L’annuncio della nuova creazione cardinalizia del mini-concistoro del prossimo 24 novembre è arrivata inattesa e per le scelte di Benedetto XVI appare dirompente. Per la prima volta il Pontefice indice un concistoro senza nemmeno un nome italiano nella lista, curiale o diocesano che sia. Per la prima volta il Prefetto di una delle più importanti congregazioni vaticane, com’è quella per la Dottrina della fede, un tempo denominata «la Suprema», salta un turno e non riceve la berretta rossa.
Una prima evidenza, scorrendo la lista dei nuovi cardinali che Papa Ratzinger ha letto al termine dell’udienza generale di oggi, è che il concistoro del prossimo novembre appare come il necessario prolungamento di quello che è stato celebrato appena nel febbraio scorso, e che aveva provocato notevoli reazioni critiche per la massiccia presenza di porpore curiali e italiane, diverse delle quali notoriamente vicine al Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Nella lista di febbraio non comparivano africani e le Chiese particolari, i vescovi nei territori di frontiera, sembravano non essere stati considerati, quando invece lo erano stati altri prelati dalle rapide carriere curiali.
Con l’annuncio di oggi Benedetto XVI vuole bilanciare le ultime due creazioni cardinalizie, ed è significativo che abbia deciso di non includere italiani né europei. Non è difficile comprendere le ragioni che hanno guidato il Papa nella scelta dei nomi: Bèchara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano) ha appena accolto Ratzinger nel Paese dei cedri e la porpora è un segno di vicinanza ai cristiani di tutto il Medio Oriente in questo momento così difficile della loro storia. Baselios Cleemis Thottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India), come pure il giovane arcivescovo di Manila (Filippine) Luis Antonio Tagle, stanno a indicare l’attenzione al grande continente asiatico. John Olorunfermi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja (Nigeria) è una porpora donata all’Africa ma anche a una Chiesa martire che vive sotto la minaccia degli attacchi terroristici. Rubèn Salazar Gomez, arcivescovo di Bogotà (Colombia), è la berretta destinata all’America Latina. I neo-cardinali hanno tutti predecessori con più di ottant’anni e dunque risulta rispettata la regola non scritta di far attendere i titolari di diocesi con l’emerito ancora votante in caso di conclave. (A. Tornielli)
Di seguito un profilo dei sei nuovi porporati.
S.E. Mons. JAMES MICHAEL HARVEY Prefetto della Casa Pontificia,
che sarà nominato Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le
mura. S.E. Mons. James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia,
che sarà nominato Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le
mura, è nato a Milwaukee (USA) il 20 ottobre 1949. È stato ordinato
sacerdote il 29 giugno 1975 e incardinato a Milwaukee.
Laureato Diritto Canonico, è entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 25 marzo 1980. Ha svolto il suo servizio dapprima nella Rappresentanza Pontificia nella Repubblica Dominicana; quindi - dal 10 luglio 1982 - ha prestato la sua opera in Segreteria di Stato. Il 22 luglio 1997 è stato nominato Assessore della Segreteria di Stato. Nominato Prefetto della Casa Pontificia il 7 febbraio 1998, ed elevato in pari tempo alla Chiesa titolare vescovile di Memfi, ha ricevuto la consacrazione episcopale dal Beato Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana il 19 marzo dello stesso anno Il 29 settembre 2003 il Beato Papa Giovanni Paolo II gli ha conferito la dignità di Arcivescovo.
