lunedì 24 dicembre 2012

Liturgie tempo di Natale: annotazioni




Nota di mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, per le Celebrazioni Liturgiche del tempo di Natale

Annotazioni generali.
-Una statua lignea raffigurante la Vergine con il Bambino Gesù è collocata accanto all’altare della confessione, a sottolineare il legame tra la SS. Vergine e il mistero di Cristo che si rinnova sull’altare. La statua, conservata presso i Musei Vaticani, è un dono del Presidente del Brasile Joao Goulart a Paolo VI in occasione della sua elezione al soglio pontificio nel 1963. L’opera, di scuola brasiliana e risalente al sec. XVIII, rappresenta Nostra Signora di Montserrat ed è dipinta in oro con policromia originale e meccatura in argento.-Prima dell’inizio di ogni celebrazione liturgica si prevede un tempo di preparazione, ordinariamente mediante la recita del santo Rosario. In tal modo l’assemblea si dispone al clima di preghiera e di raccoglimento, consono a favorire un’autentica partecipazione liturgica. 
-I libretti liturgici riportano, tra le rubriche, l’indicazione di un tempo di silenzio previsto dopo l’omelia del Santo Padre e dopo la distribuzione della Santa Comunione. Si tratta di momenti brevi, ma pienamente integrati nel rito, in quanto veri tempi di preghiera, che aiutano il raccoglimento e l’adorazione, soprattutto per assimilare il dono della Parola di Dio e dell’Eucaristia.
-Le Celebrazioni liturgiche papali, in un modo del tutto particolare, devono esprimere allo stesso tempo la varietà e l’unità. In questo senso la molteplicità delle lingue scelte per le letture e per le intenzioni della preghiera dei fedeli sottolinea la partecipazione alla Celebrazione Liturgica papale di persone provenienti da diversi paesi del mondo; mentre  l’uso della lingua latina  esprime l’unità, l’universalità e la continuità nel tempo della Liturgia della Chiesa. Ormai da un anno è prevista la doppia traduzione in italiano e in inglese.
-La preghiera universale o dei fedeli avrà il seguente svolgimento. Il diacono, assolvendo un compito suo proprio, affidatogli dalla liturgia, rivolge all’assemblea, in lingua latina, un invito a pregare per le diverse necessità della Chiesa universale e del mondo. Dopo un breve silenzio orante, alcuni fedeli propongono, in diverse lingue nazionali, le intenzioni di preghiera, alle quali l’assemblea risponde cantando la sua supplica al Signore.
-In alcune celebrazioni liturgiche saranno presenti i Cardinali diaconi. 
Storicamente essi hanno sempre garantito l’amministrazione della città di Roma e il servizio liturgico al Papa. La loro presenza, oggi, esprime una tradizione storica e liturgica propria della vita e della liturgia papale.
I Cardinali diaconi indossano la dalmatica per manifestare esteriormente la loro funzione liturgica di servitori e collaboratori del Pontefice. 
-Dalla celebrazione del 1° gennaio, presso l’altare della Confessione, sarà collocata un’altra immagine del Santo Bambino, realizzata da artigiani cristiani di Betlemme, copia dell’effigie che viene collocata ogni anno sul luogo della nascita del Salvatore, nella Basilica della Natività.  
-Nelle due grandi solennità del Natale e dell’Epifania il Santo Padre, come già per le Canonizzazioni, indosserà il fanone. Il termine fanone deriva dal latino e significa “panno”. E' stato abitualmente indossato dai Pontefici fino a Giovanni Paolo II. Benedetto XVI ha inteso conservare l’uso di questa semplice veste liturgica, che nel corso dei secoli si è arricchita di un significativo valore simbolico: lo scudo della fede che protegge la Chiesa. In questa lettura simbolica, le fasce verticali di colore oro e argento esprimerebbero l’unità e l’indissolubilità della Chiesa latina e orientale, che poggiano sulle spalle del Successore di Pietro. Un elemento degno di nota, particolarmente in questo Anno della Fede.  
-Per quanto riguarda l’ambito musicale, la Cappella Musicale Pontificia “Sistina” eseguirà, come di consueto, brani in gregoriano e in polifonia. Da sottolineare che, per l’Ordinario, sarà eseguita la Messa “cum iubilo”, propria del tempo di Natale. All’Offertorio saranno eseguiti i mottetti storici composti da Pier Luigi da Palestrina appositamente per la Cappella Sistina. La notte di Natale, al posto del salmo responsoriale, come prevedono le norme liturgiche, sarà eseguito l’antico graduale nel 2° modo, caratteristico di questa Solennità liturgica. Nelle solennità un settetto o un decimino di ottoni suonerà a cori battenti. Il tradizionale canto natalizio dell’Adeste fideles sarà eseguito nella forma elaborata da David Willcocks.         
Note per le singole celebrazioni
La notte di Natale

La Santa Messa sarà preceduta, anche quest’anno, dalla preghiera dell’Ufficio delle Letture, così come prevede il Messale Romano, con inizio alle ore 21. Conclusa la preghiera dell’Ufficio, è previsto il canto della Kalenda, l'annuncio del Natale che si legge proprio alla data del 25 Dicembre e che si presenta come una splendida ricapitolazione dell'attesa universale del giorno ormai giunto, del compimento dell'Avvento del Signore. Al termine della Kalenda, un diacono provvederà a svelare la statua di Gesù Bambino, collocata, come di consueto, davanti all’altare della Confessione.
Al canto del Gloria, dopo l’intonazione del Santo Padre, saranno suonate le campane della Basilica con l’accompagnamento dell’organo. Al termine della celebrazione avverrà l’omaggio floreale dei bambini avverrà al termine della Celebrazione Eucaristica, quando il Santo Padre si recherà davanti al presepio per la collocazione dell’immagine del Bambino Gesù.  In quel momento alcuni bambini, in rappresentanza di vari paesi (Italia, Africa, Brasile, Canada) deporranno i fiori davanti al Bambinello.
Accanto all’immagine di Gesù Bambino, disposta sul piccolo trono davanti alla Confessione, verrà collocato anche il libro dei Santi Vangeli a sottolineare il grande evento della notte di Natale: il Verbo di Dio si è fatto carne. 
I testi della preghiera universale sono stati preparati dai Frati Francescani della Custodia di Terra Santa.
Con il Santo Padre concelebreranno i Signori Cardinali.
Il servizio liturgico sarà svolto dai seminaristi del Catholic Studies Program dell’Università di San Tommaso di St. Paul, Minnesota (USA).
Benedizione Urbi et Orbi
Come ormai è consuetudine, il Santo Padre indosserà la mozzetta con la stola, trattandosi di una benedizione solenne che non comporta un particolare rito liturgico. 
Assisteranno il Papa in abito corale, in qualità di Cardinali diaconi, il Cardinale Jean Louis Tauran, Proto-diacono, e il Cardinale Fernando Filoni.
Alla benedizione papale “urbi et orbi” è legata l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.
Svolgeranno servizio tre seminaristi del Pontificio Collegio Urbano “Propaganda fide”.