martedì 29 settembre 2015

Supplica filiale

790.190 firme, fra cui quelle di 202 presuli, supplicano al Papa una parola di chiarezza


(Comunicato - Risultato finale della Supplica Filiale a Papa Francesco sul futuro della Famiglia)
Questa mattina è stata consegnata la “Supplica Filiale al Papa Francesco sul futuro della Famiglia”, risultato di una colletta di firme che ha coinvolto 178 Paesi.

In vista dell’apertura del Sinodo Ordinario sulla Famiglia, i firmatari, in numero di 790.190, fra i quali si contano 202 fra cardinali, arcivescovi e vescovi, chiedono a Papa Francesco di pronunciare «una parola chiarificatrice» per dissipare il «generalizzato disorientamento causato dall’eventualità che in seno alla Chiesa si apra una breccia tale da permettere l’adulterio – in seguito all’accesso all’eucaristia di coppie divorziate e risposate civilmente – e perfino una virtuale accettazione delle unioni omosessuali.
Tutte pratiche, queste, condannate categoricamente dalla Chiesa come opposte alla legge divina e naturale». Solo questo supremo intervento del Sommo Pontefice potrà aiutare i fedeli disorientati ad uscire dalla confusione che si è creata nel corso degli anni e che oggi si è così drammaticamente aggravata.
Il portavoce dell’iniziativa, il professor Tommaso Scandroglio, docente di Etica e bioetica presso l’Università Europea di Roma ha segnalato che la Supplica “ha già avuto una ampia eco nella stampa italiana e internazionale” aggiungendo  che “le sue ripercussioni nei mass-media, la quantità di firme raccolte e il numero di personalità del mondo ecclesiale, civile e accademico che hanno sottoscritto la supplica stanno a significare che c’è un popolo di credenti molto preoccupato per una certa piega teologica presente nella Chiesa”.
“L’iniziativa - secondo Scandroglio - si inserisce in modo costruttivo nel clima di discussione e dialogo esistente su queste tematiche. Ne è prova il vademecum “Opzione preferenziale per la Famiglia - Cento domande e Cento risposte intorno al Sinodo”, che ha affiancato sin dall’inizio la raccolta di firme e che si propone come uno strumento di diffusione del Magistero cattolico sugli argomenti in questione. Questo vademecum, opera di tre vescovi, è stato richiesto in decine di migliaia di copie da diverse parti del mondo”.
Tra i molti firmatari ricordiamo, in ambito ecclesiale: il Cardinale Jorge Medina Estévez, prefetto emerito della Congregazione del Culto Divino; il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, già primate del Brasile e già segretario della Congregazione del Culto Divino a Roma; il Cardinale Gaudencio Rosales, arcivescovo emerito di Manila; gli ordinari militari degli Stati Uniti e del Brasile, rispettivamente gli arcivescovi Mons. Timothy Broglio e Mons. Fernando Guimaraes. Il presidente della Conferenza Episcopale del Madagascar, l’arcivescovo di Toamasina Mons. Désiré Tsarahasana. Presuli che guidano grandi diocesi: Mons. Ramón Arguelles, arcivescovo di Lipa nelle Filippine, diocesi di 2.700.000 fedeli; l’arcivescovo di Tucumàn, Argentina, Mons. Alfredo Zecca, oltre un milione di cattolici; Mons. Aldo di Cillo Pagotto, arcivescovo di Paraìba, Brasile, (oltre un milione di fedeli) e l’arcivescovo di Manizales, in Colombia, Mons. Gonzalo Restrepo (oltre 800.000 cattolici). In Africa, possiamo menzionare a titolo di esempio, la diocesi di Maputo, Mozambico, con oltre 1.200.000 cattolici, dove hanno firmato sia l’attuale arcivescovo, Mons. Francis Chimoio che il suo predecessore, il Cardinale Alexandre dos Santos. In Asia, fra gli altri, l’arcivescovo di Astana, Kazakhstan, Mons. Tomasz Peta e l’arcivescovo di Trivandrum, in India, Mons. Calis Soosa Pakiam. Diversi arcivescovi e vescovi europei e numerosi eparchi e vescovi dei riti greco-cattolici.
Nell’ambito politico o pubblico, risultano tra i firmatari: il Dott. Alejandro Ordóñez Maldonado,  Procuratore Generale della Repubblica di Colombia; Rick Santorum, già senatore (USA); il Principe Luiz di Orleans-Braganza, capo della Casa Imperiale del Brasile; gli europarlamentari Anna Zaborska (Slovacchia) e Ruza Tomasic (Croazia).
Del mondo degli accademici hanno firmato diversi membri della Pontificia Accademia per la Vita: Josef Seifert, già Presidente della International Academy of Philosophy; Luke Gormally, Direttore emerito del Linacre Centre for Healthcare Ethics; Wolfgang Waldstein, professore emerito della Università di Salisburgo. Altre figure accademiche sono, per esempio, il prof. Stephan Kampowski, dell’Istituto Giovanni Paolo II di Studi sul Matrimonio e la Famiglia e il prof. Massimo de Leonardis, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Molto numerosi i dirigenti dei movimenti pro-famiglia e pro-vita di tutti i continenti che hanno aderito all’iniziativa.