Sua Beatitudine BÉCHARA BOUTROS RAÏ, O.M.M. Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano). Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï, O.M.M., Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), è nato a Himlaya, arcieparchia di Antélias dei Maroniti, il 25 febbraio 1940. Ha compiuto gli studi secondari nel convento di Notre-Dame a Louayzé e gli studi filosofici e teologici a Roma presso la Pontificia Università Lateranense, dopo aver emesso i voti religiosi nell’Ordine Maronita della Beata Vergine Maria (Mariamita). Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico e la licenza in S. Teologia e per diversi anni è stato Direttore dello Scolasticato del suo Ordine a Roma. È stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1967. Ha fondato l’Istituto delle lingue straniere a Louayzé. È stato Direttore della Scuola di Santa Rita a Dbayé e Giudice del Tribunale Patriarcale. Il 2 maggio 1986, il Sinodo Patriarcale Maronita l’ha eletto Vicario Patriarcale con sede titolare di Cesarea di Filippo. È stato consacrato vescovo il 12 luglio 1986. Il 9 giugno 1990 è stato trasferito all’Eparchia di Jbeil (Byblos), di nuova erezione. Ha partecipato a diversi Sinodi dei Vescovi a Roma, compresa l’ultima Assemblea Speciale per il Medio Oriente dell’ottobre 2010. È stato membro del Sinodo Permanente e nel 2009 ha assunto la presidenza della Commissione della Chiesa Maronita per le Comunicazioni. Il 15 marzo 2011 è stato eletto 77° Patriarca d’Antiochia dei Maroniti nel Sinodo straordinario elettivo, riunitosi dal 9 al 15 marzo nella sede patriarcale di Bkerké (Libano). Il Santo Padre Benedetto XVI gli ha concesso l’Ecclesiastica Communio il 24 marzo successivo. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso.
Sua Beatitudine BASELIOS CLEEMIS THOTTUNKAL Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India). S.B. Baselios (Isaac) Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro- Malankaresi (India), è nato il 15 giugno 1959 a Mukkoor, in Nedungadapally, Archieparchia di Tiruvalla, nello Stato del Kerala. È stato ordinato sacerdote l’11 giugno 1986 per l’Eparchia di Bathery. Dal 1989 al 1991 è stato Vice-Rettore del Seminario di Bathery e Parroco della Cattedrale. Dal 1991 al 1996 ha frequentato la Facoltà di Teologia all’Angelicum di Roma, dove ha conseguito il Dottorato. Rientrato in India è stato prima Cancelliere e quindi Sincello dell'Eparchia di Bathery. Il 29 maggio 2001 è stato nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcieparchia di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con l’incarico di Visitatore Apostolico per gli stessi fedeli nel Nord America ed Europa. L’11 settembre 2003 è stato nominato Vescovo residenziale dell’Eparchia di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi. Il 15 maggio 2006, dopo l’elevazione di tale Eparchia a sede metropolitana, è stato promosso Arcivescovo Metropolita di Tiruvalla. Il 10 febbraio 2007 il Santo Padre Benedetto XVI ha confermato la sua elezione ad Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, fatta l’8 febbraio dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malankarese. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso.
S.E. Mons. JOHN OLORUNFEMI ONAIYEKAN Arcivescovo Metropolita di Abuja (Nigeria). S.E. Mons. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo Metropolita di Abuja (Nigeria), è nato in Kabba, diocesi di Lokoja, il 20 gennaio 1944. È stato ordinato sacerdote il 3 agosto 1969. Il 10 settembre 1982 è stato nominato Ausiliare della diocesi di Ilorin ed eletto alla sede titolare di Tunusuda. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il successivo 6 gennaio nella Basilica Vaticana dal Beato Giovanni Paolo II. Il 20 ottobre 1984 è stato nominato Vescovo di Ilorin. Nominato Coadiutore della diocesi di Abuja il 7 luglio 1990, è succeduto come Vescovo il 28 settembre 1992. È stato promosso Arcivescovo Metropolita della stessa sede il 26 marzo 1994. Ha preso parte a diversi Sinodi dei Vescovi, e partecipa ai lavori del Sinodo in corso. È stato Presidente del SECAM ((Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar).
S.E. Mons. RUBÉN SALAZAR GÓMEZ Arcivescovo Metropolita di Bogotá (Colombia). S.E. Mons. Rubén Salazar Gómez, Arcivescovo Metropolita di Bogotá (Colombia), è nato a Bogotá il 22 settembre 1942. Ha compiuto gli studi liceali e filosofici nel Seminario di Ibagué. Presso l’Università Gregoriana di Roma ha seguito il corso teologico, ottenendo la Licenza in Teologia dogmatica. Ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È stato ordinato sacerdote il 20 maggio 1967, e ha svolto successivamente diversi incarichi, tra i quali: parroco, professore nel Seminario, direttore del Dipartimento di Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Colombiana, e Vicario per la Pastorale. È stato nominato Vescovo di Cúcuta l’11 febbraio 1992 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale il 25 marzo successivo. Il 18 marzo 1999 è stato nominato Arcivescovo metropolita di Barranquilla. L’8 luglio 2010 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Bogotá. È Presidente della Conferenza Episcopale colombiana.
