sabato 9 aprile 2011

Rinunciare del tutto a fare qualcosa di se stessi.

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Questa mattina 9 aprile, sabato della IV settimana di Quaresima, i nostri fratelli ortodossi cantano il celebre Inno Akatistos alla Santa Madre di Dio, per il cui testo rimando al mio post del 2 gennaio 2011.


I luterani e gli anglicani fanno oggi memoria di:




Dietrich Bonhoeffer

Il 9 aprile 1945 muore appeso nudo a un palo nel campo di concentramento di Flossenbürg il pastore evangelico tedesco Dietrich Bonhoeffer. Nato a Breslavia il 4 febbraio 1906, Bonhoeffer aveva ereditato dalla madre il bisogno spontaneo di venire in aiuto agli altri, assieme a una calma energica; dal padre aveva invece appreso una straordinaria preveggenza, la capacità di concentrarsi su qualunque soggetto, l'avversione per i luoghi comuni e una ferma adesione alla realtà, a tutto ciò che è umano. Il giovane Dietrich, ottenuta l'abilitazione teologica nel 1930, esercitò per alcuni anni il ministero di pastore, fino a quando, nel 1935, la Chiesa confessante, ovvero quella porzione di protestanti tedeschi non disposti a compromettere la loro fede con i dettami del regime nazista, lo invitò a guidare il seminario per giovani pastori. Egli partì allora alla volta di Finkenwalde, dove per alcuni anni condivise tutto con i suoi allievi. A Finkenwalde Bonhoeffer si convinse della profonda necessità che il cristiano ha di rimanere fedele alla terra, alla realtà in cui è chiamato a investire, da creatura responsabile, il dono della fede. Alla chiusura forzata del seminario, Bonhoeffer si trasferì in America, dove visse un tempo d'inquietudine, al termine del quale ruppe gli indugi e rientrò a Berlino, per unire alla fedeltà alla terra quella memoria personale e vissuta della croce, senza la quale non vi è vera vita cristiana. L'8 aprile 1945, domenica in Albis, dopo due anni di prigionia, si compiva il suo destino. Reo di cospirazione contro Hitler, Bonhoeffer veniva condannato per ordine del Führer in persona. «E' la fine, per me l'inizio della vita», rispose a chi gli diceva addio, ormai consapevole del cammino pasquale a cui l'aveva condotto la grazia a caro prezzo offerta a ogni discepolo di Cristo.

TRACCE DI LETTURA

Quando si è rinunciato del tutto a fare qualcosa di se stessi: un santo, un peccatore convertito o un uomo di chiesa, un giusto o un ingiusto, un malato o un sano, allora ci si getta interamente nelle braccia di Dio, allora si prendono finalmente sul serio non le proprie, ma le sofferenze di Dio nel mondo, allora si veglia con Cristo nel Getsemani e, io penso, questa è fede, questa è metanoia; e così diventiamo uomini, diventiamo cristiani.
Dietrich Bonhoeffer, dalle Lettere dal carcere

PREGHIERA

Dio onnipotente ed eterno,
noi facciamo oggi memoria di Dietrich Bonhoeffer,
testimone di Cristo tra i suoi fratelli:
egli ha ricercato la libertà nella disciplina,
la presenza divina nell'azione,
la testimonianza evangelica nel sacrificio fino alla morte:
concedi anche a noi
di saper lottare con coraggio a causa della giustizia,
e di riconoscere sempre il primato della tua volontà.
Per Cristo nostro Signore. (*)

* * *

(*): Su Dietrich Bonhoeffer vedi anche i miei post precedenti:

"O siamo tentati in Adamo o siamo tentati in Cristo" (16 marzo 2011);

"Il Natale dei cristiani (2)" (20 dicembre 2010);

"Chi salva una vita ha salvato il mondo intero" (27 gennaio 2011)


LE CHIESE RICORDANO...
ANGLICANI:
Dietrich Bonhoeffer, pastore luterano, martire
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Cirillo di Gerusalemme (+386/387), vescovo e dottore della chiesa (calendario ambrosiano)
COPTI ED ETIOPICI (1 barmudah/miyazya):
Silvano di San Macario (IV sec.), monaco (Chiesa copta)
LUTERANI:
Dietrich Bonhoeffer, testimone fino al sangue a Berlino
MARONITI:
Epafra (I sec.), discepolo dell'apostolo Paolo
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eupsichio di Cesarea (+362), martire