ROMA, sabato, 20 ottobre 2012 - Prima, da solo, non riuscivi... —Adesso ti sei rivolto alla Madonna e, con Lei, com'è facile! (Cammino, 513).
I figli, specialmente quando sono ancora piccoli, tendono a chiedersi che cosa i genitori dovrebbero fare per loro, dimenticando invece i loro doveri di pietà filiale. Noi figli, di solito, siamo molto interessati, anche se questo modo di fare — l'abbiamo già rilevato — non sembra importare molto alle mamme, perché hanno abbastanza amore nei loro cuori, e amano con l'affetto migliore: quello di chi si dona senza attendere il contraccambio.
Altrettanto avviene con la Madonna. (...) Ci devono addolorare, se ci sono, le nostre mancanze di delicatezza verso la Madre buona. Vi chiedo — e mi chiedo —: come la onoriamo?
Ritorniamo all'esperienza quotidiana, alla consuetudine con le nostre madri terrene. Che cosa desiderano più di tutto le mamme dai loro figli, da coloro che sono carne della loro carne e sangue del loro sangue? La loro massima aspirazione è di averli vicino. Quando i figli crescono e non è più possibile averli accanto, attendono con impazienza le loro notizie, si emozionano per tutto ciò che succede loro: dal più piccolo malessere agli avvenimenti più importanti.
Guardate: per Maria, nostra Madre, saremo sempre piccoli, perché la Madonna ci apre la strada del Regno dei Cieli, che sarà donato a chi si fa bambino [Cfr Mt 19, 14]. Dalla Madonna non ci dobbiamo mai separare. E come le renderemo onore? Frequentandola, parlandole, esprimendole il nostro affetto, meditando nel nostro cuore le scene della sua vita terrena, raccontandole le nostre lotte, i nostri successi e i nostri insuccessi.
(san Josemaria Escrivà, Amici di Dio, nn. 289-290)
(san Josemaria Escrivà, Amici di Dio, nn. 289-290)
Fonte: Zenit