S.E. Mons. LUIS ANTONIO TAGLE Arcivescovo Metropolita di Manila (Filippine). S.E. Mons. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo Metropolita di Manila (Filippine), è nato a Manila il 21 giugno 1957. Dopo aver frequentato le scuole elementari e secondarie alla Saint Andrew School (Parañaque), ha compiuto gli studi filosofici presso il St. Jose Seminary di Manila e quelli teologici presso l'Ateneo de Manila University. Ha poi seguito i corsi di Teologia presso la Catholic University of America (1987-1991) ottenendo il Dottorato in Teologia summa cum laude. Ha inoltre frequentato dei corsi all'Istituto Paolo VI. È stato ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Manila il 27 febbraio 1982. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale della St. Augustin parish (1982-1983); Direttore Spirituale nel seminario diocesano di Imus (1982-1983); Rettore del medesimo (1983-1985). Dopo essersi recato a Roma per studi (1985- 1992), è stato Vicario Episcopale per i Religiosi (1993-1995), poi Parroco della Cattedrale di Imus (1998-2001); Membro del Collegio dei Consultori; del Consiglio Presbiterale; Consultore della Commissione per la Dottrina della Fede presso la Conferenza Episcopale locale. Dal 1997 è stato Membro della Commissione Teologica Internazionale Il 22 ottobre 2001 è stato nominato dal Beato Giovanni Paolo II Vescovo di Imus. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 dicembre successivo. Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Manila il 13 ottobre 2011. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso, ed è Vice-Presidente della Commissione per il Messaggio.
* * *
Il commento che segue è di Sandro Magister.
Con una mossa a sopresa Benedetto XVI ha annunciato questa mattina un concistoro per la creazione di sei nuovi cardinali.
Non che un nuovo concistoro fosse inatteso. Già prima dell’estate nei sacri palazzi si dava per altamente probabile una nuova infornata di porpore in novembre o al più tardi nel febbraio del 2013.
Quello che ha sorpreso è invece il fatto che tra i nuovi cardinali non ci siano né italiani, né europei, né curiali in senso stretto. Un'esclusione, questa, voluta con determinazione dal papa, che non ha ammesso eccezioni neanche per il proprio connazionale, il tedesco Gerhard Ludwig Müller, da lui chiamato a guidare la prima delle congregazioni vaticane, quella per la dottrina della fede.
Il prossimo 24 novembre riceveranno infatti la porpora un nordamericano (l’arcivescovo James M. Harvey, 63 anni, degli Stati Uniti, prefetto della casa pontificia, un incarico di per sé non curiale), un latinoamericano (Rubén Salazar Gómez, 70 anni, arcivescovo di Bogotà), un africano (John Olorunfemi Onaiyekan, 68 anni, arcivescovo di Abuja in Nigeria) e ben tre asiatici (il patriarca maronita libanese Bechara Rai, 72 anni, l’arcivescovo maggiore Baselios Cleemis Thottunkal, 53 anni, dei siro-malankaresi in India, e l’arcivescovo Luis Antonio Tagle, 55 anni, di Manila nelle Filippine).
Bisogna risalire a Pio XI per trovare un altro concistoro senza nuove porpore a italiani e ad europei. Cioè al concistoro del 24 marzo 1924, quando papa Achille Ratti fece cardinali gli arcivescovi George Mundelein di Chicago e Patrick J. Hayes di New York. Mentre in quello del 19 dicembre 1927 diede la porpora a due francesi, un canadese, uno spagnolo e un ungherese.
Nei 33 successivi concistori celebrati in 85 anni da sei pontefici c’è sempre stato ogni volta almeno un nuovo cardinale italiano. Così avvenne anche in quello del 16 gennaio 1960, quando Giovanni XXIII, pur creando solo quattro cardinali, diede la porpora all'italiano Giuseppe Ferretto.
