venerdì 28 dicembre 2012

Madrid, 30 dicembre: tutti alla "Fiesta" della famiglia! (2)



Messaggio della Conferenza episcopale spagnola per la festa del 30 dicembre. Nella famiglia la prima scuola di fede

Riflettere sulla «vitale importanza» della famiglia nell’educare alla fede: è l’invito lanciato dai vescovi spagnoli ai credenti in occasione della festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe che ricorre domenica 30 dicembre. In un messaggio intitolato Educar la fe en familia, a firma di monsignor Juan Antonio Reig Plá, vescovo di Alcalá de Henares e presidente della sottocommissione episcopale per la famiglia e la difesa della vita, si ribadisce «l’esigenza di conoscere e trasmettere meglio alle generazioni future la fede di sempre, in modo particolare nell’attuale Anno della fede», indetto da Benedetto XVI in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’inizio del concilio Vaticano II.Fin dalla prima evangelizzazione la trasmissione della fede ha visto nella famiglia il suo luogo naturale di espressione. Oggi invece — si legge nel documento — assistiamo a uno snaturamento del valore della famiglia causato da svariati fattori. Non si può dare per scontata la convivenza della fede in molte famiglie cristiane e la conseguenza è che anche i figli possono non assimilare i relativi valori. Per questo motivo le famiglie vanno aiutate a occuparsi della trasmissione della fede, a valutare le difficoltà e sostenute nelle situazioni di crisi. Pertanto, secondo i presuli, la nuova evangelizzazione deve rivolgersi in maniera diretta e prioritaria alla famiglia, come una realtà che è stata colpita dai repentini cambiamenti sociali e indebolita dalla scarsa valorizzazione della fede.
«La fede dono di Dio — ribadiscono i vescovi — ci viene offerta nel battesimo nella cui celebrazione i genitori chiedono per i loro figli la fede nella Chiesa». Ricordando, quindi, che il nucleo familiare è «un luogo naturale» per la trasmissione della fede, i presuli iberici puntano ancora una volta il dito contro «l’attuale svalutazione del contesto familiare». Di qui, il richiamo forte che la Chiesa in Spagna fa alla nuova evangelizzazione, affinché essa sia diretta in modo prioritario alla famiglia.
«L’iniziazione cristiana, che comprende il battesimo, la confermazione, la penitenza e l’eucaristia — prosegue il messaggio — svolge un ruolo rilevante nella famiglia». Al riguardo, i presuli evidenziano l’importanza dei sacramenti che permettono di vivere la fede della Chiesa attraverso diverse tappe di formazione della persona. In questo senso, si legge ancora nel messaggio, «la famiglia è il luogo privilegiato in cui si realizza l’unione tra la fede che si pensa con la vita che si vive. Compagna di vita che permette di distinguere le meraviglie di Dio nel cammino di ogni uomo, la fede è presente in ogni tappa della nostra esistenza, nei momenti difficili come in quelli gioiosi».
Proprio per questo, la Conferenza episcopale spagnola si dice convinta che «alla famiglia spetta il dovere e il diritto insostituibile di educare e guidare la fase iniziale della vocazione all’amore nei propri figli. E a tale vocazione contribuiscono molti agenti, come i genitori, i fratelli, la comunità parrocchiale, i movimenti cristiani. In questo contesto, la famiglia protegge e anima la vocazione alla vita sacerdotale e a quella consacrata. I presuli, inoltre, sottolineano che «il mondo attuale ha urgente bisogno della testimonianza credibile di famiglie che, illuminate dalla fede, siano capaci di aprire il cuore e la mente di molti al desiderio di Dio e di essere lievito della società».
Da una recente indagine condotta dal Centro de Investigaciones Sociológicas è emerso quanto sia importante la famiglia in una società in piena crisi economica e identitaria. Lo studio conferma, infatti, che la vita familiare è oggi l’aspetto più soddisfacente per i cittadini spagnoli. La pensa così il 74,8 per cento degli intervistati; seguono (molto staccati) la salute o la forma fisica, che rende felice il 28,7 per cento, e le relazioni, secondo l’opinione del 20,7 per cento. Purtroppo è proprio la sfida della secolarizzazione a minare la stabilità della famiglia.
L'Osservatore Romano, 29 dicembre 2012.