mercoledì 31 luglio 2013

Il tesoro della vita


La Liturgia di oggi Mercoledi 31 Luglio 2013
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    Sant’Ignazio di Loyola
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore
a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10-11)
Colletta
O Dio, che a gloria del tuo nome
hai suscitato nella Chiesa
sant’Ignazio di Loyola, concedi anche a noi,
con il suo aiuto e il suo esempio,
di combattere la buona battaglia del Vangelo,
per ricevere in cielo la corona dei santi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Es 34,29-35)
Vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a Mosè.
Dal libro dell’Èsodo

Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore.
Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.
Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato.
Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore.

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 98)
Rit: Tu sei santo, Signore, nostro Dio.
Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.
Egli è santo!

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuèle tra quanti invocavano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva.

Parlava loro da una colonna di nubi:
custodivano i suoi insegnamenti
e il precetto che aveva loro dato.

Signore, nostro Dio, tu li esaudivi,
eri per loro un Dio che perdona,
pur castigando i loro peccati.

Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi davanti alla sua santa montagna,
perché santo è il Signore, nostro Dio!
Canto al Vangelo (Gv 15,15)
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi.
Alleluia.
VANGELO (Mt 13,44-46)
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore

*

Lettura 
La luce sul volto di Mosè motiva il timore di avvicinarsi, ma suscita gioia. La rivelazione del Regno come un tesoro svela lo scopo della vita che, per esso, può essere spesa.
Meditazione
Gesù continua, rivelando alle folle la realtà del Regno, le confidenze ai discepoli, ai suoi amici. È grande la promessa che viene loro offerta. Gesù va al cuore del problema. Non si tratta di scelte comportamentali che devono caratterizzare i suoi seguaci, ma rivela la grande prospettiva di salvezza. È davanti a loro il Regno di Dio che si dona all’uomo che lo cerca. Un Regno non paragonabile alle cose della terra per le quali spesso l’uomo si spende fino a rischiare di perdere tutto. L’uomo è sempre alla ricerca di un tesoro, del suo tesoro. Ma qual è il tesoro dell’uomo? Il successo? Chi lo raggiunge, prima o poi, lo perde e rimane senza uno scopo nella vita. Chi non lo raggiunge ne soffre. Comunque, l’uomo, morendo, non porta nulla con sé. Eppure desidera raggiungere la felicità, ma quella vera, quella che non finisce. Chi potrà garantirla? Gesù la promette. È il Regno dei Cieli la meta della storia terrena. È Dio lo scopo dell’uomo, è la felicità il desiderio dell’uomo semplice, è l’infinito il traguardo dell’uomo finito. Molto efficaci sono i paragoni che Gesù presenta. Se un contadino intravede, in un campo, la presenza di un tesoro vero, è pronto a vendere tutto quello che ha per comprare quel campo. Se ne diventa proprietario entra in possesso del tesoro e sarà grande la sua gioia. Così il mercante di perle, conoscitore esperto di cose preziose, se individua una perla di raro valore che vale più di tutte quelle che possiede, non esita a vendere tutto pur di averla. Sarà la sua fortuna. Sono due scoperte analoghe. Si manifesta un grande interesse perché alla vendita corrisponde un grande guadagno. Quello che si acquista vale più di ciò che si perde. Questo avviene nella logica umana. Gesù, il Salvatore dell’uomo, viene per offrire ad ogni uomo che geme e soffre per il suo domani, il vero tesoro, la vera perla che assicura la felicità: il regno di Dio. Il Regno di Dio vale più delle cose, più della vita. Ha un valore primario per cui si deve essere pronti a sacrificare ogni altra realtà. Il Signore, la sua amicizia, il suo amore, la salvezza eterna sono il tesoro che nessuno può rubarci. Sappiamolo scegliere.
Preghiera:
Come ogni uomo sono alla ricerca della gioia vera. Grazie Signore di avermi indicato la strada per raggiungere il tesoro che mi appagherà in eterno.
Agire:
Nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo scoprirò già oggi, presente nella mia vita, il tesoro nascosto che voglio trovare e possedere, perché mi interessa la felicità vera e duratura.
Meditazione del giorno a cura di S.E.R. Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo emerito di Brindisi-Ostuni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.