martedì 25 novembre 2014

Prima Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone (8 febbraio 2015)


Prima Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone (8 febbraio 2015)

[Text: Italiano, English]
(Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti«La tratta delle persone è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo unire le forze per liberare le vittime e per fermare questo crimine sempre più aggressivo, che minaccia, oltre alle singole persone, i valori fondanti della società e anche la sicurezza e la giustizia internazionali, oltre che l’economia, il tessuto familiare e lo stesso vivere sociale» (Papa Francesco, 12 dicembre 2013).
Papa Francesco, sin dall’inizio del suo Pontificato, ha più volte denunciato con forza il traffico di esseri umani, definendolo «un crimine contro l’umanità» e spronando tutti a combatterlo e a prendersi cura delle vittime. 
Facendo proprio l’appello del Santo Padre, il Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e le Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (UISG e USG), promuovono una “Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone”.
La prima Giornata sarà celebrata in tutte le diocesi e le parrocchie del mondo, nei gruppi e nelle scuole, il prossimo 8 febbraio 2015, festa di Santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese, liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel Duemila.
Il fenomeno
La tratta di esseri umani è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo. E riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi.
Che cosa fa la Chiesa
Da molti anni, la Chiesa cattolica, e in particolare le congregazioni religiose femminili, operano in molte parti del mondo, per sensibilizzare su questo vergognoso fenomeno, prevenire il traffico di esseri umani, denunciare trafficanti e sfruttatori e soprattutto aiutare e proteggere le vittime. Con l’avvento di Papa Francesco, una maggiore attenzione al tema della tratta è stata manifestata con più forza e si è concretizzata in una serie di azioni e iniziative anche dei Dicasteri Vaticani. 
Obiettivi della Giornata
L’obiettivo è innanzitutto quello di creare, attraverso questa Giornata, maggiore consapevolezza del fenomeno e riflettere sulla situazione globale di violenza e ingiustizia che colpisce tante persone, che non hanno voce, non contano, non sono nessuno: sono semplicemente schiavi. Al contempo provare a dare risposte a questa moderna forma di tratta di esseri umani, attraverso azioni concrete. Per questo è necessario, da un lato, ribadire la necessità di garantire diritti, libertà e dignità alle persone trafficate e ridotte in schiavitù e, dall’altro, denunciare sia le organizzazioni criminali sia coloro che usano e abusano della povertà e della vulnerabilità di queste persone per farne oggetti di piacere o fonti di guadagno. 
Inoltre, la Giornata mondiale contro la tratta 2015 si inserisce significativamente anche all’interno dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata e sarà dunque da stimolo per tutte le religiose e i religiosi sparsi per il mondo a leggere i “segni dei tempi” e a ripensare in termini profetici il presente e il futuro della vita consacrata stessa.
Aderiscono: 
Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Caritas Internationalis, Talitha Kum, Ufficio “Tratta donne e minori” Usmi, Slaves no More, Unione mondiale associazioni femminili cattoliche, Comunità Papa Giovanni XXII, Jesuit Refugee Service (Jrs), International Catholic Migration Commission, International Forum Catholic Action, Congregazione Figlie della Carità Canossiane.
Per informazioni:        
Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG): uisgolan@uisg1.tuttopmi.it, uisgseg@tin.it
Inglese
International Day of Prayer and Awareness against Human Trafficking (8 February 2015)
«Trafficking in persons is a crime against humanity. We must join forces to free the victims and stop this crime which is increasingly aggressive, that threatens, in addition to individuals, the founding values of society and also security and international justice, as well as the economy, the family structure and social life» (Pope Francis, 12 December 2013).

Pope Francis has strongly denounced many times the trafficking of human beings, defining it as «a crime against humanity» and calling on all to fight and looking after the victims. 

Responding to the Holy Father’s plea, the Pontifical Council of Pastoral Care of Migrants and Itinerant People, the Pontifical Council for Justice and Peace and the International Union of Superiors General (UISG and USG) promote an “International Day of Prayer and Awareness against Human Trafficking”.
The First International Day will be celebrated in all dioceses and parishes in the world, in the groups and schools on 8 February 2015, the Feast Day of Josephine Bakhita, a Sudanese slave, freed, who became a Canossian nun, and was declared a Saint in 2000.
The phenomenon
Human trafficking is one of the worst examples of slavery in the XXI Century. This concerns the whole world. According to the International Labour Organisation (ILO) and the United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) roughly 21 million people, often very poor and vulnerable, are victims of trafficking for sexual exploitation, forced labour and begging, illegal organ removal, domestic servitude and forced marriages, illegal adoption and other forms of exploitation.
Each year, around 2.5 million people are victims of trafficking and slavery: 60 percent are women and children. They often suffer abuse and unspeakable violence.
On the other hand, for traffickers and pimps, this is one of the most lucrative illegal activities in the world, generating a total of 32 billion dollars a year. It is the third most profitable “business”  after drugs and arms trafficking.
What does the Church do
For several years, the Catholic Church, and in particular the congregations of women religious, have worked in many parts of the world to raise creating awareness on this scourge, prevent trafficking in human beings, denounce traffickers and exploiters and, above all, help and protect the victims. Thanks to Pope Francis, more emphasis is being placed on the issue of human trafficking and this has resulted in concrete actions and initiatives promoted also by the Vatican Dicasteries.
Goals
The primary objective of the International Day is to create greater awareness on this phenomenon and to reflect on the overall situation of violence and injustice that affect so many people, who have no voice, do not count, and are no one: they are simply slaves. Another goal is to attempt to provide solutions to counter this modern form of slavery by taking concrete actions. For this, it’s necessary to stress the need to ensure rights, freedom and dignity to all trafficked persons, reduced to slavery. On the other hand, we must denounce both the criminal organisations and those who use and abuse the poverty and vulnerability of victims to transform them into goods for pleasure and gain. 
The International Day Against Human Trafficking 2015 will be a significant addition to the year dedicated to Consecrated Life, and could serve as a stimulus for all the religious men and women around the world to read the “signs of the times”, and rethink prophetically the present and future of consecrated life itself.
With the support of:  
The Pontifical Academy of Social Sciences, Caritas Internationalis, Talita Kum, The USMI Counter-trafficking Office, Slaves no More, The World Union of Catholic Women Organisations (WUCWO), Community “Papa Giovanni XXIII”, The Jesuit Refugee Service (JRS), The International Catholic Migration Commission, The International Forum Catholic Action, and the Canossian Daughters of Charity.