Insomma, Benedetto XVI sembra aver voluto integrare e bilanciare il concistoro dello scorso febbraio, che era stato criticato, anche da autorevoli membri della gerarchia, come troppo segnato da nomine italiane, europee e curiali.
E per rendere ancora più nitido il segnale, papa Joseph Ratzinger ha anche evitato di allungare l’elenco dei nuovi porporati con uno o più ultraottantenni, ipotesi che pure era stata presa in considerazione.
Ecco quindi spiegata la scelta, inusuale negli ultimi decenni, di compiere una nuova infornata di porpore solo pochi mesi dopo la precedente.
Era dal 1929 che non c'erano più state in uno stesso anno due differenti creazioni cardinalizie. Con Giovanni XXIII ci furono due concistori a soli tre mesi e mezzo di distanza, ma in anni solari diversi: il primo il 14 dicembre 1959 e il successivo il 28 marzo 1960.
Ferma restando la determinazione di Benedetto XVI di tener fuori italiani, europei e curiali, le scelte operate per le nuove porpore sono state quindi piuttosto prevedibili, eccetto quella di Harvey.
In America latina, la Colombia era l’unico grande paese a non avere più alcun cardinale elettore, cioè con meno di 80 anni, quando solo pochi anni fa ne aveva ben tre. Senza contare che il papa quest’anno ha avuto modo di conoscere da vicino i problemi di quella nazione, nel corso della visita "ad limina" del suo episcopato.
Pe quanto riguarda l’Asia, è facile comprendere come la scelta del patriarca maronita sia maturata sulla scia del viaggio in Libano e alla luce della drammatica situazione in Siria. Mentre quella dell’arcivescovo maggiore siro-malankarese, nonostante la giovane età che lo fa diventare il più giovane membro del collegio cardinalizio, costituisce il riconoscimento del grande dinamismo pastorale di questa comunità.
Era naturale poi che le Filippine, l’unica grande nazione a maggioranza cattolica dell’Asia, avessero di nuovo almeno un cardinale elettore. Le possibilità erano due: Cebu, la diocesi più grande, o Manila, la diocesi della capitale. È prevalsa, con Tagle, la scelta di quest’ultima.
Come effetto collaterale di quest'ultima scelta il collegio cardinalizio avrà quindi tra i suoi membri anche uno degli autori della diffusa e discussa "Storia del Concilio Vaticano II" prodotta dalla cosiddetta scuola di Bologna, fautrice di una ermeneutica della "rottura".
Tagle infatti è stato l'autore, da semplice sacerdote, di un capitolo chiave del quarto volume edito nel 1999, quello intitolato: “La tempesta di novembre: la ‘settimana nera’”. Capitolo che l’arcivescovo di curia Agostino Marchetto, nel suo volume di stroncatura della storiografia bolognese ("Il Concilio Vaticano II. Contrappunto per la sua storia", stampato dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2005) definisce come "studio pur ricco e anche approfondito, ma scentrato", scritto in "linguaggio giornalistico" e qua e là "mancante [di] quel tanto di obiettività richiesta al vero storico".
Le critiche di Marchetto non hanno comunque impedito che Tagle, dal 2001 vescovo di Imus, diventasse dapprima arcivescovo di Manila nel 2011 e oggi cardinale.
Tornando all’elenco dei nuovi cardinali c’è da notare poi che per il continente africano la scelta è caduta sull’arcivescovo della capitale federale della Nigeria, paese che ha già un cardinale nella persona dell’arcivescovo di Lagos. Anche in questo caso la volontà di raddoppiare la presenza cardinalizia non sorprende, vista l’attenzione e la partecipazione con cui la Santa Sede segue le cronache degli scontri etnico-religiosi tra musulmani e cristiani che insanguinano il grande paese africano.
