sabato 12 ottobre 2013

Papa Francesco: "...la donna abbia una sensibilità particolare per le cose di Dio..."




Il  tweet di Papa Francesco: "Abbi pietà Signore! Tante volte siamo accecati dalla nostra vita comoda e non vediamo quelli che muoiono vicino a noi. #Lampedusa" (12 ottobre 2013)

*

Discorso di Papa Francesco ai partecipanti al Seminario di studio sul tema “Dio affida l’essere umano alla donna”. “Vorrei sottolineare come la donna abbia una sensibilità particolare per le “cose di Dio”, soprattutto nell’aiutarci a comprendere la misericordia, la tenerezza e l’amore che Dio ha per noi

Alle ore 12.15 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Seminario di studio sul tema “Dio affida l’essere umano alla donna” (cfr MD, 30), promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici in occasione del XXV anniversario della Lettera Apostolica del Beato Papa Giovanni Paolo II Mulieris dignitatem (10-12 ottobre 2013).
Cari fratelli e sorelle,
Condivido con voi, anche se brevemente, l’importante tema che avete affrontato in questi giorni: la vocazione e la missione della donna nel nostro tempo. Vi ringrazio per il vostro contributo. L’occasione è stato il 25° anniversario della Lettera apostolica Mulieris dignitatem del Papa Giovanni Paolo II: un documento storico, il primo del Magistero pontificio dedicato interamente al tema della donna.
Avete approfondito in particolare quel punto dove si dice che Dio affida in un modo speciale l’uomo, l’essere umano, alla donna (cfr n° 30). Che cosa significa questo “speciale affidamento” dell’essere umano alla donna? Mi pare evidente che il mio Predecessore si riferisca alla maternità. Tante cose possono cambiare e sono cambiate nell’evoluzione culturale e sociale, ma rimane il fatto che è la donna che concepisce, porta in grembo e partorisce i figli degli uomini. E questo non è semplicemente un dato biologico, ma comporta una ricchezza di implicazioni sia per la donna stessa, per il suo modo di essere, sia per le sue relazioni, per il modo di porsi rispetto alla vita umana e alla vita in genere. Chiamando la donna alla maternità, Dio le ha affidato in una maniera del tutto speciale l’essere umano.
Qui però ci sono due pericoli sempre presenti, due estremi opposti che mortificano la donna e la sua vocazione. Il primo è di ridurre la maternità ad un ruolo sociale, ad un compito, anche se nobile, ma che di fatto mette in disparte la donna con le sue potenzialità, non la valorizza pienamente nella costruzione della comunità. Questo sia in ambito civile, sia in ambito ecclesiale. E, come reazione a questo, c’è l’altro pericolo, in senso opposto, quello di promuovere una specie di emancipazione che, per occupare gli spazi sottratti dal maschile, abbandona il femminile con i tratti preziosi che lo caratterizza. E qui vorrei sottolineare come la donna abbia una sensibilità particolare per le “cose di Dio”, soprattutto nell’aiutarci a comprendere la misericordia, la tenerezza e l’amore che Dio ha per noi.

La Mulieris dignitatem si pone in questo contesto, e offre una riflessione profonda, organica, con una solida base antropologica illuminata dalla Rivelazione. Da qui dobbiamo ripartire per quel lavoro di approfondimento e di promozione che già più volte ho avuto modo di auspicare. Anche nella Chiesa è importante chiedersi: quale presenza ha la donna? Può essere valorizzata maggiormente? E’ una realtà che mi sta molto a cuore e per questo ho voluto incontrarvi e benedire voi e il vostro impegno. Grazie, portiamolo avanti insieme! Maria Santissima, grande donna, Madre di Gesù e di tutti i figli di Dio, ci accompagni.