lunedì 27 gennaio 2014

La Chiesa per la scuola. Incontro con il Papa il 10 maggio in piazza San Pietro.



Incontro con il Papa il 10 maggio in piazza San Pietro. 
La scuola va difesa e promossa.

«Prendersi cura della scuola è un impegno e insieme una opportunità. Solo ripartendo da questa attenzione al percorso di ciascuna ragazza e di ciascun ragazzo si realizzerà una comunità all’altezza delle sfide che l’epoca presente pone con incalzante velocità». Lo scrive il vescovo segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), Nunzio Galantino, spiegando l’obiettivo della mobilitazione del 10 maggio prossimo, che vedrà il mondo della scuola in piazza San Pietro con Papa Francesco.Difendere e promuovere la scuola, alla quale, anche al tempo della crisi economica, è legata la salute pubblica e la stessa democrazia: questa la convinzione che animerà la manifestazione, il cui obiettivo «va inquadrato nel contesto del decennio sull’educazione e centrato su un’idea concreta di bene comune».
Se educare — ha osservato monsignor Galantino — «è possibile e necessario, se coltivare l’umano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo far finta di niente. La Chiesa storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta. Siamo tutti consapevoli della crisi economica che non risparmia neanche i beni di prima necessità. Tra questi però la scuola va difesa e promossa a costo di qualsiasi sacrificio perché ne va della salute pubblica e della stessa democrazia. Per far questo occorre evitare che la scuola sia aggredita dall’ideologia di chi vuole ridurla ad un sapere funzionale al mercato oppure orientato a una visione prefabbricata della realtà. Essa è piuttosto l’esperienza di crescere insieme attraverso un confronto serrato con tutte le forme della conoscenza», ha precisato il presule.
L’intenzione è quella di «ritessere i fili della scuola, cioè quello delle generazioni (docenti e discenti), quello delle agenzie educative (scuola, famiglia, chiesa), quello, infine, delle dinamiche sociali (scuola e lavoro). Senza dimenticare che siamo dentro un processo di grandi trasformazioni che la scuola non può subire. Deve rinnovarsi e rimotivarsi. Sarà Papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone migliore — ha concluso il segretario generale della Cei — per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno».
Per accompagnare il percorso verso sabato 10 maggio con materiali, contenuti, iniziative del territorio e indicazioni pratiche, è online il sito www.lachiesaperlascuola.it. È suddiviso per temi (comunità, autonomia e sussidiarietà, umanesimo, alleanza educativa, generazioni e futuro, insegnanti, educazione) con un calendario degli eventi (nel quale compaiono le iniziative che le varie diocesi hanno organizzato in vista dell’incontro con Papa Francesco), oltre alle news e a un blog, «luogo in cui condividere i pensieri, le parole e le emozioni che ci accompagneranno» fino al 10 maggio. «Vorremmo una scuola — vi si legge — che non lasci indietro nessuno, che sappia custodire ogni alunno e curare ogni relazione, anche quelle più difficili. Una scuola interpellata e sostenuta dalle altre comunità del territorio, in rete con altre scuole, con le famiglie, con altre comunità».
L'Osservatore Romano

*
La Chiesa per la scuola.

L’obiettivo della mobilitazione del 10 maggio va inquadrato nel contesto del decennio sull’educazione e centrato su un’idea concreta di bene comune. Se educare è possibile e necessario, se coltivare l’umano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo far finta di niente. La Chiesa storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta.
        
Siamo tutti consapevoli della crisi economica che non risparmia neanche i beni di prima necessità. Tra questi però la scuola va difesa e promossa a costo di qualsiasi sacrificio perché ne va della salute pubblica e della stessa democrazia. Per far questo occorre evitare che la scuola sia aggredita dall’ideologia di chi vuole ridurla ad un sapere funzionale al mercato oppure orientato a una visione prefabbricata della realtà. Essa è piuttosto l’esperienza di crescere insieme attraverso un confronto serrato con tutte le forme della conoscenza.
 
Prendersi cura della scuola è dunque un impegno e insieme una opportunità. Solo ripartendo da questa attenzione al percorso di ciascuna ragazza e di ciascun ragazzo si realizzerà una comunità all’altezza delle sfide che l’epoca presente pone con incalzante velocità. Vogliamo per questo ritessere i fili della scuola, cioè quello delle generazioni (docenti e discenti), quello delle agenzie educative (scuola, famiglia, chiesa), quello, infine, delle dinamiche sociali (scuola e lavoro). Senza dimenticare che siamo dentro un processo di grandi trasformazioni che la scuola non può subire. Deve rinnovarsi e rimotivarsi.
 
Sarà Papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone migliore per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno.
 
+ Mons. Nunzio Galantino
Segretario Generale della CEI