Pe certi versi rimane invece sorprendente la nomina a cardinale dello statunitense Harvey. I due precedenti prefetti della casa pontificia hanno infatti ricevuto la porpora solo a fine carriera: Jacques Martin a 80 anni e Dino Monduzzi a 76. Harvey invece di anni ne ha 63 e il fatto che il papa, concedendogli la porpora, abbia annunciato la sua prossima nomina ad arciprete della basilica di San Paolo fuori le Mura, dovuta sostanzialmente a una salute piuttosto cagionevole, ha il sapore di una promozione, nonostante il suo nome negli ultimi mesi sia stato indicato tra quelli che, anni fa, avrebbero favorito l’infelice assunzione di Paolo Gabriele al ruolo di maggiordomo del papa.
Rimane ovviamente aperta la domanda su chi sarà il nuovo prefetto della casa pontificia. Ed è facile prevedere che sarà una scelta personalissima del papa. Scelta che però maturerà non prima del concistoro del 24 novembre.
Infine, si può notare che questa volta Benedetto XVI non ha voluto derogare al tetto dei 120 cardinali elettori. Tanti saranno infatti i cardinali con diritto di voto in conclave, nella data delle cerimonia.
Attualmente i cardinali elettori sono 116, ma due di loro supereranno gli 80 anni prima del concistoro: Francis Arinze il 1 novembre e Renato Raffaele Martino il 23.
Tra l’8 dicembre 2012 e il 25 dicembre 2013 altri undici cardinali compiranno 80 anni. E questo vuol dire che tra un anno potrà esserci un nuovo concistoro con una dozzina di nuove porpore.
Ma ora è troppo presto per fare previsioni al riguardo.
Laureato Diritto Canonico, è entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 25 marzo 1980. Ha svolto il suo servizio dapprima nella Rappresentanza Pontificia nella Repubblica Dominicana; quindi - dal 10 luglio 1982 - ha prestato la sua opera in Segreteria di Stato. Il 22 luglio 1997 è stato nominato Assessore della Segreteria di Stato. Nominato Prefetto della Casa Pontificia il 7 febbraio 1998, ed elevato in pari tempo alla Chiesa titolare vescovile di Memfi, ha ricevuto la consacrazione episcopale dal Beato Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana il 19 marzo dello stesso anno Il 29 settembre 2003 il Beato Papa Giovanni Paolo II gli ha conferito la dignità di Arcivescovo.
Sua Beatitudine BÉCHARA BOUTROS RAÏ, O.M.M. Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano). Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï, O.M.M., Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), è nato a Himlaya, arcieparchia di Antélias dei Maroniti, il 25 febbraio 1940. Ha compiuto gli studi secondari nel convento di Notre-Dame a Louayzé e gli studi filosofici e teologici a Roma presso la Pontificia Università Lateranense, dopo aver emesso i voti religiosi nell’Ordine Maronita della Beata Vergine Maria (Mariamita). Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico e la licenza in S. Teologia e per diversi anni è stato Direttore dello Scolasticato del suo Ordine a Roma. È stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1967. Ha fondato l’Istituto delle lingue straniere a Louayzé. È stato Direttore della Scuola di Santa Rita a Dbayé e Giudice del Tribunale Patriarcale. Il 2 maggio 1986, il Sinodo Patriarcale Maronita l’ha eletto Vicario Patriarcale con sede titolare di Cesarea di Filippo. È stato consacrato vescovo il 12 luglio 1986. Il 9 giugno 1990 è stato trasferito all’Eparchia di Jbeil (Byblos), di nuova erezione. Ha partecipato a diversi Sinodi dei Vescovi a Roma, compresa l’ultima Assemblea Speciale per il Medio Oriente dell’ottobre 2010. È stato membro del Sinodo Permanente e nel 2009 ha assunto la presidenza della Commissione della Chiesa Maronita per le Comunicazioni. Il 15 marzo 2011 è stato eletto 77° Patriarca d’Antiochia dei Maroniti nel Sinodo straordinario elettivo, riunitosi dal 9 al 15 marzo nella sede patriarcale di Bkerké (Libano). Il Santo Padre Benedetto XVI gli ha concesso l’Ecclesiastica Communio il 24 marzo successivo. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso.
