Cardinale Stanislaw Dziwisz «Dai giovani la scintilla della pace»
(Francesco Ognibene) Il luogo è di quelli dov' è passata la storia: la Curia arcivescovile di Cracovia, affacciata su via Franciszkanska, è stata la casa di Karol Wojtyla prima della sua "chiamata" a Roma. La celebre finestra dalla quale parlava ai giovani è la stessa dalla quale si affaccerà anche Francesco durante la sua visita, da mercoledì. Alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù alla quale Cracovia si prepara da tre anni e che parte martedì sera con la Messa inaugurale al parco Blonia, il cardinale Stanislaw Dziwisz che di Wojtyla fu segretario inseparabile riflette sui contenuti e le attese di questo evento, che lui stesso aprirà. La Polonia come attende questa Gmg?
Stiamo vedendo in questi giorni in tutto il Paese una bella atmosfera di gioia. La televisione polacca ha mostrato la festa a Varsavia per i giovani ospiti del gemellaggio: erano 45mila tra pellegrini e polacchi, con ottimi artisti che si sono esibiti per i giovani, ma il vero spettacolo erano i ragazzi. Hanno cambiato il clima di Varsavia, ma tramite la televisione anche in tutta la Polonia. La gente si sta interessando, chi non ha accolto in casa questi giovani adesso li cerca, perché dove sono andati hanno portato l' entusiasmo di chi è motivato, contento di quello che sta facendo, di stare insieme, di tutto quello che riceve. Tanta gente si è aperta, prodigata, si è messa a disposizione del Comitato organizzatore. Alla Messa per i volontari al Santuario della Divina Misericordia, mercoledì sera, ho incontrato giovani capaci di dar vita a un clima spirituale straordinario, realmente comunitario. I giovani del mondo ci portano la pace, e con quello che sta accadendo in Europa questo è un messaggio che capovolge l' atmosfera. In questi giorni è tornato un vento di paura in Europa per atti ripetuti di violenza insensata. Non ci sono timori per questa Gmg?
Noi crediamo in Dio, non temiamo. Dio ci ha convocati qui, Dio ci proteggerà. Giovanni Paolo II ha voluto queste giornate, è compito suo proteggerci. D' altra parte, i servizi di sicurezza hanno lavorato con grande scrupolo, sono consapevoli di quello che è capitato e dei pericoli possibili, tengono gli occhi ben aperti, ma in Polonia è tutto tranquillo. I ministri competenti mi rassicurano. I giovani vengono con entusiasmo, non hanno paura, ad aver paura sono i vecchi… La grande maggioranza dei giovani che vengono a Cracovia non ha conosciuto san Giovanni Paolo II.
Che cosa impareranno di lui?
Ricordo con emozione l' entusiasmo di tutti a Rio quando il Papa annunciò che l'edizione successiva sarebbe stata a Cracovia. Anche loro non l' avevano conosciuto. La figura di Giovanni Paolo II ispira i giovani anche oggi con l' eredità che ha lasciato e la sua stessa straordinaria persona. Lui li accompagna sempre, col suo sorriso, la sua parola, le sue iniziative. Francesco ne porta avanti l' opera, senza ripetere quello che lui fece: così ogni Giornata è diversa dalla precedente, e questo spiega l' interesse che vediamo e la partecipazione da Paesi mai rappresentati sinora.
Quale sarà il cuore di questa Gmg?
Gesù misericordioso, dentro il Giubileo della misericordia, nella città che è centro mondiale della devozione alla Divina Misericordia. A suor Faustina Kowalska è apparso Gesù qui, a Cracovia, affidandole un messaggio che oggi vediamo molto attuale, mentre sentiamo rumori di guerra. Gesù dice: se vogliamo la pace bisogna rivolgersi alla misericordia. E i giovani vengono qui proprio in questo Anno Santo, forse non lo sanno ancora ma si troveranno a meditare sulla misericordia che porta la pace. A loro, testimoni di amore, amicizia e solidarietà, verrà affidata la scintilla della pace, proprio in questo tempo, da portare in tutto il mondo. Papa Francesco viene in Polonia per la prima volta.
