «Vayan»: somos enviados juntos. Queridos jóvenes, sientan la compañía de toda la Iglesia, y también la comunión de los santos, en esta misión. Cuando juntos hacemos frente a los desafíos, entonces somos fuertes, descubrimos recursos que pensábamos que no teníamos. Jesús no ha llamado a los apóstoles a vivir aislados, los ha llamado a formar un grupo, una comunidad. Quisiera dirigirme también a ustedes, queridos sacerdotes que concelebran conmigo en esta eucaristía: han venido para acompañar a sus jóvenes, y es bonito compartir esta experiencia de fe. Pero es una etapa en el camino. Sigan acompañándolos con generosidad y alegría, ayúdenlos a comprometerse activamente en la Iglesia; que nunca se sientan solos.
3. La última palabra: para servir. Al comienzo del salmo que hemos proclamado están estas palabras: «Canten al Señor un cántico nuevo» (95,1). ¿Cuál es este cántico nuevo? No son palabras, no es una melodía, sino que es el canto de su vida, es dejar que nuestra vida se identifique con la de Jesús, es tener sus sentimientos, sus pensamientos, sus acciones. Y la vida de Jesús es una vida para los demás. Es una vida de servicio.
San Pablo, en la lectura que hemos escuchado hace poco, decía: «Me he hecho esclavo de todos para ganar a los más posibles» (1 Co 9,19). Para anunciar a Jesús, Pablo se ha hecho «esclavo de todos». Evangelizar es dar testimonio en primera persona del amor de Dios, es superar nuestros egoísmos, es servir inclinándose a lavar los pies de nuestros hermanos como hizo Jesús.
Vayan, sin miedo, para servir. Siguiendo estas tres palabras experimentarán que quien evangeliza es evangelizado, quien transmite la alegría de la fe, recibe alegría. Queridos jóvenes, cuando vuelvan a sus casas, no tengan miedo de ser generosos con Cristo, de dar testimonio del evangelio. En la primera lectura, cuando Dios envía al profeta Jeremías, le da el poder para «arrancar y arrasar, para destruir y demoler, para reedificar y plantar» (Jr 1,10). También es así para ustedes. Llevar el evangelio es llevar la fuerza de Dios para arrancar y arrasar el mal y la violencia; para destruir y demoler las barreras del egoísmo, la intolerancia y el odio; para edificar un mundo nuevo. Jesucristo cuenta con ustedes. La Iglesia cuenta con ustedes. El Papa cuenta con ustedes. Que María, Madre de Jesús y Madre nuestra, les acompañe siempre con su ternura: «Vayan y hagan discípulos a todos los pueblos». Amén.