martedì 18 marzo 2014

Bla bla bl@



big-night
di Jane
Vorrei evitare di trasformarmi in una critica dei costumi contemporanei anzitempo (non ho ancora l’eta’) ma la tentazione e’ troppo forte per non giocare d’anticipo. Soprattutto dopo che l’ennesima provocazione mi ha colpita. Nella rubrica di un importante quotidiano inglese e’ apparso un pezzo intitolato “Una cena senza il fastidioso giochetto di sbracciarsi con il cameriere”. Nell’articolo, il giornalista annuncia entusiasta un nuovo modo per andare al ristorante che ci evitera’ di dover chiamare con la mano il cameriere per farci portare il conto, situazione che crea sempre un po’ di imbarazzo e goffaggine, soprattutto se si tratta di una cena romantica e il cameriere non dovesse capirvi (immaginatevi mentre chiamate il cameriere con fare da uomini veri mimando il gesto universale della firma, poi vi girate ad ammiccare alla ragazza a cena con voi, il cameriere arriva e vi dice “dessert signore?”)
Questo momento imbarazzante si potra’ finalmente evitare grazie alla FlyPay App, una application per lo smartphone che permette di pagare facendo uno scan del codice affisso al tavolo dove si mangia, e l’intero conto comparira’ sul telefono pronto per essere pagato con un semplice click, in modo che ci si possa alzare da tavola a pasto finito senza noiose attese e difficili comunicazioni e gesti.
Un po’ come in quei ristoranti dove puoi ordinare direttamente da un Ipad messo a disposizione sul tavolo, o in quei supermercati dove invece della cassa con il commesso, ci sono sfilze di casse fai-da-te, sempre per velocizzare il tutto e non fare perdere tempo e pazienza, perche’ siamo persone sempre molto impegnate e abbiamo molta fretta.
Forse sara’ un’idea innovativa ed al passo con i tempi, forse saro’ io che sono retro’ e adoro quando il telefono non prende (anche se puntualmente in quel lasso di tempo senza campo mi chiama l’amica per dirmi che e’ incinta o qualcuno per dirmi che il Papa si e’ dimesso), ma tutta questa ipertecnologizzazione del mondo ci sta facendo perdere sempre di piu’ il contatto umano sia con le persone che non conosciamo (il commesso del supermarket o il cameriere del ristorante) sia con quelle che ci sono vicine (grazie a Wattsupp e a social network vari).
Nel primo caso, ci stiamo alienando sempre di piu’. Nessun contatto con il prossimo, meno parliamo, meno perdiamo tempo, soprattutto con chi non conosciamo. A volte vedo persone con le cuffie nelle orecchie mentre pagano alle casse, addirittura un giorno mi sembra che un ragazzo abbia detto al commesso “Parli piu’ forte, non la sento”. Insomma, stiamo cercando di eliminare il dialogo umano, e laddove e’ rimasto, ci rempiamo le orecchie di rumore per poter non ascoltare e fuggire dalla seccatura di comunicare con persone che non conosciamo. A volte penso ad un commesso del supermercato che si vede passare davanti centinaia di persone al giorno che non dicono niente di diverso da “due buste grazie mi da’ i bollini salve tante cose”, e che se chiedi “come sta?” ti guardano come se fossi un alieno o un ipotetico stupratore. La globalizzazione dell’indifferenza di cui parlava il Papa nell’Evangelii Gaudium si traduce anche in questa forma.us
Nel secondo caso, non parliamo piu’ nemmeno tra amici e conoscenti. Comunichiamo, anzi dialoghiamo per lo piu’ per iscritto. Forse il telefono, col senno di poi, non e’ stata una grande invenzione, caro Meucci. In metropolitana non ho mai visto cosi’ tante teste chine sugli smartphone che sono ormai diventati un prolungamento del nostro braccio (ma se non prende il telefono, cosa guarderanno mai? I messaggi vecchi di anni dell’ex che magari avevano un significato misterioso che non avevamo colto? No, vi ha proprio lasciato, fatevene una ragione, magari la prossima girlfriend e’ quella seduta accanto a voi). Stiamo ritornando alle lettere formato email. Se e’ un’alternativa, ben venga, sono la prima a dare il meglio nello scritto che nel parlato (e io e Meg Ryan adoriamo quando c’e’ posta per noi). Ma se e’ un modo per semplificarci la vita e non metterci troppo in gioco, beh forse abbiamo qualche problema, e se quella persona non dovesse esserci piu’, rimpiangeremmo di non averla chiamata per pigrizia e indifferenza.
E con questa nuova App per pagare direttamente al ristorante Jack Nicholson non si sarebbe mai innamorato della cameriera Helen Hunt in “Qualcosa e’ cambiato”. Meglio un blablabla alla Gep Gambardella che un mondo in cui non si parla ma si attende intrepidi lo “sta scrivendo…” su Wattsupp. Vuoi davvero sapere cosa sta scrivendo? Chiama.