venerdì 14 dicembre 2012

Sono venuto a portare il fuoco sulla terra

 
 Non potevo stare tra gente che diceva di attendere la vita eterna, il ritorno di Cristo in gloria, il mondo nuovo… con la stessa indifferenza con cui si aspetta il tram. 
(I. Silone)

Oggi 15 dicembre celebriamo il sabato della 
II SETTIMANA DI AVVENTO
Di seguito i testi della liturgia con un pensiero sulle letture.

Antifona d'Ingresso
  Sal 79,4.2

Vieni, e fa' risplendere il tuo volto su di noi,
o Signore, che siedi nei cieli,
e saremo salvi.



Colletta

Sorga in noi, Dio onnipotente, lo splendore della tua gloria, Cristo tuo unico Figlio; la sua venuta vinca le tenebre del male e ci riveli al mondo come figli della luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
   Sir 48, 1-4. 9-11
Elia ritornerà.


Dal libro di Siràcide
In quei giorni, sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore.


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 79
Fa' splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta.
Seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
 


Canto al Vangelo
   Lc 3,4-6 
Alleluia, alleluia.

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.

Alleluia.


Vangelo
   Mt 17, 10-13
Elia è già venuto, e non l'hanno riconosciuto.


Dal vangelo secondo Matteo
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

 * * *

Lettura
Il Siracide fa l’elogio del profeta Elìa e ne annuncia il ritorno quale precursore del Messia. Alle fantasticherie rabbiniche sul ritorno di Elìa, Gesù contrappone la serietà e la drammaticità della vita del Battista, terminata nella decapitazione. In questa morte, Gesù già intravvede la sua.
Meditazione
Gesù testimonia a favore di Giovanni dicendo che è il più grande dei profeti. Tra Giovanni ed Elìa troviamo molte convergenze: tra le altre, Elìa è stato perseguitato da Gezabele; Erodiade ha perseguitato Giovanni. Elìa aveva rimproverato Acab; Giovanni ha rimproverato Erode. Elìa aveva diviso le acque del Giordano; Giovanni ha aperto la via del battesimo. I due terzi dello spirito di Elìa si posarono su Eliseo; Giovanni ha imposto le mani sul nostro Salvatore, che ha ricevuto lo Spirito senza misura (Gv 3,34). Elìa aprì il cielo e vi salì; Giovanni vide il cielo aperto e lo Spirito di Dio scendere e posarsi sul nostro Salvatore. Inviato da Dio alla comunità di Israele, Elìa si era scontrato con l’incredulità dei suoi contemporanei. Con una generazione incredula si scontra Giovanni Battista, le cui parole ardono di zelo e annunciano il giudizio discriminatore che separerà il grano dalla pula e brucerà questa «con un fuoco inestinguibile» (cfr. Mt 3,7-12). Il fuoco acceso sulla terra per mezzo di Elìa, Giovanni, e di tutti i profeti, era segno del vero fuoco che ora divampa con la venuta di Cristo. «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso» (Lc 12,49). Ma gli uomini che non hanno saputo riconoscere il segno, non sanno neppure riconoscere la realtà presente. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro (Mt 17,12). Cristo soffre a causa nostra, perché viene ogni giorno tra noi, i suoi, e non è riconosciuto. Ma, più forte della morte, il suo fuoco torna continuamente a divampare e ad assalirci da tutte le parti, finché non ci arrendiamo e anche noi – come Israele sul monte Carmelo – proclamiamo la nostra fede: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!» (1Re 18,39). Sono disposto oggi, con la preghiera e la penitenza, ad accogliere Elìa perché ristabilisca la Verità della mia vita? Ci sono sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? Ho paura di sognare grandi progetti di bene o mi lascio scoraggiare dalle difficoltà?
Preghiera
Padre, sorgente di luce e di calore, mandaci oggi la tua parola viva e fa’ che l’accogliamo senza paura d’esserne bruciati. Venga la tua parola, Signore, e, acceso nei nostri cuori il fuoco del tuo amore, ne saremo noi stessi portatori gli uni agli altri. Amen.
Agire
Il nostro cuore è pesante e indurito. Per ottenere da Dio la grazia della conversione ripetiamo oggi questa preghiera: “Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo”.