sabato 29 dicembre 2012

Ora lascia, o Signore!



Oggi 29 DICEMBRE è il
 
QUINTO GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE 

Di seguito i testi della liturgia con un commento al Vangelo.
     
Antifona d'Ingresso  Gv 3,16   Dio ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna.


Colletta

Dio invisibile ed eterno, che nella venuta del Cristo vera luce hai rischiarato le nostre tenebre, guarda con bontà questa tua famiglia, perché possa celebrare con lode unanime la nascita gloriosa del tuo unico Figlio. Egli è Dio...


LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura
   
1 Gv 2, 3-11Chi ama suo fratello, rimane nella luce.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 95

Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.
 

Canto al Vangelo
    Lc 2, 32

Alleluia, alleluia.
Luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.


Vangelo
   
Lc 2, 22-35Luce per rivelarti alle genti.

Dal vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». Parola del Signore.




* * *
Lettura
Giovanni afferma che la vera conoscenza di Dio si concretizza nell’osservanza dei suoi comandamenti. Il brano odierno del Vangelo dell’infanzia di Luca ci spiega la presentazione di Gesù al tempio attraverso una riflessione di fede su citazioni di testi veterotestamentari. Simeone riconoscendo Gesù come «luce che illumina le genti» e «segno di contraddizione», aiuta Maria, Giuseppe e, oggi noi, a penetrare nel mistero di Cristo.
Meditazione
Anche la Vergine immacolata si sottopone umilmente al rito della purificazione, lei che non aveva mai contratto nessuna impurità. Un’indubbia lezione di umiltà. È ancora più significativa la presentazione al tempio del bambino Gesù. Il Vangelo parla dei «giorni della loro purificazione»; quindi Gesù è già coinvolto in una purificazione, non dei suoi, ma dei nostri peccati. Prima che Giovanni Battista lo additi al mondo come l’Agnello che toglie il peccato dal mondo, sono gli stessi Maria e Giuseppe a presentarlo ufficialmente all’intera umanità. È un gesto sacerdotale quell’offerta, che troverà il pieno compimento ai piedi della croce, quando il bambino sarà la vittima di espiazione da presentare al Padre. Il nome di Simeone – «uomo giusto e timorato di Dio» – deriva, in ebraico, dal verbo “sentire”: un dettaglio rivelatore, poiché egli “sentiva” spesso la voce di Dio. Guidato dalla Parola di Dio, Simeone aveva un cuore attento che non si lascia sviare dalle apparenze. Nonostante la sua vecchiaia, Egli ha fiducia nella parola di Dio, che ha promesso la venuta del Salvatore. Alla fiducia aggiunge la capacità di saper attendere con pazienza. Non appena vide entrare nel tempio il Bambino Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa. Prende tra le braccia il bambino e, traboccante di gioia, benedice Dio con il suo cantico. Ora che i suoi occhi hanno visto la “salvezza”, non ha più nulla da chiedere a Dio e nulla ha ancora da sperare dalla vita, ora è pronto per andare nella pace eterna. Egli ha compreso che è sorta la luce attesa da tutte le genti, il Messia è venuto. Rivolge poi a Maria parole misteriose, con cui sintetizza la missione del Cristo, come ultima e suprema testimonianza dell’infinito amore misericordioso di Dio, e svela il ruolo e la compartecipazione piena della Madre al martirio del Figlio. Sarei capace di percepire in un bambino povero la luce che illumina le nazioni? Sarei capace di attendere tutta la vita nell’attesa della realizzazione della mia speranza?
Preghiera
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli».
Agire
Mi immergo in questa luce per scoprire i miei errori e difetti; nella confessione voglio sperimentare Gesù come salvezza.