Sua Beatitudine BASELIOS CLEEMIS THOTTUNKAL Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India). S.B. Baselios (Isaac) Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro- Malankaresi (India), è nato il 15 giugno 1959 a Mukkoor, in Nedungadapally, Archieparchia di Tiruvalla, nello Stato del Kerala. È stato ordinato sacerdote l’11 giugno 1986 per l’Eparchia di Bathery. Dal 1989 al 1991 è stato Vice-Rettore del Seminario di Bathery e Parroco della Cattedrale. Dal 1991 al 1996 ha frequentato la Facoltà di Teologia all’Angelicum di Roma, dove ha conseguito il Dottorato. Rientrato in India è stato prima Cancelliere e quindi Sincello dell'Eparchia di Bathery. Il 29 maggio 2001 è stato nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcieparchia di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con l’incarico di Visitatore Apostolico per gli stessi fedeli nel Nord America ed Europa. L’11 settembre 2003 è stato nominato Vescovo residenziale dell’Eparchia di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi. Il 15 maggio 2006, dopo l’elevazione di tale Eparchia a sede metropolitana, è stato promosso Arcivescovo Metropolita di Tiruvalla. Il 10 febbraio 2007 il Santo Padre Benedetto XVI ha confermato la sua elezione ad Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, fatta l’8 febbraio dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malankarese. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso.
S.E. Mons. JOHN OLORUNFEMI ONAIYEKAN Arcivescovo Metropolita di Abuja (Nigeria). S.E. Mons. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo Metropolita di Abuja (Nigeria), è nato in Kabba, diocesi di Lokoja, il 20 gennaio 1944. È stato ordinato sacerdote il 3 agosto 1969. Il 10 settembre 1982 è stato nominato Ausiliare della diocesi di Ilorin ed eletto alla sede titolare di Tunusuda. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il successivo 6 gennaio nella Basilica Vaticana dal Beato Giovanni Paolo II. Il 20 ottobre 1984 è stato nominato Vescovo di Ilorin. Nominato Coadiutore della diocesi di Abuja il 7 luglio 1990, è succeduto come Vescovo il 28 settembre 1992. È stato promosso Arcivescovo Metropolita della stessa sede il 26 marzo 1994. Ha preso parte a diversi Sinodi dei Vescovi, e partecipa ai lavori del Sinodo in corso. È stato Presidente del SECAM ((Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar).
S.E. Mons. RUBÉN SALAZAR GÓMEZ Arcivescovo Metropolita di Bogotá (Colombia). S.E. Mons. Rubén Salazar Gómez, Arcivescovo Metropolita di Bogotá (Colombia), è nato a Bogotá il 22 settembre 1942. Ha compiuto gli studi liceali e filosofici nel Seminario di Ibagué. Presso l’Università Gregoriana di Roma ha seguito il corso teologico, ottenendo la Licenza in Teologia dogmatica. Ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È stato ordinato sacerdote il 20 maggio 1967, e ha svolto successivamente diversi incarichi, tra i quali: parroco, professore nel Seminario, direttore del Dipartimento di Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Colombiana, e Vicario per la Pastorale. È stato nominato Vescovo di Cúcuta l’11 febbraio 1992 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale il 25 marzo successivo. Il 18 marzo 1999 è stato nominato Arcivescovo metropolita di Barranquilla. L’8 luglio 2010 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Bogotá. È Presidente della Conferenza Episcopale colombiana.
S.E. Mons. LUIS ANTONIO TAGLE Arcivescovo Metropolita di Manila (Filippine). S.E. Mons. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo Metropolita di Manila (Filippine), è nato a Manila il 21 giugno 1957. Dopo aver frequentato le scuole elementari e secondarie alla Saint Andrew School (Parañaque), ha compiuto gli studi filosofici presso il St. Jose Seminary di Manila e quelli teologici presso l'Ateneo de Manila University. Ha poi seguito i corsi di Teologia presso la Catholic University of America (1987-1991) ottenendo il Dottorato in Teologia summa cum laude. Ha inoltre frequentato dei corsi all'Istituto Paolo VI. È stato ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Manila il 27 febbraio 1982. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale della St. Augustin parish (1982-1983); Direttore Spirituale nel seminario diocesano di Imus (1982-1983); Rettore del medesimo (1983-1985). Dopo essersi recato a Roma per studi (1985- 1992), è stato Vicario Episcopale per i Religiosi (1993-1995), poi Parroco della Cattedrale di Imus (1998-2001); Membro del Collegio dei Consultori; del Consiglio Presbiterale; Consultore della Commissione per la Dottrina della Fede presso la Conferenza Episcopale locale. Dal 1997 è stato Membro della Commissione Teologica Internazionale Il 22 ottobre 2001 è stato nominato dal Beato Giovanni Paolo II Vescovo di Imus. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 dicembre successivo. Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Manila il 13 ottobre 2011. Partecipa ai lavori del Sinodo dei Vescovi in corso, ed è Vice-Presidente della Commissione per il Messaggio.
