mercoledì 26 novembre 2014

Un orientamento per tutti noi



di Giovanni Maria Del Re
Un grande incoraggiamento, un orientamento per tutti gli europei. È letteralmente entusiasta il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, che è anche colui che ha invitato a suo tempo papa Francesco a questa istituzione europea. Avvenire gli ha chiesto a caldo un commento sul discorso del Pontefice nella seduta solenne del Parlamento.

Presidente, in aula ha detto che il Papa è un orientamento per l’Europa.
Certamente. Ho detto che le parole di Francesco hanno una importanza enorme per l’Europa. Perché il Pontefice è certamente una fonte di orientamento per tutti noi in un momento in cui invece soffriamo di disorientamento. E il modo in cui sono state ascoltate le sue parole da tutti è una dimostrazione di quanto esse abbiano colpito.

È rimasto sorpreso dal vastissimo applauso finale, che ha visto coinvolti, in piedi come tutti gli altri, anche esponenti della sinistra estrema e del laicismo più dichiarato?
No, a dire il vero non sono rimasto stupito. È come le dicevo, il Papa è una personalità che emana una tale autorità che ha saputo toccare i cuori di tutti, a prescindere dai propri orientamenti religiosi e ideologici. E lo si è visto chiaramente da quell’applauso quasi unanime che lei citava. 

Che cosa l’ha colpito di più del discorso di Francesco in aula?

Mi ha molto colpito anzitutto il fatto che abbia messo la dignità umana al centro dell’azione europea. E ha detto che abbiamo bisogno di un’Europa, ma non di un’Europa fiacca e stanca, che si perde in regolamenti e burocrazie, ma abbiamo bisogno di idee. È proprio questo il punto, è quello per cui ci stiamo battendo e sono concetti in cui tantissimi si possono ritrovare, e di cui abbiamo tutti terribilmente bisogno. Ecco perché ho trovato questo discorso un enorme incoraggiamento per gli europei.

E poi c’è l’invito all’unità sia pure nella diversità.
Certamente. Il Papa ha saputo sottolineare come forse mai nessuno prima di lui che una cooperazione tra individui, popoli e stati che superi frontiere e steccati è la migliore risposta alla globalizzazione.

Molti però hanno visto nelle parole del Papa anche una dura critica all’Europa, almeno all’Unione nello stato di oggi.
Vede, il Papa ci ha detto una cosa molto importante. Ci ha detto: abbiamo bisogno di voi, ma non nelle condizioni in cui oggi vi trovate. Modificate questa situazione, combattete contro le inaccettabili diseguaglianze, lottate affinché tutti, uomini e donne, possano avere una chance, non lasciate poveri e anziani da soli. Questo è un messaggio di enorme portata, per questo prima parlo di Francesco come fonte di orientamento. Il sui è un messaggio che certamente lascerà il segno.
Avvenire

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Un messaggio di speranza e di conforto    

«Il discorso del Papa è stato un messaggio di speranza e incoraggiamento non solo per i membri del Parlamento europeo, ma per tutti i cittadini d’Europa»: così il presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione (Comece), il cardinale Reinhard Marx, ha commentato la visita del Pontefice al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa. Il «messaggio centrale», per il porporato, è che «al centro dell’unificazione politica dell’Europa» è l’uomo «non tanto come cittadino o soggetto economico, ma come persona dotata di una dignità trascendente, per cui sono il diritto e i valori al centro e non l’economia». Secondo il presidente della Comece, il Papa ha «dato un prezioso contributo al tema delle sfide politiche», con l’immagine positiva dei «talenti dell’Europa», tra cui «la famiglia come fondamento e garanzia di un avvenire di speranza, la formazione e la scienza che devono promuovere la crescita integrale dell’essere umano».
Secondo il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), presieduto dal cardinale Peter Erdő, la visita di Francesco è stata «un evento di grande rilievo per il continente europeo. Il Santo Padre — si legge in un comunicato — ha sottolineato l’importanza del lavoro del Ccee, affermando: “Sono assai numerosi e attuali i temi in cui sono convinto vi possa essere reciproco arricchimento, nei quali la Chiesa cattolica — particolarmente attraverso il Ccee — può collaborare con il Consiglio d’Europa e dare un contributo fondamentale”». Da qui, il “grazie” del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa al Papa «per la profondità dei suoi discorsi al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa. Entrambi testimoniano la cura e l’attenzione pastorale della Chiesa per le persone, per le famiglie e i popoli europei». Il Consiglio, conclude il documento, desidera prendere sul serio l’appello del Pontefice auspicando che anche altri seguano le sue parole.
L'Osservatore Romano

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Il Papa sferza l'Europa: «Basta paure»
Corriere della Sera
 
(Gian Guido Vecchi) Il luogo è a suo modo simbolico, un cilindro di vetro e acciaio che appare avulso e chiuso in se stesso tra le brume, i cipressi e i villaggi di tetti spioventi della campagna alsaziana. «È giunto il momento di abbandonare l’idea di una Europa impaurita e piegata su se stessa», dice Francesco. L’ultimo pontefice a passare di qui era stato Wojtyla nel 1988, c’era ancora il Muro di Berlino e nel frattempo è cambiato il mondo, «sempre più interconnesso e globale, sempre meno eurocentrico».


Valori inalienabili, sacralità della vita, diritti criticati: un nuovo Papa   
Il Foglio
 
(Matteo Matzuzzi) “E’ giunta l’ora di costruire l’Europa che ruota intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili”, dice il Papa tra gli applausi al termine del suo primo (lungo, per i suoi canoni abituali) discorso a Strasburgo, dinnanzi al Parlamento europeo. (...)