martedì 28 gennaio 2014

Io sono di Pietro, io di Apollo e io di Paolo... Brosio (!)




In effetti Paolo Brosio non mi è simpatico, ma Medjugorje non c'entra nulla. E' solo la postura del personaggio, che rivela subito una cosa: la cattiva educazione, che (nelle relazioni umane prima che nella Teologia e ovviamente nella devozione mariana) pre-cede, cioè alla lettera viene prima della carità, segno distintivo del cristiano di tutti i tempi e di tutte le latitudini. Se poi ciò non bastasse, allora e senza tema di smentita aggiungerei certamente l'ignoranza delle cose religiose, dalla Pastorale al Diritto Canonico passando per la stessa Mariologia (impossibile, sotto quest'ultimo profilo,  elencare tutte le fesserie che il nostro ha pronunciato solo nelle ultime due apparizioni televisive che lo hanno visto, ahimè, protagonista...). Infine, e soprattutto, c'è una cosa che taglia la testa al toro: Paolo Brosio è presuntuoso (carattere che magnificamente si accompagna alla qualifica ricordata immediatamente sopra), perchè non solo non conosce quello di cui (stra)parla, ma ne (stra)parla come se fosse un esperto. E l'intera Rivelazione, cioè sia la Sacra Scrittura che la Tradizione unanime della Chiesa  non lasciano nessuno spazio ad equivoci: dove c'è la ricerca della propria gloria (la "vana-gloria", appunto, che tante volte i Padri stigmatizzano come una vera e propria patologia spitituale) può esserci tutto, ma proprio tutto, anche una fede da trasportare le montagne, anche la conoscenza di tutti i misteri, anche la profezia, anche (udite udite!!!) i miracoli. Una cosa sola certamente mancherà: la Carità (la "C" maiuscola non è un refuso, caro Brosio), e dunque Dio, e dunque Gesù Cristo (Dio come il Padre) e dunque ovviamente la Creatura alla cui umiltà l'Onnipotente ha guardato. 

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Post scriptum: ovviamente, e per inciso, le "apparizioni" di Brosio fanno molto male proprio alla Regina della Pace, la quale (pare!) gli abbia consigliato, per il tramite della Bibbia, di "conservare tutte queste cose nel suo cuore". Cioè di non perdere le prossime preziose occasioni che avrà (leggi: altri inviti da parte di questo o quel canale televisivo in cerca di audience a bassissimo prezzo) per fare l'unica cosa gradita a Dio, alla Madonna e ovviamente anche al sottoscritto: tacere.
Pb. Vito Valente