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Il viaggio del Papa nei commenti dei media internazionali. Accompagnato dalla gratitudine
L'Osservatore Romano
Francesco ha conquistato il cuore della nazione, scrive il «The Washington Post» del lunedì 28 settembre, rilevando che coloro che si aspettavano un «Papa politico» sono rimasti assai delusi. Il Pontefice, si sottolinea nell’articolo di Marc Fisher, è venuto in terra statunitense unicamente da pastore e in quanto tale vi ha camminato e predicato. E il suo messaggio — a fronte di interpretazioni forzate o fuorvianti — è stato diretto, nel segno inconfondibile della misericordia, anzitutto verso i poveri e i deboli.
Fisher nota quindi la capacità di Papa Francesco di muoversi in perfetto equilibrio tra due fondamentali poli: da un lato il Pontefice porge una nozione di cattolicesimo aperto all’attualità e in ascolto delle sue diverse istanze; dall’altro si fa difensore della Chiesa e della sua millenaria tradizione, che certo non si presta a essere modificata o addirittura violata dalle mode passeggere.
Sull’invito del Papa ai vescovi affinché cessino di combattere vecchie battaglie e accettino i cambiamenti in una società in continua evoluzione pone l’accento il «Financial Times», sempre di lunedì 28. Un’esortazione, evidenzia il quotidiano, diretta a far comprendere sempre meglio ai presuli che la priorità consiste nel continuare a svolgere la loro missione pastorale senza farsi soverchiare da timori legati alle grandi trasformazioni sociali in atto. E ciò nella chiara consapevolezza che i cristiani non sono immuni dai mutamenti dell’epoca attuale. Nello stesso tempo il «Financial Times» sottolinea come, nel corso della visita in terra statunitense, Francesco abbia più volte posto un forte accento sulla famiglia: un’attenzione che acquista un particolare valore nell’imminenza del sinodo dedicato proprio alla famiglia.
Nel fare un bilancio della visita del Pontefice, «Usa Today» di lunedì 28 mette in risalto il fatto che Francesco «con poche parole sa toccare molti cuori», abbracciando con il suo stile semplice e diretto le questioni più delicate e urgenti che interpellano la coscienza internazionale. Nell’articolo di Aamer Madhani si rileva quindi che le attese che hanno preceduto il viaggio in terra statunitense sono state ripagate in pieno. Il Papa ha avuto una parola per tutti, e tutti i temi in agenda sono stati trattati con la dovuta incisività.
Quali saranno dunque gli effetti del pellegrinaggio del Pontefice? Secondo «Usa Today» la capacità di Papa Francesco di proporsi come esempio e testimone di dialogo avrà effetti positivi in un contesto, come quello statunitense, che anzitutto dal punto di vista politico è attraversato, in misura crescente negli ultimi tempi, da tensioni e divisioni.
Nel valutare l’impatto che la visita del Papa avrà sugli Stati Uniti, «The Guardian» del 28 settembre cita, tra l’altro, l’opinione di Fidel Huerta, un messicano residente a Houston. Nel dirsi certo che tale visita sortirà effetti molto positivi a lungo termine, afferma che «domani mattina il Paese avrà il solito risveglio, ma fra qualche mattina il risveglio sarà differente: dolce, molto più dolce».
Sébastien Maillard, sul quotidiano «la Croix», fa commentare il viaggio a padre James Martin, caporedattore della rivista «America», dei gesuiti statunitensi: «Ci ha fatto rendere conto che non siamo il centro del mondo».
Il quotidiano «La Razón» si sofferma sulla metafora del centro commerciale usata da Francesco per stigmatizzare la mentalità consumistica della nostra epoca, che spesso rischia di condizionare anche la sfera affettiva dei singoli e persino il modo con cui viene concepita la famiglia.
«Libération» ed «El País» dedicano con accenti diversi ampio spazio all’incontro di Papa Francesco con le vittime degli abusi a Philadelphia, linea seguita anche dal quotidiano «Le Figaro», che cita la dura condanna del Pontefice: «I giovani dovrebbero essere protetti; i responsabili dovranno rendere conto di quello che hanno fatto».
Papa Francesco torna a Roma accompagnato dalla gratitudine di milioni di persone, si legge nel sito cileno «Reflexión y Liberación», mentre Sergio Rubín su «Clarín», nell’accorato commento Emociones bien argentinas, scrive a lungo di Papa Bergoglio, esprimendo non solo fierezza e patriottismo, ma anche la dolorosa consapevolezza delle potenzialità inespresse del suo popolo e delle occasioni che rischiano di essere perse o non adeguatamente sfruttate. L’esempio di Papa Francesco — ma anche di grandi artisti come Marta Argerich e Astor Piazzolla, continua Rubín nel suo editoriale — è un’occasione di gioia ma anche un monito a sfruttare di più e meglio un grande potenziale umano e intellettuale. Guardare Papa Bergoglio è confortante, conclude il giornalista, perché possiamo pensare: «C’è qualcuno che, con l’aiuto della grazia, finalmente è riuscito a superare debolezze, odi e invidie, meccanismi purtroppo molto efficienti nel paralizzare ogni costruzione di bene».

L'Osservatore Romano

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FSSPX. Mons. Bernard Fellay: Supplica al Santo Padre 
 DICI 
Beatissimo Padre, Con la più viva inquietudine constatiamo oggi intorno a noi il degrado progressivo del matrimonio e della famiglia, origine e fondamento di tutta la società umana. Questa deliquescenza si sta accelerando sempre più, soprattutto con la promozione legale dei comportamenti più immorali e più depravati. La legge di Dio, anche semplicemente quella naturale, è oggi pubblicamente calpestata, i peccati più gravi si moltiplicano in modo drammatico e gridano vendetta al Cielo. (...)