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Il commento che segue è di Sandro Magister.
Con una mossa a sopresa Benedetto XVI ha annunciato questa mattina un concistoro per la creazione di sei nuovi cardinali.
Non che un nuovo concistoro fosse inatteso. Già prima dell’estate nei sacri palazzi si dava per altamente probabile una nuova infornata di porpore in novembre o al più tardi nel febbraio del 2013.
Quello che ha sorpreso è invece il fatto che tra i nuovi cardinali non ci siano né italiani, né europei, né curiali in senso stretto. Un'esclusione, questa, voluta con determinazione dal papa, che non ha ammesso eccezioni neanche per il proprio connazionale, il tedesco Gerhard Ludwig Müller, da lui chiamato a guidare la prima delle congregazioni vaticane, quella per la dottrina della fede.
Il prossimo 24 novembre riceveranno infatti la porpora un nordamericano (l’arcivescovo James M. Harvey, 63 anni, degli Stati Uniti, prefetto della casa pontificia, un incarico di per sé non curiale), un latinoamericano (Rubén Salazar Gómez, 70 anni, arcivescovo di Bogotà), un africano (John Olorunfemi Onaiyekan, 68 anni, arcivescovo di Abuja in Nigeria) e ben tre asiatici (il patriarca maronita libanese Bechara Rai, 72 anni, l’arcivescovo maggiore Baselios Cleemis Thottunkal, 53 anni, dei siro-malankaresi in India, e l’arcivescovo Luis Antonio Tagle, 55 anni, di Manila nelle Filippine).
Bisogna risalire a Pio XI per trovare un altro concistoro senza nuove porpore a italiani e ad europei. Cioè al concistoro del 24 marzo 1924, quando papa Achille Ratti fece cardinali gli arcivescovi George Mundelein di Chicago e Patrick J. Hayes di New York. Mentre in quello del 19 dicembre 1927 diede la porpora a due francesi, un canadese, uno spagnolo e un ungherese.
Nei 33 successivi concistori celebrati in 85 anni da sei pontefici c’è sempre stato ogni volta almeno un nuovo cardinale italiano. Così avvenne anche in quello del 16 gennaio 1960, quando Giovanni XXIII, pur creando solo quattro cardinali, diede la porpora all'italiano Giuseppe Ferretto.
Insomma, Benedetto XVI sembra aver voluto integrare e bilanciare il concistoro dello scorso febbraio, che era stato criticato, anche da autorevoli membri della gerarchia, come troppo segnato da nomine italiane, europee e curiali.
E per rendere ancora più nitido il segnale, papa Joseph Ratzinger ha anche evitato di allungare l’elenco dei nuovi porporati con uno o più ultraottantenni, ipotesi che pure era stata presa in considerazione.
Ecco quindi spiegata la scelta, inusuale negli ultimi decenni, di compiere una nuova infornata di porpore solo pochi mesi dopo la precedente.
Era dal 1929 che non c'erano più state in uno stesso anno due differenti creazioni cardinalizie. Con Giovanni XXIII ci furono due concistori a soli tre mesi e mezzo di distanza, ma in anni solari diversi: il primo il 14 dicembre 1959 e il successivo il 28 marzo 1960.
Ferma restando la determinazione di Benedetto XVI di tener fuori italiani, europei e curiali, le scelte operate per le nuove porpore sono state quindi piuttosto prevedibili, eccetto quella di Harvey.
In America latina, la Colombia era l’unico grande paese a non avere più alcun cardinale elettore, cioè con meno di 80 anni, quando solo pochi anni fa ne aveva ben tre. Senza contare che il papa quest’anno ha avuto modo di conoscere da vicino i problemi di quella nazione, nel corso della visita "ad limina" del suo episcopato.