Che messaggio lancerà nel cuore dell' Europa?
È vero che non conosce ancora la Polonia, ma conosce molto bene il suo legame con la misericordia e il messaggio uscito da qui: da bambino l' ha appreso da sua nonna, che gli ha insegnato a recitare la Coroncina della Divina Misericordia. Oggi lo vedo come il nuovo apostolo di questo messaggio passato attraverso il suo predecessore. Parla sempre di misericordia, perché è proprio questo che ci vuole oggi, per il mondo, e per ciascuno di noi. Per i giovani la misericordia è forse una parola un po' misteriosa… Vengono qui per conoscerla, il Papa saprà spiegargliela come sa fare lui. I giovani sono più sensibili degli adulti alla verità all' amicizia, alla bellezza. Sapendo questo, Giovanni Paolo II aveva grande fiducia in loro, gli voleva bene, e i giovani lo ricambiavano. La Polonia ricorderà con il Papa i 1.050 anni del suo Battesimo, e già si parla di un gesto speciale proposto nel giorno della Messa finale ai giovani con la consegna a ciascuno di una fascia bianca, simbolo del proprio battesimo.
Che significato assume l' anniversario in questa Giornata mondiale?
È un evento significativo per la Polonia, che col battesimo entrò nella comunità dei Paesi cristiani d' Europa unendosi alla loro cultura. Paolo VI fu invitato per il millenario, ma il governo comunista non permise il viaggio anche se il Papa era pronto a partire. Oggi vogliamo ricordare anche quello che non si poté fare mezzo secolo fa: dopo 50 anni possiamo festeggiare col Santo Padre un fatto decisivo per la storia della Polonia. Anche per Giovanni Paolo II non fu facile venire in Polonia, furono frapposte tante difficoltà: il via libera arrivò solo dopo il suo viaggio in Messico, Paese con un governo anticristiano. Le autorità polacche ritennero che se era andato là potevano anche aprirgli le porte. Avevano paura di Giovanni Paolo II: oggi possiamo dire che avevano ragione.
Ad Auschwitz il Papa vivrà uno dei momenti più intensi. Che cosa dice questa visita alla Gmg?
Il Papa vuole pregare in silenzio, ci ha detto di aver chiesto il dono delle lacrime: e questa è un' espressione molto più eloquente delle parole. Sentiremo solo un salmo recitato da un rabbino e da un sacerdote della parrocchia nella quale i nazisti sterminarono un' intera famiglia, inclusi i bambini e una donna incinta, perché davano protezione a un ebreo. E malgrado tutto questo, il villaggio continuò a nascondere altri ebrei. Ecco i gesti che ci parlano. Noi oggi perdoniamo, ma non dimentichiamo quello che è accaduto.
Che cosa si aspetta da questa Giornata mondiale?
Mi attendo che ci sia un risveglio della fede e dell' appartenenza alla Chiesa, non solo dei giovani. La Chiesa in Polonia è viva, ma ha ancora bisogno di essere rinnovata e fortificata. Nel Sud del Paese, dove c' è più vitalità, la pratica religiosa arriva all' 80%, nella città di Cracovia al 50: è ancora radicata l' idea che se non si va a Messa non è festa. Anche la catechesi è molto diffusa, dai bambini fino alla maggiore età, con tassi superiori al 90%. L' insegnamento religioso è molto importante, quando arrivano le difficoltà si sa a quali valori fare appello, l' ignoranza in questo ambito è pericolosa. Agisce anche qui la secolarizzazione, ma assai meno che altrove. I valori etici tengono, per questo l' Occidente è deluso dalla Polonia, la vorrebbe meno attaccata alla sua identità. E dice che siamo privati della libertà…
Ai giovani italiani che cosa vuole dire?
Sono felice che vengano in un numero tanto grande, decine di migliaia, tra diocesi e movimenti. La Giornata sarà una sorpresa, per loro e per noi.