Pe quanto riguarda l’Asia, è facile comprendere come la scelta del patriarca maronita sia maturata sulla scia del viaggio in Libano e alla luce della drammatica situazione in Siria. Mentre quella dell’arcivescovo maggiore siro-malankarese, nonostante la giovane età che lo fa diventare il più giovane membro del collegio cardinalizio, costituisce il riconoscimento del grande dinamismo pastorale di questa comunità.
Era naturale poi che le Filippine, l’unica grande nazione a maggioranza cattolica dell’Asia, avessero di nuovo almeno un cardinale elettore. Le possibilità erano due: Cebu, la diocesi più grande, o Manila, la diocesi della capitale. È prevalsa, con Tagle, la scelta di quest’ultima.
Come effetto collaterale di quest'ultima scelta il collegio cardinalizio avrà quindi tra i suoi membri anche uno degli autori della diffusa e discussa "Storia del Concilio Vaticano II" prodotta dalla cosiddetta scuola di Bologna, fautrice di una ermeneutica della "rottura".
Tagle infatti è stato l'autore, da semplice sacerdote, di un capitolo chiave del quarto volume edito nel 1999, quello intitolato: “La tempesta di novembre: la ‘settimana nera’”. Capitolo che l’arcivescovo di curia Agostino Marchetto, nel suo volume di stroncatura della storiografia bolognese ("Il Concilio Vaticano II. Contrappunto per la sua storia", stampato dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2005) definisce come "studio pur ricco e anche approfondito, ma scentrato", scritto in "linguaggio giornalistico" e qua e là "mancante [di] quel tanto di obiettività richiesta al vero storico".
Le critiche di Marchetto non hanno comunque impedito che Tagle, dal 2001 vescovo di Imus, diventasse dapprima arcivescovo di Manila nel 2011 e oggi cardinale.
Tornando all’elenco dei nuovi cardinali c’è da notare poi che per il continente africano la scelta è caduta sull’arcivescovo della capitale federale della Nigeria, paese che ha già un cardinale nella persona dell’arcivescovo di Lagos. Anche in questo caso la volontà di raddoppiare la presenza cardinalizia non sorprende, vista l’attenzione e la partecipazione con cui la Santa Sede segue le cronache degli scontri etnico-religiosi tra musulmani e cristiani che insanguinano il grande paese africano.
Pe certi versi rimane invece sorprendente la nomina a cardinale dello statunitense Harvey. I due precedenti prefetti della casa pontificia hanno infatti ricevuto la porpora solo a fine carriera: Jacques Martin a 80 anni e Dino Monduzzi a 76. Harvey invece di anni ne ha 63 e il fatto che il papa, concedendogli la porpora, abbia annunciato la sua prossima nomina ad arciprete della basilica di San Paolo fuori le Mura, dovuta sostanzialmente a una salute piuttosto cagionevole, ha il sapore di una promozione, nonostante il suo nome negli ultimi mesi sia stato indicato tra quelli che, anni fa, avrebbero favorito l’infelice assunzione di Paolo Gabriele al ruolo di maggiordomo del papa.
Rimane ovviamente aperta la domanda su chi sarà il nuovo prefetto della casa pontificia. Ed è facile prevedere che sarà una scelta personalissima del papa. Scelta che però maturerà non prima del concistoro del 24 novembre.
Infine, si può notare che questa volta Benedetto XVI non ha voluto derogare al tetto dei 120 cardinali elettori. Tanti saranno infatti i cardinali con diritto di voto in conclave, nella data delle cerimonia.
Attualmente i cardinali elettori sono 116, ma due di loro supereranno gli 80 anni prima del concistoro: Francis Arinze il 1 novembre e Renato Raffaele Martino il 23.
Tra l’8 dicembre 2012 e il 25 dicembre 2013 altri undici cardinali compiranno 80 anni. E questo vuol dire che tra un anno potrà esserci un nuovo concistoro con una dozzina di nuove porpore.
Ma ora è troppo presto per fare previsioni al riguardo.